Olocausto: differenze tra le versioni

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olocausto
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{{Olocausto}}
{{Olocausto}}
Il termine '''olocausto''' dal greco ''holos'' "completo" e ''kaustos'' "rogo" come nelle offerte sacrificali) venne introdotto alla fine del [[XX secolo]] per riferirsi al tentativo compiuto dalla Germania nazismo di sterminare tutti quei gruppi di persone ritenuti "indesiderabili".
Il termine '''olocausto''' (dal [[lingua greca|greco]] ''holos'' "completo" e ''kaustos'' "rogo" come nelle offerte sacrificali) venne introdotto alla fine del [[XX secolo]] per riferirsi al tentativo compiuto dalla [[Germania]] [[nazismo|nazista]] di sterminare tutti quei gruppi di persone ritenuti "indesiderabili".


==Terminologia e definizione==
==Terminologia e definizione==
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La parola olocausto, che in greco significa "tutto bruciato", si riferiva ai sacrifici che venivano richiesti agli ebrei dalla [[Torah]]: si trattava di sacrifici di animali uccisi e bruciati sull'[[altare]] del tempio. Solo in tempi recenti il termine olocausto è stato attribuito a massacri o [[Catastrofe|catastrofi]] su larga scala. A causa del significato [[Teologia|teologico]] che la parola porta, molti ebrei trovano problematico l'uso di tale termine: viene infatti considerato offensivo dal punto di vista teologico pensare che l'uccisione di milioni di ebrei sia stata una "offerta a Dio"; inoltre il popolo ebraico non è stato "tutto bruciato", perché un suo resto è sopravvissuto al [[genocidio]].
La parola olocausto, che in greco significa "tutto bruciato", si riferiva ai sacrifici che venivano richiesti agli ebrei dalla [[Torah]]: si trattava di sacrifici di animali uccisi e bruciati sull'[[altare]] del tempio. Solo in tempi recenti il termine olocausto è stato attribuito a massacri o [[Catastrofe|catastrofi]] su larga scala. A causa del significato [[Teologia|teologico]] che la parola porta, molti ebrei trovano problematico l'uso di tale termine: viene infatti considerato offensivo dal punto di vista teologico pensare che l'uccisione di milioni di ebrei sia stata una "offerta a Dio"; inoltre il popolo ebraico non è stato "tutto bruciato", perché un suo resto è sopravvissuto al [[genocidio]].


[[Immagine:Ebrei1939.PNG|thumb|250px|Popolazione ebraica in Europa nel 1939]]

'''Shoa''' (שואה, traslitterato anche '''Shoah''' o '''Sho'ah'''), che in [[lingua ebraica]] significa "distruzione" (o "desolazione", o "calamità", con il senso di una sciagura improvvisa, inaspettata), è un'altra parola utilizzata per riferirsi all'Olocausto. Questo termine viene usato da molti ebrei e da un numero crescente di non ebrei a causa del disagio legato al significato letterale della parola olocausto. Cionondimeno è riconosciuto il fatto che la stragrande maggioranza delle persone che usano il termine olocausto non intendono tali implicazioni.

Infine molti [[Rom (popolo)|Rom]] usano la parola '''[[Porajmos]]''' o '''Porrajmos''' («grande divoramento»), oppure '''Samudaripen''' («genocidio») per descrivere il tentativo nazista di sterminio.


=== L'olocausto nazista e altri genocidi ===
=== L'olocausto nazista e altri genocidi ===
[[Immagine:Buchenwald Slave Laborers Liberation.jpg|thumb|300px|right|Prigionieri nelle baracche dei lager]]
Il termine olocausto viene principalmente utilizzato per indicare lo sterminio sistematico di circa 5<ref>De Bernardi, Guarracino, Balzani, "Tempi dell'Europa, tempi del mondo" (Mondadori), p. 215</ref> dei 7,5 milioni di [[ebreo|ebrei]] che vivevano in [[Europa]] prima della [[seconda guerra mondiale]]. Il numero delle vittime è confermato dalla vasta documentazione lasciata dai nazisti stessi (scritta e fotografica) e dalle testimonianze dirette (di vittime, carnefici e spettatori) e dalle registrazioni statistiche delle varie nazioni occupate.


In alcuni ambienti il termine ''olocausto'' viene usato per descrivere l'omicidio sistematico di altri gruppi che vennero colpiti nelle stesse circostanze dai Nazisti, compresi i gruppi etnici. Aggiungendo anche questi gruppi il totale di vittime del Nazismo è stimabile tra i dieci e i quattordici milioni di civili, e fino a quattro milioni di prigionieri di guerra. Oggigiorno il termine viene usato anche per descrivere altri tentativi di genocidio, commessi prima e dopo la seconda guerra mondiale, o più in generale, per qualsiasi ingente perdita deliberata di vite umane, come quella che potrebbe risultare da una [[guerra atomica]], da cui l'espressione "olocausto nucleare".
In alcuni ambienti il termine ''olocausto'' viene usato per descrivere l'omicidio sistematico di altri gruppi che vennero colpiti nelle stesse circostanze dai Nazisti, compresi i gruppi etnici [[Popolo_Rom|Rom]] e [[Sinti]] (i cosiddetti [[zingaro|zingari]]), [[comunismo|comunisti]], [[omosessualità|omosessuali]], malati di mente, [[Pentecostali]] (riconosciuti come malati di mente), [[Testimoni di Geova]], [[Russia|russi]], [[Polonia|polacchi]] ed altre popolazioni [[Slavi|slave]] (detti nel complesso ''[[Untermensch]]en''). Aggiungendo anche questi gruppi il totale di vittime del Nazismo è stimabile tra i dieci e i quattordici milioni di civili, e fino a quattro milioni di [[prigioniero di guerra|prigionieri di guerra]]. Oggigiorno il termine viene usato anche per descrivere altri tentativi di [[genocidio]], commessi prima e dopo la seconda guerra mondiale, o più in generale, per qualsiasi ingente perdita deliberata di vite umane, come quella che potrebbe risultare da una [[guerra atomica]], da cui l'espressione "olocausto nucleare".


Mentre oggigiorno il termine 'olocausto' si riferisce solitamente al summenzionato assassinio di ebrei su larga scala, viene a volte usato per riferirsi ad altri casi di [[genocidio]], specialmente quello [[Genocidio armeno|armeno]] e quello [[olocausto ellenico|ellenico]] che portò all'uccisione di 2,5 milioni di [[Cristianesimo|cristiani]] da parte del governo [[Nazionalismo|nazionalista]] [[Ottomani|ottomano]] dei [[Giovani Turchi]] tra il [[1915]] e il [[1923]]. Comunque, il governo turco nega ufficialmente che ci sia mai stato un genocidio, sostenendo che la maggior parte delle morti fu causata da conflitti armati, malattie e carestia, durante le rivolte della [[prima guerra mondiale]]; questo nonostante il fatto che molte delle vittime si ebbero in villaggi molto distanti dal campo di battaglia e che ci siano pesanti indizi che vi fosse stato un tentativo di colpire talune comunità non-islamiche (malgrado lo sterminio [[Armenia|armeno]] non abbia coinvolto in quel periodo la comunità armena di [[Istanbul]] e le comunità ebraiche turche non abbiano subito particolari vessazioni, in quanto gruppo religioso).
).

==Descrizione==
Le eliminazioni di massa venivano condotte in modo sistematico: venivano fatte liste dettagliate di vittime presenti, future e potenziali, così come sono state trovate le meticolose registrazioni delle esecuzioni. Oltre a ciò, uno sforzo considerevole fu speso durante il corso dell'olocausto per trovare metodi sempre più efficienti per uccidere persone in massa, ad esempio passando dall'avvelenamento con [[monossido di carbonio]] dei campi di sterminio dell'[[Operazione Reinhard]] di [[Belzec]], [[Sobibor]] e [[Treblinka]], all'uso dello [[Zyklon-B]] di [[Majdanek]] e [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]]; camere a gas che utilizzavano monossido di carbonio per gli omicidi di massa venivano usati nel [[campo di sterminio di Chelmno]].

In aggiunta alle esecuzioni di massa, i nazisti condussero molti [[Esperimenti nazisti su esseri umani|esperimenti medici]] sui prigionieri, bambini compresi. Uno dei nazisti più noti, il Dottor [[Josef Mengele]], era conosciuto per i suoi esperimenti come l'"angelo della morte" tra gli internati di [[Auschwitz]].

La portata di quello che accadde nelle zone controllate dai nazisti non si conobbe fino a dopo la fine della guerra. Numerose voci e testimonianze di rifugiati diedero comunque qualche informazione sul fatto che gli ebrei venivano uccisi in grande numero. Si tennero anche delle manifestazioni come, ad esempio, quella tenuta il [[29 ottobre]] [[1942]] nel [[Regno Unito]]; molti esponenti del [[clero]] e figure politiche tennero un incontro pubblico per mostrare il loro sdegno nei confronti della persecuzione degli ebrei da parte dei tedeschi.


