Utente:Exedre/Sandbox-PR-2019-campagne

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Campagne storiche[modifica | modifica wikitesto]

Le campagne politiche portate avanti dal Partito radicale sono numerose e riguardano principalmente la diffusione e la promozione dei diritti umani e politici nel mondo.

Nazionalizzazione delle imprese elettriche[modifica | modifica wikitesto]

Abrogazione del Concordato[modifica | modifica wikitesto]

Divorzio[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio degli anni '70 l'anticlericalismo del Partito radicale non si limitava ad essere una presa di posizione teorica, espressa nella storica lotta all'abolizione del Concordato, ma piuttosto sosteneva l'importanza di un adeguato "processo di secolarizzazione", in mancanza del quale erano possibili tutta una serie di violazioni delle libertà personali dell'individuo. In questo quadro si inserisce la battaglia per l'approvazione in Parlamento di una legge per il divorzio (1965-1974) che comunque non era per i radicali solo una battaglia anticlericale, ma principalmente una battaglia per l'approvazione del diritto di disporre liberamente della propria vita e della propria intimità familiare. Il 1º dicembre 1970 il divorzio viene introdotto nell'ordinamento giuridico italiano; nonostante l'opposizione della Democrazia Cristiana e con i voti favorevoli dei partiti socialista, comunista, repubblicano e liberale, combinando il progetto di legge di Loris Fortuna con un altro pdl presentato dal deputato liberale Antonio Baslini. Per dare la possibilità di indire il referendum abrogativo il Parlamento approvò velocemente le norme che lo istituivano con la legge n.352 del 1970. Gli antidivorzisti nel gennaio del 1971 depositarono in Corte di cassazione la richiesta di referendum da parte del "Comitato nazionale per il referendum sul divorzio". Dopo un'iniziale contrarietà circa l'uso dello strumento referendario in materia di diritti civili, il Partito radicale e il Partito Socialista, con una mossa certamente poco convenzionale, si schieravano a favore della tenuta del referendum e parteciparono alla raccolta delle firme necessarie[10]. Il 12 maggio 1974, con il referendum abrogativo del 1974, gli italiani furono chiamati a decidere se abrogare la legge Fortuna-Baslini che istituiva in Italia il divorzio: partecipò al voto l'87,7% degli aventi diritto, votarono no il 59,3%, mentre i sì furono il 40,7%. La maggioranza cattolica del paese si era espressa contro li proprio partito di riferimento e contro le gerarchie della Chiesa. Pannella e i radicali poterono da allora vantare di aver rappresentato, meglio dei grandi partiti di massa, lo spirito maggioritario del paese. Un'aspirazione che da allora in poi restò sempre nella retorica radicale che per lungo tempo tentò di portare il paese ad esprimersi in quei temi in cui i radicali ritenevano i partiti tradizionali non in grado di rappresentare la maggioranza della nazione.

Lo stesso argomento in dettaglio: Referendum abrogativo in Italia del 1974.

Aborto[modifica | modifica wikitesto]

Omosessualità[modifica | modifica wikitesto]

Antimilitarismo[modifica | modifica wikitesto]

Finanziamento pubblico[modifica | modifica wikitesto]

Fame e sottosviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Giustizia giusta[modifica | modifica wikitesto]

Democrazia e libertà nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Pena di morte[modifica | modifica wikitesto]

Immagine commemorativa della vittoria per la moratoria universale sulla pena di morte, raffigurante Mariateresa Di Lascia, fondatrice di Nessuno Tocchi Caino

