Via Antica consolare campana

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Disambiguazione – Se stai cercando la Via Campana situata nel Lazio, vedi Via Campana (antica Roma).
Via Consolare Campana
Via Consularis Puteolis Capuam
Localizzazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
Informazioni generali
Tipostrada di epoca romana
Condizione attualeSolo alcuni tratti ancora visibili
Lunghezza21 miglia
InizioPozzuoli
FineCapua antica
Informazioni militari
UtilizzatoreRepubblica romana poi Impero romano
Funzione strategicacollegamento del porto di Puteoli (Pozzuoli) con Roma attraverso la via Appia
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La via Antica consolare campana, altrimenti detta via Campana, sorge in Campania sul tracciato di una delle principali strade dell'Impero Romano.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Lunga 21 miglia, cominciava dall'Anfiteatro Flavio di Puteoli (oggi Pozzuoli) e si snodava tra alcuni antichi crateri, passando per i territori degli attuali comuni di Quarto, Marano di Napoli, Qualiano, Giugliano in Campania, Aversa e Teverola finendo sulla via Appia a Capua antica (oggi nel comune di Santa Maria Capua Vetere).

Al quarto miglio attraversava il cratere di Quarto Flegreo in cui sorge l'omonima città dando luogo al passaggio detto Montagna Spaccata, letteralmente un taglio fatto dagli antichi romani nella parete del cratere per permettere l'attraversamento fino al lato opposto del cratere (dove invece la strada sale lungo i pendii).

Il passaggio di Montagna Spaccata è tuttora perfettamente conservato e utilizzato come via principale per uscire ed entrare dal comune. È ancora possibile osservare i mattoni posti dagli antichi romani per impedire il collassamento delle pareti del cratere, che si sono conservati ottimamente lungo tutto il passaggio.

Percorrendo la strada è possibile notare ai suoi lati vari complessi di catacombe e necropoli romane[1][2].

Nel XIX secolo fu tracciata la Nuova via Campana che in diversi tratti si sovrappone a quella antica. Vennero costruiti il Ponte Surriento[3] a Qualiano e le cosiddette Colonne di Giugliano che rappresentano la porta di ingresso a Giugliano e alla Nuova via Campana.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Maria Galanti, Napoli e contorni, Napoli, 1829, p. 301.
  2. ^ Pasquale Panvini, Il forestiere alle antichità e curiosità naturali di Pozzuoli Cuma Baja e Miseno, Napoli, 1818, p. 41.
  3. ^ Storia del Ponte, su circolohelios.blogspot.it (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Chianese, Ricognizione della Consolare Campana lungo il tracciato meno noto, in "Campania romana", Napoli, 1938, p. 58.

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