== Campi di concentramento e di sterminio ==
== Campi di concentramento e di sterminio ==
{{vedi anche|Lager|Campo di sterminio}}
I campi di concentramento per gli "indesiderabili" erano disseminati in tutta l'Europa, con nuovi campi creati vicino ai centri con un'alta densità di popolazione "indesiderata".
[[Immagine:Auschwitz-2.jpg|thumb|220px|[[campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]], il più tristemente noto campo di concentramento [[Nazismo|nazista]]]]
I [[campo di concentramento|campi di concentramento]] per gli "indesiderabili" erano disseminati in tutta l'[[Europa]], con nuovi campi creati vicino ai centri con un'alta densità di popolazione "indesiderata": ebrei, intellighenzia polacca, [[Comunismo|comunisti]] e gruppi [[Rom]]. La maggior parte dei campi era situata nell'area del [[Governatorato Generale]].

I campi di concentramento per ebrei ed altri "indesiderabili" esistevano anche nella stessa Germania: benché non fossero pensati specificatamente per lo sterminio sistematico, i prigionieri di molti di questi morirono a causa delle terribili condizioni di vita o a causa di esperimenti condotti su di loro da parte dei medici dei campi.
I campi di concentramento per ebrei ed altri "indesiderabili" esistevano anche nella stessa Germania: benché non fossero pensati specificatamente per lo sterminio sistematico, i prigionieri di molti di questi morirono a causa delle terribili condizioni di vita o a causa di esperimenti condotti su di loro da parte dei medici dei campi.


Alcuni campi, come quello di Auschwitz-Birkenau, combinavano il lavoro schiavistico con lo sterminio sistematico. All'arrivo in questi campi i prigionieri venivano divisi in due gruppi; quelli troppo deboli per lavorare venivano uccisi immediatamente nelle camere a gas, mentre gli altri venivano impiegati come schiavi nelle fabbriche situate dentro o attorno al campo. I nazisti costrinsero anche alcuni dei prigionieri a lavorare alla rimozione dei cadaveri e allo sfruttamento dei corpi.
Alcuni campi, come quello di [[campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz-Birkenau]], combinavano il lavoro schiavistico con lo sterminio sistematico. All'arrivo in questi campi i prigionieri venivano divisi in due gruppi; quelli troppo deboli per lavorare venivano uccisi immediatamente nelle [[camera a gas|camere a gas]] (che erano a volte mascherate da docce) e i loro corpi bruciati, mentre gli altri venivano impiegati come [[Schiavitù|schiavi]] nelle fabbriche situate dentro o attorno al campo. I nazisti costrinsero anche alcuni dei prigionieri a lavorare alla rimozione dei cadaveri e allo sfruttamento dei corpi. I denti d'oro venivano estratti e i capelli delle donne (tagliati a zero prima che entrassero nelle camere a gas) venivano riciclati per la produzione industriale di [[feltro]].

Tre campi: [[Belzec]], [[Sobibor]], e [[Treblinka]] II, erano usati esclusivamente per lo sterminio. Solo un piccolo numero di prigionieri veniva tenuto in vita per svolgere i compiti legati alla gestione dei cadaveri delle persone uccise nelle camere a gas.

Il trasporto dei prigionieri nei campi era spesso svolto utilizzando convogli [[Ferrovia|ferroviari]] composti da carri bestiame, con un ulteriore elemento di umiliazione e di disagio dei prigionieri.

=== Ebrei ===
{{vedi anche|Politica razziale nella Germania nazista}}
L'[[antisemitismo]] era comune nell'Europa degli [[anni 1920|anni '20]] e [[anni 1930|'30]] (anche se le sue origini risalgono a molti secoli prima). L'antisemitismo fanatico di [[Adolf Hitler]] venne esposto nel suo libro del [[1925]], il ''[[Mein Kampf]]'', che, inizialmente ignorato, divenne popolare in Germania quando Hitler acquistò potere politico.
[[Immagine:Buchenwald corpse trailer ww2-181.jpg|thumb|left|333px|Corpi rinvenuti a [[Buchenwald]]]]

Il [[1 aprile|1° aprile]] [[1933]], poco dopo l'elezione di Hitler al [[Cancelliere|cancellierato]], il fanatico antisemita [[Julius Streicher]], con la partecipazione delle ''[[Sturmabteilung]]'' ed attraverso le colonne della rivista antisemita ''[[Der Stürmer]]'' da lui diretta, organizzò una giornata di [[boicottaggio]] di tutte le attività economiche tedesche gestite da [[ebrei]] (l'ultima impresa gestita da ebrei rimasta in Germania venne chiusa il [[6 luglio]] [[1939]]). Nonostante la fredda accoglienza da parte della popolazione tedesca che fece rientrare il boicottaggio dopo solo un giorno, questa politica servì a introdurre una serie di progressivi atti antisemiti che sarebbero poi culminati nella Shoah.

Con una serie di successive leggi le autorità tedesche limitarono sempre più le possibili attività della popolazione ebraica fino a giungere, nel [[settembre]] [[1935]], alla promulgazione delle [[leggi di Norimberga]] che, di fatto, esclusero i cittadini di origine ebraica<ref>Da notare che le leggi di Norimberga non discriminavano l'appartenenza alla ''fede'' ebraica, ma la stirpe (l'essere figlio o nipote di ebrei) e quindi l<nowiki>'</nowiki>''origine'' ebraica. Per questo, negli anni successivi, vennero perseguitati indifferentemente ebrei praticanti e non praticanti ed anche ebrei convertiti ad altre fedi.</ref> da ogni aspetto della vita sociale tedesca.

L'iniziale politica tedesca di obbligare gli ebrei ad un'emigrazione «forzata» dai territori del Reich raggiunse il suo apice nel corso del [[pogrom]] del [[9 novembre|9]]-[[10 novembre]] [[1938]], passato alla storia con il nome di «[[Notte dei cristalli]]», quando circa 30.000 ebrei vennero deportati presso i campi di [[Campo di concentramento di Buchenwald|Buchenwald]], [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]] e [[Campo di concentramento di Sachsenhausen|Sachsenhausen]] ed obbligati ad abbandonare, spogliati di ogni bene, la Germania e l'[[Austria]] ([[Anschluss|annessa]] nel marzo di quell'anno alla Germania) per poter riottenere la libertà.

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale la politica di emigrazione forzata non poté più essere praticata con successo a causa delle difficoltà imposte dalla guerra stessa. La nuova «soluzione» si basò sul fatto che in molte città d'Europa gli ebrei avevano vissuto in zone ben delimitate. Per questo i nazisti formalizzarono i confini di queste aree e imposero una limitazione degli spostamenti agli ebrei che vi erano confinati, creando i [[ghetto|ghetti]] moderni. I ghetti erano, a tutti gli effetti, prigioni nelle quali molti ebrei morirono di fame e malattie; altri furono uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori dopo essere stati sfruttati nell'impiego a favore dell'industria bellica tedesca.

Durante l'invasione dell'[[Unione Sovietica]] oltre 3.000 uomini appartenenti ad unità speciali (''[[Einsatzgruppen]]'') seguirono le forze armate naziste e condussero uccisioni di massa della popolazione ebrea che viveva in territorio sovietico. Intere comunità vennero spazzate via, venendo catturate, derubate di tutti i loro averi e uccise sul bordo di fossati.

Nel dicembre del [[1941]] Hitler decise infine di sterminare gli ebrei d'Europa, durante la [[Conferenza di Wannsee]] ([[20 gennaio]] [[1942]]), molti leader nazisti discussero i dettagli della "[[soluzione finale della questione ebraica]]" (''Endl&ouml;sung der Judenfrage'').
[[Immagine:Children in the Holocaust concentration camp liberated by Red Army.jpg|thumb|333px|Bambini liberati dall'Armata Rossa.]]
Dalle minute della Conferenza risulta che il dottor [[Josef Buhler]], segretario di Stato per il [[Governatorato Generale]]<ref>Il Governatorato Generale comprendeva la maggior parte della [[Polonia]], esclusi alcuni distretti al confine occidentale ([[Slesia]], [[Pomerania]]) che erano stati inglobati direttamente nel Reich.</ref>, spinse [[Reinhard Heydrich]] ad avviare la «soluzione finale» nel proprio distretto amministrativo.

Le decisioni prese a Wannsee portarono alla costruzione dei primi campi di sterminio nel contesto dell'[[Operazione Reinhard]] che provvide alla costruzione ed all'utilizzo di tre centri situati nel Governatorato Generale: [[Treblinka]], [[Sobibór]] e [[Belzec]] che complessivamente, tra il [[1942]] ed l'[[ottobre]] [[1943]], portarono alla morte di 1.700.000 persone deportate dai ghetti attraverso l'utilizzo di [[camera a gas|camere a gas]] fisse e mobili<ref>Si trattava di autocarri con la zona di carico sigillata ermeticamente e collegata ai gas di scarico dell'automezzo stesso.</ref> che sfruttavano il [[monossido di carbonio]] per le uccisioni.

Le «esperienze» maturate nei campi dell'Operazione Reinhard condussero all'ampliamento del campo di concentramento di [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]], situato strategicamente in una zona di facile accessibilità ferroviaria, e alla creazione di quattro nuove grandi camere a gas ed impianti di cremazione presso il centro distaccato di Auschwitz II - Birkenau. Ad Auschwitz, per lo sterminio degli ebrei, vennero studiate nuove «soluzioni» che permettessero di eliminare il maggior numero di soggetti nel modo più rapido ed efficiente. Negli alti comandi nazisti, in particolare, si mirava al risparmio delle munizioni che divenivano preziosissime per l'avanzata sul fronte orientale. Vennero dunque utilizzate le camere a gas, nelle quali il gas ''[[Zyklon B]]'' (acido prussico) veniva immesso attraverso normali docce: le vittime morivano per asfissia nell'arco di 10-15 minuti.

