La ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone era una linea ferroviaria a scartamento ridotto che univa Roma a Frosinone via Fiuggi. Dal 2008 è in esercizio solo la tratta fra Roma Laziali e Giardinetti, all'interno dell'area urbana di Roma di cui il tratto da Centocelle a Giardinetti sospeso all'esercizio dal 2015.
Il progetto, redatto dall'ingegnere Antonino Clementi, che operava per conto di una delle società belghe che lavoravano in Italia ad inizio del secolo, prevedeva una linea ferroviaria a scartamento ridotto che unisse Roma a Fiuggi e a Frosinone. Venne presentato nel marzo 1907 al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, dove ottenne parere favorevole, e venne approvato con Regio Decreto n. 946 del 20 novembre 1910; la sua concessione venne data alla Società per le Ferrovie Vicinali (SFV). Per vari motivi l'inizio del lavori fu ritardato, così nel 1913 ebbero inizio i lavori e il 12 giugno 1916 il tronco da Roma a Genazzano, di 47,5 km, venne aperto all'esercizio, insieme ad una diramazione di 15 km da San Cesareo a Frascati passante per Monte Compatri e Monte Porzio Catone. Il capolinea a Roma fu fissato a fianco della stazione Termini, lato via Cavour. Il servizio, con due classi (prima e terza), iniziò con quattro coppie giornaliere di treni.
Tra il 6 maggio e il 14 luglio 1917 furono inaugurate le tratte da Genazzano a Fiuggi Centro (30,8 km) e Fiuggi-Alatri-Frosinone (33 km), con le diramazioni Vico nel Lazio-Guarcino (3,4 km), Fiuggi città-Fiuggi fonte (4,9 km) e Frosinone SFV-Frosinone FF.SS. (2,8 km). Il 13 novembre 1926 fu attivato infine il nuovo tratto urbano Frosinone Madonna della Neve-Frosinone Città e il 28 aprile 1927 la diramazione urbana Centocelle-Piazza dei Mirti a Roma. La lunghezza complessiva della linea, da Roma a Frosinone, era di 137,379 chilometri e la velocità massima ammessa di 40 km/h.
Nel 1933, però, viene chiusa la diramazione Vico nel Lazio-Guarcino e l'esercizio ferroviario tra Fiuggi Centro e Frosinone sostituito con un autoservizio sostitutivo in partenza da Fiuggi Città dal 1º luglio 1935. Restarono provvisoriamente in esercizio sia la tratta Vico nel Lazio - Guarcino sia il servizio urbano di Frosinone. Sempre nel 1935 viene aperta all'esercizio la fermata di San Bartolomeo, posta tra le stazioni di Palestrina e Cave (al Km 40+850).
Nel periodo bellico avvennero alcuni cambiamenti: nel 1940 il raddoppio del binario tra Centocelle e la nuova stazione di Grotte Celoni e la riattivazione della tratta Fiuggi-Alatri che era stata chiusa cinque anni prima. Il capolinea da questo momento fu quindi Alatri.
Il 1º agosto 1941 avvenne un cambio societario: la STEFER, che eserciva la rete delle tranvie dei Castelli Romani, subentrò alla SFV nella gestione della rete[1].
Alla fine della guerra si riscontrarono pesanti danni all'armamento. Già nel 1944 il servizio sulla diramazione S. Cesareo-Frascati era stato sospeso, ma la linea non riaprirà più perché gravemente danneggiata dal passaggio del fronte della seconda guerra mondiale.
Da allora, e fino alla chiusura lo sviluppo della linea rimarrà di 94,309 chilometri.
L'elettrotreno 811 a Roma (anni '70)
Stazione di Fiuggi nel
1979
L'edificio dell'ex-stazione di Alatri
Nel 1950 viene aperta la nuova stazione delle Laziali, arretrata rispetto alla originaria, ma questo allontanamento da piazza dei Cinquecento (Stazione Termini F.S.) sarà una delle maggiori cause di perdita di traffico della linea. I viaggiatori in arrivo dovranno percorrere a piedi più di 800 metri per raggiungere piazza dei Cinquecento ove si trovano anche tutti i capolinea dei bus.
Tra gli anni '50 e '60 si riscontra un aumento del traffico merci e passeggeri. Intanto la STEFER acquisisce sei nuovi treni bloccati formati da motrice e rimorchio pilota (motrici 460-462, 470-472 e rimorchi 111-116) per il servizio interurbano. Ma nel 1960 chiude il tratto urbano di Fiuggi. Il decennio 1960-'70 vede il progressivo declino del traffico. Occorreva ammodernare la ferrovia, adeguare gli impianti rettificando un certo numero di curve sulla linea, immettere in servizio nuovo materiale rotabile ma si fece poco o niente: la linea restò quella di origine, che seguiva in tutto o quasi il suo sviluppo le vie Casilina e Prenestina. Nel 1974 tuttavia venne inaugurata la nuova Stazione di Centocelle.
