Tissi

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Tissi
comune
(ITSC) Tissi
Tissi – Stemma
Tissi – Veduta
Tissi – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoGiovanni Maria Budroni (lista civica) dall'11-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022)
Territorio
Coordinate40°40′40″N 8°33′45″E / 40.677778°N 8.5625°E40.677778; 8.5625 (Tissi)
Altitudine250 m s.l.m.
Superficie10,24 km²
Abitanti2 351[1] (30-11-2023)
Densità229,59 ab./km²
Comuni confinantiOssi, Sassari, Usini
Altre informazioni
Cod. postale07040
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090072
Cod. catastaleL180
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) tissesi
(SC) tissesos
PatronoSanta Vittoria
Giorno festivomese di maggio (15/05)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Tissi
Tissi
Tissi – Mappa
Tissi – Mappa
Posizione del comune di Tissi nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Tissi è un comune italiano di 2 351 abitanti della provincia di Sassari, Sardegna nord-occidentale. Il paese sorge a meno di otto chilometri da Sassari in linea d'aria (e circa 9,5 km immettendosi sulla strada provinciale 115/M Sassari-Ittiri).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Vista sulla valle del Rio Mascari, Tissi

Il territorio si estende per circa 1000 ettari su un altopiano calcareo, inciso a nord e a sud da profonde e fertili valli in cui scorrono affluenti del Rio Mannu, il più importante dei quali è il Rio Mascari, L'altitudine sul livello del mare è di 225 metri.

Il substrato litologico è ascrivibile all'Era cenozoica, periodo miocene. Vi si rinvengono, infatti, nella successione stratigrafica, calcari grossolani organogeni, calcaro marnosi e molasse calcaree, di colore biancastro o giallognolo, nonché marne argillose, di colore grigio ferro-azzurro, di potenza variabile dai 20-50 metri ai 200-250 metri.

I calcari e le molasse sono spesso ricchi di fossili ed in particolar modo si ritrovano lamellibranchi ed echinodermi del Miocene medio.

Nei fondo valle si ritrovano depositi afferenti al quartenario rappresentati pedogenetici e depositi alluvionali fluviali, recenti di natura sabbioso-limosa.

Suolo[modifica | modifica wikitesto]

I suoli sono tipici delle facies marnoso-arenaceo-calcaree del Miocene sardo. Si tratta di suoli abbastanza evoluti ma non molto profondi, fino a un massimo di 50 centimetri, profondità che però aumenta notevolmente nelle valli. Sono suoli particolarmente indicati per culture arboree tipiche del Sassarese quali la vite e l'olivo che occupano gli areali collinari e di versante.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Da punto di vista idrografico il corso d'acqua più importante a carattere non torrentizio è il Rio Mascari, affluente del Rio Mannu, al cui bacino idrografico appartiene. Per quanto concerne gli acquaferi si rivengono di debole entità a profondità superiore ai 100 metri, con portate limitate. Sono presenti numerose sorgenti del tipo di fessura o di emergenza.

Vegetazione[modifica | modifica wikitesto]

La vegetazione è di tipo mediterraneo, che si instaura tipicamente nelle regioni con clima caldo-arido e con massimo di precipitazioni nella stagione invernale.

Si possono riconoscere diverse tipologie in funzione dell'habitat: in particolare, si distinguono la vegetazione dei corsi d'acqua, quella delle rupi e la vegetazione della macchia e delle foreste.

La vegetazione dei corsi d'acqua è costituita da specie che vivono in acque dolci, originando diverse e interessanti associazioni da ranuncoli acquatici e altre specie igrofile. La vegetazione ripale è formata, invece, da canneti e da tifeti sulle quali si intrecciano altre specie igrofile.

Crithmum Matitimum

La vegetazione delle zone rocciose è caratterizzata da specie che vivono nelle spaccature, nelle anfrattuosità e nelle nicchie delle rocce, costituendo associazioni di particolare interesse. La formazione vegetale più estesa è quella tra Crithmum maritimum e diverse specie del genere Limonium e Senecio

La vegetazione della macchia e della foresta a sclerofille si manifesta con specie sempreverdi a foglie coriacee, xerofile. Sui declivi poco accidentati e sulle collinette è diffusa una formazione vegetale ad arbusti di media altezza più o meno densa, nota come macchia bassa, costituita da lentisco, olivastro e oleastro, fillirea, asparago, anagyris, artemisia, cisto, alterno, leccio, roverella.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La temperatura media annua è di poco superiore ai 16 °C. Il mese più caldo è agosto che presenta valori mediamente superiori ai 24 °C, il mese più freddo è gennaio con temperature minime inferiori ai 6 °C.