Dalla fine degli anni '70, il Partito radicale si confronta con la tematica della violenza politica. I militanti radicali si misurano con l'adozione della nonviolenza gandhiana anche per reagire alle cronaca talvolta molto dura del periodo degli anni di piombo. All'interno di queste riflessioni viene prepotentemente a galla il tema delle misure violente adottate dagli stati moderni dal fermo di polizia arbitrario alla richiesta prepotente di adozione della pena di morte per i terroristi. Inizia così una lunga riflessione che porta il Partito radicale a vedere nella pena di morte uno dei problemi alla radice della violenza dello Stato sull'individuo e quindi mettere all'ordine del giorno. A questa riflessione non sono alieni, sulla base delle loro difficili esperienze di vita, alcuni esponenti della lotta armata italiana che hanno aperto con i radicali e in particolare con Marco Pannella un serrato dialogo. Uno di questi, Sergio D'Elia, leader del gruppo extraparlamentare di estrema sinistra Prima Linea, divenuto un'organizzazione terroristica, dopo l'abbandono della lotta armata e aver scontato 12 anni di carcere per banda armata e concorso morale in omicidio volontario, in una drammatica cerimonia durante il XXXIII Congresso, consegna a l'organizzazione Prima Linea al Partito Radicale.[1]

Sergio D'Elia diventerà così un sostenitore della nonviolenza e attivista contro la pena di morte e la tortura e condurrà, con una delle associazioni radicali storiche Nessuno Tocchi Caino, a partire dal 1994 la battaglia per la moratoria universale della pena di morte. La moratoria universale della pena di morte[2] ha portato alla sospensione dell'applicazione della pena di morte in tutti i paesi membri dell'Organizzazione delle Nazioni Unite ed è stata infine ratificata dall'Assemblea generale con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astenuti il 18 dicembre 2007.

Lo stesso argomento in dettaglio: Moratoria universale della pena di morte.

Antiproibizionismo contro le mafie[modifica | modifica wikitesto]

Libertà di cura e ricerca scientifica[modifica | modifica wikitesto]

Abolizione delle mutilazioni genitali femminili[modifica | modifica wikitesto]

Rappresentazione dei popoli non rappresentati[modifica | modifica wikitesto]

La peste italiana[modifica | modifica wikitesto]

Stati Uniti d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

Diritto alla conoscenza[modifica | modifica wikitesto]

Antiproibizionismo[modifica | modifica wikitesto]

Sin dalla sua fondazione, il Partito radicale ha sostenuto iniziative e proposte antiproibizioniste per la legalizzazione delle droghe leggere e per l'arginazione della diffusione delle droghe pesanti, ad esempio attraverso la somministrazione controllata d'eroina tramite le narcosale.

In particolare, nel 2007, su iniziativa dell'allora deputato europeo Marco Cappato (Lista Emma Bonino), il Partito radicale ha ottenuto l'approvazione da parte della Commissione Esteri del Parlamento europeo alla proposta di spingere la conversione di parte delle coltivazioni di papavero in Afghanistan in campi per la produzione di analgesici a base di oppio legali[3].

Lo stesso argomento in dettaglio: Antiproibizionismo.

Libertà di cura e di ricerca scientifica[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2001, in seguito all'avvicinamento al partito di Luca Coscioni, ex professore di economia ambientale di Orvieto, malato di sclerosi laterale amiotrofica, il movimento radicale pone al centro della propria agenda politica il tema della libertà di cura e della libertà di ricerca scientifica, proiettando in questo modo con gran forza la scena politica verso nuovi temi moderni di bioetica e laicità.

Il Partito radicale affianca così l'Associazione Luca Coscioni nell'organizzazione e nella promozione del Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica tenuto per la prima volta a Roma nel febbraio 2006[4] e successivamente a Bruxelles nel marzo 2009[5].

Lo stesso argomento in dettaglio: Luca Coscioni.
Lo stesso argomento in dettaglio: Piergiorgio Welby.

Mutilazioni genitali femminili[modifica | modifica wikitesto]

Una campagna per l'abbandono delle mutilazioni genitali femminili[6] è stata lanciata negli anni novanta dalla leader politica Emma Bonino, che, a fianco dell'organizzazione Non c'è pace senza giustizia e del Partito radicale, ha organizzato eventi, iniziative, conferenza e meeting su questo argomento con politici europei ed africani[7].

Lo stesso argomento in dettaglio: Mutilazioni genitali femminili.

