Gollismo: differenze tra le versioni

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L'aggettivo «gaullien» ha un significato un poco diverso e si usa per qualcosa relativo a de Gaulle, alla sua azione, alla sua personalità, per aggettivizzare le riflessioni del generale de Gaulle, le sue prese di posizione, le sue decisioni, le sue azioni e i modi per realizzarle<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.larousse.fr/dictionnaires/francais/gaullien/36319 |titolo=Gaullien }}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.cnrtl.fr/definition/gaullien |titolo=Gaullien }}</ref>.
L'aggettivo «gaullien» ha un significato un poco diverso e si usa per qualcosa relativo a de Gaulle, alla sua azione, alla sua personalità, per aggettivizzare le riflessioni del generale de Gaulle, le sue prese di posizione, le sue decisioni, le sue azioni e i modi per realizzarle<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.larousse.fr/dictionnaires/francais/gaullien/36319 |titolo=Gaullien }}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.cnrtl.fr/definition/gaullien |titolo=Gaullien }}</ref>.


Il significato del termine ''gollismo'' è evoluto nel tempo, ma si possono identificare tre grandi periodi:<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.lebreviairedespatriotes.fr/01/05/2014/a-la-une/le-dico-des-idees-le-gaullisme |titolo=Le DICO des idées : le Gaullisme |autore=Vincent Remy |data=01/05/2014 }}</ref>
Il significato del termine ''gollismo'' è evoluto nel tempo, ma si possono identificare tre grandi periodi:<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.lebreviairedespatriotes.fr/01/05/2014/a-la-une/le-dico-des-idees-le-gaullisme |titolo=Le DICO des idées : le Gaullisme |autore=Vincent Remy |data=1º maggio 2014 }}</ref>
* Durante la [[seconda guerra mondiale]], in questo periodo essere ''gollista'' significa essere ''resistente'' (contro l'[[occupazione nazista della Francia]] e il [[governo di Vichy]]) – '''''il gollismo di guerra''''' –;
* Durante la [[seconda guerra mondiale]], in questo periodo essere ''gollista'' significa essere ''resistente'' (contro l'[[occupazione nazista della Francia]] e il [[governo di Vichy]]) – '''''il gollismo di guerra''''' –;
* Dopo la [[liberazione della Francia|liberazione]], il termine prende il suo significato attuale per identificare le idee e la politica del [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]] – '''''il gollismo politico''''' –;
* Dopo la [[liberazione della Francia|liberazione]], il termine prende il suo significato attuale per identificare le idee e la politica del [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]] – '''''il gollismo politico''''' –;
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== Il «pragmatismo» gollista ==
== Il «pragmatismo» gollista ==
Il termine «dottrina» va inteso nel senso di "dei principi di base sui quali si appoggiano una strategia e dei piani d'azione" e in questo senso il gollismo assume una dimensione ideologica d'ordine politico, economico, sociale o militare, ect. Il [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]] era in realtà innanzitutto un [[pragmatismo|uomo pragmatico]] che adattava le modalità della sua azione secondo le circostanze, conservando tuttavia dei principi intangibili.<ref>{{cita web |lingua=fr |autore=Jacques Godfrain |url=http://actualites.charles-de-gaulle.org/2017/04/27/message-president-de-fondation-charles-de-gaulle |titolo=Message du Président de la Fondation Charles de Gaulle |data=27/04/2017}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |autore=Yves de Gaulle |url=http://actualites.charles-de-gaulle.org/2017/05/03/tribune-dyves-de-gaulle |titolo=Tribune d'Yves de Gaulle |data=03/05/2017}}</ref>
Il termine «dottrina» va inteso nel senso di "dei principi di base sui quali si appoggiano una strategia e dei piani d'azione" e in questo senso il gollismo assume una dimensione ideologica d'ordine politico, economico, sociale o militare, ect. Il [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]] era in realtà innanzitutto un [[pragmatismo|uomo pragmatico]] che adattava le modalità della sua azione secondo le circostanze, conservando tuttavia dei principi intangibili.<ref>{{cita web |lingua=fr |autore=Jacques Godfrain |url=http://actualites.charles-de-gaulle.org/2017/04/27/message-president-de-fondation-charles-de-gaulle |titolo=Message du Président de la Fondation Charles de Gaulle |data=27 aprile 2017}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |autore=Yves de Gaulle |url=http://actualites.charles-de-gaulle.org/2017/05/03/tribune-dyves-de-gaulle |titolo=Tribune d'Yves de Gaulle |data=3 maggio 2017}}</ref>


=== I grandi principi del gollismo ===
=== I grandi principi del gollismo ===
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* Il raggruppamento di tutti i Francesi, al di là delle differenze [[sinistra (politica)|sinistra]] / [[destra (politica)|destra]], fonte di divisione e quindi di declino, attraverso una connessione diretta tra il capo e il popolo e la politica sociale.
* Il raggruppamento di tutti i Francesi, al di là delle differenze [[sinistra (politica)|sinistra]] / [[destra (politica)|destra]], fonte di divisione e quindi di declino, attraverso una connessione diretta tra il capo e il popolo e la politica sociale.
* Il rifiuto del [[liberalismo economico]] classico a profitto di una economia orientata dallo [[Stato]] in vista di uno sviluppo volontaristico (la [[pianificazione]], l<nowiki>'</nowiki>''aménagement du territoire''<ref>{{cita libro |autore=Fondation Charles de Gaulle |autore2=Association Georges Pompidou |titolo=L'aménagement du territoire. 1958 - 1974 |editore=L'Harmattan |città=Paris |anno=2000 |ISBN=2-7384-8698-3 }}</ref>, il grandi progetti pubblici, il [[economia keynesiana|keynesismo]], etc.).
* Il rifiuto del [[liberalismo economico]] classico a profitto di una economia orientata dallo [[Stato]] in vista di uno sviluppo volontaristico (la [[pianificazione]], l<nowiki>'</nowiki>''aménagement du territoire''<ref>{{cita libro |autore=Fondation Charles de Gaulle |autore2=Association Georges Pompidou |titolo=L'aménagement du territoire. 1958 - 1974 |editore=L'Harmattan |città=Paris |anno=2000 |ISBN=2-7384-8698-3 }}</ref>, il grandi progetti pubblici, il [[economia keynesiana|keynesismo]], etc.).
* Il doppio rifiuto del [[capitalismo]]<ref>{{cita libro |autore=Alain Peyrefitte |titolo=C'était de Gaulle |editore=Fayard |città=Paris |anno=1994 |lingua=fr |ISBN= |citazione=Le capitalisme n’est pas acceptable dans ses conséquences sociales. Il écrase les plus humbles. Il transforme l’homme en un loup pour l’homme}}</ref> (sfruttamento di una classe sociale sull'altra) e dei [[socialismo|socialismi rivoluzionari]] ([[lotta di classe]]) a profitto di una «''[[terza via]]''» sociale. Al di là di una protezione sociale avanzata, la ''partecipazione''<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/1958-1970-la-ve-republique/de-gaulle-et-la-participation.php |titolo=De Gaulle et la Participation |accesso=29/10/2016}}</ref> (ai benefici, alle decisioni, alla proprietà dell'impresa), chiamata anche ''associazione capitale-lavoro'', deve riconciliare i Francesi tra di loro e condurre sia alla giustizia che all'efficacità.
* Il doppio rifiuto del [[capitalismo]]<ref>{{cita libro |autore=Alain Peyrefitte |titolo=C'était de Gaulle |editore=Fayard |città=Paris |anno=1994 |lingua=fr |citazione=Le capitalisme n’est pas acceptable dans ses conséquences sociales. Il écrase les plus humbles. Il transforme l’homme en un loup pour l’homme}}</ref> (sfruttamento di una classe sociale sull'altra) e dei [[socialismo|socialismi rivoluzionari]] ([[lotta di classe]]) a profitto di una «''[[terza via]]''» sociale. Al di là di una protezione sociale avanzata, la ''partecipazione''<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/1958-1970-la-ve-republique/de-gaulle-et-la-participation.php |titolo=De Gaulle et la Participation |accesso=29 ottobre 2016}}</ref> (ai benefici, alle decisioni, alla proprietà dell'impresa), chiamata anche ''associazione capitale-lavoro'', deve riconciliare i Francesi tra di loro e condurre sia alla giustizia che all'efficacità.
* Sul metodo: il [[pragmatismo]] e il rifiuto delle soggezioni ideologiche per ottenere gli obiettivi fissati: indipendenza e irraggiamento della Francia nel mondo, unità interna della Francia al servizio di un progetto patriottico.
* Sul metodo: il [[pragmatismo]] e il rifiuto delle soggezioni ideologiche per ottenere gli obiettivi fissati: indipendenza e irraggiamento della Francia nel mondo, unità interna della Francia al servizio di un progetto patriottico.
* Un certo [[conservatorismo]] societale : de Gaulle era contro l'[[aborto]] (ma è sotto la sua presidenza che la [[pillola contraccettiva]] fu autorizzata con la ''Loi Neuwirth'') e era a favore della [[pena di morte in Francia|pena di morte]] (ma grazierà tutte le donne condannate a morte)<ref>{{cita libro |autore=Fondation Charles de Gaulle |titolo=Charles de Gaulle et la justice |editore=Editions Cujas |città=Paris |anno=2003 |lingua=fr |ISBN=978-2-254-03506-9 |url=http://www.numeriquepremium.com/content/books/9782254035069 }}</ref>.
* Un certo [[conservatorismo]] societale : de Gaulle era contro l'[[aborto]] (ma è sotto la sua presidenza che la [[pillola contraccettiva]] fu autorizzata con la ''Loi Neuwirth'') e era a favore della [[pena di morte in Francia|pena di morte]] (ma grazierà tutte le donne condannate a morte)<ref>{{cita libro |autore=Fondation Charles de Gaulle |titolo=Charles de Gaulle et la justice |editore=Editions Cujas |città=Paris |anno=2003 |lingua=fr |ISBN=978-2-254-03506-9 |url=http://www.numeriquepremium.com/content/books/9782254035069 }}</ref>.
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* '''Il ''gollismo di sinistra'''''
* '''Il ''gollismo di sinistra'''''
: Il ''gollismo di sinistra'' ([[centro-sinistra|di centro-sinistra]]) era corrente la più ''progressista'', espressione del [[Unione Democratica del Lavoro|Union démocratique du travail (UDT)]], che rimetteva parzialmente in causa il [[capitalismo]] per proporre una ''[[terza via]]''; alcuni esponenti furono: [[Louis Vallon]], [[René Capitant]], [[Jean Charbonnel]], [[Gilbert Grandval]], [[Philippe Dechartre]] e [[Jean-Pierre Chevènement]] (vedi anche [[:fr:Gaullisme de gauche]]).
: Il ''gollismo di sinistra'' ([[centro-sinistra|di centro-sinistra]]) era corrente la più ''progressista'', espressione del [[Unione Democratica del Lavoro|Union démocratique du travail (UDT)]], che rimetteva parzialmente in causa il [[capitalismo]] per proporre una ''[[terza via]]''; alcuni esponenti furono: [[Louis Vallon]], [[René Capitant]], [[Jean Charbonnel]], [[Gilbert Grandval]], [[Philippe Dechartre]] e [[Jean-Pierre Chevènement]] (vedi anche [[:fr:Gaullisme de gauche]]).
: Il ''gollismo di sinistra'' voleva proporre una ''[[terza via]]'' con l<nowiki>'</nowiki>''associazione del capitale e del lavoro'' (la cosiddetta ''partecipazione'') nella quale i dipendenti erano integrati nelle decisioni aziendali (secondo un sistema di cogestione) o secondo la ''teoria del pancapitalismo''<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.cnrtl.fr/definition/pancapitalisme |titolo=pancapitalisme }}</ref> di [[Marcel Loichot]]<ref>{{cita pubblicazione |autore=Jacques Lecaillon |titolo=Loichot (Marcel) - La réforme pancapitaliste. |rivista=Revue économique |editore= |città=Paris |volume=17 |numero=6 |anno=1966 |mese= |pp=1028-1030 |ISSN=1950-6694 |DOI= |url=http://www.persee.fr/doc/reco_0035-2764_1966_num_17_6_407742_t1_1028_0000_001 |lingua=fr }}</ref> che prevedeva di rimettere progressivamente, attraverso la pratica di una grande distribuzione d'azioni, il capitale delle imprese nelle mani dei loro dipendenti, così permettendo loro di entrare nel consiglio d'amministrazione e di partecipare alle decisioni. La ''partecipazione'' era una delle due riforme proposte nel [[referendum sulla riforma del Senato e la regionalizzazione]] (1969), perduto dal [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]]. Raggruppati all'interno dell'[[Unione Democratica del Lavoro|Union démocratique du travail (UDT)]], i rappresentanti di questa corrente, a l'eccezione di [[Philippe Dechartre]], si sono progressivamente avvicinati alla ''sinistra tradizionale'' a seguito dell'esclusione di [[Jacques Chaban-Delmas]] e della «''destrizzazione''» del ''gollismo'', giudicato ormai troppo liberale.
: Il ''gollismo di sinistra'' voleva proporre una ''[[terza via]]'' con l<nowiki>'</nowiki>''associazione del capitale e del lavoro'' (la cosiddetta ''partecipazione'') nella quale i dipendenti erano integrati nelle decisioni aziendali (secondo un sistema di cogestione) o secondo la ''teoria del pancapitalismo''<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.cnrtl.fr/definition/pancapitalisme |titolo=pancapitalisme }}</ref> di [[Marcel Loichot]]<ref>{{cita pubblicazione |autore=Jacques Lecaillon |titolo=Loichot (Marcel) - La réforme pancapitaliste. |rivista=Revue économique |città=Paris |volume=17 |numero=6 |anno=1966 |pp=1028-1030 |ISSN=1950-6694 |url=http://www.persee.fr/doc/reco_0035-2764_1966_num_17_6_407742_t1_1028_0000_001 |lingua=fr }}</ref> che prevedeva di rimettere progressivamente, attraverso la pratica di una grande distribuzione d'azioni, il capitale delle imprese nelle mani dei loro dipendenti, così permettendo loro di entrare nel consiglio d'amministrazione e di partecipare alle decisioni. La ''partecipazione'' era una delle due riforme proposte nel [[referendum sulla riforma del Senato e la regionalizzazione]] (1969), perduto dal [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]]. Raggruppati all'interno dell'[[Unione Democratica del Lavoro|Union démocratique du travail (UDT)]], i rappresentanti di questa corrente, a l'eccezione di [[Philippe Dechartre]], si sono progressivamente avvicinati alla ''sinistra tradizionale'' a seguito dell'esclusione di [[Jacques Chaban-Delmas]] e della «''destrizzazione''» del ''gollismo'', giudicato ormai troppo liberale.
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* '''L<nowiki>'</nowiki>''anarco-gollismo'''''
* '''L<nowiki>'</nowiki>''anarco-gollismo'''''
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==== Le correnti dell'UMP ====
==== Le correnti dell'UMP ====
[[File:Gaullistes_en_mouvement.jpg|thumb|right|Il logo dei ''Gaullistes en mouvement'' riprende il logo dell'[[Unione per un Movimento Popolare|UMP]] aggiungendovi la [[croce di Lorena]].]]
[[File:Gaullistes_en_mouvement.jpg|thumb|right|Il logo dei ''Gaullistes en mouvement'' riprende il logo dell'[[Unione per un Movimento Popolare|UMP]] aggiungendovi la [[croce di Lorena]].]]
L'[[Unione per un Movimento Popolare|Union pour un mouvement populaire (UMP)]], a seguito del congresso del 18 novembre 2012, raggruppava cinque correnti (o movimenti) ufficiali:<ref>{{cita web |url=http://www.u-m-p.org/congres-de-lump/declarations-de-principe-des-mouvements |titolo=Déclarations de principe des mouvements |data= |accesso=28/10/2016 |lingua=fr |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121128145206/http://www.u-m-p.org/congres-de-lump/declarations-de-principe-des-mouvements |dataarchivio=28 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.u-m-p.org/actualites/a-la-une/resultats-des-elections-internes-79802011 |titolo=Résultats des élections internes |data=20/11/2012 |accesso=28/10/2016 |lingua=fr |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121127182602/http://www.u-m-p.org/actualites/a-la-une/resultats-des-elections-internes-79802011 |dataarchivio=27 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>
L'[[Unione per un Movimento Popolare|Union pour un mouvement populaire (UMP)]], a seguito del congresso del 18 novembre 2012, raggruppava cinque correnti (o movimenti) ufficiali:<ref>{{cita web |url=http://www.u-m-p.org/congres-de-lump/declarations-de-principe-des-mouvements |titolo=Déclarations de principe des mouvements |data= |accesso=28 ottobre 2016 |lingua=fr |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121128145206/http://www.u-m-p.org/congres-de-lump/declarations-de-principe-des-mouvements |dataarchivio=28 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.u-m-p.org/actualites/a-la-une/resultats-des-elections-internes-79802011 |titolo=Résultats des élections internes |data=20 novembre 2012 |accesso=28 ottobre 2016 |lingua=fr |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121127182602/http://www.u-m-p.org/actualites/a-la-une/resultats-des-elections-internes-79802011 |dataarchivio=27 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>
* «'''''La Droite Forte – Génération France Forte 2017'''''» (27,77%), di [[Guillaume Peltier]] e [[Geoffroy Didier]];
* «'''''La Droite Forte – Génération France Forte 2017'''''» (27,77%), di [[Guillaume Peltier]] e [[Geoffroy Didier]];
* «'''''La Droite sociale'''''» (21,69%), di [[Laurent Wauquiez]];
* «'''''La Droite sociale'''''» (21,69%), di [[Laurent Wauquiez]];
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Il «gollismo» a questo punto prende un altro significo: smette di essere un movimento di resistenza e di restaurazione della democrazia e diventa un [[movimento politico]] deciso a sostenere le idee di [[Charles de Gaulle]] sulla necessità di un potere democratico ma forte, al quale si aggiungeva una parte sociale: la volontà di [[cogestione|associare il capitale e il lavoro]]. Alcuni ex ''vichysti'' hanno raggiunto il movimento gollista così come ex ''[[comunismo|comunisti]]'', anche se alcuni dei ex compagni di lotte della [[France libre]] e della resistenza, che avevano preso posizione a sinistra, hanno combattuto il suo [[Raggruppamento del Popolo Francese|Rassemblement du peuple français (RPF)]].
Il «gollismo» a questo punto prende un altro significo: smette di essere un movimento di resistenza e di restaurazione della democrazia e diventa un [[movimento politico]] deciso a sostenere le idee di [[Charles de Gaulle]] sulla necessità di un potere democratico ma forte, al quale si aggiungeva una parte sociale: la volontà di [[cogestione|associare il capitale e il lavoro]]. Alcuni ex ''vichysti'' hanno raggiunto il movimento gollista così come ex ''[[comunismo|comunisti]]'', anche se alcuni dei ex compagni di lotte della [[France libre]] e della resistenza, che avevano preso posizione a sinistra, hanno combattuto il suo [[Raggruppamento del Popolo Francese|Rassemblement du peuple français (RPF)]].