Le precipitazioni medie annue sono di circa 590mm. Gli eventi piovosi si verificano per il 75% nel periodo compreso tra i mesi di ottobre e marzo.

Le maggiori precipitazioni si verificano nel mese di dicembre, quando si hanno mediamente 100mm di pioggia, mentre il mese con le precipitazioni minime è quello di luglio. Nel periodo estivo si verificano precipitazioni dell'entità media di 28 mm.

I venti dai quali è maggiormente interessato sono i venti occidentali, in particolare quelli del quarto quadrante, che da soli raggiungono quasi la metà delle frequenze di tutti gli altri. I venti occidentali prevalgono per quasi tutto l'anno, salvo che nel periodo estivo in cui si afferma un leggero regime di brezza.

Il 60-70% dei venti ha una velocità inferiore a 10m/s, ma non mancano velocità superiori a 25 m/s.

Chiesa di Santa Vittoria
Chiesa di Santa Anastasia

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le più antiche attestazioni della presenza umana nel territorio del comune si ascrivono al Neolitico recente (3300-2700 a.C.): ne costituiscono una testimonianza le numerose grotticelle artificiali (domus de janas) rinvenutevi. Si tratta di ipogei sparsi, escavati per lo più su bassi banconi di roccia calcarea e solo raramente su pareti verticali: il maggior numero di questi si localizza nell'area settentrionale del territorio, ove sono stati censiti una decina di ipogei ubicati in gran parte nei pressi del centro urbano e che proprio per questo nella quasi totalità dei casi hanno subito radicali trasformazioni in funzione del riutilizzo.

Per lo stato di conservazione si distingue l'ipogeo pluricellulare sito in località Ziprianu e Fora, parzialmente riadattato, che originariamente si articolava in sei vani di accurata esecuzione, con superfici levigate, ove si conserva quasi integro un portello d'accesso a una cella secondaria, ben sagomato.

La presenza di siti prenuragici nell'area trova giustificazione nel litotipo calcareo e quindi facilmente lavorabile, e nel tipo di substrato pedologico caratterizzato da suoli sabbiosi. Questi presentano tessitura medio-grossa, e pertanto risultano più facili da lavorare in quanto presentano un minimo attrito e nessuna coesione o plasticità su attrezzi agricoli rudimentali: sono inoltre permeabili sia all'acqua che all'aria offrendo così il vantaggio di ovviare a ristagni, particolarmente dannosi per la cerealicoltura, aspetti di fondamentale importanza per modelli insediativi orientati verso scelte prevalentemente agricole. Le ricerche eseguite sul terreno non hanno consentito di individuare tracce relative ad areali insediativi anche se non si esclude, proprio per la concentrazione degli ipogei nell'area circostante il centro urbano, l'ipotesi che sorgessero proprio nell'area ove si è sviluppato l'abitato moderno.

Numerosi nei secoli sono stati i ritrovamenti di età romana, bizantina e medievale. Nel medioevo appartenne al Giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Coros. Il paese allora sorgeva in una località non lontana da quella attuale, verso la chiesa di Santa Vittoria. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto il dominio dei Malaspina e in seguito degli aragonesi e divenne un feudo. Il villaggio resistette alle carestie, guerre e pestilenze del XIV-XV secolo, ma fu decimato dalla peste del 1528. Fu ripopolato da alcune decine di famiglie di Ossi, per accordo fra il barone di Usini e quello di Ossi tra il 1599 e il 1600. Nel periodo dello spopolamento gestione e officiatura delle chiese di Tissi passarono al clero di Ossi (che aveva ottenuto giurisdizione anche su altre chiese della zona sino a poco prima afferenti a centri abitati), giacché le sue chiese non risultano mai, nelle fonti, in stato di abbandono. Dopo la ricostruzione (che seguì un modello diverso da quello medievale con strade diritte e ampie allineate idealmente alla nuova parrocchiale di Sant'Anastasia), il paese venne incorporato nella contea di San Giorgio, feudo dei Manca di Sassari, ai quali fu riscattato nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Tissi sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 23 giugno 1989.[3] Lo stemma si blasona:

«partito semitroncato: il primo, di azzurro, al campanile della chiesa di Santa Anastasia d'oro, fondato sulla pianura di nero; il secondo, d'oro, alla lettera maiuscola T di azzurro; il terzo, trinciato: a) tagliato d'azzurro e di rosso, b) d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Nel suo territorio sono presenti alcuni siti archeologici quali:

  • La Domus de janas Sas Puntas
  • Il nuraghe del Monte Sant'Andria.
  • Il nuraghe Tresnuraghes, del tipo "a tholos complesso".