Difesa delle minoranze etniche[modifica | modifica wikitesto]

Da molti anni i Radicali hanno promosso iniziative e manifestazioni in solidarietà e in appoggio di minoranze etniche oppresse, in particolare verso:

Laicità[modifica | modifica wikitesto]

Il Partito radicale si batte, sia in appoggio delle minoranze etniche appena citate sia a livello europeo, per la libertà religiosa di tutti i popoli, condizione raggiungibile secondo i Radicali solo attraverso una forte connotazione di laicità della società civile.

Questo visione ha quindi portato i Radicali a battersi nel contesto italiano per l'abolizione del concordato tra Stato italiano e Vaticano, contro l'impunità di cui godono i membri della Chiesa cattolica di fronte a reati di pedofilia e violenza sessuale[12], ed in generale contro i privilegi della Chiesa cattolica in Italia (come l'8 per mille[13]), e nel contesto internazionale in appoggio e solidarietà verso le minoranze religiose oppresse nel mondo[14].

Eutanasia e testamento biologico[modifica | modifica wikitesto]

Riforma americana delle istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Trasparenza ed anagrafe pubblica degli eletti[modifica | modifica wikitesto]

Libertà sessuale e legalizzazione della prostituzione[modifica | modifica wikitesto]

Allargamento dell'Unione Europea[modifica | modifica wikitesto]

Una delle iniziative internazionali del Partito radicale più conosciute a livello europeo è quella per l'allargamento dell'Unione europea verso l'Europa orientale, ma soprattutto per l'inclusione di Turchia,[15] Israele[16] e Marocco.[17]

Stati Uniti d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

Il PRT ha sempre sostenuto la creazione di un'Europa Federale, comunitaria, ambientalista e multiculturale, simile agli USA, tanto da far prendere l'ipotetica denominazione "Stati Uniti d'Europa".

Antimilitarismo e nonviolenza[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Le iniziative seguenti sono state condivise con i Radicali Italiani, tra cui spiccano il ritorno della battaglia antiproibizionista, l'eutanasia con la battaglia di Piergiorgio Welby, il divorzio breve con la Lega Italiana Divorzio Breve, la moratoria della pena di morte, le iniziative di finanziamento, l'amnistia e le carceri.

radicali sono favorevoli al libero mercato e alla libera impresa con influenze socialdemocratiche, non disdegnando un sistema di welfare che sia universalistico ma leggero, da garantire con una bassa e progressiva tassazione.

Hanno una visione liberale e garantista della giustizia, appoggiando la responsabilità civile dei magistrati, la separazione delle carriere dei magistrati, la riforma in direzione uninominale del Consiglio Superiore della Magistratura, la limitazione del carcere e della custodia cautelare, l'abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale e l'abolizione dei cosiddetti "reati di opinione". I Radicali sostengono inoltre una grande riforma carceraria, che parta dall'amnistia, e si battono per una progressiva depenalizzazione di diversi reati e contro gli abusi giuridici e di autorità.

Sono contrari alla pena di morte, all'ergastolo e all'articolo 41 bis e si battono per il fine rieducativo delle pene e per la loro umanità, in accordo con l'articolo 27 della Costituzione della Repubblica Italiana.

I radicali sono favorevoli al riconoscimento dei "diritti civili" di coppie conviventi, comprese coppie omosessuali, attraverso l'istituzione di accordi sul modello dei Pacs, al "matrimonio" civile tra persone dello stesso sesso ("matrimonio omosessuale"), alle adozioni anche per i single e al divorzio breve.

Nel campo della bioetica sostengono l'uso delle cellule staminali anche embrionali per fini di ricerca e terapia, il testamento biologico col diritto all'eutanasia, il diritto all'aborto, l'accesso ai contraccettivi e l'adozione di leggi permissive nel campo della fecondazione in vitro.

