Bridge over Troubled Water (singolo)

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Bridge over Troubled Water
singolo discografico
ArtistaSimon & Garfunkel
Pubblicazionegennaio 1970
Durata4:55
Album di provenienzaBridge over Troubled Water
GenerePop rock
Gospel
Folk rock
EtichettaColumbia Records
ProduttorePaul Simon, Art Garfunkel, Roy Halee
Registrazionenovembre 1969
NoteGrammy Award Registrazione dell'anno 1971
Grammy Award Canzone dell'anno 1971
Certificazioni
Dischi di platinoBandiera del Regno Unito Regno Unito (2)[1]
(vendite: 1 200 000+)
Simon & Garfunkel - cronologia
Singolo precedente
(1969)
Singolo successivo
(1970)

Bridge over Troubled Water, singolo di punta dell'omonimo disco del 1970, è una canzone di Simon & Garfunkel scritta da Paul Simon.

Raggiunse la vetta delle classifiche statunitensi il 28 febbraio 1970, rimanendovi per sei settimane prima di essere rimpiazzata da Let It Be dei Beatles. Nel resto del mondo raggiunse la prima posizione in Canada per quattro settimane, e Francia, Nuova Zelanda, Regno Unito per tre settimane, la seconda in Australia Irlanda e Spagna, la terza in Germania, la quarta in Austria, la quinta in Svizzera ed Olanda e la settima in Norvegia.

Annoverata al 47º posto della lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone (al 66° nella riedizione del 2021 della stessa lista)[2], la canzone è stata premiata col Grammy Award alla canzone dell'anno (1971), mentre la cover di Aretha Franklin (certificata disco d'oro dalla RIAA) le è valsa nel 1972 il Grammy per la Miglior performance vocale R&B.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Simon compose Bridge over Troubled Water in modo molto veloce, così velocemente da chiedersi da dove provenisse la canzone, se per caso avesse sentito in giro una melodia simile che lo avesse influenzato inconsciamente per la composizione del brano, perché "non gli sembrava farina del suo sacco".[3] Per le parole del ritornello fu d'ispirazione la canzone del 1958 Mary Don't You Weep degli Swan Silvertones, nella quale Claude Jeter canta: «I'll be your bridge over deep water if you trust in me».[4] Secondo il produttore gospel e storico musicale Anthony Heilbut, Simon riconobbe direttamente a Jeter il proprio debito musicale, e gli fornì un compenso come risarcimento simbolico.[5] Inizialmente Simon compose il pezzo alla chitarra acustica ma successivamente decise di spostarsi al pianoforte, per mettere meglio in evidenza lo spirito gospel della canzone e la voce di Garfunkel.[6]

Quando Simon mostrò la canzone a Garfunkel gli disse che sarebbe stata perfetta per la sua voce e che avrebbe dovuto cantarla da solo,[3] ma lui inizialmente declinò l'offerta, sentendo che non era nelle sue corde e che avrebbe dovuto essere Simon invece ad interpretarla vocalmente.[6] A Garfunkel piaceva molto il falsetto di Simon presente sul nastro demo e quindi suggerì che fosse Simon a cantare, ma alla fine si lasciò convincere a cantarla in solitaria. Art e il produttore Roy Halee ritenevano inoltre che la canzone fosse troppo breve e che avesse bisogno di almeno tre strofe e di un finale "maestoso". Simon fu d'accordo, e scrisse la terza strofa, sebbene la ritenesse tematicamente slegata rispetto alle prime due.[7] Come ha raccontato più volte Paul Simon (ad esempio nell'intervista pubblicata nel volume Canzoni di Paul Simon, edito da Lato Side nel 1977) quest'ultima strofa è una dichiarazione d'amore alla sua prima moglie, Peggy Harper: la ragazza aveva avuto in alcune zone dei capelli un imbiancamento precoce, ed a questo fanno riferimento i versi della terza strofa: «Sail on, silver girl... ».[8][9]