Società[modifica | modifica wikitesto]

Libro dell'albero degli imigranti, Minas Gerais, Brasile - Famiglie di Tissi
Passaporto di una famiglia tissese partita per il Brasile nel 1896

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Emigrazione[modifica | modifica wikitesto]

«Cosa intende per nazione, signor Ministro? È una massa di infelici? Piantiamo grano ma non mangiamo pane bianco. Coltiviamo la vite, ma non beviamo il vino. Alleviamo animali, ma non mangiamo carne. Ciò nonostante voi ci consigliate di non abbandonare la nostra Patria? Ma è una Patria la terra dove non si riesce a vivere del proprio lavoro?»

Molte famiglie tissesi hanno parenti emigrati , fra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, principalmente verso l'Argentina e per gli Stati Uniti; tuttavia molti hanno fatto ritorno non avendo ottenuto le soddisfazioni economiche che si aspettavano.

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Tissi è quella logudorese settentrionale.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Il locale gruppo folk di San Luigi
Costume di Tissi

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1954 Tissi ospitò le riprese del film Proibito di Mario Monicelli, tratto dal romanzo La madre di Grazia Deledda.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio è caratterizzato da una intensa attività agricola. Molto rinomati sono i suoi vini che vantano eccellenti caratteristiche. Nel paese conserva la memoria per la produzione del vino rosso da pasto dalle forti uve cagnulari.

Gli olivi, di conformazione a cespuglio, producono la materia prima per un olio dal sapore mediterraneo. Le caratteristiche foglie sempreverdi già a maggio accolgono i piccoli fiori bianchi uniti a grappolo. Poi, a maturazione piena, si otterrà olio di colore giallo oro, con basso livello di acidità, che tende ad aumentare in caso di maturazione protratta.

Negli ultimi tempi soprattutto le nuove generazioni mostrano di gradire le attività lavorative del terziario.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 giugno 1994 24 maggio 1998 Mario Pasquale Pulina "Eterogenea" Sindaco [5]
24 maggio 1998 26 maggio 2002 Salvatore Masia lista civica Sindaco [6]
26 maggio 2002 27 maggio 2007 Peppino Masia lista civica Sindaco [7]
27 maggio 2007 10 giugno 2012 Maria Lucia Cocco lista civica Sindaco [8]
10 giugno 2012 11 giugno 2017 Mauro Scarpa lista civica "Tottumpare Pro Tissi" Sindaco [9]
11 giugno 2017 13 giugno 2022 Giovanni Maria Budroni lista civica "Tissi Cambia" Sindaco [10]
13 giugno 2022 - Giovanni Maria Budroni lista civica "Noi per Tissi" Sindaco [11]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Una formazione del Tissi

La squadra di calcio della città è l'A.S.D. Tissi Calcio che milita nel girone E sardo di 1ª Categoria. I colori sociali sono il giallo ed il blu.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tissi, decreto 1989-06-23 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 luglio 2022.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Comunali 12/06/1994, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  6. ^ Comunali 24/05/1998, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 26/05/2002, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 27/05/2007, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 10/06/2012, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 11/06/2017, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 12/06/2022 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 12 giugno 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcello Derudas, Ossi. Storia arte cultura, Sassari, 2013.
  • Antonella Solinas, Raccontando Tissi, Cargeghe, Documenta Edizioni, 2008
  • Pina Maria Derudas,Tissi Il territorio dalla preistoria al medioevo, Tissi, Arketipo, 2002.
  • Giovanni Maria Demartis, "Il vestiario Tradizionale di Tissi", Tissi, Arketipo, 2006
  • Andrea Mulas, "Poesia Dialettali Tissesi", Chiarella, Sassari, 1902
  • Simonetta Marras, "Raccontando saperi", Cargeghe, Documenta Edizioni, 2009
  • Salvatore Pintus, "Tissi, storia di un paese nella Sardegna contemporanea 1843 - 1936", Tissi, Angelica Editore, 2010
  • (a cura di Francesco Floris), "La Grande Enciclopedia della Sardegna", Vol.9, La Biblioteca della Nuova Sardegna, 2007

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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