Sono inoltre favorevoli alla legalizzazione della prostituzione e delle cosiddette "droghe leggere". La legalizzazione delle cosiddette "droghe leggere" si prefigge di privare il narcotraffico di una fonte di guadagno, di garantire il rispetto di "inalienabili diritti e libertà" del cittadino e di "ridurre il danno e il rischio" associato al consumo di tali sostanze (per esempio, regolamentandone la vendita allo scopo di ridurre la probabilità che i minorenni ne facciano uso). Allo stesso tempo, i radicali si propongono di arginare la diffusione delle "droghe pesanti", attraverso le politiche di "riduzione del danno", quali ad esempio la somministrazione controllata di eroina in apposite strutture per i tossicodipendenti che rinunciano a disintossicarsi con il metadone e la distribuzione gratuita di siringhe monouso. Tali strutture (narcosale) sarebbero gestite da personale medico ed infermieristico.

I radicali propongono inoltre l'assistenza sanitaria universale (cioè garantita a tutti i residenti), finanziata dalla fiscalità generale, con libertà di scelta tra il servizio sanitario o, in alternativa, un'assicurazione (privata, pubblica, professionale) che garantisca la copertura almeno di livelli minimi di assistenza definiti dallo Stato.

Oltre a ciò, propongono il diritto di voto agli immigrati regolari e la cittadinanza in breve tempo.

  1. ^ Sergio D'Elia consegna Prima Linea al Partito Radicale. E chiede un riscatto..., su youtube.com.
    «Sergio D'Elia, in licenza speciale dal carcere, si presenta al congresso del Partito Radicale all'Ergife di Roma e consegna Prima Linea, di cui è stato attivista, al "Partito della Nonviolenza".»
  2. ^ Il testo della risoluzione sulla moratoria sulla pena di morte, Wikisource
  3. ^ RadicalParty.org - 12/09/2007, Afghanistan/Parlamento Europeo. Marco Cappato: La Commissione Esteri dà via libera a progetto pilota per oppio legale[collegamento interrotto]
  4. ^ MolecularLab.it - A Roma il Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica
  5. ^ Ricerca e cure mediche, a Bruxelles nasce la mappa[collegamento interrotto]
  6. ^ Pagina per la campagna Stop Fgm sul sito web di Emma Bonino (EmmaBonino.it)
  7. ^ Pagina sulle iniziative per l'abbandono delle mutilazioni genitali femminili sul sito web di Non C'è Pace Senza Giustizia (Npwj.org) Archiviato il 15 febbraio 2009 in Internet Archive.
  8. ^ 27/03/2009 - TIBET/RADICALI: ”MANIFESTEREMO CONTRO LA PROPAGANDA NAZIONALISTA CINESE E PER ACCERTAMENTO DELLA VERITÀ SULLA QUESTIONE TIBETANA”[collegamento interrotto]
  9. ^ 06/07/2009 - China: Statement of Marco Perduca, Italian Senator[collegamento interrotto]
  10. ^ Denuncia violenze sui Montagnard[collegamento interrotto]
  11. ^ Appello per un'amministrazione provvisoria ONU in Cecenia Archiviato il 20 luglio 2009 in Internet Archive.
  12. ^ http://www-5.radioradicale.it/servlet/VideoPublisher?cmd=segnalaGoNew&livello=s1.9.11&file=uni_rino_0_20020423155051.txt Archiviato il 25 agosto 2009 in Internet Archive.
  13. ^ Anticlericale.net: truffa dell'8 per mille, firmate per la Chiesa Valdese Archiviato il 21 dicembre 2005 in Internet Archive.
  14. ^ Manifestazione per la libertà religiosa in Cina Archiviato il 5 marzo 2005 in Internet Archive.
  15. ^ 10/12/2006 | TURCHIA/UE: BONINO, DA ANKARA UN SEGNALE INCORAGGIANTE PER ACCELERARE IL NEGOZIATO Archiviato l'8 settembre 2007 in Internet Archive.
  16. ^ Appello per Israele nell'Unione Europea Archiviato il 5 maggio 2009 in Internet Archive.
  17. ^ MANIFESTO – APPELLO PER UN PRIMO GRANDE SATYAGRAHA MONDIALE PER LA PACE Archiviato il 20 luglio 2009 in Internet Archive.