Abertis

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Abertis Infraestructuras, SA
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StatoSpagna (bandiera) Spagna
Forma societariaSocietà anonima
Borse valoriBorsa di MadridABE
ISINES0111845014
FondazioneAprile 2003
Sede principaleMadrid
GruppoMundys e Grupo ACS
Persone chiave
  • Salvador Alemany Mas, presidente
  • Francisco Reynés Massanet, vicepresidente e amministratore delegato
SettoreTrasporto
Prodottigestione e sfruttamento delle infrastrutture di trasporto e di telecomunicazioni
Fatturato€ 4.889 mln (2014)
Utile netto€ 655 mln (2014)
Dipendenti17.235 (2014)
Sito webwww.abertis.com/

Abertis Infraestructuras, SA, è un gruppo multinazionale spagnolo con sede a Madrid e a Barcellona che si dedica alla gestione e sfruttamento delle infrastrutture di trasporto e di telecomunicazioni. Ne formano parte più di 60 differenti imprese ed è quotato alla Borsa di Madrid all'indice IBEX-35 con sigla ABE. Nel 2018 l'azienda è stata acquistata dalla italiana Atlantia (oggi Mundys) e dalla spagnola ACS per 19 miliardi di dollari.

Abertis sorge come conseguenza della fusione delle due imprese dedicate alla gestione di strade a pedaggio: la Acesa Infraestructuras e la Aurea Concesiones de Infraestructuras.[1]

  • Acesa Infraestructuras (Autopistas, Concesionaria Españolas S.A.): nacque nel 1967 e inaugurò nel luglio 1969 la prima autostrada a pedaggio spagnola Montgat-Mataró. In dieci anni costruì più di 540 chilometri di autostrade. A partire dal 1994 si sposta verso altre attività relazionate alle infrastrutture stradali e avviando nuovi settori quali parcheggi (1994) e promozioni di spazi logistici (1997)
  • Aumar (Autopistas del Mare Nostrum): nacque nel 1971 e inaugurò nel 1974 le autostrade Tarragona-Valencia e Valencia-Alicante. Nel 1986 acquistò la Bética de Austopista, titolare dell'autostrada Siviglia-Cadice.

Sia la Acesa che la Aumar, dal 2000 cominciarono a espandersi a livello internazionale e, finalmente, nel maggio 2003, le società a capo di queste due compagnie accordarono per una fusione con la conseguente nascita del gruppo Abertis. Nell'aprile del 2006 il gruppo annunciò la fusione con Autostrade S.p.A. (ora Atlantia). L'iniziativa suscitò un vasto dibattito che vedeva il presidente di Autostrade Gian Maria Gros-Pietro favorevole e il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro contrario; alla fine l'amministratore delegato della società italiana, Vito Gamberale diede le dimissioni e il progetto fu accantonato.[2]

Settori e compagnie

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Tra i settori che gestisce il gruppo:

  • Autostrade: gestisce direttamente più di 1.500 chilometri di autostrade in Spagna (circa il 59% delle strade a pedaggio nazionali) e 1.750 chilometri in Francia (per concessione della società Sanef) oltre ad avere altre concessioni in Portogallo, Italia, Argentina, Colombia, Cile e Porto Rico.
  • Parcheggi: gestisce circa 100.000 parcheggi in più di 60 località di Spagna, Italia, Portogallo, Marocco e Andorra
  • Logistica
  • Telecomunicazioni: attraverso la marca Retevision, erede della compagnia creata dal Governo Spagnolo del 1989, gestisce in Spagna una rete con più di 3.000 punti di telecomunicazioni per la distribuzione di segnali readio e TV ed è il primo azionista di Eutelsat Communications, terzo operatore mondiale di satelliti.
  • Aeroporti: attraverso il gruppo britannico TBI, gestisce 8 aeroporti internazionali e altri 4 a livello parziale.

Tra le varie compagnie che ne danno le concessioni:

Dati del 2009

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  • Reddito: 3.935 milioni di euro
  • Margine operativo lordo: 2.435 milioni di euro
  • Utile netto: 653 milioni di euro
  • Capitalizzazione di mercato: (31 dicembre): 11.064 milioni di euro
  • Numero medio di dipendenti: 12.484
  • Presidente: Salvador Alemany Mas
  • Amministratore Delegato: Francisco Reynés Massanet
  • Segretario Generale: Josep Maria Coronas

Struttura aziendale

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Elenco dei principali azionisti a inizio 2021:

Società % di partecipazione
Italia (bandiera) Mundys 50%[3]
Spagna (bandiera) Grupo ACS 30%
Germania (bandiera) Hochtief 20%


Aziende partecipate

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Società % di partecipazione
Spagna (bandiera) Hispasat 57,05%
Spagna (bandiera) Cellnex Telecom 34,0%[4]

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàISNI (EN0000 0004 0430 065X
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