Christian Poncelet

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Christian Poncelet
Christian Poncelet nel 2013

Presidente del Senato francese
Durata mandato2 ottobre 1998 –
30 settembre 2008
PredecessoreRené Monory
SuccessoreGérard Larcher

Segretario di Stato incaricato per i rapporti con il Parlamento
Durata mandato1º aprile 1977 –
26 settembre 1977
Capo del governoRaymond Barre
PredecessoreRobert Boulin
SuccessoreAndré Edge

Presidente del Consiglio generale dei Vosgi
Durata mandato19 marzo 1976 –
2 aprile 2015
PredecessoreJohn Vilmain
SuccessoreFrançois Vanson

Segretario di Stato incaricato del bilancio
Durata mandato9 giugno 1974 –
30 marzo 1977
Capo del governoJacques Chirac
Raymond Barre
PredecessoreRobert Boulin
SuccessoreAndré Edge

Senatore francese
Durata mandato3 ottobre 1977 –
30 settembre 2014
CircoscrizioneVosgi
Sito istituzionale

Deputato francese
Durata mandato6 dicembre 1962 –
6 agosto 1972
PredecessoreJean Marie Grenier
SuccessoreAndré Boileau

Durata mandato2 aprile 1973 –
12 maggio 1973
PredecessoreAndré Boileau
SuccessoreGerardo Braun
LegislaturaII, III, IV, V
(Quinta Repubblica)
Circoscrizione3ª dei Vosgi
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato17 luglio 1979 –
30 settembre 1980
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
DEP
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoUMP
ProfessioneControllore delle telecomunicazioni

Christian Poncelet (Blaise, 24 marzo 1928Remiremont, 11 settembre 2020) è stato un politico francese gollista, membro dell'Unione per un Movimento Popolare (UMP) dell'ex presidente francese Nicolas Sarkozy,[1].

Già segretario di Stato sotto Pierre Messmer dal 1972 al 1974, sotto Jacques Chirac dal 1974 al 1976 e sotto Raymond Barre dal 1976 al 1977,[2] dal 2 ottobre 1998 al 1º ottobre 2008 fu presidente del Senato, il quarto dalla fondazione della Quinta Repubblica francese nel 1958. Ha avuto anche una lunga carriera politica a livello locale e regionale in Lorena.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Poncelet nasce nel 1928 da contadini nel villaggio di Blaise (oggi frazione di Vouziers). I suoi genitori si separarono poco dopo la sua nascita e fu cresciuto dalla madre e dai nonni in Acy-Romance.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Impiegato postale addetto ai servizi telefonici, sindacalista, fu membro dell'UNR-UDT (fusione dell'Unione per la Nuova Repubblica con l'Unione Democratica del Lavoro) divenuta nel 1967 Unione dei Democratici per la Repubblica (UDR). Esponente del gollismo di sinistra nei Vosgi, suo dipartimento di origine, ha avuto come principale antagonista all'interno del suo stesso partito Philippe Séguin, rappresentante del gollismo sociale. Fu spesso citato dalla stampa come un politico che gode del sostegno della massoneria. Al punto che lui stesso era stato indicato da un autorevole settimanale come massone[3]

Deputato all'Assemblea nazionale dal 1962 fino alle sue dimissioni nel 1972 per l'incompatibilità del mandato elettivo con le funzioni di governo, fu segretario di Stato dal 6 luglio 1972 al 26 settembre 1977 nei governi di Pierre Messmer, Jacques Chirac e Raymond Barre.

Dal 1977 fu ininterrottamente senatore dei Vosgi, essendo stato rieletto alle elezioni del 1986, 1995 e 2004. Il suo mandato giunse a scadenza il 1º ottobre 2014. Avendo totalizzato 46 anni di mandato nelle due assemblee, al momento di lasciare il Senato Poncelet risultava il parlamentare con la maggiore anzianità di servizio. Dal 1979 al 1980 fu anche deputato al Parlamento europeo.

Aderì nel 1978 al Raggruppamento per la Repubblica (RPR) e nel 2002 all'Unione per un Movimento Popolare (UMP).

Dal 1986 al 1998 fu presidente dell'importante commissione Finanze e bilancio del Senato.

Mandati locali[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1976 fu ininterrottamente presidente del consiglio generale dei Vosgi, caso eccezionale di longevità politica. Dal 1977 al 1992 fu anche consigliere regionale della Lorena. Dal 1982 al 2001 fu sindaco di Remiremont, di cui era diventato consigliere munic

Presidente del Senato[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 ottobre con 189 voti su 283 votanti fu eletto al terzo turno presidente del Senato (il presidente del gruppo senatoriale socialista Claude Estier ha 93 voti). Succedette al centrista René Monory, candidato alla propria successione e ritiratosi dopo il primo turno giacché superato da Poncelet per sedici voti. Fu rieletto a capo dell'Alta assemblea nel 2001, per un mandato di tre anni, e nel 2004, in quest'ultima occasione per un mandato di quattro anni in virtù di una proroga di dodici mesi della durata del mandato dei senatori in carica. Dopo le elezioni del 24 settembre 2008 per il rinnovo di una metà dei membri dell'alta assemblea, non presentò la sua candidatura alla presidenza del Senato. Personaggio consensuale[4], in ottimi rapporti con il socialista Jean-Pierre Bel, presidente dal 2011 al 2014[5], era uno dei senatori più autorevoli e in quanto ex presidente del Senato occupò il rango protocollare immediatamente successivo a quello dei membri del Consiglio di presidenza.

Membro dell'Institut de France[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2003 fu membro dell'Accademia di scienze morali e politiche, una delle cinque accademie dell'Institut de France.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • A 22 anni, Christian Poncelet fu campione di boxe[6].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica di Polonia (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) CV nel sito web del Senato
  2. ^ (FR) Christian Poncelet, ancien président du Sénat et maire de Remiremont est mort à 92 ans, in L'Est républicain, 12 settembre 2020. URL consultato il 5 settembre 2023.
  3. ^ (FR) Le nouveaux francs-maçons, su lepoint.fr, 24 gennaio 1999. URL consultato il 31 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2012).
  4. ^ (FR) « La patience récompensée d'un sénateur modèle, habile à négocier », di Jean-Louis Saux, Le Monde, 3 ottobre 1995.
  5. ^ (FR) Robert Colonna d'Istria e Yvan Stefanovitch : Le Sénat, enquête sur les superprivilégiés de la République, édition du Rocher 2008, pag. 68.
  6. ^ (FR) « L'UMP s'inquiète de la guerre de succession engagée au Sénat », Patrick Roger, Le Monde, 13 ottobre 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN71566830 · ISNI (EN0000 0001 2281 7079 · LCCN (ENnr2001039513 · GND (DE134144511 · BNF (FRcb13611127c (data) · CONOR.SI (SL43670115 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2001039513