Bridge over Troubled Water fu l'ultima traccia ad essere incisa per l'album, ma fu anche la prima ad essere completata, con l'aggiunta di due settimane di post-produzione.[6] Il pezzo venne registrato in California, in modo da facilitare gli spostamenti di Garfunkel dal Messico dove stava girando il film Comma 22.[10] Poiché Simon voleva un sound gospel per il pianoforte, convocò in studio il musicista Larry Knechtel. La batteria venne suonata da Hal Blaine all'interno di una camera dell'eco per ottenere un effetto "da cattedrale".[11]

Quindi, Simon & Garfunkel tornarono a New York per incidere il cantato.[12][13] Lo stile vocale di Bridge over Troubled Water si ispira alla tecnica impiegata dal produttore Phil Spector per il brano Old Man River dei The Righteous Brothers.[14] Dopo due mesi la canzone poté dirsi completata. Lo stesso Paul Simon ammise che la canzone assomigliava a Let It Be dei Beatles, almeno nell'atmosfera evocata, dichiarando a Rolling Stone: «Sono due canzoni molto simili, sicuramente nella strumentazione».[15]

Quando i rapporti tra Simon e Garfunkel iniziarono a deteriorarsi, Simon iniziò a pensare di aver fatto male a fargli cantare la canzone da solo e divenne geloso:

«Lui voleva che la cantassi io, e molte volte sul palco, quando invece mi defilavo e Larry Knechtel iniziava a suonare l'introduzione del brano al piano e poi Artie iniziava a cantare, il pubblico si fermava estasiato ad ascoltare e poi scoppiava in un boato di approvazione, e io pensavo: "questa è la mia canzone... "[3]»

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Bridge over Troubled Water
ArtistaElvis Presley
Autore/iPaul Simon
GenereGospel
Edito daRCA Records
Pubblicazione originale
IncisioneElvis: That's the Way It Is
Data1970
Durata4 min : 29 s
Bridge over Troubled Water / Brand New Me
singolo discografico
ArtistaAretha Franklin
Pubblicazionemarzo 1971
Durata4:55
Dischi1
Tracce2
GenereGospel
Rhythm and blues
EtichettaAtlantic Records
NoteGrammy Award Miglior interpretazione vocale R&B femminile 1972
Certificazioni
Dischi d'oro1
Aretha Franklin - cronologia
Singolo successivo
(1971)
Bridge over Troubled Water
ArtistaJohnny Cash
Autore/iPaul Simon
FeaturingFiona Apple
GenereGospel
Edito daAmerican Recordings
Pubblicazione originale
IncisioneAmerican IV: The Man Comes Around
Data2002
Durata3 min : 55 s

Numerose cover della canzone sono diventate famose quanto l'originale (di particolare successo quella di Aretha Franklin). Fra gli artisti che hanno eseguito Bridge over Troubled Water troviamo:

Versione di Elvis Presley[modifica | modifica wikitesto]

Elvis Presley incise la sua versione della canzone a Nashville il 5 giugno 1970, e la traccia venne inclusa nell'album dello stesso anno That's the Way It Is (con falsi effetti di pubblico sul finale in dissolvenza). Presley iniziò ad eseguire regolarmente la canzone nei suoi concerti a Las Vegas, e una performance dell'11 agosto venne filmata ed inclusa nel documentario Elvis: That's the Way It Is.[17] Durante l'ingaggio di Elvis a Las Vegas, Paul Simon assistette ad uno degli show, e, dopo aver visto Elvis cantare la canzone, si dice che abbia esclamato: «Ecco fatto, è la versione definitiva, tanto vale andarcene tutti a casa adesso».[18] Presley continuò ad eseguire il brano anche successivamente, incluso nel suo ultimo concerto svoltosi a Indianapolis il 26 giugno 1977. Un'altra ripresa video di un'esecuzione di Bridge over Troubled Water da parte di Elvis, è visibile nel documentario Elvis on Tour, filmata al Greensboro Coliseum di Greensboro, Carolina del Nord, il 14 aprile 1972.