Poiché la [[Quarta Repubblica francese]] aveva rapidamente evoluto verso un regime di [[parlamentarismo|preponderanza parlamentare]], con dei governi di [[coalizione]] effimeri e che non arrivavano a prendere delle decisioni, i gollisti l'hanno combattuto senza tregua, associando a volte i loro voti in [[Parlamento francese|Parlamento]] a quelli dei comunisti. Il [[sistema politico]] della [[Quarta Repubblica francese|Quarta Repubblica]], che riprendeva quello della [[Terza Repubblica francese|Terza Repubblica]] (malgrado la crisi politica che questa aveva conosciuto negli anni 30), era una [[sistema parlamentare]] [[repubblica parlamentare|repubblicano]]; de Gaulle invece, nel suo ''discorso di [[Bayeux (Francia)|Bayeux]]'' (1946) e in quello di ''[[Épinal]]'' (1946), delineava una [[forma di governo]] differente, che [[Maurice Duverger]] nel [[1970]] definirà come ''[[Repubblica semipresidenziale|semipresidenziale]]''<ref>{{cita libro |autore=Maurice Duverger |titolo=Le système politique français |editore=PUF |città=Paris |anno=1970 |lingua=fr |ISBN= }}</ref>.
Poiché la [[Quarta Repubblica francese]] aveva rapidamente evoluto verso un regime di [[parlamentarismo|preponderanza parlamentare]], con dei governi di [[coalizione]] effimeri e che non arrivavano a prendere delle decisioni, i gollisti l'hanno combattuto senza tregua, associando a volte i loro voti in [[Parlamento francese|Parlamento]] a quelli dei comunisti. Il [[sistema politico]] della [[Quarta Repubblica francese|Quarta Repubblica]], che riprendeva quello della [[Terza Repubblica francese|Terza Repubblica]] (malgrado la crisi politica che questa aveva conosciuto negli anni 30), era una [[sistema parlamentare]] [[repubblica parlamentare|repubblicano]]; de Gaulle invece, nel suo ''discorso di [[Bayeux (Francia)|Bayeux]]'' (1946) e in quello di ''[[Épinal]]'' (1946), delineava una [[forma di governo]] differente, che [[Maurice Duverger]] nel [[1970]] definirà come ''[[Repubblica semipresidenziale|semipresidenziale]]''<ref>{{cita libro |autore=Maurice Duverger |titolo=Le système politique français |editore=PUF |città=Paris |anno=1970 |lingua=fr }}</ref>.


Ma la [[Quarta Repubblica francese]] è indebolita a causa dell'incapacità dei governi di [[coalizione]] a risolvere i problemi della [[decolonizzazione]]. Dopo un sussulto sotto la [[Presidente del Consiglio (Francia)|Presidenza del Consiglio]] di [[Pierre Mendès France]] (ex [[aviatore]] della [[France libre]], poi ministro di de Gaulle al [[Comitato francese di Liberazione nazionale|CFLN]] e al [[Governo provvisorio della Repubblica francese|GPRF]]), che riuscì a mettere fine per la [[Francia]] alla [[guerra d'Indocina]] e alla [[decolonizzazione]] della [[Tunisia]], la [[Quarta Repubblica francese]] piomba nuovamente nell'immobilismo: l'[[Guerra d'Algeria|insurrezione algerina]] provoca una repressione militare e un ''divorzio'' dalla ''[[Francia metropolitana|métropole]]'', non solamente con gli ''[[indigeno|indigeni]]'', ma anche con i ''francesi d'Algeria''; fino alla [[crisi del maggio 1958]] fomentata da militari e attivisti che reclamano il ritorno del [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]].
Ma la [[Quarta Repubblica francese]] è indebolita a causa dell'incapacità dei governi di [[coalizione]] a risolvere i problemi della [[decolonizzazione]]. Dopo un sussulto sotto la [[Presidente del Consiglio (Francia)|Presidenza del Consiglio]] di [[Pierre Mendès France]] (ex [[aviatore]] della [[France libre]], poi ministro di de Gaulle al [[Comitato francese di Liberazione nazionale|CFLN]] e al [[Governo provvisorio della Repubblica francese|GPRF]]), che riuscì a mettere fine per la [[Francia]] alla [[guerra d'Indocina]] e alla [[decolonizzazione]] della [[Tunisia]], la [[Quarta Repubblica francese]] piomba nuovamente nell'immobilismo: l'[[Guerra d'Algeria|insurrezione algerina]] provoca una repressione militare e un ''divorzio'' dalla ''[[Francia metropolitana|métropole]]'', non solamente con gli ''[[indigeno|indigeni]]'', ma anche con i ''francesi d'Algeria''; fino alla [[crisi del maggio 1958]] fomentata da militari e attivisti che reclamano il ritorno del [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]].
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* [[Indipendenza]] (economica e finanziaria) della [[Francia]]: de Gaulle mette in piedi numerose misure a sostegno dell'economia francese, tra cui l'introduzione del ''[[franco francese|nuovo franco]]'' e, per ristabilire la bilancia dei pagamenti, aumenta le riserve monetarie e rimborsa il debito estero. Per assicurarsi il pieno controllo delle proprie riserve decide di procedere alla conversione delle riserve da dollari statunitensi in oro e fa procedere alla [[Marine nationale]] al rimpatrio dell'oro della [[Banca di Francia]] depositato a [[New York]] presso la [[Federal Reserve Bank]]. De Gaulle era per il [[sistema monetario]] ''[[Sistema aureo|Gold standard / Étalon-or]]''.
* [[Indipendenza]] (economica e finanziaria) della [[Francia]]: de Gaulle mette in piedi numerose misure a sostegno dell'economia francese, tra cui l'introduzione del ''[[franco francese|nuovo franco]]'' e, per ristabilire la bilancia dei pagamenti, aumenta le riserve monetarie e rimborsa il debito estero. Per assicurarsi il pieno controllo delle proprie riserve decide di procedere alla conversione delle riserve da dollari statunitensi in oro e fa procedere alla [[Marine nationale]] al rimpatrio dell'oro della [[Banca di Francia]] depositato a [[New York]] presso la [[Federal Reserve Bank]]. De Gaulle era per il [[sistema monetario]] ''[[Sistema aureo|Gold standard / Étalon-or]]''.
* Per conseguire l'indipendenza economica, de Gaulle lancia un grande piano di modernizzazione dell'industria, in particolare quella aeronautica, spaziale e informatica; si attiva anche per l'indipendenza energetica investendo sia nel settore petrolifero sia nel settore nucleare; lancia un piano di modernizzazione dell'agricoltura con delle azioni strutturali, per risollevare un settore in profonda crisi, su tutta la filiera agricola. Realizza anche delle riforme sociali, rafforza lo [[stato sociale]] e cerca di realizzare la ''partecipazione'', ovvero l<nowiki>'</nowiki>''associazione capitale-lavoro'', per superare la [[lotta di classe]] e permettere ai lavoratori di essere parte attiva nella gestione dell'impresa, tuttavia de Gaulle non riuscirà che parzialmente su questo punto a causa dell'opposizione sia del [[Patronato (istituto)|patronato]] che dei [[sindacati]].
* Per conseguire l'indipendenza economica, de Gaulle lancia un grande piano di modernizzazione dell'industria, in particolare quella aeronautica, spaziale e informatica; si attiva anche per l'indipendenza energetica investendo sia nel settore petrolifero sia nel settore nucleare; lancia un piano di modernizzazione dell'agricoltura con delle azioni strutturali, per risollevare un settore in profonda crisi, su tutta la filiera agricola. Realizza anche delle riforme sociali, rafforza lo [[stato sociale]] e cerca di realizzare la ''partecipazione'', ovvero l<nowiki>'</nowiki>''associazione capitale-lavoro'', per superare la [[lotta di classe]] e permettere ai lavoratori di essere parte attiva nella gestione dell'impresa, tuttavia de Gaulle non riuscirà che parzialmente su questo punto a causa dell'opposizione sia del [[Patronato (istituto)|patronato]] che dei [[sindacati]].
* De Gaulle immagina un<nowiki>'</nowiki>[[Europa delle nazioni]] (cioè un<nowiki>'</nowiki>''Europa [[confederazione di Stati|confederale]]'', basata sullo [[Stato-nazione]]) contro ogni modello di [[Europa Federale|Europa sovranazionale]] (basata sul [[federalismo europeo]])<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/de-gaulle-et-le-monde/de-gaulle-et-lrsquoeurope/documents/citations-du-general-de-gaulle-sur-l-europe-ii.php |titolo=Citations du général de Gaulle sur l'Europe (II) |accesso=12/11/2016 |citazione=Sur la base de cette alliance, il faut bâtir une Confédération, c'est-à-dire un organisme commun auquel les divers Etats, sans perdre leur corps, leur âme, leur figure, délèguent une part de leur souveraineté en matière stratégique, économique, culturelle. [...] Bien entendu, cette Europe-là ne sera pas comme on dit supranationale. Elle sera comme elle est. Elle commencera par être une coopération, peut-être qu'après, à force de vivre ensemble, elle deviendra une confédération. }}</ref><ref name="CDG-Europe>{{cita web |lingua=fr |url=http://fresques.ina.fr/de-gaulle/parcours/0004/de-gaulle-et-l-europe.html |titolo=De Gaulle et l'Europe |accesso=12/11/2016 |citazione=Pour de Gaulle, les pays d'Europe doivent se constituer en une confédération de nations, capable de jouer un rôle sur la scène mondiale et de défendre ses propres intérêts face aux blocs américain et soviétique. Hostile aux conceptions supranationalistes, [...] De Gaulle plaide en faveur d'une Europe des États : il refuse d'envisager une organisation politique qui impliquerait un quelconque abandon de la souveraineté française, s'opposant ainsi aux conceptions supranationalistes de ses adversaires. [...] Il plaide en faveur d'une "Europe européenne", c'est-à-dire centrée sur elle-même et capable d'assurer sa défense militaire, sans avoir besoin de la protection des États-Unis. Ainsi combat-il, au début des années 50, le projet de la Communauté européenne de défense (CED), d'inspiration supranationaliste. Facteur d'équilibre et de paix, cette Europe doit être capable de s'imposer face au monde bipolaire dominé par les Américains et les Soviétiques. }}</ref>, imperniata sull<nowiki>'</nowiki>''asse franco-tedesco''. Sostiene la costruzione europea con la firma dei [[Trattato che istituisce la Comunità economica europea|Trattati di Roma]] (1957) e l'istituzione della [[Comunità economica europea|CEE]] e della [[Comunità europea dell'energia atomica|CEEA]] (1958) e la successiva [[Trattato di fusione|fusione (1965)]] di queste due con la [[Comunità europea del carbone e dell'acciaio|CECA]]. Ma si oppone alla [[Comunità europea di difesa|CED]] (giudicata di ispirazione ''sovranazionale'') e propone il ''[[Piano Fouchet]]''<ref>Vedi la voce in francese [[:fr:Plan Fouchet]] o in inglese [[:en:Fouchet Plan]].</ref> (che però fu rifiutato dagli altri 5 paesi); pone per 2 volte il [[veto]] all'ingresso del [[Regno Unito]]; e attua una politica di bloccaggio (''politica della sedia vuota'') dal {{data|30|6|1965}} al {{data|30|1|1966}} in particolare contro la modifica del principio dell'unanimità. Si attiva per la riconciliazione e la restaurazione di relazioni diplomatiche e amichevoli con la [[Germania Ovest|Repubblica Federale Tedesca]] (la ''réconciliation franco-allemande'' e l<nowiki>'</nowiki>''amitié franco-allemande''), dopo secoli di guerre tra le due nazioni, e il {{data|22|1|1963}} viene firmato il ''[[Trattato dell'Eliseo|Traité sur la coopération franco-allemande]]''; ancor oggi, l<nowiki>'</nowiki>''asse franco-tedesco'' è uno dei capisaldi della [[politica francese]]. La visione dell'[[Europa]] di de Gaulle era quella di una [[confederazione di Stati]] – un<nowiki>'</nowiki>''Europa europea'' –, forte, indipendente e libera da ogni influenza esterna, in particolare degli [[USA]] e della [[NATO]], ma gli altri 5 paesi membri dell'epoca ([[Belgio]], [[Lussemburgo]], [[Paesi Bassi]], – e soprattutto – [[Germania Ovest]] e [[Italia]]) non condividevano (o non potevano condividere) questa visione<ref name="CDG-Europe/>.
* De Gaulle immagina un<nowiki>'</nowiki>[[Europa delle nazioni]] (cioè un<nowiki>'</nowiki>''Europa [[confederazione di Stati|confederale]]'', basata sullo [[Stato-nazione]]) contro ogni modello di [[Europa Federale|Europa sovranazionale]] (basata sul [[federalismo europeo]])<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/de-gaulle-et-le-monde/de-gaulle-et-lrsquoeurope/documents/citations-du-general-de-gaulle-sur-l-europe-ii.php |titolo=Citations du général de Gaulle sur l'Europe (II) |accesso=12 novembre 2016 |citazione=Sur la base de cette alliance, il faut bâtir une Confédération, c'est-à-dire un organisme commun auquel les divers Etats, sans perdre leur corps, leur âme, leur figure, délèguent une part de leur souveraineté en matière stratégique, économique, culturelle. [...] Bien entendu, cette Europe-là ne sera pas comme on dit supranationale. Elle sera comme elle est. Elle commencera par être une coopération, peut-être qu'après, à force de vivre ensemble, elle deviendra une confédération. }}</ref><ref name="CDG-Europe>{{cita web |lingua=fr |url=http://fresques.ina.fr/de-gaulle/parcours/0004/de-gaulle-et-l-europe.html |titolo=De Gaulle et l'Europe |accesso=12 novembre 2016 |citazione=Pour de Gaulle, les pays d'Europe doivent se constituer en une confédération de nations, capable de jouer un rôle sur la scène mondiale et de défendre ses propres intérêts face aux blocs américain et soviétique. Hostile aux conceptions supranationalistes, [...] De Gaulle plaide en faveur d'une Europe des États : il refuse d'envisager une organisation politique qui impliquerait un quelconque abandon de la souveraineté française, s'opposant ainsi aux conceptions supranationalistes de ses adversaires. [...] Il plaide en faveur d'une "Europe européenne", c'est-à-dire centrée sur elle-même et capable d'assurer sa défense militaire, sans avoir besoin de la protection des États-Unis. Ainsi combat-il, au début des années 50, le projet de la Communauté européenne de défense (CED), d'inspiration supranationaliste. Facteur d'équilibre et de paix, cette Europe doit être capable de s'imposer face au monde bipolaire dominé par les Américains et les Soviétiques. }}</ref>, imperniata sull<nowiki>'</nowiki>''asse franco-tedesco''. Sostiene la costruzione europea con la firma dei [[Trattato che istituisce la Comunità economica europea|Trattati di Roma]] (1957) e l'istituzione della [[Comunità economica europea|CEE]] e della [[Comunità europea dell'energia atomica|CEEA]] (1958) e la successiva [[Trattato di fusione|fusione (1965)]] di queste due con la [[Comunità europea del carbone e dell'acciaio|CECA]]. Ma si oppone alla [[Comunità europea di difesa|CED]] (giudicata di ispirazione ''sovranazionale'') e propone il ''[[Piano Fouchet]]''<ref>Vedi la voce in francese [[:fr:Plan Fouchet]] o in inglese [[:en:Fouchet Plan]].</ref> (che però fu rifiutato dagli altri 5 paesi); pone per 2 volte il [[veto]] all'ingresso del [[Regno Unito]]; e attua una politica di bloccaggio (''politica della sedia vuota'') dal {{data|30|6|1965}} al {{data|30|1|1966}} in particolare contro la modifica del principio dell'unanimità. Si attiva per la riconciliazione e la restaurazione di relazioni diplomatiche e amichevoli con la [[Germania Ovest|Repubblica Federale Tedesca]] (la ''réconciliation franco-allemande'' e l<nowiki>'</nowiki>''amitié franco-allemande''), dopo secoli di guerre tra le due nazioni, e il {{data|22|1|1963}} viene firmato il ''[[Trattato dell'Eliseo|Traité sur la coopération franco-allemande]]''; ancor oggi, l<nowiki>'</nowiki>''asse franco-tedesco'' è uno dei capisaldi della [[politica francese]]. La visione dell'[[Europa]] di de Gaulle era quella di una [[confederazione di Stati]] – un<nowiki>'</nowiki>''Europa europea'' –, forte, indipendente e libera da ogni influenza esterna, in particolare degli [[USA]] e della [[NATO]], ma gli altri 5 paesi membri dell'epoca ([[Belgio]], [[Lussemburgo]], [[Paesi Bassi]], – e soprattutto – [[Germania Ovest]] e [[Italia]]) non condividevano (o non potevano condividere) questa visione<ref name="CDG-Europe/>.


