Graziano Bini

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Graziano Bini
Bini all'Inter negli anni 70
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 187 cm
Peso 78 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 1987 - giocatore
1998 - allenatore
Carriera
Giovanili
1966Cremonese
1968-1971Inter
Squadre di club1
1971-1985Inter233 (7)
1985-1987Genoa28 (0)
Nazionale
1973Bandiera dell'Italia Italia U-212 (0)
1975Bandiera dell'Italia Italia U-235 (0)
Carriera da allenatore
199?-1996InterBerretti
1996-1998InterPrimavera
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Graziano Bini (San Daniele Po, 7 gennaio 1955) è un dirigente sportivo, ex allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Dotato di tecnica,[1] prestanza fisica e personalità, ricopriva il ruolo di libero.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Crebbe nelle giovanili dell'Inter. Così Graziano Bini ricorda i suoi esordi: "A tredici anni giocavo in cortile con amici vivevamo in un caseggiato dove c’erano solo cinque famiglie. Stavamo giocando e nel mentre arriva un signore che vendeva farina e mi dice:” ciao sono lo zio di Ottavio Bugatti il secondo portiere della grande Inter, ti vorrei portare a San Pellegrino a fare un provino con l’Inter”. Provino che avvenne sotto la direzione di Helenio Herrera[3]. Fece il suo esordio in maglia nerazzurra diciassettenne, il 7 maggio 1972 in occasione dell'incontro Sampdoria-Inter 0-0. All'inizio schierato come stopper al fianco di Giacinto Facchetti[1], divenne titolare a partire dalla stagione 1977-1978, per scelta del nuovo allenatore Eugenio Bersellini[4]. In maglia nerazzurra, con la fascia di capitano[5], vinse uno scudetto e due edizioni della Coppa Italia (realizzando la rete decisiva allo scadere nella finale contro il Napoli nell'edizione 1977-78)[1]. Nella semifinale di ritorno della Coppa dei Campioni 1980-1981 realizzò di sinistro il gol decisivo nella vittoria (peraltro ininfluente) contro il Real Madrid[1][4].

Nelle ultime stagioni in nerazzurro fu più volte colpito dagli infortuni[1]: soprattutto grave quello occorso nel 1984, quando un'entrata di un avversario gli compromise la vena di un piede[4]. In quella stagione, che vide tra l'altro la concorrenza dell'emergente Riccardo Ferri[4], collezionò solamente 4 presenze.

Nel 1985-1986 si trasferì al Genoa[6] dove concluse la carriera professionistica disputando due stagioni in Serie B.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Nel suo curriculum azzurro figurano 5 presenze con la Nazionale Under-23 e 2 con la rappresentativa Under-21.[1] Nella Nazionale maggiore, invece, non collezionò alcuna presenza, ad eccezione di un'amichevole non ufficiale contro la Norvegia (4-1), disputata il 10 febbraio 1975.[7]

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un'esperienza da allenatore della squadra Primavera dell'Inter[8], tra il 2000 e il 2009 è stato osservatore e responsabile del settore giovanile del Piacenza[4][9]: in questo periodo ha portato in Italia Hugo Campagnaro[10] e Radja Nainggolan[9], e valorizzato giovani come Tommaso Bianchi e Marco Calderoni[9].

Scaduto il contratto con il Piacenza, nel gennaio 2010 è passato al Bellinzona[11]; nell'estate del 2012 allena la Free Players, formazione che raccoglie calciatori svincolati del campionato italiano[8].

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1971-1972 Bandiera dell'Italia Inter A 1 0 CI 2 0 CC 0 0 - - - 3 0
1972-1973 A 2 0 CI 2 0 CU 5 0 - - - 9 0
1973-1974 A 6 0 CI 4 0 CU 1 0 - - - 11 0
1974-1975 A 26 0 CI 4 0 CU 3 0 - - - 33 0
1975-1976 A 15 0 CI 1 0 - - - - - - 16 0
1976-1977 A 19 0 CI 7 1 CU 2 0 - - - 28 1
1977-1978 A 19 1 CI 10 1 CU 2 0 - - - 31 2
1978-1979 A 27 0 CI 2 0 CdC 6 0 - - - 35 0
1979-1980 A 28 1 CI 6 0 CU 4 0 - - - 38 1
1980-1981 A 25 2 CI 4 0 CC 8 1 TdC 2 0 39 3
1981-1982 A 25 0 CI 6 0 CU 2 1 - - - 33 1
1982-1983 A 18 2 CI 8 2 CdC 3 0 - - - 29 4
1983-1984 A 18 1 CI 4 0 CU 2 0 - - - 24 1
1984-1985 A 4 0 CI 6 0 CU 6 0 - - - 16 0
Totale Inter 233 7 66 4 44 2 2 0 345 13
1985-1986 Bandiera dell'Italia Genoa B 18 0 CI 4 0 - - - - - - 22 0
1986-1987 B 10 0 CI 0 0 - - - - - - 10 0
Totale Genoa 28 0 4 0 - - - - 32 0
Totale carriera 261 7 70 4 44 2 2 0 377 13

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Il capitano interista Bini con la Coppa Italia 1977-1978

Club[modifica | modifica wikitesto]

Inter: 1977-1978, 1981-1982
Inter: 1979-1980

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Sappino, p. 82.
  2. ^ Filippo Nassetti, Graziano Bini: "Quando davo del lei a Mazzola", su panorama.it, 29 ottobre 2015.
  3. ^ Bini, il cuore dell'Inter (PDF), in La Provincia, 19 settembre 2001, p. 35 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2014).
  4. ^ a b c d e Fabio Monti, Il «gigante» Bini, dall'Inter di Bersellini alla scoperta di nuovi talenti a Piacenza, in Corriere della Sera, 14 agosto 2006, p. 8.
  5. ^ Inter Channel: Bini a 'Formidabili quegli anni'[collegamento interrotto] inter.it
  6. ^ Gianni Brera, A Villa Moratti parlano di Coppa e di mercato..., in la Repubblica, 30 giugno 1985, p. 25.
  7. ^ Italia: le partite non valide e non ufficiali (elenco incompleto), su italia1910.com.
  8. ^ a b Graziano Bini a TLP: "Mi diverto ad allenare i ragazzi della Free Players. Un'idea innovativa per l'Italia. Che tristezza il fallimento del mio Piacenza..." Tuttolegapro.com
  9. ^ a b c Graziano Bini: "Felice per i giovani. Amodio miglior acquisto" tuttomercatoweb.com
  10. ^ Il Mattino - Missione Campagnaro: "Mi tocca fermare l'imprendibile Kun" iamnaples.it
  11. ^ Piacenza, Cani è solo un'idea, tempiduri.org, 24 dicembre 2009

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Gandolfi, I grandi dell'Inter, MEB, 1980.
  • Marco Sappino (a cura di), Dizionario del Calcio Italiano, Baldini & Castoldi, 2000.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]