Jean de Lattre de Tassigny
Jean de Lattre de Tassigny | |
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Nascita | Mouilleron-en-Pareds, 2 febbraio 1889 |
Morte | Parigi, 11 gennaio 1952 |
Cause della morte | postumi di intervento chirurgico |
Luogo di sepoltura | Mouilleron-en-Pareds |
Dati militari | |
Paese servito | Terza Repubblica Francia libera GPRF Quarta Repubblica |
Forza armata | Armée de terre |
Arma | Fanteria |
Anni di servizio | 1911 - 1952 |
Grado | Generale d'armata[1] |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra del Rif Seconda guerra mondiale Guerra d'Indocina |
Campagne | Campagna francese nel Baden-Württemberg |
Battaglie | Battaglia di Verdun Combattimenti sullo Chemin des Dames Operazione Dragoon Sacca di Colmar |
Comandante di | Alto commissario, comandante in capo in Indocina e comandante in capo dei Corpi di spedizione francesi in Estremo Oriente Comandante in capo delle Forze terrestri dell'Europa occidentale Prima armata Armata B 13ª divisione militare 14ª divisione di fanteria 16ª divisione militare 151º reggimento di fanteria |
Decorazioni | vedi testo |
Studi militari | École spéciale militaire de Saint-Cyr |
fonti nel testo | |
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Jean-Marie de Lattre de Tassigny (Mouilleron-en-Pareds, 2 febbraio 1889 – Parigi, 11 gennaio 1952) è stato un generale francese, Maresciallo di Francia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato da un'antica famiglia dell'aristocrazia delle Fiandre francesi, ricevette un'educazione di qualità al Collège Saint Joseph di Poitiers.
Carriera militare
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1898 al 1904, frequentò l'École navale e quindi l'École spéciale militaire de Saint-Cyr cui si iscrisse nel 1908. Si diplomò nel 1911, nella promozione «Mauritanie», quarto nel suo corso.
Entrò lo stesso anno alla scuola cavalleria di Saumur. Nel 1912 fu assegnato al 12º Reggimento Dragoni di Pont-à-Mousson, vicino alla frontiera tedesca.
Nella prima guerra mondiale fu capitano del 93º Reggimento di fanteria e terminò il conflitto con quattro ferite e otto citazioni di merito.
Prestò servizio quindi al 49º Reggimento di fanteria, di stanza a Bayonne, dal 1919 al 1921, anno in cui fu inviato in Marocco nello Stato Maggiore della regione di Taza fino al 1926. Dal 1927 al 1929 seguì i corsi dell'École de guerre con la 49ª promozione.
Veniva «generalmente sospettato di tendenze omosessuali»[2], si sposò con Simonne Calary de Lamazière nel 1927, da cui ebbe un figlio, Bernard, nel 1928. Nel 1929 divenne comandante di battaglione nel 5º Reggimento di fanteria di Coulommiers. Nel 1932 fu promosso allo stato maggiore dell'armata, quindi a quello del generale Maxime Weygand, vicepresidente del Conseil Supérieur de la Guerre, col grado di tenente colonnello. Nel 1935 divenne colonnello, comandante il 151º Reggimento fanteria di stanza a Metz. Fra il 1937 e il 1938 seguì i corsi del centro di alti studi militari e divenne nel 1938 capo di Stato Maggiore del governatorato di Strasburgo.
Seconda guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Promosso generale di brigata il 23 marzo 1939, divenne capo di stato maggiore della 5ª Armata il 2 settembre 1939. Il 1º gennaio 1940 prese il comando della 14ª Divisione, che guidò contro la Wehrmacht da Rethel, dove resistette eroicamente, fino alla Champagne e allo Yonne, e di cui conservò miracolosamente la coesione nel caos della sconfitta.
Dal luglio 1940 al settembre 1941 fu aiutante del generale comandante la 13ª regione militare a Clermont-Ferrand, diventò quindi generale di divisione comandante le truppe di Tunisia sino alla fine del 1941. Comandò quindi la 16 Divisione di fanteria a Montpellier e fu promosso generale di corpo d'armata.
Quando la Francia di Vichy fu invasa dalle truppe tedesche rifiutò l'ordine di deporre le armi e fu arrestato. Venne condannato a dieci anni di prigione dalla sezione di Lione del tribunale di Stato il 9 gennaio 1943.
Riuscito ad evadere dalla prigione di Riom il 3 settembre 1943, raggiunse prima Londra e quindi Algeri dove arrivò il 20 dicembre, dopo aver ricevuto la nomina a generale d'armata da de Gaulle.
Prese allora il comando della 1ª Armata che sbarcò in Provenza il 16 agosto 1944, prese Tolone e Marsiglia, risalì la valle del Rodano, quindi il Reno, liberò l'Alsazia ed entrò in Germania giungendo al Danubio.
Rappresentò la Francia alla firma dell'armistizio dell'8 maggio 1945 a Berlino.
Dopo la guerra
[modifica | modifica wikitesto]Fra dicembre 1945 e marzo 1947 fu ispettore generale e capo di stato maggiore generale dell'esercito francese. Nel marzo 1947 divenne ispettore generale delle forze armate. Dall'ottobre 1948 al dicembre 1950 fu comandante in capo degli eserciti dell'Europa occidentale a Fontainebleau.
Divenne (1950-1952) alto commissario e comandante in capo dell'Indocina francese e comandante in capo in Estremo oriente, favorendo la creazione di un esercito nazionale vietnamita.
Esaurito dal superlavoro, minato da una vecchia ferita del 1914 e abbattuto dalla morte del figlio di soli 23 anni Bernard de Lattre de Tassigny il 30 maggio 1951 durante la guerra d'Indocina, rientrò in Francia; morì a Parigi l'11 gennaio 1952 per le complicazioni insorte dopo intervento chirurgico, resosi necessario per trattare un tumore alla prostata [3].
Elevato alla dignità di Maresciallo di Francia a titolo postumo, fu sepolto nel paese natale di Mouilleron-en-Pareds.
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]- Il colonnello è uno dei personaggi centrali nel film italiano 47 morto che parla (con Totò) ma le azioni attribuitegli sono di pura fantasia.
Scritti
[modifica | modifica wikitesto]- Première Armée Française. Ordres du jours et Messages, Strasburgo, 1945
- Textes du général de Lattre de Tassigny, Parigi, 1947
- Histoire de la 1re Armée française, edizioni Plon, 1949.
- Général de Lattre, la victoire à Berlin 1945, Parigi 1949
- Œuvres Libres, Parigi 1949
- Ne pas subir - Écrits 1914-1952, Parigi 1984
- Reconquérir: 1944-1945. Testi riuniti e presentati da Jean-Luc Barre, edizioni Plon, 1985
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Stemma di Jean de Lattre de Tassigny | |
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Onorificenze francesi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- B.P. Boschesi, Storia della guerra fredda (1945-1962) - Mondadori Editore, 1977 – pag. 12
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jean de Lattre de Tassigny
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lattre de Tassigny, Jean-Marie-Gabriel de-, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Jean de Lattre de Tassigny, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Jean de Lattre de Tassigny, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Sito del “Musée des deux Victoires”, su musee-deuxvictoires.fr. URL consultato il 7 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2008).
- (FR) Biografia dal sito del Collège Saint Joseph, su lesfeuillants.com. URL consultato il 7 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2008).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17233942 · ISNI (EN) 0000 0001 0874 4862 · LCCN (EN) n84057945 · GND (DE) 118854534 · BNF (FR) cb12013359v (data) · J9U (EN, HE) 987007277310905171 |
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