=== Il neogollismo (dal 1970) ===
=== Il neogollismo (dal 1970) ===
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[[René Capitant]],
[[René Capitant]],
[[Roger Frey]],
[[Roger Frey]],
[[Yves Guéna]], ect.<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/1946-1958-contre-la-ive-republique/le-rassemblement-du-peuple-francais/reperes/biographies-de-membres-du-rpf.php |titolo=Les cadres du RPF |autore= |anno= |accesso=29/10/2016}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/1946-1958-contre-la-ive-republique/la-traversee-du-desert/analyses/les-gaullistes-et-la-traversee-du-desert.php |titolo=Les gaullistes et la "traversée du désert" |autore=Marina Arzakanian |anno=1993 |accesso=29/10/2016}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore=Bernard Lachaise |titolo=Les gaullistes dans le journal de l'élysée, 1965-1969 |rivista=Les Cahiers du Centre de Recherches Historiques |editore=EHESS |città=Paris |volume= |numero=30 |anno=2002 |mese= |pp= |ISSN= |DOI=10.4000/ccrh.552 |url=http://ccrh.revues.org/552 |lingua=fr }}</ref>
[[Yves Guéna]], ect.<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/1946-1958-contre-la-ive-republique/le-rassemblement-du-peuple-francais/reperes/biographies-de-membres-du-rpf.php |titolo=Les cadres du RPF |autore= |accesso=29 ottobre 2016}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/1946-1958-contre-la-ive-republique/la-traversee-du-desert/analyses/les-gaullistes-et-la-traversee-du-desert.php |titolo=Les gaullistes et la "traversée du désert" |autore=Marina Arzakanian |anno=1993 |accesso=29 ottobre 2016}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore=Bernard Lachaise |titolo=Les gaullistes dans le journal de l'élysée, 1965-1969 |rivista=Les Cahiers du Centre de Recherches Historiques |editore=EHESS |città=Paris |numero=30 |anno=2002 |DOI=10.4000/ccrh.552 |url=http://ccrh.revues.org/552 |lingua=fr }}</ref>


