If I Can Dream

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi If I Can Dream (disambigua).
If I Can Dream
singolo discografico
Elvis Presley durante l'esecuzione di If I Can Dream all'NBC-TV Special (1968)
ArtistaElvis Presley
Pubblicazionenovembre 1968
Durata3:10
Dischi1
Tracce2
GenereRock
Gospel
EtichettaRCA
Registrazionegiugno 1968
Formati45 giri
Noten. 12 Bandiera degli Stati Uniti
n. 11 Bandiera del Regno Unito
n. 13 Bandiera dell'Italia
n. 6 Bandiera del Canada
Certificazioni
Dischi di platinoBandiera del Regno Unito Regno Unito (4)[1]
(vendite: 1 400 000+)
Elvis Presley - cronologia
Singolo precedente
(1968)
Singolo successivo
(1968)

If I Can Dream è un brano musicale scritto da Walter Earl Brown e reso celebre da Elvis Presley.[2]

La canzone è notevole in quanto è il primo brano a contenuto sociale cantato da Presley, contenendo riferimenti a Martin Luther King e al suo famoso discorso sull'eguaglianza razziale (I Have a Dream...). Il brano venne registrato da Presley nel giugno 1968, due mesi dopo l'assassinio di Martin Luther King. La registrazione venne proposta al pubblico come canzone finale dello speciale tv che aveva visto il ritorno sulle scene di Presley.

Anche se tecnicamente non si può definire il brano un gospel vero e proprio, Presley interpreta la canzone con un trasporto tale da far apparire il brano un pezzo di musica sacra. Da allora il brano è apparso in numerose compilation di Elvis dedicate alla musica gospel.

La canzone venne pubblicata come singolo nel novembre 1968 e stazionò nella classifica di Billboard Hot 100 per 13 settimane, raggiungendo la dodicesima posizione, con più di un milione di copie vendute negli Stati Uniti.

Il brano[modifica | modifica wikitesto]

Origine e storia[modifica | modifica wikitesto]

A Brown era stato chiesto di scrivere una canzone per rimpiazzare I'll Be Home For Christmas, brano che avrebbe dovuto essere il gran finale dello speciale televisivo su Elvis della NBC (20-23 giugno 1968). Così egli scrisse If I Can Dream e quando Presley la sentì per la prima volta proclamò di essere entusiasta della composizione e che l'avrebbe cantata sicuramente.

Colpito dal testo della canzone, Presley si recò dal produttore dello show, Steve Binder, e gli riferì di non voler mai più cantare canzoni in cui non credeva e fare film che non gli piacevano.[3] Di bianco vestito con un completo da gentiluomo del vecchio Sud, Presley interpretò la canzone durante il finale dello spettacolo, cantando come se fosse in gioco la sua stessa vita, con una voce che acquistava punte roche come non si sentivano da tempo in un suo brano.

Quando il Colonnello Tom Parker ascoltò la canzone proposta da Earl Brown per la prima volta, disse: «Non è il tipo di canzone per Elvis». Elvis, presente al commento del suo manager, rispose: «Mi piacerebbe comunque provarci». In seguito Brown raccontò che quando Elvis registrò il brano, vide tre coriste con le lacrime agli occhi. Una di loro gli sussurrò: «Elvis non ha mai cantato con così tanto sentimento prima... Crede in ogni parola che canta».[4]

Pubblicazione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essere stata filmata per lo speciale televisivo, andato in onda nel dicembre 1968, e montata nella versione definitiva, la canzone fu pubblicata su singolo negli Stati Uniti (lato B Edge of Reality) nel novembre 1968. Entrò nella classifica Billboard Hot 100 restandoci per tre mesi circa, raggiungendo la dodicesima posizione come miglior piazzamento, con oltre un milione di copie vendute.[5] In Canada, raggiunse la sesta posizione in classifica, mantenendola per due settimane.[6]

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) If I Can Dream, su British Phonographic Industry. URL consultato il 30 agosto 2019.; (EN) If I Can Dream, su British Phonographic Industry. URL consultato il 30 agosto 2019.
  2. ^ IF I CAN DREAM, in ACE Title Search, American Society of Composers, Authors and Publishers. URL consultato il 21 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2012).
  3. ^ Simpson, Paul. Guida completa a Elvis Presley, Antonio Vallardi Editore, 2004, Milano, pag. 291, ISBN 88-7887-015-3
  4. ^ Barry Manilow The Complete Collection and Then Some... booklet, page 42, 1992 Arista Records - testo di Maureen Lasher.
  5. ^ RIAA - Gold & Platinum Searchable Database - December 25, 2015, in www.riaa.com.
  6. ^ Search: RPM, su collectionscanada.gc.ca.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Rock: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rock