A proposito della versione incisa in studio, Robert Matthew Watson scrisse nel suo libro Heartbreak Hotel: "Si tratta di una versione favolosa, bruciante di potenza, intensità e sincerità, e raggiunge profondità recondite neanche immaginate dagli autori del pezzo".

Versione di Aretha Franklin[modifica | modifica wikitesto]

La versione gospel di Aretha Franklin registrata in studio fu pubblicata su singolo nel marzo 1971 e raggiunse la vetta della classifica R&B, la 6ª posizione nella classifica Pop negli Stati Uniti,[19] e successivamente vinse il Grammy Award for Best Female R&B Vocal Performance ai Grammy Awards del 1972. L'esecuzione live della canzone ai Grammy venne pubblicata nell'album Grammy's Greatest Moments Volume III nel 1994.[20]

Versione di Johnny Cash[modifica | modifica wikitesto]

Johnny Cash incise una versione di Bridge over Troubled Water per il suo ultimo album in studio American IV: The Man Comes Around del 2002. Nella versione apparsa sul disco, prodotta da Rick Rubin, Cash si avvale del contributo canoro di Fiona Apple.

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo della celebre canzone viene celatamente riportato all'interno del libro La chiamata dei tre, della serie La torre nera, scritto da Stephen King.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Bridge over Troubled Water, su British Phonographic Industry. URL consultato il 3 settembre 2021.
  2. ^ (EN) Rolling Stone, The 500 Greatest Songs of All Time, su Rolling Stone, 15 settembre 2021. URL consultato il 27 giugno 2023.
  3. ^ a b c Eliot, 2010, pag. 105
  4. ^ Sisario, Ben. "Claude Jeter, Gospel Singer With Wide Influence, Dies at 94 ", The New York Times, 10 gennaio 2009.
  5. ^ David Hinckley, Legendary singer Claude Jeter dies, in New York Daily News, 8 gennaio 2009. URL consultato il 13 agosto 2012.
  6. ^ a b c Eliot, 2010, pag. 104
  7. ^ Kingston, Victoria, Simon and Garfunkel: the Definitive Biography, Sidgwick & Jackson, UK, 1996 p.101-02
  8. ^ Nicholas Dawidoff, Paul Simon's Restless Journey, in Rolling Stone, n. 1130, 12 maggio 2011, pp. 60–61.
  9. ^ Nioclas Dawidoff, Paul Simon’s Restless Journey, su Rolling Stone India, RollingStoneIndia.com, 25 agosto 2011. URL consultato il 13 agosto 2012.
  10. ^ Eliot, 2010, pag. 111
  11. ^ Giles Smith, Lives of the great songs / Bridge over troubled water, The Independent, 11 settembre 1994. URL consultato il 14 agosto 2012.
  12. ^ Ebel, 2004, pag. 61
  13. ^ Browne, 2012, pag. 30
  14. ^ Across America Promotional CD Interview With Art, su artgarfunkel.com, Art Garfunkel Official Website. URL consultato il 15 agosto 2012.
  15. ^ Browne, 2012, pag. 154
  16. ^ √ Giorgia - Natural Woman - Rockol
  17. ^ YouTube, su youtube.com, YouTube. URL consultato il 2 ottobre 2016.
  18. ^ Marc Eliot, Paul Simon: A Life, Hoboken, New Jersey, John Wiley & Sons, 2010, p. 105, ISBN 978-0-470-90087-1.
  19. ^ Joel Whitburn, Top R&B/Hip-Hop Singles: 1942–2004, Record Research, 2004, p. 215.
  20. ^ Grammy's Greatest Moments, Volume III: Various Artists, su amazon.com. URL consultato il 23 novembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marc, Eliot. Paul Simon: A Life, John Wiley and Sons, 2010, ISBN 978-0-470-43363-8
  • Fornatale, Pete. Simon and Garfunkel's Bookends, 2007, Rodale, ISBN 978-1-59486-427-8
  • Dawidoff, Nicholas. Paul Simon's Restless Journey, in Rolling Stone nº 1130, 12 maggio 2011

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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