Si calcola che durante la seconda guerra mondiale persero la vita circa sei milioni di ebrei.
Le condizioni di abbrutimento ed annichilimento della persona sono state riportate nelle pagine di ''[[Se questo è un uomo]]'', capolavoro dello scrittore italiano [[Primo Levi]], deportato ad Auschwitz e miracolosamente sopravvissuto alla prigionia nel campo di sterminio.

=== Omosessuali ===
{{Vedi anche|Storia degli omosessuali nella Germania nazista e durante l'Olocausto|Paragrafo 175}}
Gli [[omosessuali]] erano un altro dei gruppi presi di mira durante l'olocausto. Ad ogni modo il partito nazista non fece mai nessun tentativo di sterminare tutti gli omosessuali; in base alle prime leggi naziste, essere omosessuali in sé non era un motivo sufficiente per l'arresto, occorreva avere compiuto qualche atto omosessuale, punibile in base al [[paragrafo 175]]. Dopo la fine delle SA e il trionfo delle SS, però, la persecuzione si aggravò, anche se rimase sempre limitata ai gay tedeschi, ariani. Erano questi che rifiutando di unirsi alle donne intralciavano la crescita della "razza ariana". I nazisti si disinteressarono in genere degli omosessuali maschi di altri popoli considerati inferiori, per concentrarsi e tentare di "curare" i maschi gay tedeschi.

Alcuni membri prominenti dei vertici nazisti, come [[Ernst Röhm]], erano conosciuti dai loro stessi compagni di partito come omosessuali, il che può rendere conto del fatto che la dirigenza nazista diede segnali contrastanti su come trattare con gli omosessuali. Alcuni dei leader volevano chiaramente il loro sterminio, mentre altri si limitavano a chiedere un rafforzamento delle leggi contro gli atti omosessuali, ma per il resto permisero agli omosessuali di vivere come gli altri cittadini.

Le stime sul numero di omosessuali internati con il [[triangolo rosa]] e uccisi variano molto. Si va da un minimo di 10.000 fino a un massimo di 600.000. Questo ampio intervallo dipende in parte dal criterio adottato dai ricercatori per classificare le vittime: se solo omosessuali o anche appartenenti ad altri gruppi sterminati dai nazisti (ebrei, rom, dissidenti politici). In aggiunta a questo, le registrazioni delle ragioni per l'internamento risultano non esistenti in molte aree.

=== Zingari ===
{{vedi anche|Porajmos}}
La campagna Hitleriana di genocidio nei confronti dei popoli zigani principalmente [[Popolo Rom|Rom]] e [[Sinti]] dell'Europa venne vista da molti come un'applicazione particolarmente bizzarra della scienza razziale nazista. Gli antropologi tedeschi erano disorientati dalla contraddizione che gli zingari erano discendenti degli originali invasori ariani dell'[[India]], che tornarono poi in Europa. Ironicamente, questo li rendeva, in pratica se non in teoria, non meno [[Razza ariana|ariani]] della stessa gente tedesca. Questo dilemma fu risolto dal Professor Hans Gunther, uno dei principali scienziati razziali, che scrisse:
{{quote|Gli Zingari hanno effettivamente mantenuto alcuni elementi della loro origine nordica, ma essi discendono dalle classi più basse della popolazione di quella regione. Nel corso della loro migrazione, hanno assorbito il sangue delle popolazioni circostanti, diventando quindi una miscela razziale di Orientali e Asiatici occidentali con aggiunta di influssi Indiani, Centroasiatici ed Europei.}}

Come risultato, nonostante le misure discriminatorie, alcuni gruppi di Rom, comprese le tribù tedesche dei Sinti e dei Lalleri, vennero risparmiati dalla deportazione e dalla morte. I restanti gruppi zingari soffrirono all'incirca come gli ebrei (e in alcuni casi vennero degradati ancor più degli ebrei). Nell'Europa Orientale, gli zingari venivano deportati nei ghetti ebraici, uccisi dagli ''[[Einsatzgruppen]]'' delle SS nei loro villaggi, o deportati e gasati ad Auschwitz e Treblinka.

=== Testimoni di Geova ===
{{Vedi anche|I Testimoni di Geova e l'olocausto}}
I [[Testimoni di Geova]], malgrado la "dichiarazione dei fatti" del 1933 indirizzata dai Testimoni di Geova al governo tedesco in cui si richiamava l'attenzione di Hitler sul fatto che "Ci sia consentito richiamare l'attenzione sul fatto che in America, dove i nostri libri furono scritti, cattolici ed ebrei si sono alleati nel denigrare il governo nazionale tedesco e nel tentativo di boicottare la Germania a motivo dei principi sostenuti dal partito nazionalsocialista", <ref>[http://www.triangoloviola.it/dic33ita.html Dichiarazione dei Fatti dei testimoni di Geova], </ref> furono tra i primi ad essere presi di mira dallo stato nazionalsocialista con la deportazione nei campi di concentramento. Essi rifiutavano il coinvolgimento nella vita politica, non volevano dire "[[Heil Hitler]]" né servire nell'esercito tedesco.
Nel [[1933]], la comunità religiosa fu messa al bando rendendo fuorilegge la loro opera di predicazione. Nell'agosto del [[1942]], constatando che tutte le misure più drastiche non erano servite né a bloccare le loro attività né ad impedire le loro iniziative, Hitler stesso dichiarò con fervore in un discorso che "''questa genia deve essere eliminata dalla Germania''". Pur infliggendo numerosi colpi mortali, i Testimoni di Geova non furono sterminati. Da 25.000 all'epoca dell'ascesa al potere nazista, dopo la capitolazione del Reich si contavano ancora 7.000 attivi evangelizzatori.

Mentre gli altri erano condannati senza alcuna possibilità di salvezza per motivi razziali, politici o morali, solo per i Testimoni di Geova era prevista l'opzione della liberazione dal campo di concentramento attraverso una semplice firma di abiura. Pochissimi la firmarono. La stragrande maggioranza, coraggiosamente, non fece compromesso col regime nazista, anche a costo della propria vita.

=== Altri ===
Le popolazioni slave erano tra gli obiettivi dei nazisti, soprattutto per quanto riguarda gli intellettuali e le persone eminenti, anche se ci furono alcune esecuzioni di massa e istanze di genocidio (gli [[Ustascia]] [[Croazia|croati]] ne sono l'esempio più noto).

Durante l'[[Operazione Barbarossa]], l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica del 1941-1944, milioni di prigionieri di guerra russi vennero sottoposti ad arbitraria esecuzione sul campo dalle truppe tedesche, in particolare dalle note ''Waffen SS'', o vennero spediti nei molti campi di sterminio per l'esecuzione, semplicemente perché erano di estrazione slava. Migliaia di contadini russi vennero annichiliti dalle truppe tedesche più o meno per le stesse ragioni.

Il [[24 agosto]] [[1941]], [[Adolf Hitler]] ordinò la fine del [[Aktion T4|Programma T4]], l'uccisione sistematica, definita dai nazionalsocialisti «[[eutanasia]]», dei malati di mente ed i portatori di [[handicap (medicina)|handicap]] a causa di proteste da parte della popolazione tedesca.

=== Estensione dell'olocausto ===
[[Immagine:Helga deen.jpg|thumb|right|225px|[[Helga Deen]]: la sua esperienza di deportata in un campo di concentramento è stata raccontata in un diario - ''Kamp [[Vught]]'' - dato alle stampe nel [[2007]]. Studentessa diciottenne, fu uccisa assieme a tutta la sua famiglia nel [[1943]] nel [[campo di sterminio di Sobibór]].]]
Il numero esatto di persone uccise dal regime nazista è ancora soggetto a ulteriori ricerche. Recentemente, documenti declassificati di provenienza britannica e sovietica hanno indicato che il totale potrebbe essere superiore a quanto ritenuto in precedenza. Ad ogni modo, le {{citazione necessaria|seguenti stime sono considerate altamente affidabili.

* 5,6&ndash;6,1 milioni di ebrei
* 3,5&ndash;6 milioni di civili Slavi
* 2,5&ndash;4 milioni di prigionieri di guerra
* 1&ndash;1,5 milioni di dissidenti politici
* 200.000&ndash;800.000 tra Rom e Sinti
* 200.000&ndash;300.000 portatori di [[handicap (medicina)|handicap]]
* 10.000&ndash;250.000 [[omosessuali]]
* 2.000 [[Testimoni di Geova]]
* '''Totale da 13.012.000 a 18.952.000'''}}

=== I triangoli ===
{{vedi anche|Simboli dei campi di concentramento nazisti}}
[[Immagine:Yellow star Jude Jew.svg|right|thumb|150px|La [[stella di David]] usata per identificare gli ebrei]]

I prigionieri, al loro arrivo, erano obbligati ad indossare dei triangoli colorati sugli abiti, che qualificavano visamente il tipo di «offesa» per la quale erano stati internati. I più comunemente usati erano:
* '''Giallo:''' ebrei -- due triangoli sovrapposti a formare una [[stella di David]], con la parola ''Jude'' (Giudeo) scritta sopra
* '''Rosso:''' dissidenti politici, compresi i comunisti
* '''Rosso con al centro la lettera S:''' repubblicani spagnoli
* '''Verde:''' criminali comuni
* '''Viola:''' Testimoni di Geova
* '''Blu:''' immigranti
* '''Marrone:''' zingari
* '''Nero:''' soggetti "antisociali"
* '''Rosa:''' omosessuali maschi

== Interpretazioni storiche ==
Come per ogni altro evento della storia, gli studiosi continuano a dibattere su cosa è avvenuto esattamente e perché. Tra le domande principali cui gli storici hanno cercato di dare risposta troviamo:
*Quante persone vennero uccise nell'olocausto?
*Chi fu coinvolto direttamente nelle uccisioni?
*Chi autorizzò le uccisioni?
*Chi sapeva delle uccisioni?
*Perché la gente partecipò direttamente, autorizzò o accettò tacitamente le uccisioni?