Nel 1976 la STEFER si trasforma in Acotral (Azienda consortile trasporti Lazio), ma le cose non cambiano. Per la precarietà dell'armamento e gli alti costi di gestione il 1º maggio 1978 chiude la tratta Fiuggi-Alatri. La Centocelle-piazza dei Mirti ricostruita nel 1972, è chiusa all'esercizio solo dieci anni dopo, il 15 maggio 1982.
Il 19 aprile del 1980 la natura si accanisce contro il trenino. Un vasto movimento franoso presso Cave divide il servizio a due tronchi, Roma - Palestrina e Genazzano – Fiuggi, con uno scomodo autoservizio sostitutivo via Valmontone. Il 30 ottobre, dopo un'estate di lavori la linea viene ricongiunta e si può tornare a correre tra Roma e Fiuggi.
Nel 1981 hanno inizio lavori di risanamento e sostituzione dell'armamento tra le stazioni di Cave e Fiuggi, e il servizio è limitato a Cave. In questi anni, anche a causa delle precarie condizioni dell'armamento, l'USTIF impone numerosi rallentamenti, anche a 5 km/h su gran parte della linea.
Ad aggravare la situazione ci pensa nuovamente la natura: il 4 novembre 1982 un nuovo movimento franoso, questa volta nei pressi della stazione di Genazzano taglia nuovamente la linea in due impedendo temporaneamente al treno di arrivare a Fiuggi.
Nei primi mesi del 1983 viene riattivato in via provvisoria il servizio tra Cave e Fiuggi, ma il 16 marzo 1983 la corsa Fiuggi - Roma, effettuata dall'ET801 effettua l’ultimo collegamento sull’intera relazione. Il servizio viene nuovamente limitato alla stazione di Cave in attesa del riassetto definitivo della zona interessata allo smottamento che appare imminente, sebbene ancora non siano stati stanziati i fondi necessari.
Il 26 dicembre 1983, sempre a seguito dell'ennesima frana a Genazzano, viene sospeso definitivamente l'esercizio tra San Cesareo e Cave compresa la tratta fino a Fiuggi. Dal 27 dicembre dello stesso anno la linea svolge unicamente un servizio a carattere suburbano tra Roma Laziali e San Cesareo, che secondo i progetti doveva diventare il capolinea definitivo della linea con attestamento nell'area della stazione anche delle autolinee extraurbane che percorrevano la Casilina, seguendo l'ipotesi di dividere la linea in due distinti tronconi: Roma - San Cesareo e Zagarolo - Fiuggi. Della tratta San Cesareo - Fiuggi resta in esercizio il solo tronco da San Cesareo a Zagarolo Scalo per esigenze di servizio, stante la presenza del raccordo con la rete FS.
Il 25 febbraio 1984, una violenta alluvione abbattutasi a Roma causa alcuni smottamenti sull'ultima tratta extraurbana Pantano Borghese-San Cesareo. In attesa dell'inizio dei lavori, che non furono mai attivati, il servizio viene limitato alla stazione di Pantano Borghese, ultima stazione del servizio urbano di Roma, mantenendo gli orari fino a San Cesareo. Dopo due anni di sospensione gli orari vengono cambiati e la linea viene definitivamente limitata a Pantano Borghese in attesa di decisioni di trasformare la linea in metropolitana. Dal 1986 viene definitivamente soppressa la tratta extraurbana, così la linea con la soppressione della tratta Pantano-San Cesareo viene rinominata Roma-Pantano. Il servizio fino a Fiuggi è sostituito da un'autolinea che parte da piazza Cinquecento a Roma Termini.
La vecchia stazione dismessa di Torre Gaia nel 2009
Il 20 luglio 1996 la tratta Grotte Celoni-Pantano, ultima rimasta a binario unico, è sospesa per lavori di raddoppio e potenziamento. Il 26 agosto 1999 la tratta Torrenova-Grotte Celoni è sospesa anch'essa per lavori di potenziamento, gli stessi che già interessano la tratta Grotte Celoni-Pantano[2]. La tratta Torrenova-Grotte Celoni viene riaperta il 2 ottobre 2005, mentre la tratta Grotte Celoni-Pantano viene riaperta il 1º marzo 2006; l'intera tratta Torrenova-Pantano, dopo i lavori di potenziamento, si presenta con caratteristiche di metropolitana ed è predisposta per la conversione allo scartamento ordinario, infatti la tratta è utilizzata dalla linea C della metropolitana di Roma[3].