==== Altre personalità golliste ====
==== Altre personalità golliste ====
Altre personalità golliste sono: i 43 cosignatari dell'«''appel des 43''»<ref>{{cita pubblicazione |autore=Jérôme Pozzi |titolo=L’Appel des 43 et le mouvement gaulliste : manœuvre politique, relève générationnelle et fronde des « godillots » |rivista=Parlement[s], Revue d'histoire politique |editore=L'Harmattan |città=Paris |volume=7 |numero=1 |anno=2007 |mese= |pp=109-120 |ISSN=1768-6520 |DOI= |url=http://www.cairn.info/revue-parlements1-2007-1-page-109.htm |lingua=fr }}</ref>, i 229 parlamentari eletti sotto la [[Quarta Repubblica francese]] tra il [[1946]] e il [[1958]]<ref>{{cita pubblicazione |autore=Bernard Lachaise |titolo=Itinéraires des parlementaires gaullistes de la IVe République |rivista=Parlement[s], Revue d'histoire politique |editore=L'Harmattan |città=Paris |volume=7 |numero=1 |anno=2007 |mese= |pp=47-63 |ISSN=1768-6520 |DOI= |url=http://www.cairn.info/revue-parlements1-2007-1-page-47.htm |lingua=fr }}</ref>,
Altre personalità golliste sono: i 43 cosignatari dell'«''appel des 43''»<ref>{{cita pubblicazione |autore=Jérôme Pozzi |titolo=L’Appel des 43 et le mouvement gaulliste : manœuvre politique, relève générationnelle et fronde des « godillots » |rivista=Parlement[s], Revue d'histoire politique |editore=L'Harmattan |città=Paris |volume=7 |numero=1 |anno=2007 |pp=109-120 |ISSN=1768-6520 |url=http://www.cairn.info/revue-parlements1-2007-1-page-109.htm |lingua=fr }}</ref>, i 229 parlamentari eletti sotto la [[Quarta Repubblica francese]] tra il [[1946]] e il [[1958]]<ref>{{cita pubblicazione |autore=Bernard Lachaise |titolo=Itinéraires des parlementaires gaullistes de la IVe République |rivista=Parlement[s], Revue d'histoire politique |editore=L'Harmattan |città=Paris |volume=7 |numero=1 |anno=2007 |pp=47-63 |ISSN=1768-6520 |url=http://www.cairn.info/revue-parlements1-2007-1-page-47.htm |lingua=fr }}</ref>,
[[Alain de Boissieu]]<ref>Genero del [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]].</ref>,
[[Alain de Boissieu]]<ref>Genero del [[Charles de Gaulle|generale de Gaulle]].</ref>,
[[Alain Juppé]],
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[[Christian Poncelet]],
[[Christian Poncelet]],
[[Dominique de Villepin]],
[[Dominique de Villepin]],
[[Eugénie Éboué-Tell]]<ref>Eugénie Éboué-Tell (1891-1972) era la vedova di [[Félix Éboué]], vedi anche: {{cita pubblicazione |autore=Arlette Capdepuy |titolo=Quelle place pour Madame Éboué dans le gaullisme de la Ve République ? |rivista=Histoire@Politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=17 |numero=2 |anno=2012 |mese= |pp=37-50 |ISSN=1768-6520 |DOI=10.3917/hp.017.0037 |url=http://www.cairn.info/revue-histoire-politique-2012-2-page-37.htm |lingua=fr }}</ref>,
[[Eugénie Éboué-Tell]]<ref>Eugénie Éboué-Tell (1891-1972) era la vedova di [[Félix Éboué]], vedi anche: {{cita pubblicazione |autore=Arlette Capdepuy |titolo=Quelle place pour Madame Éboué dans le gaullisme de la Ve République ? |rivista=Histoire@Politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=17 |numero=2 |anno=2012 |pp=37-50 |ISSN=1768-6520 |DOI=10.3917/hp.017.0037 |url=http://www.cairn.info/revue-histoire-politique-2012-2-page-37.htm |lingua=fr }}</ref>,
[[Édouard Balladur]],
[[Édouard Balladur]],
[[François Fillon]],
[[François Fillon]],
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[[Louis Joxe]],
[[Louis Joxe]],
[[Marie-France Garaud]],
[[Marie-France Garaud]],
[[Marie-Jo Zimmermann]]<ref>{{cita pubblicazione |autore=Marie-Jo Zimmermann |autore2=Janine Mossuz-Lavau |titolo=Marie-Jo Zimmermann : un engagement dans l'espace de la cause des femmes |rivista=Histoire@Politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=17 |numero=2 |anno=2012 |mese= |pp=87-97 |ISSN=1768-6520 |DOI=10.3917/hp.017.0087 |url=http://www.cairn.info/revue-histoire-politique-2012-2-page-87.htm |lingua=fr }}</ref>,
[[Marie-Jo Zimmermann]]<ref>{{cita pubblicazione |autore=Marie-Jo Zimmermann |autore2=Janine Mossuz-Lavau |titolo=Marie-Jo Zimmermann : un engagement dans l'espace de la cause des femmes |rivista=Histoire@Politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=17 |numero=2 |anno=2012 |pp=87-97 |ISSN=1768-6520 |DOI=10.3917/hp.017.0087 |url=http://www.cairn.info/revue-histoire-politique-2012-2-page-87.htm |lingua=fr }}</ref>,
[[Michèle Alliot-Marie]]<ref name="MAM"/>,
[[Michèle Alliot-Marie]]<ref name="MAM"/>,
[[Michel Barnier]],
[[Michel Barnier]],
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}}
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In [[Francia]] il termine ''partito gollista'' designa generalmente il più grande movimento politico che si rivendica ''gollista''.<ref>{{cita pubblicazione |autore=David Bellamy |titolo=Historique des groupes parlementaires gaullistes |rivista=Parlement[s], Revue d'histoire politique |editore=L'Harmattan |città=Paris |volume=5 |numero=3 |anno=2009 |mese= |pp=8-21 |ISSN=1768-6520 |DOI=10.3917/parl.hs05.0008 |url=http://www.cairn.info/revue-parlements1-2009-3-page-8.htm |lingua=fr |cid=Bellamy}}</ref><br />
In [[Francia]] il termine ''partito gollista'' designa generalmente il più grande movimento politico che si rivendica ''gollista''.<ref>{{cita pubblicazione |autore=David Bellamy |titolo=Historique des groupes parlementaires gaullistes |rivista=Parlement[s], Revue d'histoire politique |editore=L'Harmattan |città=Paris |volume=5 |numero=3 |anno=2009 |pp=8-21 |ISSN=1768-6520 |DOI=10.3917/parl.hs05.0008 |url=http://www.cairn.info/revue-parlements1-2009-3-page-8.htm |lingua=fr |cid=Bellamy}}</ref><br />
I partiti seguenti si collocavano o si collocano generalmente nel ''[[centro-destra]]'' dello [[spettro politico]], anche se il gollismo di de Gaulle si voleva come una «''[[terza via]] sociale anti-[[capitalismo|capitalista]] e anti-[[marxismo|marxista]]''». Il posizionamento a [[destra (politica)|destra]] è gollismo è controverso, i gollisti stessi non si dicevano di [[destra (politica)|destra]] ma rivendicavano un posizionamento ''[[centrismo|centrista]]'' e ''[[progressismo|progressista]]''<ref>{{cita web |url=http://www.france-politique.fr/droite-gauche.htm |titolo=Le gaullisme et la droite néo-gaulliste |lingua=fr }}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.gaullisme.net/gaullisme-droite-gauche.html |titolo=Le gaullisme est-il de droite? |lingua=fr }}</ref> e consideravano l'[[Unione per la Democrazia Francese|UDF]] un partito di [[destra (politica)|destra]] e [[conservatorismo|conservatore]]<ref name="Brechon">{{cita |Brechon, Derville, Lecomte |pp. 675-695 |titolo=L'univers idéologique des cadres RPR. Entre l'héritage gaulliste et la dérive droitière }}</ref>. Ma questo almeno fino alla fine degli [[anni 70]], a partire dagli [[anni 80]], l'[[Raggruppamento per la Repubblica|RPR]] si ''sposta'' verso destra e viceversa l'[[Unione per la Democrazia Francese|UDF]] verso il centro dello [[spettro politico]] francese. <br />
I partiti seguenti si collocavano o si collocano generalmente nel ''[[centro-destra]]'' dello [[spettro politico]], anche se il gollismo di de Gaulle si voleva come una «''[[terza via]] sociale anti-[[capitalismo|capitalista]] e anti-[[marxismo|marxista]]''». Il posizionamento a [[destra (politica)|destra]] è gollismo è controverso, i gollisti stessi non si dicevano di [[destra (politica)|destra]] ma rivendicavano un posizionamento ''[[centrismo|centrista]]'' e ''[[progressismo|progressista]]''<ref>{{cita web |url=http://www.france-politique.fr/droite-gauche.htm |titolo=Le gaullisme et la droite néo-gaulliste |lingua=fr }}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.gaullisme.net/gaullisme-droite-gauche.html |titolo=Le gaullisme est-il de droite? |lingua=fr }}</ref> e consideravano l'[[Unione per la Democrazia Francese|UDF]] un partito di [[destra (politica)|destra]] e [[conservatorismo|conservatore]]<ref name="Brechon">{{cita |Brechon, Derville, Lecomte |pp. 675-695 |titolo=L'univers idéologique des cadres RPR. Entre l'héritage gaulliste et la dérive droitière }}</ref>. Ma questo almeno fino alla fine degli [[anni 70]], a partire dagli [[anni 80]], l'[[Raggruppamento per la Repubblica|RPR]] si ''sposta'' verso destra e viceversa l'[[Unione per la Democrazia Francese|UDF]] verso il centro dello [[spettro politico]] francese. <br />
Tutti i ''partiti gollisti'' – da [[Raggruppamento del Popolo Francese|RPF]] a [[Raggruppamento per la Repubblica|RPR]] – avevano nel logo la [[croce di Lorena]].
Tutti i ''partiti gollisti'' – da [[Raggruppamento del Popolo Francese|RPF]] a [[Raggruppamento per la Repubblica|RPR]] – avevano nel logo la [[croce di Lorena]].
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* [[Unione per la Nuova Repubblica|UNR]]-[[Unione Democratica del Lavoro|UDT]] (1962 - 1969), coalizione di UNR e UDT a sostegno della presidenza di de Gaulle.
* [[Unione per la Nuova Repubblica|UNR]]-[[Unione Democratica del Lavoro|UDT]] (1962 - 1969), coalizione di UNR e UDT a sostegno della presidenza di de Gaulle.
* [[Federazione Nazionale dei Repubblicani e degli Indipendenti|Républicains indépendants]] (1962 - 1977), partito in appoggio alla presidenza di de Gaulle e guidato da [[Valéry Giscard d'Estaing]].
* [[Federazione Nazionale dei Repubblicani e degli Indipendenti|Républicains indépendants]] (1962 - 1977), partito in appoggio alla presidenza di de Gaulle e guidato da [[Valéry Giscard d'Estaing]].
* [[Unione dei Giovani per il Progresso|Union des Jeunes pour le Progrès (UJP)]] (dal 1965), organizzazione giovanile gollista<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.u-j-p.fr |titolo=Union des Jeunes pour le Progrès (UJP) |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Unione dei Giovani per il Progresso|Union des Jeunes pour le Progrès (UJP)]] (dal 1965), organizzazione giovanile gollista<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.u-j-p.fr |titolo=Union des Jeunes pour le Progrès (UJP) |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Unione per la Difesa della Repubblica|Union pour la défense de la République (UDR)]] (1968), coalizione elettorale in vista delle [[Elezioni legislative in Francia del 1968|elezioni del maggio 1968]].
* [[Unione per la Difesa della Repubblica|Union pour la défense de la République (UDR)]] (1968), coalizione elettorale in vista delle [[Elezioni legislative in Francia del 1968|elezioni del maggio 1968]].
* [[Unione Nazionale Inter-universitaria|Union Nationale Inter-universitaire (UNI)]] (dal 1969), organizzazione universitaria<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.uni.asso.fr |titolo=UNI (Union Nationale Inter-universitaire) - La droite universitaire |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Unione Nazionale Inter-universitaria|Union Nationale Inter-universitaire (UNI)]] (dal 1969), organizzazione universitaria<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.uni.asso.fr |titolo=UNI (Union Nationale Inter-universitaire) - La droite universitaire |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Movimento Iniziativa e Libertà|Mouvement Initiative et Liberté (MIL)]] (dal 1981), movimento di ''destra civica, gollista e patriottica''<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.lemil.org |titolo=Mouvement Initiative et Liberté |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Movimento Iniziativa e Libertà|Mouvement Initiative et Liberté (MIL)]] (dal 1981), movimento di ''destra civica, gollista e patriottica''<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.lemil.org |titolo=Mouvement Initiative et Liberté |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Unione dei Democratici per il Progresso|Union des Démocrates pour le Progrès (UDP)]] (dal 1986), organizzazione gollista<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.amadei.fr/udp |titolo=La lettre du Gaullisme (UDP - Union des Démocrates pour le Progrès) |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Unione dei Democratici per il Progresso|Union des Démocrates pour le Progrès (UDP)]] (dal 1986), organizzazione gollista<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.amadei.fr/udp |titolo=La lettre du Gaullisme (UDP - Union des Démocrates pour le Progrès) |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Movimento per la Francia|Mouvement pour la France (MPF)]] (dal 1994), partito creato da [[Philippe de Villiers]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.pourlafrance.fr |titolo=Mouvement pour la France |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Movimento per la Francia|Mouvement pour la France (MPF)]] (dal 1994), partito creato da [[Philippe de Villiers]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.pourlafrance.fr |titolo=Mouvement pour la France |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Solidarité et progrès|Solidarité & Progrès (S&P)]] (dal 1996), partito creato da [[Jacques Cheminade]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.solidariteetprogres.org |titolo=Solidarité & Progrès |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Solidarité et progrès|Solidarité & Progrès (S&P)]] (dal 1996), partito creato da [[Jacques Cheminade]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.solidariteetprogres.org |titolo=Solidarité & Progrès |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Azione per il rinnovamento del gollismo e dei sui obiettivi sociali|Action pour le renouveau du gaullisme et de ses objectifs sociaux (ARGOS)]] (1998 - 2008), movimento ''gollista sociale'' fondato da [[Jean Charbonnel]]<ref name="Charbonnel"/>.
* [[Azione per il rinnovamento del gollismo e dei sui obiettivi sociali|Action pour le renouveau du gaullisme et de ses objectifs sociaux (ARGOS)]] (1998 - 2008), movimento ''gollista sociale'' fondato da [[Jean Charbonnel]]<ref name="Charbonnel"/>.
* [[Raggruppamento per la Francia|Rassemblement pour la France (et l'indépendance de l'Europe) (RPF(IE))]] (1999 - 2002), partito creato da [[Charles Pasqua]] e [[Philippe de Villiers]] e poi confluito nell'[[Unione per un Movimento Popolare|UMP]].
* [[Raggruppamento per la Francia|Rassemblement pour la France (et l'indépendance de l'Europe) (RPF(IE))]] (1999 - 2002), partito creato da [[Charles Pasqua]] e [[Philippe de Villiers]] e poi confluito nell'[[Unione per un Movimento Popolare|UMP]].
* [[Club Nuovo Secolo|Club Nouveau Siècle (CNS)]] (dal 2001), movimento ''gollista di sinistra'' fondato da [[Philippe Dechartre]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.club-nouveau-siecle.org |titolo=Club Nouveau Siècle |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Club Nuovo Secolo|Club Nouveau Siècle (CNS)]] (dal 2001), movimento ''gollista di sinistra'' fondato da [[Philippe Dechartre]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.club-nouveau-siecle.org |titolo=Club Nouveau Siècle |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Unione gollista per una Francia repubblicana|Union gaulliste pour une France républicaine (UGFR)]], (2003 - 2004), componente ''gollista'' del [[Pôle républicain]] di [[Jean-Pierre Chevènement]]<ref name="Charbonnel"/>.
* [[Unione gollista per una Francia repubblicana|Union gaulliste pour une France républicaine (UGFR)]], (2003 - 2004), componente ''gollista'' del [[Pôle républicain]] di [[Jean-Pierre Chevènement]]<ref name="Charbonnel"/>.
* [[Unione del Pololo Francese|Union du Peuple Francais (UPF)]] (dal 2006), movimento ''gollista e repubblicano'' guidato da [[Sébastien Nantz]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.union-du-peuple-francais.fr |titolo=Union du Peuple Francais |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Unione del Pololo Francese|Union du Peuple Francais (UPF)]] (dal 2006), movimento ''gollista e repubblicano'' guidato da [[Sébastien Nantz]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.union-du-peuple-francais.fr |titolo=Union du Peuple Francais |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Unione Popolare Repubblicana|Union Populaire Républicaine (UPR)]] (dal 2007), movimento ''[[sovranismo|sovranista]]'' guidato da [[François Asselineau]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.upr.fr |titolo=Union Populaire Républicaine |accesso=28/10/2016}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.francoisasselineau.fr |titolo=Le Blog de François Asselineau (UPR) |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Unione Popolare Repubblicana|Union Populaire Républicaine (UPR)]] (dal 2007), movimento ''[[sovranismo|sovranista]]'' guidato da [[François Asselineau]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.upr.fr |titolo=Union Populaire Républicaine |accesso=28 ottobre 2016}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.francoisasselineau.fr |titolo=Le Blog de François Asselineau (UPR) |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Convenzione dei gollisti sociali per la Quinta Repubblica|Convention des gaullistes sociaux pour la Ve République]] (dal 2008), movimento ''gollista sociale'' fondato da [[Jean Charbonnel]]<ref name="Charbonnel">{{cita web |lingua=fr |url=http://www.gaullismesocial.fr |titolo=Convention des gaullistes sociaux pour la Ve République |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Convenzione dei gollisti sociali per la Quinta Repubblica|Convention des gaullistes sociaux pour la Ve République]] (dal 2008), movimento ''gollista sociale'' fondato da [[Jean Charbonnel]]<ref name="Charbonnel">{{cita web |lingua=fr |url=http://www.gaullismesocial.fr |titolo=Convention des gaullistes sociaux pour la Ve République |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Debout la France|Debout la France (DLF)]] (dal 2008), prima corrente dell'RPR e dell'UMP, poi partito autonomo dal 2008, guidato da [[Nicolas Dupont-Aignan]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.debout-la-france.fr |titolo=Debout la France |accesso=28/10/2016}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://blog.nicolasdupontaignan.fr |titolo=Le Blog de Nicolas Dupont-Aignan - Blog NDA |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Debout la France|Debout la France (DLF)]] (dal 2008), prima corrente dell'RPR e dell'UMP, poi partito autonomo dal 2008, guidato da [[Nicolas Dupont-Aignan]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.debout-la-france.fr |titolo=Debout la France |accesso=28 ottobre 2016}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://blog.nicolasdupontaignan.fr |titolo=Le Blog de Nicolas Dupont-Aignan - Blog NDA |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Repubblica Solidale|République solidaire (RS)]] (2010), movimento politico fondato da [[Dominique de Villepin]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.republiquesolidaire.com |titolo=République solidaire |accesso=28/10/2016}}</ref>.