=== Funzionalismo contro Intenzionalismo ===
{{vedi anche|Funzionalismo contro intenzionalismo}}
Una questione principale negli studi contemporanei sull'olocausto e quella del ''funzionalismo'' contro l'''intenzionalismo''. Gli intenzionalisti sostengono che l'olocausto venne pianificato da Hitler sin dall'inizio. Per i funzionalisti invece, l'olocausto iniziò nel 1942 come risultato del fallimento della politica di deportazioni nazista e delle imminenti perdite militari in Russia. Essi sostengono che le fantasie di sterminio delineate nel ''[[Mein Kampf]]'' e in altra letteratura nazista furono mera [[propaganda]] e non costituivano dei piani concreti.

=== L'Olocausto ed il consenso della popolazione tedesca ===
Un'altra controversia è stata avviata dallo storico [[Daniel Goldhagen]], il quale sostiene che la gente comune tedesca conosceva ed era una partecipante volontaria dell'olocausto, il quale affonderebbe le sue radici in un profondo e antico antisemitismo eliminazionista tedesco. Altri sostengono che mentre l'antisemitismo era innegabilmente presente in Germania, lo sterminio era sconosciuto ai più e dovette essere rafforzato dall'apparato dittatoriale nazista.

=== Il negazionismo dell'Olocausto ===
[[Immagine:Lapide sulla facciata della Sinagoga di Alessandria - Fotografia di Tony Frisina.JPG|thumb|200px|left|Lapide a memoria dell'Olocauso, collocata sulla facciata della Sinagoga di Alessandria (Italia)]]
Alcuni hanno messo fortemente in discussione la veridicità dell'olocausto, mostrando un forte scetticismo sui numeri e sulle cause dello sterminio degli ebrei. In particolare, contestano la stima di 6 milioni di ebrei morti (che reputano irrealistica per eccesso), la presenza di mezzi di distruzione di massa (le camere a gas) e la deliberata volontà genocida della Germania (Hitler non avrebbe mai ordinato di sterminare gli Ebrei d'Europa): secondo loro, tutte e tre queste affermazioni, comuni nella maggior parte della storiografia, non sarebbero sufficientemente documentate e/o dimostrate. Essi sono chiamati ''negazionisti'', poiché negherebbero sostanzialmente lo sterminio ebraico, mentre loro preferiscono definirsi ''revisionisti'', cercando deliberatamente di apparire degli storici "neutrali".

Ma non solo questi punti vengono presi di mira dai negazionisti: la maggior parte di essi ritiene che ai tempi di Hitler fosse in atto un enorme complotto ebraico-capitalista contro la Germania nazista. Oltre a ciò, i negazionisti negano veridicità anche agli stessi rapporti degli [[Einsatzgruppen]], i reparti speciali inviati dai tedeschi a "ripulire" da ebrei ed altre categorie indesiderate le zone conquistate durante le campagne di Polonia e Russia. Allo stesso modo, essi ritengono che le decine di confessioni degli stessi aguzzini tedeschi nelle quali si descrivono dettagliatamente i processi dello sterminio siano in realtà false o estorte, così come false sarebbero tutte le testimonianze in merito. Particolarmente singolare appare il tentativo dei negazionisti di considerare falsi i documenti che i membri del [[Sonderkommando]] di Auschwitz (così viene in genere definito il gruppo di ebrei incaricati del funzionamento delle camere e gas e dei forni crematori) lasciarono a futura memoria in diari di fortuna, nascosti in vari contenitori nel terreno del campo di sterminio e ritrovati fra gli anni'40 e gli anni '80 del secolo scorso. Infine, i negazionisti si sono concentrati anche su questioni apparentemente minori, quali la veridicità del Diario di [[Anna Frank]], che viene definito un abile falso, nonostante il manoscritto sia stato addirittura sottoposto ad approfondite perizie chimico/fisiche e calligrafiche.

Generalmente, i negazionisti ritengono che i pochi deportati defunti morissero di fame o di tifo. Il [[Tifo_esantematico|tifo]] (all'epoca pressoché incurabile né prevenibile) veniva trasmesso dai [[pidocchi]] presenti a causa delle pessime condizioni igieniche in cui vivevano gli internati. I cadaveri sarebbero quindi stati trattati con l'insetticida [[Zyklon B]] (prodotto all'epoca dalla [[IG Farben]] e ancora oggi in uso) per uccidere i pidocchi ed evitare ai Tedeschi di contrarre la malattia mentre li portavano nei forni crematori.
Fra i negazionisti vi sono coloro i quali, mossi da motivazioni ideologico/politiche di vario tipo e da dichiarate simpatie neonaziste, negano radicalmente le sofferenze specifiche del popolo ebraico durante il Terzo Reich. Una parte dei negazionisti invece non nega le sofferenze degli [[Ebrei]] d'[[Europa]] né i crimini di guerra nazisti, ma li ridimensiona enormemente. La ''vulgata'' negazionista suggerisce però che l'attuale ricostruzione storiografica sia frutto d'un enorme complotto, dovuto ad una capillare propaganda bellica impostasi in modo particolare mediante il [[Processo di Norimberga]] e tenuta in vita negli ultimi decenni perché strumentale agli interessi d'alcuni soggetti ([[Stati Uniti d'America|USA]], [[URSS]] ed [[Israele]] su tutti). Questa particolare interpretazione politico/storiografica ha fatto sorgere anche - a fianco di una ben più nutrita schiera di negazionisti di estrema destra - un filone negazionista di sinistra, particolarmente nutrito in Francia e legato alla casa editrice ''La Vielle Taupe''[http://www.plusloin.org/Projet/taupe.html].

Tra gli argomenti principali e più comuni dei negazionisti, ci sono quelli riguardanti il funzionamento delle camere a gas e dei forni crematori. [[Robert Faurisson]] ed altri (Faurisson non è uno storico, ma un ex professore di lettere) ritengono che nessuna fonte documentale né testimoniale abbia mai fornito una ricostruzione credibile sul funzionamento delle camere a gas. Molti negazionisti ritengono poi che fosse impossibile, viste le capacità dei forni crematori dei campi di concentramento, cremare i corpi di milioni di persone. Ma non solo: alcuni di essi essi affermano l'impossibilità fisica della cremazione di corpi nelle fosse comuni (un procedimento col quale - per esempio - si distrussero i corpi di una buona parte degli ebrei ungheresi e di cui esistono perfino delle fotografie[http://www.nizkor.org/ftp.cgi/camps/auschwitz/images/burning-pit.jpg][http://www.corriere.it/av/galleria.html?2004/gennaio/guerra&1]); in parte invece si soffermano a misurare le fosse esistenti, pervenendo attraverso complicati calcoli - ritenuti astrusi dagli storici - a definire risibili o poco più le cremazioni tramite le fosse.

Il [[revisionismo]] dell'olocausto sostiene che gli [[Ebrei]] morti furono molto meno di 5-6 milioni (in genere, li quantificano nell'ordine delle decine o centinaia di migliaia), e che la loro morte non fu il frutto di una deliberata politica genocida dei Tedeschi.

La pubblica esposizione di tesi revisioniste/negazioniste è attualmente un crimine in molti paesi europei: Francia, Spagna, Polonia, Austria, Svizzera, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Germania, Cipro e Lussemburgo.

Fra i più noti autori di testi negazionisti vi sono - in ordine alfabetico - [[Jürgen Graf]] (condannato nel 1998 a 15 mesi di prigione da una corte elvetica, fuggì prima in Iran e poi in Russia), [[David Irving]] (soccombente in una causa da lui intentata contro [[Deborah Lipstadt]], venne bollato nella sentenza come ''"antisemita e razzista, associato con l'estremismo di destra che promuove il neonazismo"''[http://www.holocaustdenialontrial.com/]. Successivamente ha parzialmente ritrattato le sue affermazioni più provocatorie), [[Carlo Mattogno]] e [[Paul Rassinier]] (ex deportato politico socialista, perennemente sbandierato dai negazionisti come presunta prova del fatto che essi non sono compromessi col nazismo). E' da segnalare che anche il fondatore del Movimento Rexista belga [[Léon Degrelle]], volontario nelle [[Waffen-SS]], rifugiato in Spagna dopo la guerra e icona del neonazismo internazionale, abbracciò tesi negazioniste negli anni '70 del XX° secolo e partecipò alle attività della principale pubblicazione negazionista, il ''Journal of Historical Review''.