Tuttavia poco dopo si decide di realizzare la linea C come metropolitana automatica; pertanto non è più possibile trasformare la tratta da poco aperta, ma è necessario ricostruirla integralmente. Così il 7 luglio 2008 viene chiusa l'intera tratta Giardinetti-Pantano, per ricostruirla integralmente dopo soli due anni dalla sua riapertura. Da questo momento la linea viene ridenominata Roma-Giardinetti.
Il 30 novembre 2009 l'allora assessore comunale alla mobilità del comune di Roma, Sergio Marchi, ha annunciato che la Roma-Giardinetti dovrebbe essere tramutata in linea tranviaria. I lavori dovrebbero iniziare dopo il completamento della linea C della metropolitana dove sono in corso i cantieri per il tracciato che si estenderà ai quartieri Appio, Pigneto e Centocelle[4].
Il 6 luglio 2014 la linea venne interrotta all'altezza dallo scavalco con le linee per Napoli, Frascati, Albano Laziale e Velletri a causa della formazione di una voragine poco dopo l'uscita dalla fermata di Porta Maggiore[5][6]. Il 23 settembre la circolazione sul tratto sospeso venne ripristinata[7]. Dal 3 agosto 2015 la linea viene limitata temporaneamente alla stazione di Centocelle. Il tratto Centocelle-Giardinetti fu temporaneamente sospeso in attesa di una modifica della linea fino a Tor Vergata.
La stazione di testa, denominata Roma Laziali, si trova in via Giovanni Giolitti, nei pressi della stazione di Roma Termini. La ferrovia originariamente terminava proprio nei pressi dell'ingresso di Termini, con una fermata denominata semplicemente "Roma"; quest'ultima fermata è stata soppressa nel 1940 a causa dei lavori di ristrutturazione di Roma Termini e venne arretrata di qualche centinaia di metri[10].
Anche quest'ultima stazione venne soppressa e venne arretrata fino all'altezza di Roma Laziali, che divenne automaticamente terminale[10]. La linea prosegue in sede riservata lungo via Giolitti giungendo a Porta Maggiore, dove la fermata è posta nei pressi dei fornici sotto le mura aureliane. Attraversato a raso piazzale Labicano e le linee tranviarie urbane che lo percorrono, tra le fermate di Porta Maggiore e Ponte Casilino è presente un tratto di binari compenetrati: a causa dell'esiguità dello spazio disponibile, i due tracciati si sovrappongono in parte l'uno nell'altro; ad un osservatore esterno sembra, in apparenza, un tratto a binario semplice, ma le due direzioni d'esercizio rimangono separate. La circolazione dei treni in quel tratto è regolata da segnalamento ferroviario.
La stazione di Torre Gaia (1988)
La Roma-Giardinetti prosegue in sede propria in parte al centro e in parte su di un lato di via Casilina servendo i quartieri periferici dell'Urbe, come Torpignattara, Centocelle, Torre Spaccata e Torre Maura. Centocelle è una stazione a quattro binari dalla quale fino al 1982 si diramava un'asta a doppio binario in direzione di piazza dei Mirti. Questa diramazione percorreva in sede riservata via Tor de' Schiavi, via delle Camelie e via dei Castani. La stazione di Giardinetti, dal 2008 capolinea della tratta in funzione, è posta immediatamente all'esterno del Grande Raccordo Anulare. Il tracciato ferroviario attraversava, quasi completamente a fianco della SS6 Casilina, i quartieri periferici lungo la via Casilina fino a Pantano Borghese, piccolo centro tra i colli Albani e i monti Prenestini.
La linea poi piegava a sinistra e fiancheggiando l'antica via Prenestina arrivava alla stazione di San Cesareo da dove si staccava il ramo San Cesareo-Frascati. Da San Cesareo la linea, abbandonando la SS6 Casilina per la SS155 di Fiuggi, ripartiva e, dopo il bivio con la diramazione per Zagarolo Scalo, toccava Zagarolo. I grandiosi ruderi dell'acquedotto di Claudio, accompagnavano il trenino in un tratto in sede propria verso Palestrina (antica Preneste) centro archeologico con i resti del santuario della Fortuna Primigenia.
Da Palestrina, la linea ferroviaria, tra tornanti e viadotti sui monti Prenestini, percorrendo la valle del fiume Sacco raggiungeva Cave e Genazzano, ove si trovava uno dei tre depositi della linea (oggi utilizzato da vetture COTRAL) proseguendo verso la pianura di Olevano Romano, Paliano e Serrone. La ferrovia accentuava poi la salita e costeggiando valloni con lo splendido panorama della valle sottostante del fiume Sacco raggiungeva Fiuggi, l'importante stazione termale già nota all'epoca dei romani, dalla cui si distaccavano due rami per Fiuggi Fonte e Fiuggi Città. La linea ferroviaria proseguiva quindi verso Torre Cajetani e Trivigliano e raggiungeva Alatri - città conosciuta per l'acropoli e le mura poligonali di epoca preromana - con due brevi tratti in sede propria ed entrava a Frosinone con la stazione Madonna della Neve.