* [[Repubblica Solidale|République solidaire (RS)]] (2010), movimento politico fondato da [[Dominique de Villepin]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.republiquesolidaire.com |titolo=République solidaire |accesso=28 ottobre 2016}}</ref>.
* [[Rassemblement Gaulliste|Rassemblement Gaulliste (RG)]] (2012), movimento politico fondato da [[Roger Karoutchi]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.ipolitique.fr/archive/2012/06/20/courant-gaulliste-ump.html |titolo=UMP: l'éternel retour du courant gaulliste de Roger Karoutchi |accesso=20/06/2016}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.france-politique.fr/wiki/Rassemblement_Gaulliste_(RG) |titolo=Rassemblement Gaulliste (RG) |accesso=20/06/2016}}</ref>.
* [[Rassemblement Gaulliste|Rassemblement Gaulliste (RG)]] (2012), movimento politico fondato da [[Roger Karoutchi]]<ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.ipolitique.fr/archive/2012/06/20/courant-gaulliste-ump.html |titolo=UMP: l'éternel retour du courant gaulliste de Roger Karoutchi |accesso=20 giugno 2016}}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.france-politique.fr/wiki/Rassemblement_Gaulliste_(RG) |titolo=Rassemblement Gaulliste (RG) |accesso=20 giugno 2016}}</ref>.
* ([[:fr:Force républicaine|fr]]) [[Force républicaine]] (dal 2013, dal 2001 al 2013: France.9), associazione / [[think tank]] presieduto da [[François Fillon]]<ref name="FoRe">{{cita web |lingua=fr |url=http://www.force-republicaine.fr |titolo=Force républicaine |accesso=28/10/2016 }}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.blog-fillon.com |titolo=Le blog de François Fillon |accesso=28/10/2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070516195836/http://www.blog-fillon.com/ |dataarchivio=16 maggio 2007 }}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.france-politique.fr/wiki/Force_Républicaine_(FR) |titolo=France.9 / Force républicaine |accesso=28/10/2016 }}</ref>.
* ([[:fr:Force républicaine|fr]]) [[Force républicaine]] (dal 2013, dal 2001 al 2013: France.9), associazione / [[think tank]] presieduto da [[François Fillon]]<ref name="FoRe">{{cita web |lingua=fr |url=http://www.force-republicaine.fr |titolo=Force républicaine |accesso=28 ottobre 2016 }}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.blog-fillon.com |titolo=Le blog de François Fillon |accesso=28 ottobre 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070516195836/http://www.blog-fillon.com/ |dataarchivio=16 maggio 2007 }}</ref><ref>{{cita web |lingua=fr |url=http://www.france-politique.fr/wiki/Force_Républicaine_(FR) |titolo=France.9 / Force républicaine |accesso=28 ottobre 2016 }}</ref>.
* ([[:fr:Le Chêne (parti politique)|fr]]) [[Le Chêne (partito politico)|Le Chêne]] (dal 2006) e [[Nouvelle France]] (dal 2016), movimenti ''gollisti'' presieduti da [[Michèle Alliot-Marie]]<ref name="MAM">{{cita web |lingua=fr |url=http://www.lechene.org |titolo=Le Chêne |accesso=28/10/2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209025901/http://www.lechene.org/ |dataarchivio=9 febbraio 2014 |urlmorto=sì }}</ref><ref name="MAM2">{{cita web |lingua=fr |url=http://nouvelle-france.fr |titolo=Nouvelle France |accesso=09/12/2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161209080508/http://nouvelle-france.fr/ |dataarchivio=9 dicembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>.
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==Note==
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
{{vedi anche|Charles de Gaulle#Bibliografia}}
{{vedi anche|Charles de Gaulle#Bibliografia}}
* {{cita libro |autore=Bernard Lachaise |titolo=Du général de Gaulle à Jacques Chirac. Le gaullisme et les Français |opera=Histoire de notre temps |editore=CRDP Aquitaine |città=Bordeaux |anno=2006 |lingua=fr |url=http://crdp.ac-bordeaux.fr/libadom/3309M058 |ISBN=9782866175177 }}
* {{cita libro |autore=Bernard Lachaise |titolo=Du général de Gaulle à Jacques Chirac. Le gaullisme et les Français |collana=Histoire de notre temps |editore=CRDP Aquitaine |città=Bordeaux |anno=2006 |lingua=fr |url=http://crdp.ac-bordeaux.fr/libadom/3309M058 |ISBN=978-2-86617-517-7 }}
* {{cita libro |autore=Chantal Morelle |titolo=De Gaulle, le gaullisme et les gaullistes |editore=A. Colin |città=Paris |anno=1998 |lingua=fr |isbn=9782200018863 |oclc=301596839 }}
* {{cita libro |autore=Chantal Morelle |titolo=De Gaulle, le gaullisme et les gaullistes |editore=A. Colin |città=Paris |anno=1998 |lingua=fr |isbn=978-2-200-01886-3 |oclc=301596839 }}
* {{cita libro |autore=Chantal Morelle |titolo=Le Gaullisme pour les nuls |altri=prefazione di Pierre Lefranc |editore=Editions First |città=Paris |anno=2010 |lingua=fr |isbn=9782754008211 |oclc=690542975 }}
* {{cita libro |autore=Chantal Morelle |titolo=Le Gaullisme pour les nuls |altri=prefazione di Pierre Lefranc |editore=Editions First |città=Paris |anno=2010 |lingua=fr |isbn=978-2-7540-0821-1 |oclc=690542975 }}
* {{cita libro |autore=Denis Mazzucchetti |autore2=Claire Fredj |titolo=Le gaullisme de 1940 a nos jours |editore=Hatier |città=Paris |anno=1996 |ISBN=9782218711688 |OCLC=406998285 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Denis Mazzucchetti |autore2=Claire Fredj |titolo=Le gaullisme de 1940 a nos jours |editore=Hatier |città=Paris |anno=1996 |ISBN=978-2-218-71168-8 |OCLC=406998285 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Didier Julia |titolo=Pages de vie en politique. Le gaullisme à l'épreuve du temps |editore=L'Harmattan |città=Paris |anno=2016 |ISBN=9782343096919 |OCLC=964333071 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Didier Julia |titolo=Pages de vie en politique. Le gaullisme à l'épreuve du temps |editore=L'Harmattan |città=Paris |anno=2016 |ISBN=978-2-343-09691-9 |OCLC=964333071 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Francis Choisel |titolo=Bonapartisme et gaullisme |editore=Albatros |città=Paris |anno=1987 |ISBN=9782727301523 |OCLC=906521179 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Francis Choisel |titolo=Bonapartisme et gaullisme |editore=Albatros |città=Paris |anno=1987 |ISBN=978-2-7273-0152-3 |OCLC=906521179 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Francis Choisel |titolo=Comprendre le gaullisme. A propos de quelques contresens sur la pensée et l'action du général de Gaulle |opera=Questions contemporaines |editore=L'Harmattan |città=Paris |anno=2016 |ISBN=9782343102801 |OCLC=971574807 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Francis Choisel |titolo=Comprendre le gaullisme. A propos de quelques contresens sur la pensée et l'action du général de Gaulle |collana=Questions contemporaines |editore=L'Harmattan |città=Paris |anno=2016 |ISBN=978-2-343-10280-1 |OCLC=971574807 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Gaetano Quagliariello |titolo=Gaullisme. Une classification impossible. Essai d'analyse comparée des droites française et italienne |opera=Inter-National |editore=L'Harmattan |città=Paris |anno=2009 |ISBN=9782296089594 |OCLC=470618845 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Gaetano Quagliariello |titolo=Gaullisme. Une classification impossible. Essai d'analyse comparée des droites française et italienne |collana=Inter-National |editore=L'Harmattan |città=Paris |anno=2009 |ISBN=978-2-296-08959-4 |OCLC=470618845 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Gaetano Quagliariello |titolo=La religion gaulliste |editore=Perrin |città=Paris |anno=2007 |ISBN=9782262021986 |OCLC=183257265 |lingua=fr}}
* {{cita libro |autore=Gaetano Quagliariello |titolo=La religion gaulliste |editore=Perrin |città=Paris |anno=2007 |ISBN=978-2-262-02198-6 |OCLC=183257265 |lingua=fr}}
* {{cita libro |autore=Guy Sabatier |autore2=Philippe Ragueneau |titolo=Le Dictionnaire du gaullisme. Charles de Gaulle. Le gaullisme. Les gaullistes |editore=Albin Michel |città=Paris |anno=1994 |ISBN=9782226069450 |OCLC=715280409 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Guy Sabatier |autore2=Philippe Ragueneau |titolo=Le Dictionnaire du gaullisme. Charles de Gaulle. Le gaullisme. Les gaullistes |editore=Albin Michel |città=Paris |anno=1994 |ISBN=978-2-226-06945-0 |OCLC=715280409 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Jacques Soustelle |titolo=Gollismo : ventotto anni di regime |altri=traduzione di Orsola Nemi |editore=Edizioni del Borghese |città=Milano |anno=1969 |ISBN= |OCLC=464645803 |BNF=FRBNF35661808 |lingua=it }}
* {{cita libro |autore=Jacques Soustelle |titolo=Gollismo : ventotto anni di regime |traduttore=Orsola Nemi |editore=Edizioni del Borghese |città=Milano |anno=1969 |OCLC=464645803 |BNF=FRBNF35661808 }}
* {{cita libro |autore=Jacques Soustelle |titolo=Vingt-huit ans de gaullisme |editore=La Table ronde |città=Paris |anno=1968 |ISBN= |OCLC=908144 |BNF=FRBNF33180166 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Jacques Soustelle |titolo=Vingt-huit ans de gaullisme |editore=La Table ronde |città=Paris |anno=1968 |OCLC=908144 |BNF=FRBNF33180166 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Jean Touchard |titolo=Le gaullisme (1940-1969) |editore=Ed. du Seuil |città=Paris |anno=1978 |lingua=fr |ISBN=2020047977 |OCLC= 5708819 }}
* {{cita libro |autore=Jean Touchard |titolo=Le gaullisme (1940-1969) |editore=Ed. du Seuil |città=Paris |anno=1978 |lingua=fr |ISBN=2-02-004797-7 |OCLC= 5708819 }}
* {{cita libro |autore=Jean-Christian Petitfils |titolo=Le gaullisme |editore=PUF |città=Paris |annooriginale=1977 |anno=1994 |opera=Que sais-je? |volume=1708 |edizione=4 |lingua=fr |ISBN=9782130414339 |OCLC=5196175 |BNF=FRBNF34588699 }}
* {{cita libro |autore=Jean-Christian Petitfils |titolo=Le gaullisme |editore=PUF |città=Paris |annooriginale=1977 |anno=1994 |collana=Que sais-je? |volume=1708 |edizione=4 |lingua=fr |ISBN=978-2-13-041433-9 |OCLC=5196175 |BNF=FRBNF34588699 }}
* {{cita libro |autore=Pierre Avril |titolo=Il parlamento francese nella quinta repubblica : [Regime presidenziale e parlamento dal gollismo al postgollismo] |altri=traduzione di Marcello Romei |editore=Edizioni di Comunità |città=Milano |anno=1976 |ISBN= |OCLC=878953443 |SBN=IT\ICCU\SBL\0583107 |lingua=it }}
* {{cita libro |autore=Pierre Avril |titolo=Il parlamento francese nella quinta repubblica : [Regime presidenziale e parlamento dal gollismo al postgollismo] |traduttore=Marcello Romei |editore=Edizioni di Comunità |città=Milano |anno=1976 |OCLC=878953443 |SBN=IT\ICCU\SBL\0583107 }}
* {{cita libro |autore=Pierre Avril |titolo=U.D.R. et gaullistes |editore=PUF |città=Paris |anno=1971 |ISBN= |OCLC= 304116 |BNF=FRBNF35189013 |SBN=IT\ICCU\UBO\2834174 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Pierre Avril |titolo=U.D.R. et gaullistes |editore=PUF |città=Paris |anno=1971 |OCLC= 304116 |BNF=FRBNF35189013 |SBN=IT\ICCU\UBO\2834174 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=René Rémond |titolo=[[:fr:Les Droites en France|Les Droites en France]] |editore=Aubier-Montaigne |città=Paris |edizione=4 |anno=1982 |annooriginale=1954 |ISBN=2700702603 |OCLC= |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=René Rémond |titolo=[[:fr:Les Droites en France|Les Droites en France]] |editore=Aubier-Montaigne |città=Paris |edizione=4 |anno=1982 |annooriginale=1954 |ISBN=2-7007-0260-3 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=René Rémond |titolo=Les Droites aujourd'hui |editore=Louis Audibert |città=Paris |anno=2005 |ISBN=2847490507 |OCLC= |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=René Rémond |titolo=Les Droites aujourd'hui |editore=Louis Audibert |città=Paris |anno=2005 |ISBN=2-84749-050-7 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Roland Hureaux |titolo=L'actualité du gaullisme - Cinq études sur les idées et l'action du général de Gaulle |altri=prefazione di Jean Charbonnel |editore=Guibert (François-Xavier de) |città=Paris |anno=2007 |ISBN=9782755401431 |OCLC= |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Roland Hureaux |titolo=L'actualité du gaullisme - Cinq études sur les idées et l'action du général de Gaulle |altri=prefazione di Jean Charbonnel |editore=Guibert (François-Xavier de) |città=Paris |anno=2007 |ISBN=978-2-7554-0143-1 |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Serge Berstein |titolo=Histoire du gaullisme |editore=Perrin |città=Paris |anno=2001 |ISBN=9782262011550 |OCLC= |lingua=fr }}
* {{cita libro |autore=Serge Berstein |titolo=Histoire du gaullisme |editore=Perrin |città=Paris |anno=2001 |ISBN=978-2-262-01155-0 |lingua=fr }}
* {{cita libro |curatore=François Audigier |curatore2=Bernard Lachaise |curatore3=Sébastien Laurente |titolo=Les gaullistes : Hommes et réseaux |editore=Nouveau Monde éditions |città=Paris |anno=2013 |ISBN=978-2-36583-374-5 |OCLC= |lingua=fr }}
* {{cita libro |curatore=François Audigier |curatore2=Bernard Lachaise |curatore3=Sébastien Laurente |titolo=Les gaullistes : Hommes et réseaux |editore=Nouveau Monde éditions |città=Paris |anno=2013 |ISBN=978-2-36583-374-5 |lingua=fr }}
* {{cita libro |curatore=Frédéric Fogacci |titolo=De Gaulle et la défense de la France – d'hier à aujourd'hui |editore=Nouveau Monde éditions |città=Paris |anno=2017 |ISBN=9782369425373 |OCLC= |lingua=fr }}
* {{cita libro |curatore=Frédéric Fogacci |titolo=De Gaulle et la défense de la France – d'hier à aujourd'hui |editore=Nouveau Monde éditions |città=Paris |anno=2017 |ISBN=978-2-36942-537-3 |lingua=fr }}
* {{cita libro |curatore=Gérard Larcher |titolo=Le Gaullisme. Une solution pour demain |editore=Odile Jacob |città=Paris |anno=2012 |ISBN=9782738128119 |OCLC= |lingua=fr }}
* {{cita libro |curatore=Gérard Larcher |titolo=Le Gaullisme. Une solution pour demain |editore=Odile Jacob |città=Paris |anno=2012 |ISBN=978-2-7381-2811-9 |lingua=fr }}
* {{cita libro |curatore=Serge Berstein |curatore2=Odile Rudelle |titolo=Le modèle républicain |editore=P.U.F. |città=Paris |anno=1992 |ISBN=9782130441663 |OCLC= |lingua=fr }}
* {{cita libro |curatore=Serge Berstein |curatore2=Odile Rudelle |titolo=Le modèle républicain |editore=P.U.F. |città=Paris |anno=1992 |ISBN=978-2-13-044166-3 |lingua=fr }}
* {{cita pubblicazione |autore=AA.VV. |titolo=*Espoir revue de l'Institut et de la Fondation Charles de Gaulle |rivista=Espoir |editore=Fondation Charles de Gaulle |città=Paris |volume= |numero= |anno=dal 1972 |mese= |ISSN=0223-5994 |ISBN= |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/revue-espoir.php |lingua=fr }}
* {{cita pubblicazione |autore=AA.VV. |titolo=*Espoir revue de l'Institut et de la Fondation Charles de Gaulle |rivista=Espoir |editore=Fondation Charles de Gaulle |città=Paris |anno=dal 1972 |ISSN=0223-5994 |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/revue-espoir.php |lingua=fr }}
* {{cita pubblicazione |autore=AA.VV. |titolo=Dossier : Nouveaux regards sur le gaullisme et les gaullistes |rivista=Vingtième Siècle. Revue d'histoire |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=116 |numero=4 |anno=2012 |mese=ottobre-dicembre |ISSN=0294-1759 |ISBN=9782724632507 |url=http://www.cairn.info/revue-vingtieme-siecle-revue-d-histoire-2012-4.htm |lingua=fr }}
* {{cita pubblicazione |autore=AA.VV. |titolo=Dossier : Nouveaux regards sur le gaullisme et les gaullistes |rivista=Vingtième Siècle. Revue d'histoire |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=116 |numero=4 |anno=2012 |mese=ottobre-dicembre |ISSN=0294-1759 |ISBN=978-2-7246-3250-7 |url=http://www.cairn.info/revue-vingtieme-siecle-revue-d-histoire-2012-4.htm |lingua=fr }}
* {{cita pubblicazione |autore=AA.VV. |titolo=Les gaullistes, femmes et réseaux |rivista=Histoire@Politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=17 |numero=2 |anno=2012 |mese= |pp= |ISSN=1768-6520 |DOI=10.3917/hp.017.0037 |url=http://www.cairn.info/revue-histoire-politique-2012-2.htm |lingua=fr }}
* {{cita pubblicazione |autore=AA.VV. |titolo=Les gaullistes, femmes et réseaux |rivista=Histoire@Politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=17 |numero=2 |anno=2012 |ISSN=1768-6520 |DOI=10.3917/hp.017.0037 |url=http://www.cairn.info/revue-histoire-politique-2012-2.htm |lingua=fr }}
* {{cita pubblicazione |autore=Florence Haegel |titolo=Mémoire, héritage, filiation. Dire le gaullisme et se dire gaulliste au RPR |rivista=Revue française de science politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=40 |numero=6 |anno=1990 |mese= |pp=830-844 |ISSN=0035-2950 |DOI=10.3406/rfsp.1990.394525 |url=http://www.persee.fr/doc/rfsp_0035-2950_1990_num_40_6_394525 |lingua=fr }}
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* {{cita pubblicazione |autore=Jean Charlot |titolo=L'après-gaullisme |rivista=Revue française de science politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=18 |numero=1 |anno=1968 |mese= |pp=68-76 |ISSN=0035-2950 |DOI=10.3406/rfsp.1968.393071 |url=http://www.persee.fr/doc/rfsp_0035-2950_1968_num_18_1_393071 |lingua=fr }}
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* {{cita pubblicazione |autore=Jean Charlot |titolo=Le gaullisme après de Gaulle |rivista=Études. Revue de culture contemporaine |editore=S.E.R. |città=Paris |volume=384 |numero=5 |anno=1996 |mese=maggio |pp=601-610 |ISSN=0014-1941 |ISBN= |url=http://www.cairn.info/revue-etudes-1996-5.htm |lingua=fr }}
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* {{cita pubblicazione |autore=Pierre Bréchon |autore2=Jacques Derville |autore3=Patrick Lecomte |titolo=L'univers idéologique des cadres RPR. Entre l'héritage gaulliste et la dérive droitière |rivista=Revue française de science politique |editore=Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.) |città=Paris |volume=37 |numero=5 |anno=1987 |mese= |pp=675-695 |ISSN=0035-2950 |DOI=10.3406/rfsp.1987.411575 |url=http://www.persee.fr/doc/rfsp_0035-2950_1987_num_37_5_411575 |lingua=fr |cid=Brechon, Derville, Lecomte }}
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* {{cita web |autore=Serge Berstein |titolo=Gaullisme |url=http://www.universalis.fr/encyclopedie/gaullisme |sito=universalis.fr |data= |lingua=fr |accesso=28/10/2016 }}
* {{cita web |autore=Serge Berstein |titolo=Gaullisme |url=http://www.universalis.fr/encyclopedie/gaullisme |sito=universalis.fr |data= |lingua=fr |accesso=28 ottobre 2016 }}
* {{cita web |autore=Serge Berstein |titolo=Les gaullistes, de la Libération à la création du RPF |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/1946-1958-contre-la-ive-republique/le-rassemblement-du-peuple-francais/analyses/les-gaullistes-de-la-liberation-a-la-creation-du-rpf.php |sito=charles-de-gaulle.org |data=18/01/1986 |lingua=fr |accesso=28/10/2016 }}
* {{cita web |autore=Serge Berstein |titolo=Les gaullistes, de la Libération à la création du RPF |url=http://www.charles-de-gaulle.org/pages/l-homme/dossiers-thematiques/1946-1958-contre-la-ive-republique/le-rassemblement-du-peuple-francais/analyses/les-gaullistes-de-la-liberation-a-la-creation-du-rpf.php |sito=charles-de-gaulle.org |data=18 gennaio 1986 |lingua=fr |accesso=28 ottobre 2016 }}