== Teologia dell'olocausto ==
Alla luce dell'enormità di ciò che venne visto nell'olocausto, molte persone hanno riesaminato la visione teologica classica della bontà divina e dell'intervento divino sul mondo. "''Come può la gente avere ancora fede dopo l'olocausto?''" Per le risposte teologiche alle questioni sollevate dall'olocausto si veda [[Teologia dell'olocausto]].

== Conseguenze politiche ==
L'olocausto ha una serie di ramificazioni politiche e sociali che arrivano fino al presente. Il bisogno di una patria per molti rifugiati ebrei portò una parte di loro a emigrare in [[Palestina]], gran parte della quale sarebbe ben presto diventata il moderno Stato di [[Israele]]. Questa immigrazione ha avuto un effetto diretto sugli Arabi della regione, che è discusso negli articoli sul [[conflitto arabo-israeliano]], il [[conflitto israelo-palestinese]] e quelli ad essi correlati.

==Etica e memoria==
[[Immagine:Holocaust monument Berlijn.jpg|right|thumb|Monumento in memoria dell'olocausto a [[Berlino]]]]
Il significato della Shoah rinvia indissolubilmente al senso del ricordo per il presente e alla ribellione al disumano quale espressione testimoniale di coesistenza contro la riduzione a cosa perpetrata nei confronti del nostro vivere in cui è da riconoscere una nuova e possibile aggressione dell'essenza criminale rivelata dal nazionalsocialismo.

Cfr. [[Theodor Adorno]], [[Dietrich Bonhoeffer]], [[Paul Celan]], [[Primo Levi]], [[Stefano Malpangotti]], [[Friedrich Kellner]].

Oltretutto, diverse associazioni ricordano ancora oggi ai giovani le disastrose conseguenze di quanto accaduto in quel periodo, anche con premi come l'[[Austrian Holocaust Memorial Award]].

Il [[Giorno della Memoria|27 gennaio]], anniversario della liberazione di [[Auschwitz]], viene commemorato nel mondo come giorno della memoria, con cui ricordare la Shoah.

== Note ==
{{references}}

==Bibliografia==
{{vedi anche|Olocausto (bibliografia)}}
* [[Enrico Deaglio]]. ''La banalità del bene - Storia di [[Giorgio Perlasca]]''. Milano: Feltrinelli, 1993, ISBN 8807812339.
* Matteo Pierro. ''Fra Martirio e Resistenza. La persecuzione nazista e fascista dei Testimoni di Geova''. Como: Actac, 2002.

==Voci correlate==
*[[Antisemitismo]]
*[[Elenco dei comandanti dei campi di concentramento e sterminio nazionalsocialisti]]
*[[Eugenetica]]
*[[Genocidio]]
*[[I Testimoni di Geova e l'olocausto]]
*[[Judenrat]]
*[[Lista dei campi di concentramento nazisti]]
*[[Revisionismo dell'Olocausto]]
*[[Razzismo]]
*[[Soluzione finale della questione ebraica]]
*[[Triangolo rosa]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Holocaust|q}}

== Collegamenti esterni ==
* [http://www.museoshoah.it/home.asp Sito della Mostra sulla Shoah]
* [http://arte.tiscali.it/fumetto/2004/aprile/shoa.html Shoa] ''[[Cartoon]]'' di [[Giuliano Parodi]]
* [http://www.shoahnet.info/ Shoah net] Per un primo approccio alla Shoah: tutte le informazioni essenziali
* [http://www.olokaustos.org/ Olokaustos.org] Sito dedicato all'Olocausto
* [http://www.triangoloviola.it/ Triangolo viola] Sulla deportazione dei Testimoni di Geova
* [http://www.e-guernica.net/kl/ Auschwitz] Auschwitz: galleria fotografica degli orrori
* [http://aerieel.org/ Lingua e memoria] scrittori ebrei di lingua italiana (convegno)
* {{lingue|de|en|he}} [http://www.buergervereinigung-landsberg.de/ Memoriale dell'Olocausto europeo]
* {{lingue|en|}} [http://fcit.coedu.usf.edu/Holocaust/ A Teacher's Guide to the Holocaust]
* {{lingue|de|en|es|fr|he|hu|}} [http://www.crt-ii.org/ Claims Resolution Tribunal of the Holocaust Victim Assets Litigation against Swiss Banks and other Swiss Entities]
* [http://www.radioislam.org/revisionism/italia.htm Testi revisionisti] raccolti da Radio Islam
* [http://vho.org/aaargh/ital/archimatto/index.html Articoli revisionisti di Carlo Mattogno]
* [http://www.fpp.co.uk/books/index.html Libri online di David Irving]

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[[Categoria:Storia della Polonia nella seconda guerra mondiale]]
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Il trasporto dei prigionieri nei campi era spesso svolto utilizzando convogli ferroviari composti da carri bestiame, con un ulteriore elemento di umiliazione e di disagio dei prigionieri.
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[[yi:חורבן אייראפע]]
[[zh:猶太人大屠殺]]

Versione delle 18:15, 8 apr 2008

Il termine olocausto (dal greco holos "completo" e kaustos "rogo" come nelle offerte sacrificali) venne introdotto alla fine del XX secolo per riferirsi al tentativo compiuto dalla Germania nazista di sterminare tutti quei gruppi di persone ritenuti "indesiderabili".

Terminologia e definizione

Shoah

La parola olocausto, che in greco significa "tutto bruciato", si riferiva ai sacrifici che venivano richiesti agli ebrei dalla Torah: si trattava di sacrifici di animali uccisi e bruciati sull'altare del tempio. Solo in tempi recenti il termine olocausto è stato attribuito a massacri o catastrofi su larga scala. A causa del significato teologico che la parola porta, molti ebrei trovano problematico l'uso di tale termine: viene infatti considerato offensivo dal punto di vista teologico pensare che l'uccisione di milioni di ebrei sia stata una "offerta a Dio"; inoltre il popolo ebraico non è stato "tutto bruciato", perché un suo resto è sopravvissuto al genocidio.

Popolazione ebraica in Europa nel 1939

Shoa (שואה, traslitterato anche Shoah o Sho'ah), che in lingua ebraica significa "distruzione" (o "desolazione", o "calamità", con il senso di una sciagura improvvisa, inaspettata), è un'altra parola utilizzata per riferirsi all'Olocausto. Questo termine viene usato da molti ebrei e da un numero crescente di non ebrei a causa del disagio legato al significato letterale della parola olocausto. Cionondimeno è riconosciuto il fatto che la stragrande maggioranza delle persone che usano il termine olocausto non intendono tali implicazioni.

Infine molti Rom usano la parola Porajmos o Porrajmos («grande divoramento»), oppure Samudaripen («genocidio») per descrivere il tentativo nazista di sterminio.

L'olocausto nazista e altri genocidi

Prigionieri nelle baracche dei lager

Il termine olocausto viene principalmente utilizzato per indicare lo sterminio sistematico di circa 5[1] dei 7,5 milioni di ebrei che vivevano in Europa prima della seconda guerra mondiale. Il numero delle vittime è confermato dalla vasta documentazione lasciata dai nazisti stessi (scritta e fotografica) e dalle testimonianze dirette (di vittime, carnefici e spettatori) e dalle registrazioni statistiche delle varie nazioni occupate.

In alcuni ambienti il termine olocausto viene usato per descrivere l'omicidio sistematico di altri gruppi che vennero colpiti nelle stesse circostanze dai Nazisti, compresi i gruppi etnici Rom e Sinti (i cosiddetti zingari), comunisti, omosessuali, malati di mente, Pentecostali (riconosciuti come malati di mente), Testimoni di Geova, russi, polacchi ed altre popolazioni slave (detti nel complesso Untermenschen). Aggiungendo anche questi gruppi il totale di vittime del Nazismo è stimabile tra i dieci e i quattordici milioni di civili, e fino a quattro milioni di prigionieri di guerra. Oggigiorno il termine viene usato anche per descrivere altri tentativi di genocidio, commessi prima e dopo la seconda guerra mondiale, o più in generale, per qualsiasi ingente perdita deliberata di vite umane, come quella che potrebbe risultare da una guerra atomica, da cui l'espressione "olocausto nucleare".

Mentre oggigiorno il termine 'olocausto' si riferisce solitamente al summenzionato assassinio di ebrei su larga scala, viene a volte usato per riferirsi ad altri casi di genocidio, specialmente quello armeno e quello ellenico che portò all'uccisione di 2,5 milioni di cristiani da parte del governo nazionalista ottomano dei Giovani Turchi tra il 1915 e il 1923. Comunque, il governo turco nega ufficialmente che ci sia mai stato un genocidio, sostenendo che la maggior parte delle morti fu causata da conflitti armati, malattie e carestia, durante le rivolte della prima guerra mondiale; questo nonostante il fatto che molte delle vittime si ebbero in villaggi molto distanti dal campo di battaglia e che ci siano pesanti indizi che vi fosse stato un tentativo di colpire talune comunità non-islamiche (malgrado lo sterminio armeno non abbia coinvolto in quel periodo la comunità armena di Istanbul e le comunità ebraiche turche non abbiano subito particolari vessazioni, in quanto gruppo religioso).