La linea, attraversando due gallerie, arrivava alla stazione di Frosinone Scalo, antistante la Stazione di Frosinone delle FS. In seguito al dissesto della volta della galleria Cavalli, nel 1926 viene costruita una variante da Madonna della Neve (nuova stazione) a Frosinone Scalo, senza fermate intermedie. Il tracciato tra il capolinea e la fermata di Sant'Antonio venne utilizzato come servizio urbano (la tratta tra Sant'Antonio e Madonna della Neve vecchia venne abbandonata), per poi costruire il capolinea nord della ferrovia urbana in Piazzale Vittorio Veneto. Sia il servizio extraurbano che quello urbano vennero soppressi nel 1937.
L'elettromotrice 426 ex
Stefer, costruita nel
1926.
L'elettrotreno 834, costruito dalla
Firema nel
1999.
Un trenino effettua fermata a Torre Caietani sulla tratta Fiuggi-Alatri nel
1975
- Lunghezza alla costruzione: 137,379 km
- Lunghezza in esercizio dopo la 2ª guerra mondiale: 94,309 km
- Tratta Roma Laziali-Grotte Celoni: a doppio binario
- Tratta Grotte Celoni-Alatri: a semplice binario
- Scartamento: 0,950 m
- Raggio minimo di curva: 45 m
- Pendenza massima: 60 per mille.
- Tipo di trazione: 1650 Volt a corrente continua
- Armamento: 36 UNI 3141; Vignole FS 27,6 e Phoenix UNI 3142
Centocelle, Torrenova, Finocchio, S.Cesareo, Palestrina, Genazzano, Piglio, Fiuggi, Vico nel Lazio, Frosinone.
- stazioni da Roma Laziali ad Alatri: segnali di protezione e partenza
- a luci sovrapposte: stazioni di Roma Laziali e Fiuggi
- a luce fissa-schermo mobile-più aspetti di colore: stazione Centocelle
- ad ala semaforica: tutte le altre stazioni
- Lunghezza linea: 17,800 km
- Tratta Roma-Laziali - Pantano: a doppio binario
- Proprietà linea: Regione Lazio
- Gestore linea: Met.Ro. spa
- Classificazione linea: Ferrovia regionale ex concessa
- Scartamento: 0,950 m
- Raggio minimo di curva: 45 m
- Pendenza massima: 60 per mille.
- Tipo di trazione: 1650 Volt a corrente continua
- Armamento: 36 UNI 3141; Vignole FS 27,6, 50 UNI 3141 e Phoenix UNI 3142
- Da Roma Laziali a Fiuggi (1975): 2,30 h
- Intera tratta Roma Laziali-Pantano (2006): 55 minuti
- Viaggiatori trasportati (1975): 6000 al giorno.
- Viaggiatori medi trasportati (2006): 35000 al giorno
- ^ Guglielmo Ceroni, Le ferrovie Vicinali, dei Castelli, del Lido riunite dal primo agosto in un unico Ente, in Il Messaggero n. 188 del 7 agosto 1941, p. 4
- ^ Pasqualino Dadderio, La ferrovia dal 1984 al 2000 su http://www.tramroma.com
- ^ "Notizia flash" su "I Treni" n. 279 (marzo 2006), p. 9
- ^ Sulla linea Roma-Giardinetti un tram invece del treno, su ricerca.repubblica.it.
- ^ Mobilità: lavori via Giolitti, Termini-Giardinetti interrotta, su agi.it.
- ^ Termini-Giardinetti: linea interrotta fra Porta Maggiore e Termini, su romatoday.it.
- ^ Comunicato Stampa: Ferrovia Roma-Giardinetti, CeSMoT: positiva riapertura tratta Porta Maggiore Roma Laziali ma necessario definire futuro linea
- ^ a b Il tracciato
- ^ Ordine di Servizio n. 26 del 18 marzo 1924
- ^ a b Pietrantonio
- Ordini di Servizio SFV/STEFER/ACoTraL
- Vittorio Formigari e Piero Muscolino, Tram e filobus a Roma. Storia dalle origini, Calosci, 1999.
- Vittorio Formigari e Piero Muscolino, Le tramvie del Lazio: storia dalle origini, Calosci, 2004.
- M. di Pietrantonio, Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone - Il tracciato.