==Voci correlate==
==Voci correlate==

Versione delle 22:11, 20 ott 2017

Bandiera della France libre con la croce di Lorena, simbolo del gollismo.
Charles de Gaulle, nella sua uniforme da generale.
Charles de Gaulle, presidente della Repubblica francese.

Il gollismo (meno comunemente gaullismo[1]; in francese gaullisme), è la dottrina (e il movimento politico) che trae ispirazione dall'azione politica di Charles de Gaulle, nonostante il termine fosse contestato dal suo ispiratore. Il gollismo più che un corpo di dottrina è soprattutto un modo di essere, una mentalità, che trae ispirazione dall'azione e dal pensiero del generale de Gaulle[2][3].
Il termine «gaulliste» (in italiano: gollista, o degollista o gaullista) si usa (come sostantivo) per indicare una persona simpatizzante di de Gaulle o del gollismo o (come aggettivo) per indicare qualcosa relativo alla dottrina politica ispirata da de Gaulle o al gollismo[4][5].
L'aggettivo «gaullien» ha un significato un poco diverso e si usa per qualcosa relativo a de Gaulle, alla sua azione, alla sua personalità, per aggettivizzare le riflessioni del generale de Gaulle, le sue prese di posizione, le sue decisioni, le sue azioni e i modi per realizzarle[6][7].

Il significato del termine gollismo è evoluto nel tempo, ma si possono identificare tre grandi periodi:[8]

Il simbolo del gollismo è la croce di Lorena[9].

Il «pragmatismo» gollista

Il termine «dottrina» va inteso nel senso di "dei principi di base sui quali si appoggiano una strategia e dei piani d'azione" e in questo senso il gollismo assume una dimensione ideologica d'ordine politico, economico, sociale o militare, ect. Il generale de Gaulle era in realtà innanzitutto un uomo pragmatico che adattava le modalità della sua azione secondo le circostanze, conservando tuttavia dei principi intangibili.[10][11]

I grandi principi del gollismo

Una filosofia ...

Il gollismo è, inizialmente, una filosofia portatrice di «una certa idea della Francia»[12]. Essa parte delle constatazioni seguenti:

  • la Francia ha potuto fare delle grandi cose nel passato, e essere una delle più importanti nazioni del mondo occidente, quando essa era guidata verso un destino comune (le crociate e la cavalleria, il Grand Siècle di Luigi XIV e l'irraggiamento della cultura francese attraverso l'Europa, la rivoluzione francese e Valmy);
  • al contrario, la Francia avrebbe in permanenza la tentazione di ripiegarsi su delle dispute interne (politiche, sociali, intellettuali), che secondo la visione gollista la porterebbero sulla via del declino.

In conseguenza, perché essa possa donare il meglio di se stessa e prendere la testa delle nazioni, la Francia deve in permanenza essere unificata da un capo, uno Stato o un progetto, e articolata in delle istituzioni politiche (un equilibrio dei poteri efficace), economiche (il piano) e sociali (la partecipazione) adeguate per evitare le lotte interne.

Resta adesso da comprendere all'interno del gollismo questa filosofia patriottica dell'umanesimo, ereditiera del cristianesimo (Charles de Gaulle partecipava prima della guerra ai circoli cristiano-democratici) ma anche probabilmente dell'ideale dell'anno II (rivoluzione francese) poiché de Gaulle ha detto in sostanza : «Non c'è che una sola disputa che conta, (...) ed è quella dell'Uomo.» Probabilmente, l'umanesimo gollista è:

  • una finalità della grandezza della Francia, poiché il messaggio che la Francia porta nel mondo è umanista;
  • una conseguenza attraverso la politica sociale che ha tuttavia per primo obiettivo di saldare la nazione.

... che guida dei grandi principi politici

Per conseguenza, sul piano politico, il gollismo tradizionale propone:

  • L'indipendenza della Francia, con il rifiuto di una sua «vassallizazione» a degli organismi sopranazionali (ONU, Comunità europea, NATO) a delle superpotenze (USA) o a delle potenze economiche e finanziarie. Questa indipendenza è difesa nei domini politici, economici, culturali, diplomatici e militari.
  • Per estensione, il rispetto attraverso il mondo delle nazioni, delle entità culturali create dalla Storia e il baluardo dei popoli contro gli imperialismi (vedi i discorsi sul Québec libre, sulla guerra del Vietnam (discorso di Phnom Penh), etc.).
  • Un potere esecutivo forte e stabile che dà al Presidente della Repubblica francese un ruolo primordiale.
  • Una connessione diretta tra il capo e il popolo, passando al di sopra dei corpi intermedi (elezione del Capo dello Stato a suffragio universale diretto, ricorso frequente ai referendum).
  • Il rifiuto del governo dei giudici. De Gaulle diceva: «In Francia, la [sola] corte suprema è il popolo[13]». All'origine il ruolo del Conseil constitutionnel[14] si limitava a evitare una deviazione del regime parlamentare in regime d'assemblea, ma non a imporre la propria visione dei diritti fondamentali agli organi eletti dal popolo.
  • Il raggruppamento di tutti i Francesi, al di là delle differenze sinistra / destra, fonte di divisione e quindi di declino, attraverso una connessione diretta tra il capo e il popolo e la politica sociale.
  • Il rifiuto del liberalismo economico classico a profitto di una economia orientata dallo Stato in vista di uno sviluppo volontaristico (la pianificazione, l'aménagement du territoire[15], il grandi progetti pubblici, il keynesismo, etc.).
  • Il doppio rifiuto del capitalismo[16] (sfruttamento di una classe sociale sull'altra) e dei socialismi rivoluzionari (lotta di classe) a profitto di una «terza via» sociale. Al di là di una protezione sociale avanzata, la partecipazione[17] (ai benefici, alle decisioni, alla proprietà dell'impresa), chiamata anche associazione capitale-lavoro, deve riconciliare i Francesi tra di loro e condurre sia alla giustizia che all'efficacità.
  • Sul metodo: il pragmatismo e il rifiuto delle soggezioni ideologiche per ottenere gli obiettivi fissati: indipendenza e irraggiamento della Francia nel mondo, unità interna della Francia al servizio di un progetto patriottico.
  • Un certo conservatorismo societale : de Gaulle era contro l'aborto (ma è sotto la sua presidenza che la pillola contraccettiva fu autorizzata con la Loi Neuwirth) e era a favore della pena di morte (ma grazierà tutte le donne condannate a morte)[18].