Descrizione

Le eliminazioni di massa venivano condotte in modo sistematico: venivano fatte liste dettagliate di vittime presenti, future e potenziali, così come sono state trovate le meticolose registrazioni delle esecuzioni. Oltre a ciò, uno sforzo considerevole fu speso durante il corso dell'olocausto per trovare metodi sempre più efficienti per uccidere persone in massa, ad esempio passando dall'avvelenamento con monossido di carbonio dei campi di sterminio dell'Operazione Reinhard di Belzec, Sobibor e Treblinka, all'uso dello Zyklon-B di Majdanek e Auschwitz; camere a gas che utilizzavano monossido di carbonio per gli omicidi di massa venivano usati nel campo di sterminio di Chelmno.

In aggiunta alle esecuzioni di massa, i nazisti condussero molti esperimenti medici sui prigionieri, bambini compresi. Uno dei nazisti più noti, il Dottor Josef Mengele, era conosciuto per i suoi esperimenti come l'"angelo della morte" tra gli internati di Auschwitz.

La portata di quello che accadde nelle zone controllate dai nazisti non si conobbe fino a dopo la fine della guerra. Numerose voci e testimonianze di rifugiati diedero comunque qualche informazione sul fatto che gli ebrei venivano uccisi in grande numero. Si tennero anche delle manifestazioni come, ad esempio, quella tenuta il 29 ottobre 1942 nel Regno Unito; molti esponenti del clero e figure politiche tennero un incontro pubblico per mostrare il loro sdegno nei confronti della persecuzione degli ebrei da parte dei tedeschi.

Campi di concentramento e di sterminio

Lo stesso argomento in dettaglio: Lager e Campo di sterminio.
Auschwitz, il più tristemente noto campo di concentramento nazista

I campi di concentramento per gli "indesiderabili" erano disseminati in tutta l'Europa, con nuovi campi creati vicino ai centri con un'alta densità di popolazione "indesiderata": ebrei, intellighenzia polacca, comunisti e gruppi Rom. La maggior parte dei campi era situata nell'area del Governatorato Generale.

I campi di concentramento per ebrei ed altri "indesiderabili" esistevano anche nella stessa Germania: benché non fossero pensati specificatamente per lo sterminio sistematico, i prigionieri di molti di questi morirono a causa delle terribili condizioni di vita o a causa di esperimenti condotti su di loro da parte dei medici dei campi.

Alcuni campi, come quello di Auschwitz-Birkenau, combinavano il lavoro schiavistico con lo sterminio sistematico. All'arrivo in questi campi i prigionieri venivano divisi in due gruppi; quelli troppo deboli per lavorare venivano uccisi immediatamente nelle camere a gas (che erano a volte mascherate da docce) e i loro corpi bruciati, mentre gli altri venivano impiegati come schiavi nelle fabbriche situate dentro o attorno al campo. I nazisti costrinsero anche alcuni dei prigionieri a lavorare alla rimozione dei cadaveri e allo sfruttamento dei corpi. I denti d'oro venivano estratti e i capelli delle donne (tagliati a zero prima che entrassero nelle camere a gas) venivano riciclati per la produzione industriale di feltro.

Tre campi: Belzec, Sobibor, e Treblinka II, erano usati esclusivamente per lo sterminio. Solo un piccolo numero di prigionieri veniva tenuto in vita per svolgere i compiti legati alla gestione dei cadaveri delle persone uccise nelle camere a gas.

Il trasporto dei prigionieri nei campi era spesso svolto utilizzando convogli ferroviari composti da carri bestiame, con un ulteriore elemento di umiliazione e di disagio dei prigionieri.

Ebrei

Lo stesso argomento in dettaglio: Politica razziale nella Germania nazista.

L'antisemitismo era comune nell'Europa degli anni '20 e '30 (anche se le sue origini risalgono a molti secoli prima). L'antisemitismo fanatico di Adolf Hitler venne esposto nel suo libro del 1925, il Mein Kampf, che, inizialmente ignorato, divenne popolare in Germania quando Hitler acquistò potere politico.

Corpi rinvenuti a Buchenwald

Il 1° aprile 1933, poco dopo l'elezione di Hitler al cancellierato, il fanatico antisemita Julius Streicher, con la partecipazione delle Sturmabteilung ed attraverso le colonne della rivista antisemita Der Stürmer da lui diretta, organizzò una giornata di boicottaggio di tutte le attività economiche tedesche gestite da ebrei (l'ultima impresa gestita da ebrei rimasta in Germania venne chiusa il 6 luglio 1939). Nonostante la fredda accoglienza da parte della popolazione tedesca che fece rientrare il boicottaggio dopo solo un giorno, questa politica servì a introdurre una serie di progressivi atti antisemiti che sarebbero poi culminati nella Shoah.

Con una serie di successive leggi le autorità tedesche limitarono sempre più le possibili attività della popolazione ebraica fino a giungere, nel settembre 1935, alla promulgazione delle leggi di Norimberga che, di fatto, esclusero i cittadini di origine ebraica[2] da ogni aspetto della vita sociale tedesca.

L'iniziale politica tedesca di obbligare gli ebrei ad un'emigrazione «forzata» dai territori del Reich raggiunse il suo apice nel corso del pogrom del 9-10 novembre 1938, passato alla storia con il nome di «Notte dei cristalli», quando circa 30.000 ebrei vennero deportati presso i campi di Buchenwald, Dachau e Sachsenhausen ed obbligati ad abbandonare, spogliati di ogni bene, la Germania e l'Austria (annessa nel marzo di quell'anno alla Germania) per poter riottenere la libertà.

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale la politica di emigrazione forzata non poté più essere praticata con successo a causa delle difficoltà imposte dalla guerra stessa. La nuova «soluzione» si basò sul fatto che in molte città d'Europa gli ebrei avevano vissuto in zone ben delimitate. Per questo i nazisti formalizzarono i confini di queste aree e imposero una limitazione degli spostamenti agli ebrei che vi erano confinati, creando i ghetti moderni. I ghetti erano, a tutti gli effetti, prigioni nelle quali molti ebrei morirono di fame e malattie; altri furono uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori dopo essere stati sfruttati nell'impiego a favore dell'industria bellica tedesca.

Durante l'invasione dell'Unione Sovietica oltre 3.000 uomini appartenenti ad unità speciali (Einsatzgruppen) seguirono le forze armate naziste e condussero uccisioni di massa della popolazione ebrea che viveva in territorio sovietico. Intere comunità vennero spazzate via, venendo catturate, derubate di tutti i loro averi e uccise sul bordo di fossati.

Nel dicembre del 1941 Hitler decise infine di sterminare gli ebrei d'Europa, durante la Conferenza di Wannsee (20 gennaio 1942), molti leader nazisti discussero i dettagli della "soluzione finale della questione ebraica" (Endlösung der Judenfrage).

Bambini liberati dall'Armata Rossa.

Dalle minute della Conferenza risulta che il dottor Josef Buhler, segretario di Stato per il Governatorato Generale[3], spinse Reinhard Heydrich ad avviare la «soluzione finale» nel proprio distretto amministrativo.

Le decisioni prese a Wannsee portarono alla costruzione dei primi campi di sterminio nel contesto dell'Operazione Reinhard che provvide alla costruzione ed all'utilizzo di tre centri situati nel Governatorato Generale: Treblinka, Sobibór e Belzec che complessivamente, tra il 1942 ed l'ottobre 1943, portarono alla morte di 1.700.000 persone deportate dai ghetti attraverso l'utilizzo di camere a gas fisse e mobili[4] che sfruttavano il monossido di carbonio per le uccisioni.

Le «esperienze» maturate nei campi dell'Operazione Reinhard condussero all'ampliamento del campo di concentramento di Auschwitz, situato strategicamente in una zona di facile accessibilità ferroviaria, e alla creazione di quattro nuove grandi camere a gas ed impianti di cremazione presso il centro distaccato di Auschwitz II - Birkenau. Ad Auschwitz, per lo sterminio degli ebrei, vennero studiate nuove «soluzioni» che permettessero di eliminare il maggior numero di soggetti nel modo più rapido ed efficiente. Negli alti comandi nazisti, in particolare, si mirava al risparmio delle munizioni che divenivano preziosissime per l'avanzata sul fronte orientale. Vennero dunque utilizzate le camere a gas, nelle quali il gas Zyklon B (acido prussico) veniva immesso attraverso normali docce: le vittime morivano per asfissia nell'arco di 10-15 minuti.

Si calcola che durante la seconda guerra mondiale persero la vita circa sei milioni di ebrei. Le condizioni di abbrutimento ed annichilimento della persona sono state riportate nelle pagine di Se questo è un uomo, capolavoro dello scrittore italiano Primo Levi, deportato ad Auschwitz e miracolosamente sopravvissuto alla prigionia nel campo di sterminio.

Omosessuali

Gli omosessuali erano un altro dei gruppi presi di mira durante l'olocausto. Ad ogni modo il partito nazista non fece mai nessun tentativo di sterminare tutti gli omosessuali; in base alle prime leggi naziste, essere omosessuali in sé non era un motivo sufficiente per l'arresto, occorreva avere compiuto qualche atto omosessuale, punibile in base al paragrafo 175. Dopo la fine delle SA e il trionfo delle SS, però, la persecuzione si aggravò, anche se rimase sempre limitata ai gay tedeschi, ariani. Erano questi che rifiutando di unirsi alle donne intralciavano la crescita della "razza ariana". I nazisti si disinteressarono in genere degli omosessuali maschi di altri popoli considerati inferiori, per concentrarsi e tentare di "curare" i maschi gay tedeschi.

Alcuni membri prominenti dei vertici nazisti, come Ernst Röhm, erano conosciuti dai loro stessi compagni di partito come omosessuali, il che può rendere conto del fatto che la dirigenza nazista diede segnali contrastanti su come trattare con gli omosessuali. Alcuni dei leader volevano chiaramente il loro sterminio, mentre altri si limitavano a chiedere un rafforzamento delle leggi contro gli atti omosessuali, ma per il resto permisero agli omosessuali di vivere come gli altri cittadini.

Le stime sul numero di omosessuali internati con il triangolo rosa e uccisi variano molto. Si va da un minimo di 10.000 fino a un massimo di 600.000. Questo ampio intervallo dipende in parte dal criterio adottato dai ricercatori per classificare le vittime: se solo omosessuali o anche appartenenti ad altri gruppi sterminati dai nazisti (ebrei, rom, dissidenti politici). In aggiunta a questo, le registrazioni delle ragioni per l'internamento risultano non esistenti in molte aree.

Zingari

Lo stesso argomento in dettaglio: Porajmos.

La campagna Hitleriana di genocidio nei confronti dei popoli zigani principalmente Rom e Sinti dell'Europa venne vista da molti come un'applicazione particolarmente bizzarra della scienza razziale nazista. Gli antropologi tedeschi erano disorientati dalla contraddizione che gli zingari erano discendenti degli originali invasori ariani dell'India, che tornarono poi in Europa. Ironicamente, questo li rendeva, in pratica se non in teoria, non meno ariani della stessa gente tedesca. Questo dilemma fu risolto dal Professor Hans Gunther, uno dei principali scienziati razziali, che scrisse:

«Gli Zingari hanno effettivamente mantenuto alcuni elementi della loro origine nordica, ma essi discendono dalle classi più basse della popolazione di quella regione. Nel corso della loro migrazione, hanno assorbito il sangue delle popolazioni circostanti, diventando quindi una miscela razziale di Orientali e Asiatici occidentali con aggiunta di influssi Indiani, Centroasiatici ed Europei.»

Come risultato, nonostante le misure discriminatorie, alcuni gruppi di Rom, comprese le tribù tedesche dei Sinti e dei Lalleri, vennero risparmiati dalla deportazione e dalla morte. I restanti gruppi zingari soffrirono all'incirca come gli ebrei (e in alcuni casi vennero degradati ancor più degli ebrei). Nell'Europa Orientale, gli zingari venivano deportati nei ghetti ebraici, uccisi dagli Einsatzgruppen delle SS nei loro villaggi, o deportati e gasati ad Auschwitz e Treblinka.

Testimoni di Geova

Lo stesso argomento in dettaglio: I Testimoni di Geova e l'olocausto.

I Testimoni di Geova, malgrado la "dichiarazione dei fatti" del 1933 indirizzata dai Testimoni di Geova al governo tedesco in cui si richiamava l'attenzione di Hitler sul fatto che "Ci sia consentito richiamare l'attenzione sul fatto che in America, dove i nostri libri furono scritti, cattolici ed ebrei si sono alleati nel denigrare il governo nazionale tedesco e nel tentativo di boicottare la Germania a motivo dei principi sostenuti dal partito nazionalsocialista", [5] furono tra i primi ad essere presi di mira dallo stato nazionalsocialista con la deportazione nei campi di concentramento. Essi rifiutavano il coinvolgimento nella vita politica, non volevano dire "Heil Hitler" né servire nell'esercito tedesco. Nel 1933, la comunità religiosa fu messa al bando rendendo fuorilegge la loro opera di predicazione. Nell'agosto del 1942, constatando che tutte le misure più drastiche non erano servite né a bloccare le loro attività né ad impedire le loro iniziative, Hitler stesso dichiarò con fervore in un discorso che "questa genia deve essere eliminata dalla Germania". Pur infliggendo numerosi colpi mortali, i Testimoni di Geova non furono sterminati. Da 25.000 all'epoca dell'ascesa al potere nazista, dopo la capitolazione del Reich si contavano ancora 7.000 attivi evangelizzatori.

Mentre gli altri erano condannati senza alcuna possibilità di salvezza per motivi razziali, politici o morali, solo per i Testimoni di Geova era prevista l'opzione della liberazione dal campo di concentramento attraverso una semplice firma di abiura. Pochissimi la firmarono. La stragrande maggioranza, coraggiosamente, non fece compromesso col regime nazista, anche a costo della propria vita.

Altri

Le popolazioni slave erano tra gli obiettivi dei nazisti, soprattutto per quanto riguarda gli intellettuali e le persone eminenti, anche se ci furono alcune esecuzioni di massa e istanze di genocidio (gli Ustascia croati ne sono l'esempio più noto).

Durante l'Operazione Barbarossa, l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica del 1941-1944, milioni di prigionieri di guerra russi vennero sottoposti ad arbitraria esecuzione sul campo dalle truppe tedesche, in particolare dalle note Waffen SS, o vennero spediti nei molti campi di sterminio per l'esecuzione, semplicemente perché erano di estrazione slava. Migliaia di contadini russi vennero annichiliti dalle truppe tedesche più o meno per le stesse ragioni.

Il 24 agosto 1941, Adolf Hitler ordinò la fine del Programma T4, l'uccisione sistematica, definita dai nazionalsocialisti «eutanasia», dei malati di mente ed i portatori di handicap a causa di proteste da parte della popolazione tedesca.

Estensione dell'olocausto

Helga Deen: la sua esperienza di deportata in un campo di concentramento è stata raccontata in un diario - Kamp Vught - dato alle stampe nel 2007. Studentessa diciottenne, fu uccisa assieme a tutta la sua famiglia nel 1943 nel campo di sterminio di Sobibór.

Il numero esatto di persone uccise dal regime nazista è ancora soggetto a ulteriori ricerche. Recentemente, documenti declassificati di provenienza britannica e sovietica hanno indicato che il totale potrebbe essere superiore a quanto ritenuto in precedenza. Ad ogni modo, le seguenti stime sono considerate altamente affidabili.

  • 5,6–6,1 milioni di ebrei
  • 3,5–6 milioni di civili Slavi
  • 2,5–4 milioni di prigionieri di guerra
  • 1–1,5 milioni di dissidenti politici
  • 200.000–800.000 tra Rom e Sinti
  • 200.000–300.000 portatori di handicap
  • 10.000–250.000 omosessuali
  • 2.000 Testimoni di Geova
  • Totale da 13.012.000 a 18.952.000[senza fonte]

I triangoli

Lo stesso argomento in dettaglio: Simboli dei campi di concentramento nazisti.
La stella di David usata per identificare gli ebrei

I prigionieri, al loro arrivo, erano obbligati ad indossare dei triangoli colorati sugli abiti, che qualificavano visamente il tipo di «offesa» per la quale erano stati internati. I più comunemente usati erano:

  • Giallo: ebrei -- due triangoli sovrapposti a formare una stella di David, con la parola Jude (Giudeo) scritta sopra
  • Rosso: dissidenti politici, compresi i comunisti
  • Rosso con al centro la lettera S: repubblicani spagnoli
  • Verde: criminali comuni
  • Viola: Testimoni di Geova
  • Blu: immigranti
  • Marrone: zingari
  • Nero: soggetti "antisociali"
  • Rosa: omosessuali maschi

Interpretazioni storiche

Come per ogni altro evento della storia, gli studiosi continuano a dibattere su cosa è avvenuto esattamente e perché. Tra le domande principali cui gli storici hanno cercato di dare risposta troviamo:

  • Quante persone vennero uccise nell'olocausto?
  • Chi fu coinvolto direttamente nelle uccisioni?
  • Chi autorizzò le uccisioni?
  • Chi sapeva delle uccisioni?
  • Perché la gente partecipò direttamente, autorizzò o accettò tacitamente le uccisioni?

Funzionalismo contro Intenzionalismo

Lo stesso argomento in dettaglio: Funzionalismo contro intenzionalismo.

Una questione principale negli studi contemporanei sull'olocausto e quella del funzionalismo contro l'intenzionalismo. Gli intenzionalisti sostengono che l'olocausto venne pianificato da Hitler sin dall'inizio. Per i funzionalisti invece, l'olocausto iniziò nel 1942 come risultato del fallimento della politica di deportazioni nazista e delle imminenti perdite militari in Russia. Essi sostengono che le fantasie di sterminio delineate nel Mein Kampf e in altra letteratura nazista furono mera propaganda e non costituivano dei piani concreti.

L'Olocausto ed il consenso della popolazione tedesca

Un'altra controversia è stata avviata dallo storico Daniel Goldhagen, il quale sostiene che la gente comune tedesca conosceva ed era una partecipante volontaria dell'olocausto, il quale affonderebbe le sue radici in un profondo e antico antisemitismo eliminazionista tedesco. Altri sostengono che mentre l'antisemitismo era innegabilmente presente in Germania, lo sterminio era sconosciuto ai più e dovette essere rafforzato dall'apparato dittatoriale nazista.