Le componenti del gollismo

Riunificando personalità di diverse origini e sensibilità politiche attorno all'azione di un uomo (de Gaulle), il gollismo è per sua natura diverso e variegato. Tuttavia, finché de Gaulle fu in vita e al governo, tutte queste sensibilità diverse si offuscavano di fronte agli arbitraggi di de Gaulle; dopo la scomparsa di de Gaulle tutte le diverse sensibilità e correnti sono finalmente apparse evidenti e a volte in contrasto tra di loro. Le principali correnti furono o sono:[19]

Il gollismo dopo de Gaulle

  • Il gollismo ortodosso
Il gollismo ortodosso (di destra) era corrente la più nazionalista / sovranista dei gollisti che insisteva sui principi di indipendenza e unità nazionale; alcuni esponenti furono: Michel Debré, Pierre Lefranc, Pierre Messmer.
  • Il « neogollismo »
Il «neogollismo» (di centro-destra), inizialmente vicino al gollismo tradizionale, è evoluto in seguito verso posizioni più liberali e europeiste, allineandosi verso le posizioni tradizionali delle destre europee, a sua volta poi è diviso in legittimo e liberale; alcuni esponenti furono o sono: Georges Pompidou, Jacques Chirac, Alain Juppé e Dominique de Villepin.
Il «neogollismo» fu la corrente maggioritaria all'interno del RPR e poi dell'UMP, almeno fino al 2004. Inizialmente vicina al gollismo tradizionale, si posiziona a destra adottando il liberalismo economico agli inizi degli anni 80 poi associandosi alla costruzione europea, nel quadro di una strategia di alleanza con l'UDF. Legato all'indipendenza nazionale, esso difende l'idea di un'Europa politica, potente indipendente e differente degli Stati Uniti, un'Europa di cooperazione intergovernamentale. Essendo stati formati alla scuola Pompidou, alcuni dei suoi rappresentanti sono talvolta qualificati di pompidoliani. Divisi tra chiracchiani e balladuriani in occasione della elezioni presidenziali in Francia del 1995, questa corrente ha visto i primi rimettere all'onore delle tesi sociali e statali mentre i secondi si posizionano su una linea liberale e conservatrice. Privilegiando un approccio pragmatico nell'esercizio del potere, ispirato anche da valori umanisti ereditati dal radicalismo o dal gollismo propriamente detto, esso tende in seguito, attorno a Jacques Chirac e all'interno dell'UMP, a promuovere il ruolo dello Stato di fronte alle sfide della mondializzazione.
  • Il gollismo sociale
Il gollismo sociale (di centro) era la corrente riformista di tipo social-democratico; alcuni esponenti furono o sono: Jacques Chaban-Delmas, Olivier Guichard, Philippe Séguin, François Fillon e Nicolas Dupont-Aignan.
Il gollismo sociale era difensore della democrazia sociale, senza tuttavia rimettere in causa il capitalismo (riformismo social-democratico), questa corrente è a volte considerata come la più vicina al gollismo tradizionale. Essa è in ogni caso quella che più di altre riesce a trascendere le appartenenze politiche. Jacques Chaban-Delmas ha così avuto per consiglieri Simon Nora o Jacques Delors e delle personalità socialiste come Martine Aubry (figlia di Delors) si sono dichiarate vicine alle idee di Philippe Séguin. Esso fa generalmente prova di progressismo sulle questioni di società. Oppositori, insieme ai «sovranisti» di Charles Pasqua, al trattato di Maastricht (1992), che essi giudicano fautore di un'Europa liberale e sopranazionale, alcuni di essi evolvono su questa questione e sono favorevoli al referendum francese sulla Costituzione Europea (2005).
  • Il gollismo di sinistra
Il gollismo di sinistra (di centro-sinistra) era corrente la più progressista, espressione del Union démocratique du travail (UDT), che rimetteva parzialmente in causa il capitalismo per proporre una terza via; alcuni esponenti furono: Louis Vallon, René Capitant, Jean Charbonnel, Gilbert Grandval, Philippe Dechartre e Jean-Pierre Chevènement (vedi anche fr:Gaullisme de gauche).
Il gollismo di sinistra voleva proporre una terza via con l'associazione del capitale e del lavoro (la cosiddetta partecipazione) nella quale i dipendenti erano integrati nelle decisioni aziendali (secondo un sistema di cogestione) o secondo la teoria del pancapitalismo[20] di Marcel Loichot[21] che prevedeva di rimettere progressivamente, attraverso la pratica di una grande distribuzione d'azioni, il capitale delle imprese nelle mani dei loro dipendenti, così permettendo loro di entrare nel consiglio d'amministrazione e di partecipare alle decisioni. La partecipazione era una delle due riforme proposte nel referendum sulla riforma del Senato e la regionalizzazione (1969), perduto dal generale de Gaulle. Raggruppati all'interno dell'Union démocratique du travail (UDT), i rappresentanti di questa corrente, a l'eccezione di Philippe Dechartre, si sono progressivamente avvicinati alla sinistra tradizionale a seguito dell'esclusione di Jacques Chaban-Delmas e della «destrizzazione» del gollismo, giudicato ormai troppo liberale.

Le tendenze dell'RPR

Il Rassemblement pour la République (RPR), negli anni 90, raggruppava

quattro tendenze

:

Le correnti dell'UMP

Il logo dei Gaullistes en mouvement riprende il logo dell'UMP aggiungendovi la croce di Lorena.

L'Union pour un mouvement populaire (UMP), a seguito del congresso del 18 novembre 2012, raggruppava cinque correnti (o movimenti) ufficiali:[22][23]

La storia del gollismo

Il gollismo di guerra (1940-1944)

Testo dell'appello del 18 giugno.
Manifesto «À tous les Français».

Il gollismo inizia durante la guerra, come movimento essenzialmente patriottico con l'appello del 18 giugno. Esso raggruppava attorno al generale de Gaulle, gli uomini di tutte le tendenze politiche che volevano portargli il loro appoggio per continuare la lotta contro Hitler e il nazifascismo accanto agli Alleati e rifiutare l'armistizio concluso dal maresciallo Pétain.
A partire da luglio e da ottobre 1940, de Gaulle respinge le leggi repressive sullo status degli ebrei e critica l'assenza di legittimità di queste leggi. Dopo la guerra, un dibattito dottrinale e filosofico politico si instaura sulla differenza tra leggi «legali» e leggi «legittime»; le leggi repressive e razziste del governo di Vichy erano ad esempio legali nel senso giuridico e costituzionale rispetto alla gerarchia delle norme, ma, secondo de Gaulle, esse mancavano di legittimità.

I gollisti che lo poterono raggiunsero quindi i territori britannici per arruolarsi nelle Forces Françaises Libres e combattere accanto gli Alleati, o hanno attivato dei movimenti di avvicinamento delle diverse colonie francesi, che sono entrate in guerra sotto l'autorità di de Gaulle.

Gli altri gollisti, quelli che non poterono raggiungerlo (cioè la maggioranza), restarono nei territori diretti da Vichy, dove alcuni di loro costituirono delle reti di propaganda, di spionaggio o di sabotaggio contro gli occupanti. Finalmente tutte queste organizzazioni di resistenza furono riunificate, da Jean Moulin, nel Conseil national de la Résistance (CNR), sotto gli ordini del generale de Gaulle, che ha trasformato il suo movimento da France libre a France combattante, per riunificare i resistenti dell'estero e dell'interno.

Ma de Gaulle non si accontenta di mantenere una parte dei Francesi nella lotta contro l'occupazione tedesca: egli fa di tutto per riconquistare la sovranità francese nel campo alleato, contro alcune pressioni di governanti inglesi e soprattutto statunitensi che hanno a lungo giocato contro di lui l'opzione vichysta.

Durante la Liberazione della Francia, la resistenza francese ha moltiplicato le sue azioni e paralizzato i tentativi di risposta tedesca allo sbarco. Quanto alla popolazione francese, essa ha accolto de Gaulle trionfalmente, forzando così Roosevelt a riconoscere infine pienamente il governo provvisorio installato in Francia da de Gaulle.

Il termine gollista era quindi praticamente sinonimo di resistente (nelle FFL all'estero e nelle FFI in Francia metropolitana); ma dopo il 22 giugno 1941 (Operazione Barbarossa) e l'ingresso in massa dei comunisti nella resistenza, il termine gollista identifica i resistenti che non sono comunisti.

L'obiettivo di de Gaulle – e del gollismo – era di «vincere la guerra», sia dal punto di vista «militare», sconfitta del nazismo e liberazione della Francia, sia dal punto di vista «diplomatico», legittimazione del GPRF come continuazione della Repubblica francese rispetto all'État français (considerato illegittimo da de Gaulle)[24].

Il gollismo politico (1945-1969)

L'opposizione alla Quarta Repubblica (1945-1958)

Ma de Gaulle, dopo aver vinto la guerra e restaurato la democrazia, ha criticato il «regime dei partiti» che era stato, secondo lui, per la Francia, prima della guerra una fonte di debolezza, e immagina l'instaurazione di un sistema democratico ma con un esecutivo forte.

I partiti politici, oggetto delle sue critiche, si difesero e, poiché de Gaulle non poteva applicare il suo programma, lo costrinsero a dimettersi dal GPRF nel gennaio 1946.

Il «gollismo» a questo punto prende un altro significo: smette di essere un movimento di resistenza e di restaurazione della democrazia e diventa un movimento politico deciso a sostenere le idee di Charles de Gaulle sulla necessità di un potere democratico ma forte, al quale si aggiungeva una parte sociale: la volontà di associare il capitale e il lavoro. Alcuni ex vichysti hanno raggiunto il movimento gollista così come ex comunisti, anche se alcuni dei ex compagni di lotte della France libre e della resistenza, che avevano preso posizione a sinistra, hanno combattuto il suo Rassemblement du peuple français (RPF).

Poiché la Quarta Repubblica francese aveva rapidamente evoluto verso un regime di preponderanza parlamentare, con dei governi di coalizione effimeri e che non arrivavano a prendere delle decisioni, i gollisti l'hanno combattuto senza tregua, associando a volte i loro voti in Parlamento a quelli dei comunisti. Il sistema politico della Quarta Repubblica, che riprendeva quello della Terza Repubblica (malgrado la crisi politica che questa aveva conosciuto negli anni 30), era una sistema parlamentare repubblicano; de Gaulle invece, nel suo discorso di Bayeux (1946) e in quello di Épinal (1946), delineava una forma di governo differente, che Maurice Duverger nel 1970 definirà come semipresidenziale[25].

Ma la Quarta Repubblica francese è indebolita a causa dell'incapacità dei governi di coalizione a risolvere i problemi della decolonizzazione. Dopo un sussulto sotto la Presidenza del Consiglio di Pierre Mendès France (ex aviatore della France libre, poi ministro di de Gaulle al CFLN e al GPRF), che riuscì a mettere fine per la Francia alla guerra d'Indocina e alla decolonizzazione della Tunisia, la Quarta Repubblica francese piomba nuovamente nell'immobilismo: l'insurrezione algerina provoca una repressione militare e un divorzio dalla métropole, non solamente con gli indigeni, ma anche con i francesi d'Algeria; fino alla crisi del maggio 1958 fomentata da militari e attivisti che reclamano il ritorno del generale de Gaulle.

Il governo centrale fu incapace di rispondere a questa crisi, e dopo il tentativo di colpo di Stato del 13 maggio 1958 ad Algeri e la creazione di Comités de salut public in Algeria e in Corsica, fu lanciata l'Opération Résurrection (24-28 maggio), questa prevedeva un'operazione militare in Corsica, per stabilire una testa di ponte, per poi dirigersi su Parigi e prenderne il potere allo scadere dell'ultimatum il 29 maggio.

Il governo di Pierre Pflimlin, che si era installato il 14 maggio, si dimette il 28 maggio. Nel frattempo de Gaulle, con la dichiarazione del 15 maggio[26], si dichiarava pronto ad assumere i poteri della Repubblica e, nella conferenza stampa del 19 maggio[27], confermava la sua volontà di rendersi utile per il Paese ma in un quadro strettamente legale e nel rispetto delle libertà pubbliche. Finalmente il 29 maggio il presidente René Coty fa appello al più illustre dei francesi, de Gaulle accetta e il 1º giugno 1958 forma il governo e il giorno dopo ottiene i pieni poteri dall'Assemblea nazionale. Finisce così la sua «traversata del deserto» (in francese: «traversée du désert») iniziata nel gennaio del 1946 e durata 12 anni.

Al governo durante la Quinta Repubblica (1958-1969)

De Gaulle con il cancelliere tedesco Adenauer a Bonn nel settembre 1962.
De Gaulle con il Presidente statunitense Nixon alla Casa Bianca nel febbraio 1969.

Il 1º giugno 1958 de Gaulle fa la dichiarazione d'investitura davanti Assemblea nazionale che gli accorda la fiducia; l'indomani ottiene dall'Assemblea nazionale i pieni poteri e la delega per la riforma costituzionale.

Il neogollismo (dal 1970)

Il neogollismo degli anni 70

I successori di Charles de GaulleGeorges Pompidou, Jacques Chirac — hanno tuttavia normalizzato il programma gollista allineandolo più o meno su quello delle destre europee (capitalismo liberale, atlantismo, Europa sopranazionale, ect.). Si parla quindi di neogollismo e non più di gollismo. Così, il neogollismo moderno non ha conservato del gollismo che l'idea di una Francia forte all'interno di un'Europa indipendente.

La conversione liberale ed europeista (anni 80 e 90)

La mutazione fondamentale è intervenuta sotto le presidenze di Georges Pompidou e di Valéry Giscard d'Estaing ed è continuata nella prima metà degli anni 80. La rapida diffusione attraverso il mondo delle idee del liberalismo economico sul modello britannico (1979) e americano (1980) così come lo scontro ideologico con i governi socialisti della presidenza di François Mitterrand (dopo il 1981) hanno portato l'adesione della maggioranza del RPR al liberalismo economico. Le misure del governo Chirac dal 1986 al 1988, in particolare sotto la spinta di Edouard Balladur, ne sono l'illustrazione.
La seconda grande mutazione è la conversione ufficiale del RPR alla costruzione europea, a seguito dell'evoluzione di Jacques Chirac su questa questione: l'autore dell'appel de Cochin[33] (1978) fa una campagna a favore del trattato di Maastricht (1992), contro le posizioni prese da Charles Pasqua e Philippe Séguin.
Il Rassemblement pour la République (RPR), negli anni 90, raggruppava quattro tendenze: «ortodossa», «legittimista/centrista», «liberale» e «sociale».

L'UMP e la fine del gollismo? (2002-2015)

Nello stesso tempo, la potenza dell'influenza liberale sull'insieme dei movimenti politici di destra (e anche di sinistra) attraverso il mondo, ma anche la difficoltà, 20 o 30 anni dopo la sua morte, di immaginare cosa sarebbe stata la politica del generale de Gaulle, hanno condotto l'RPR a banalizzarsi all'interno delle destre europee, malgrado i tentativi di rinascita dottrinale dei gollisti sociali e sovranisti riuniti attorno alla rivista trimestrale «Une certaine idée», fondata da Philippe Séguin, nel 1998.
Dopo le elezioni presidenziali del 2002, il movimento «gollista» Raggruppamento per la Repubblica (RPR) si è sciolto in un nuovo partito di centro-destra: l'Unione per un Movimento Popolare (UMP).
La trasformazione del RPR nell'UMP, partito dominante della destra francese con un programma giudicato liberale e europeista, malgrado la difesa di Jacques Chirac del modello sociale francese, pose, nei primi anni del XXI secolo, la questione della perennità del gollismo nella vita politica francese.
Tuttavia, dopo la scomparsa del RPR, dei movimenti rivendicano il mantenimento del pensiero gollista: alcuni sono (stati) associati o vicini all'UMP (come l'Union des jeunes pour le progrès, il Mouvement Initiative et Liberté, il Club Nouveau Siècle o Le Chêne); altri se ne sono distaccati (Debout la France) o si sono riuniti attorno a valori comuni sovranisti e sociali; infine vi sono associazioni e club di riflessione di ispirazione gollista.

Gollisti: personalità e partiti

I gollisti

I baroni del gollismo

I «baroni del gollismo» sono i gollisti che avevano raggiunto de Gaulle all'inizio, alcuni già dagli anni '40, durante la guerra: Alain Peyrefitte, André Malraux, Christian Fouchet, Edmond Michelet, Gaston de Bonneval, Gaston Palewski, Georges Pompidou, Jacques Baumel, Jacques Chaban-Delmas, Jacques Foccart, Jacques Soustelle, Léon Delbecque, Louis Terrenoire, Louis Vallon, Lucien Neuwirth, Maurice Couve de Murville, Maurice Schumann, Michel Debré[34], Olivier Guichard, Pierre Lefranc, Pierre Mazeaud, Pierre Messmer, Pierre Picard, Raymond Dronne, Raymond Triboulet, René Capitant, Roger Frey, Yves Guéna, ect.[35][36][37]

Altre personalità golliste

Altre personalità golliste sono: i 43 cosignatari dell'«appel des 43»[38], i 229 parlamentari eletti sotto la Quarta Repubblica francese tra il 1946 e il 1958[39], Alain de Boissieu[40], Alain Juppé, Albin Chalandon, Bernard Accoyer, Bernard Debré[34], Catherine Vautrin, Charles Pasqua, Claude Greff, Christian Poncelet, Dominique de Villepin, Eugénie Éboué-Tell[41], Édouard Balladur, François Fillon, Gérard Larcher, Gilbert Grandval, Henri Guaino, Isabelle Debré[34], Jacques Chirac, Jacques Godfrain, Jean-Louis Debré[34], Joël Le Theule, Louis Joxe, Marie-France Garaud, Marie-Jo Zimmermann[42], Michèle Alliot-Marie[43], Michel Barnier, Nicolas Dupont-Aignan, Nicolas Sarkozy, Patrick Devedjian, Patrick Ollier, Philippe Briand, Philippe de Gaulle[44], Philippe Dechartre, Philippe Séguin, Roger Karoutchi, Serge Dassault, ect.

I partiti gollisti

Tenzenza dei gollisti nel 1978
 
destra
  
1%
centro-destra
  
17%
centro
  
52%
centro-sinistra
  
30%
Ripartizione della tenzenza politica dei quadri dell'RPR nel 1978[45]
Tenzenza dei gollisti nel 1984
 
destra
  
9%
centro-destra
  
63%
centro
  
26%
centro-sinistra
  
2%
Ripartizione della tenzenza politica dei quadri dell'RPR nel 1984[45]

In Francia il termine partito gollista designa generalmente il più grande movimento politico che si rivendica gollista.[46]
I partiti seguenti si collocavano o si collocano generalmente nel centro-destra dello spettro politico, anche se il gollismo di de Gaulle si voleva come una «terza via sociale anti-capitalista e anti-marxista». Il posizionamento a destra è gollismo è controverso, i gollisti stessi non si dicevano di destra ma rivendicavano un posizionamento centrista e progressista[47][48] e consideravano l'UDF un partito di destra e conservatore[45]. Ma questo almeno fino alla fine degli anni 70, a partire dagli anni 80, l'RPR si sposta verso destra e viceversa l'UDF verso il centro dello spettro politico francese.
Tutti i partiti gollisti – da RPF a RPR – avevano nel logo la croce di Lorena.

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Effettivi dei gruppi gollisti tra il 1949 e il 1997 all'Assemblée nationale e al Sénat[49]

██ deputati

██ senatori

Partito diretto da de Gaulle (1947-1955)

Partiti successivi diretti (1958-2002)

Partiti successivi attuali (dal 2002)

Altri partiti, coalizioni e movimenti

Note

  1. ^ Gollismo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27/10/2016.
  2. ^ (FR) Gaullisme, su larousse.fr.
  3. ^ (FR) Gaullisme, su cnrtl.fr.
  4. ^ (FR) Gaulliste, su larousse.fr.
  5. ^ (FR) Gaulliste, su cnrtl.fr.
  6. ^ (FR) Gaullien, su larousse.fr.
  7. ^ (FR) Gaullien, su cnrtl.fr.
  8. ^ (FR) Vincent Remy, Le DICO des idées : le Gaullisme, su lebreviairedespatriotes.fr, 1º maggio 2014.
  9. ^ (FR) La Croix de Lorraine, su charles-de-gaulle.org.
  10. ^ (FR) Jacques Godfrain, Message du Président de la Fondation Charles de Gaulle, su actualites.charles-de-gaulle.org, 27 aprile 2017.
  11. ^ (FR) Yves de Gaulle, Tribune d'Yves de Gaulle, su actualites.charles-de-gaulle.org, 3 maggio 2017.
  12. ^ (FR) Charles de Gaulle, Mémoires de guerre – L'Appel : 1940-1942, vol. 1, Paris, Plon, 1954, p. 1.
    «Toute ma vie, je me suis fait une certaine idée de la France. [...] Bref, à mon sens, la France ne peut être la France sans la grandeur.»
  13. ^ (FR) Le métier de juge constitutionnel, témoignage d'un ancien membre du Conseil, su conseil-constitutionnel.fr.
  14. ^ Il Conseil constitutionnel è una forma attenuata di Corte costituzionale.
  15. ^ Fondation Charles de Gaulle e Association Georges Pompidou, L'aménagement du territoire. 1958 - 1974, Paris, L'Harmattan, 2000, ISBN 2-7384-8698-3.
  16. ^ (FR) Alain Peyrefitte, C'était de Gaulle, Paris, Fayard, 1994.
    «Le capitalisme n’est pas acceptable dans ses conséquences sociales. Il écrase les plus humbles. Il transforme l’homme en un loup pour l’homme»
  17. ^ (FR) De Gaulle et la Participation, su charles-de-gaulle.org. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  18. ^ (FR) Fondation Charles de Gaulle, Charles de Gaulle et la justice, Paris, Editions Cujas, 2003, ISBN 978-2-254-03506-9.
  19. ^ (FR) Gaullisme, su europe-politique.eu.
  20. ^ (FR) pancapitalisme, su cnrtl.fr.
  21. ^ (FR) Jacques Lecaillon, Loichot (Marcel) - La réforme pancapitaliste., in Revue économique, vol. 17, n. 6, Paris, 1966, pp. 1028-1030, ISSN 1950-6694 (WC · ACNP).
  22. ^ (FR) Déclarations de principe des mouvements, su u-m-p.org. URL consultato il 28 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2012).
  23. ^ (FR) Résultats des élections internes, su u-m-p.org, 20 novembre 2012. URL consultato il 28 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2012).
  24. ^ Alla fine della guerra, i due atti di resa tedesca (del 7 e dell'8 maggio 1945) furono firmati in presenza di rappresentanti francesi (generale Sevez e generale de Lattre), così come l'atto di resa giapponese del 2 settembre 1945 (generale Leclerc) e trattati di Parigi (1947).
  25. ^ (FR) Maurice Duverger, Le système politique français, Paris, PUF, 1970.
  26. ^ (FR) Déclaration du 15 mai 1958, su charles-de-gaulle.org.
  27. ^ (FR) Conférence de presse du 19 mai 1958, su charles-de-gaulle.org.
  28. ^ Solo la Guinea francese respinge il referendum e ottiene così l'indipendenza il 2 ottobre 1958 col nome di Guinea.
  29. ^ Qui il termine territori d'oltremare identifica tutti i territori d'oltremare esclusi i dipartimenti d'oltremare e l'Algeria francese.
  30. ^ (FR) Citations du général de Gaulle sur l'Europe (II), su charles-de-gaulle.org. URL consultato il 12 novembre 2016.
    «Sur la base de cette alliance, il faut bâtir une Confédération, c'est-à-dire un organisme commun auquel les divers Etats, sans perdre leur corps, leur âme, leur figure, délèguent une part de leur souveraineté en matière stratégique, économique, culturelle. [...] Bien entendu, cette Europe-là ne sera pas comme on dit supranationale. Elle sera comme elle est. Elle commencera par être une coopération, peut-être qu'après, à force de vivre ensemble, elle deviendra une confédération.»
  31. ^ a b (FR) De Gaulle et l'Europe, su fresques.ina.fr. URL consultato il 12 novembre 2016.
    «Pour de Gaulle, les pays d'Europe doivent se constituer en une confédération de nations, capable de jouer un rôle sur la scène mondiale et de défendre ses propres intérêts face aux blocs américain et soviétique. Hostile aux conceptions supranationalistes, [...] De Gaulle plaide en faveur d'une Europe des États : il refuse d'envisager une organisation politique qui impliquerait un quelconque abandon de la souveraineté française, s'opposant ainsi aux conceptions supranationalistes de ses adversaires. [...] Il plaide en faveur d'une "Europe européenne", c'est-à-dire centrée sur elle-même et capable d'assurer sa défense militaire, sans avoir besoin de la protection des États-Unis. Ainsi combat-il, au début des années 50, le projet de la Communauté européenne de défense (CED), d'inspiration supranationaliste. Facteur d'équilibre et de paix, cette Europe doit être capable de s'imposer face au monde bipolaire dominé par les Américains et les Soviétiques.»
  32. ^ Vedi la voce in francese fr:Plan Fouchet o in inglese en:Fouchet Plan.
  33. ^ Vedi la voce in francese fr:Appel de Cochin.
  34. ^ a b c d Michel Debré è il padre dei fratelli gemelli Bernard Debré e Jean-Louis Debré; Isabelle Debré è la nuora del primo e la cognata dei secondi.
  35. ^ (FR) Les cadres du RPF, su charles-de-gaulle.org. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  36. ^ (FR) Marina Arzakanian, Les gaullistes et la "traversée du désert", su charles-de-gaulle.org, 1993. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  37. ^ (FR) Bernard Lachaise, Les gaullistes dans le journal de l'élysée, 1965-1969, in Les Cahiers du Centre de Recherches Historiques, n. 30, Paris, EHESS, 2002, DOI:10.4000/ccrh.552.
  38. ^ (FR) Jérôme Pozzi, L’Appel des 43 et le mouvement gaulliste : manœuvre politique, relève générationnelle et fronde des « godillots », in Parlement[s], Revue d'histoire politique, vol. 7, n. 1, Paris, L'Harmattan, 2007, pp. 109-120, ISSN 1768-6520 (WC · ACNP).
  39. ^ (FR) Bernard Lachaise, Itinéraires des parlementaires gaullistes de la IVe République, in Parlement[s], Revue d'histoire politique, vol. 7, n. 1, Paris, L'Harmattan, 2007, pp. 47-63, ISSN 1768-6520 (WC · ACNP).
  40. ^ Genero del generale de Gaulle.
  41. ^ Eugénie Éboué-Tell (1891-1972) era la vedova di Félix Éboué, vedi anche: (FR) Arlette Capdepuy, Quelle place pour Madame Éboué dans le gaullisme de la Ve République ?, in Histoire@Politique, vol. 17, n. 2, Paris, Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.), 2012, pp. 37-50, DOI:10.3917/hp.017.0037, ISSN 1768-6520 (WC · ACNP).
  42. ^ (FR) Marie-Jo Zimmermann e Janine Mossuz-Lavau, Marie-Jo Zimmermann : un engagement dans l'espace de la cause des femmes, in Histoire@Politique, vol. 17, n. 2, Paris, Presses de Sciences Po (P.F.N.S.P.), 2012, pp. 87-97, DOI:10.3917/hp.017.0087, ISSN 1768-6520 (WC · ACNP).
  43. ^ a b (FR) Le Chêne, su lechene.org. URL consultato il 28 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2014).
  44. ^ Figlio del generale de Gaulle.
  45. ^ a b c Brechon, Derville, Lecomte, L'univers idéologique des cadres RPR. Entre l'héritage gaulliste et la dérive droitière, pp. 675-695
  46. ^ (FR) David Bellamy, Historique des groupes parlementaires gaullistes, in Parlement[s], Revue d'histoire politique, vol. 5, n. 3, Paris, L'Harmattan, 2009, pp. 8-21, DOI:10.3917/parl.hs05.0008, ISSN 1768-6520 (WC · ACNP).
  47. ^ (FR) Le gaullisme et la droite néo-gaulliste, su france-politique.fr.
  48. ^ (FR) Le gaullisme est-il de droite?, su gaullisme.net.
  49. ^ Bellamy, Historique des groupes parlementaires gaullistes, 8-21
  50. ^ (FR) Union des Jeunes pour le Progrès (UJP), su u-j-p.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  51. ^ (FR) UNI (Union Nationale Inter-universitaire) - La droite universitaire, su uni.asso.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  52. ^ (FR) Mouvement Initiative et Liberté, su lemil.org. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  53. ^ (FR) La lettre du Gaullisme (UDP - Union des Démocrates pour le Progrès), su amadei.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  54. ^ (FR) Mouvement pour la France, su pourlafrance.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  55. ^ (FR) Solidarité & Progrès, su solidariteetprogres.org. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  56. ^ a b c (FR) Convention des gaullistes sociaux pour la Ve République, su gaullismesocial.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  57. ^ (FR) Club Nouveau Siècle, su club-nouveau-siecle.org. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  58. ^ (FR) Union du Peuple Francais, su union-du-peuple-francais.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  59. ^ (FR) Union Populaire Républicaine, su upr.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  60. ^ (FR) Le Blog de François Asselineau (UPR), su francoisasselineau.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  61. ^ (FR) Debout la France, su debout-la-france.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  62. ^ (FR) Le Blog de Nicolas Dupont-Aignan - Blog NDA, su blog.nicolasdupontaignan.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  63. ^ (FR) République solidaire, su republiquesolidaire.com. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  64. ^ (FR) UMP: l'éternel retour du courant gaulliste de Roger Karoutchi, su ipolitique.fr. URL consultato il 20 giugno 2016.
  65. ^ (FR) Rassemblement Gaulliste (RG), su france-politique.fr. URL consultato il 20 giugno 2016.
  66. ^ (FR) Force républicaine, su force-republicaine.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  67. ^ (FR) Le blog de François Fillon, su blog-fillon.com. URL consultato il 28 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2007).
  68. ^ (FR) France.9 / Force républicaine, su france-politique.fr. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  69. ^ (FR) Nouvelle France, su nouvelle-france.fr. URL consultato il 9 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2016).

Bibliografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Charles de Gaulle § Bibliografia.

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