Il negazionismo dell'Olocausto

Lapide a memoria dell'Olocauso, collocata sulla facciata della Sinagoga di Alessandria (Italia)

Alcuni hanno messo fortemente in discussione la veridicità dell'olocausto, mostrando un forte scetticismo sui numeri e sulle cause dello sterminio degli ebrei. In particolare, contestano la stima di 6 milioni di ebrei morti (che reputano irrealistica per eccesso), la presenza di mezzi di distruzione di massa (le camere a gas) e la deliberata volontà genocida della Germania (Hitler non avrebbe mai ordinato di sterminare gli Ebrei d'Europa): secondo loro, tutte e tre queste affermazioni, comuni nella maggior parte della storiografia, non sarebbero sufficientemente documentate e/o dimostrate. Essi sono chiamati negazionisti, poiché negherebbero sostanzialmente lo sterminio ebraico, mentre loro preferiscono definirsi revisionisti, cercando deliberatamente di apparire degli storici "neutrali".

Ma non solo questi punti vengono presi di mira dai negazionisti: la maggior parte di essi ritiene che ai tempi di Hitler fosse in atto un enorme complotto ebraico-capitalista contro la Germania nazista. Oltre a ciò, i negazionisti negano veridicità anche agli stessi rapporti degli Einsatzgruppen, i reparti speciali inviati dai tedeschi a "ripulire" da ebrei ed altre categorie indesiderate le zone conquistate durante le campagne di Polonia e Russia. Allo stesso modo, essi ritengono che le decine di confessioni degli stessi aguzzini tedeschi nelle quali si descrivono dettagliatamente i processi dello sterminio siano in realtà false o estorte, così come false sarebbero tutte le testimonianze in merito. Particolarmente singolare appare il tentativo dei negazionisti di considerare falsi i documenti che i membri del Sonderkommando di Auschwitz (così viene in genere definito il gruppo di ebrei incaricati del funzionamento delle camere e gas e dei forni crematori) lasciarono a futura memoria in diari di fortuna, nascosti in vari contenitori nel terreno del campo di sterminio e ritrovati fra gli anni'40 e gli anni '80 del secolo scorso. Infine, i negazionisti si sono concentrati anche su questioni apparentemente minori, quali la veridicità del Diario di Anna Frank, che viene definito un abile falso, nonostante il manoscritto sia stato addirittura sottoposto ad approfondite perizie chimico/fisiche e calligrafiche.

Generalmente, i negazionisti ritengono che i pochi deportati defunti morissero di fame o di tifo. Il tifo (all'epoca pressoché incurabile né prevenibile) veniva trasmesso dai pidocchi presenti a causa delle pessime condizioni igieniche in cui vivevano gli internati. I cadaveri sarebbero quindi stati trattati con l'insetticida Zyklon B (prodotto all'epoca dalla IG Farben e ancora oggi in uso) per uccidere i pidocchi ed evitare ai Tedeschi di contrarre la malattia mentre li portavano nei forni crematori.

Fra i negazionisti vi sono coloro i quali, mossi da motivazioni ideologico/politiche di vario tipo e da dichiarate simpatie neonaziste, negano radicalmente le sofferenze specifiche del popolo ebraico durante il Terzo Reich. Una parte dei negazionisti invece non nega le sofferenze degli Ebrei d'Europa né i crimini di guerra nazisti, ma li ridimensiona enormemente. La vulgata negazionista suggerisce però che l'attuale ricostruzione storiografica sia frutto d'un enorme complotto, dovuto ad una capillare propaganda bellica impostasi in modo particolare mediante il Processo di Norimberga e tenuta in vita negli ultimi decenni perché strumentale agli interessi d'alcuni soggetti (USA, URSS ed Israele su tutti). Questa particolare interpretazione politico/storiografica ha fatto sorgere anche - a fianco di una ben più nutrita schiera di negazionisti di estrema destra - un filone negazionista di sinistra, particolarmente nutrito in Francia e legato alla casa editrice La Vielle Taupe[1].

Tra gli argomenti principali e più comuni dei negazionisti, ci sono quelli riguardanti il funzionamento delle camere a gas e dei forni crematori. Robert Faurisson ed altri (Faurisson non è uno storico, ma un ex professore di lettere) ritengono che nessuna fonte documentale né testimoniale abbia mai fornito una ricostruzione credibile sul funzionamento delle camere a gas. Molti negazionisti ritengono poi che fosse impossibile, viste le capacità dei forni crematori dei campi di concentramento, cremare i corpi di milioni di persone. Ma non solo: alcuni di essi essi affermano l'impossibilità fisica della cremazione di corpi nelle fosse comuni (un procedimento col quale - per esempio - si distrussero i corpi di una buona parte degli ebrei ungheresi e di cui esistono perfino delle fotografie[2][3]); in parte invece si soffermano a misurare le fosse esistenti, pervenendo attraverso complicati calcoli - ritenuti astrusi dagli storici - a definire risibili o poco più le cremazioni tramite le fosse.

Il revisionismo dell'olocausto sostiene che gli Ebrei morti furono molto meno di 5-6 milioni (in genere, li quantificano nell'ordine delle decine o centinaia di migliaia), e che la loro morte non fu il frutto di una deliberata politica genocida dei Tedeschi.

La pubblica esposizione di tesi revisioniste/negazioniste è attualmente un crimine in molti paesi europei: Francia, Spagna, Polonia, Austria, Svizzera, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Germania, Cipro e Lussemburgo.

Fra i più noti autori di testi negazionisti vi sono - in ordine alfabetico - Jürgen Graf (condannato nel 1998 a 15 mesi di prigione da una corte elvetica, fuggì prima in Iran e poi in Russia), David Irving (soccombente in una causa da lui intentata contro Deborah Lipstadt, venne bollato nella sentenza come "antisemita e razzista, associato con l'estremismo di destra che promuove il neonazismo"[4]. Successivamente ha parzialmente ritrattato le sue affermazioni più provocatorie), Carlo Mattogno e Paul Rassinier (ex deportato politico socialista, perennemente sbandierato dai negazionisti come presunta prova del fatto che essi non sono compromessi col nazismo). E' da segnalare che anche il fondatore del Movimento Rexista belga Léon Degrelle, volontario nelle Waffen-SS, rifugiato in Spagna dopo la guerra e icona del neonazismo internazionale, abbracciò tesi negazioniste negli anni '70 del XX° secolo e partecipò alle attività della principale pubblicazione negazionista, il Journal of Historical Review.

Teologia dell'olocausto

Alla luce dell'enormità di ciò che venne visto nell'olocausto, molte persone hanno riesaminato la visione teologica classica della bontà divina e dell'intervento divino sul mondo. "Come può la gente avere ancora fede dopo l'olocausto?" Per le risposte teologiche alle questioni sollevate dall'olocausto si veda Teologia dell'olocausto.

Conseguenze politiche

L'olocausto ha una serie di ramificazioni politiche e sociali che arrivano fino al presente. Il bisogno di una patria per molti rifugiati ebrei portò una parte di loro a emigrare in Palestina, gran parte della quale sarebbe ben presto diventata il moderno Stato di Israele. Questa immigrazione ha avuto un effetto diretto sugli Arabi della regione, che è discusso negli articoli sul conflitto arabo-israeliano, il conflitto israelo-palestinese e quelli ad essi correlati.

Etica e memoria

Monumento in memoria dell'olocausto a Berlino

Il significato della Shoah rinvia indissolubilmente al senso del ricordo per il presente e alla ribellione al disumano quale espressione testimoniale di coesistenza contro la riduzione a cosa perpetrata nei confronti del nostro vivere in cui è da riconoscere una nuova e possibile aggressione dell'essenza criminale rivelata dal nazionalsocialismo.

Cfr. Theodor Adorno, Dietrich Bonhoeffer, Paul Celan, Primo Levi, Stefano Malpangotti, Friedrich Kellner.

Oltretutto, diverse associazioni ricordano ancora oggi ai giovani le disastrose conseguenze di quanto accaduto in quel periodo, anche con premi come l'Austrian Holocaust Memorial Award.

Il 27 gennaio, anniversario della liberazione di Auschwitz, viene commemorato nel mondo come giorno della memoria, con cui ricordare la Shoah.

Note

  1. ^ De Bernardi, Guarracino, Balzani, "Tempi dell'Europa, tempi del mondo" (Mondadori), p. 215
  2. ^ Da notare che le leggi di Norimberga non discriminavano l'appartenenza alla fede ebraica, ma la stirpe (l'essere figlio o nipote di ebrei) e quindi l'origine ebraica. Per questo, negli anni successivi, vennero perseguitati indifferentemente ebrei praticanti e non praticanti ed anche ebrei convertiti ad altre fedi.
  3. ^ Il Governatorato Generale comprendeva la maggior parte della Polonia, esclusi alcuni distretti al confine occidentale (Slesia, Pomerania) che erano stati inglobati direttamente nel Reich.
  4. ^ Si trattava di autocarri con la zona di carico sigillata ermeticamente e collegata ai gas di scarico dell'automezzo stesso.
  5. ^ Dichiarazione dei Fatti dei testimoni di Geova,

Bibliografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Olocausto (bibliografia).
  • Enrico Deaglio. La banalità del bene - Storia di Giorgio Perlasca. Milano: Feltrinelli, 1993, ISBN 8807812339.
  • Matteo Pierro. Fra Martirio e Resistenza. La persecuzione nazista e fascista dei Testimoni di Geova. Como: Actac, 2002.

Voci correlate

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