Utente:Graffiti Pinnizzotto/Sandbox

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Gianni Pinnizzotto

Gianni Pinnizzotto (Roma, 1 gennaio 1952) è un fotografo, fotoreporter e giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fotoreporter dal 1970 e Giornalista dal 1984, è Presidente dell’Associazione Graffiti, Direttore della Scuola di Fotografia Graffiti, dell’Agenzia Fotogiornalistica Graffiti Press e della Casa Editrice Graffiti.

Inizia ad occuparsi di fotografia verso la fine degli anni ‘60, aumentando progressivamente l’interesse per quei frammenti di vita registrati grazie alla luce su di una piccola striscia di pellicola. Comincia a viaggiare, altra sua grande passione, che unita alla fotografia fa di lui naturalmente un fotografo di reportage prima in Italia poi all'estero.

Ha iniziato a collaborare con alcuni dei maggiori quotidiani nazionali (La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, L’Unità, Paese Sera, Il Manifesto), con importanti settimanali (L’Europeo, L’Espresso, Panorama, Famiglia Cristiana) e con periodici specializzati nel settore della difesa (Defence Today, Informazioni della Difesa, Flap, Quadrante).

Tra le prime documentazioni di fotoreportage: il terremoto del Friuli nel 1976, il rapimento Moro in Via Mario Fani nel 1978, l’insediamento del Parlamento Europeo a Strasburgo ed il colpo di stato militare in Turchia nel 1979, il terremoto dell’Irpinia nel 1980 (Il Messaggero), l’attentato a Giovanni Paolo II nel 1981 (TIME-LIFE).

A seguire ha realizzato numerosi reportage (Albania, Algeria, Argentina, Cambogia, Canada, Cina, Colombia, Cuba, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Gran Bretagna, India, Israele, Irlanda, ex-Jugoslavia, Laos, Libano, Malesia, Marocco, Myanmar, Palestina, Perù, Siria, Somalia, Spagna, Thailandia, Tunisia, Turchia, USA, Vietnam), approfondendo i temi della guerra, della povertà e della ricostruzione nei paesi caratterizzati da situazioni politiche instabili.

Nella sua lunga carriera ha fotografato quattro Papi (Papa Giovanni Paolo I, Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco), diversi Presidenti della Repubblica italiani ed esteri tra cui: Giovanni Leone, Giuseppe Saragat, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Ronald Wilson Reagan, Jimmy Carter, François Mitteran, Jacques Chirac, Hafiz al-Asad, Shimon Peres, Amin Gemayel ecc. e rappresentanti della politica italiana (Pietro Nenni, Enrico Berlinguer, Giovanni Spadolini, Nilde Iotti, Silvio Berlusconi, Amintore Fanfani, Giulio Andreotti ecc.), i Reali di Spagna (Re Juan Carlos I e la Regina Sofia) ed Inghilterra (Regina Elisabetta II e il Principe Filippo di Edimburgo) numerosissime personalità del mondo della finanza, imprenditoria, cultura nazionale ed internazionale.

Dal 1984 ha collaborato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri che negli anni gli affiderà vari incarichi tra cui la realizzazione di reportage divulgativi sull'Italia pubblicati sulle riviste “Vita Italiana” e “Italia”, con il Ministero della Difesa e gli Stati maggiori delle varie forze armate che lo vedrà molti anni come fotografo embedded in varie missioni in Italia e all’estero e nelle maggiori esercitazioni Nato. Durante la crisi albanese è stato più volte a Durazzo, Tirana, Kavajë, Valona e in numerosi altri paesini di montagna con i militari italiani per documentare le attività all'interno della Missione Alba 1, Alba 2 e Pellicano. Negli anni successivi è stato embedded con l’aeronautica italiana con la Missione Restore Hope in Somalia sia nella capitale Mogadiscio che a Balad, Jalalassi e Johar, in ex-Jugoslavia per seguire la guerra serbo-croata a Karlovatz.

Nel 1986 collabora ad una ricerca della Caritas Diocesana all'epoca diretta da Monsignor Luigi Di Liegro, sulla condizione dei barboni di Roma. Questo lavoro darà vita ad un libro e alla mostra “Essere barboni oggi a Roma” che sarà inaugurata in Campidoglio, Sala della Protomoteca, ed esposta successivamente alla Maison d’Italie a Parigi e alla Triennale di Fotografia all’Avana. Nel 1987 collabora con il periodico della XII Circoscrizione “N.12”. Sempre più impegnato nel sociale realizza nell'ottobre del 1988 - per conto dell’Assessorato alla Salute della Regione Lazio - un laboratorio di fotografia e una mostra nel difficile quartiere di Roma Corviale da poco edificato allo scopo di favorire l’integrazione e creare un primo nucleo culturale. Dal 1988 segue ininterrottamente la guerra israelo/palestinese, documentando sia la prima che la seconda Intifada puntando soprattutto il suo obiettivo sulle difficoltà di vita del popolo palestinese, tra speranza e disperazione, tra momenti di pace e bombardamenti. Successivamente continua a recarsi regolarmente in Palestina, in Cisgiordania e quando possibile nella Striscia di Gaza dove realizza reportage a Gaza City e West Bank, sui campi profughi, sulla costruzione del muro di separazione, e la continua diminuzione della terra affidata ai palestinesi. Ancora oggi Israele e Palestina sono le tappe preferite per i suoi Workshop Fotografici che organizza per gli allievi della Scuola di Fotografia Graffiti almeno una volta all'anno. Inoltre progetta e realizza laboratori di fotografia a Betlemme presso la sede della Fondazione Giovanni Paolo II con la partecipazione di numerosi allievi provenienti da Betlemme, Gerusalemme, Hebron.

All'inizio degli anni ‘80 realizza vari reportage nel continente americano, sia negli Usa, che in Canada, in Messico e in Colombia, che daranno vita alla Mostra “America Centrale”.

Seguono poi vari reportage sociali in India, a Cuba (dove espone alla triennale di fotografia al Morro dell’Avana e tiene alcune conferenze nell'Università della capitale), in Albania, in Somalia, ex Jugoslavia, Siria, Giordania e Libano per documentare tutti gli aspetti della situazione civile e militare nelle diverse condizioni di regime, guerra, occupazione, miseria, campi profughi. Continua a viaggiare per realizzare reportage a carattere sociale. Torna più volte in India, Myanmar e Cambogia, si reca in Iran, Vietnam, Laos, Malesia e in Thailandia dove realizza il reportage HIV Thailandia, sulle drammatiche condizioni di vita dei malati terminali di AIDS.

Negli anni ottanta inizia la collaborazione con l’ARCI che gli affida la progettazione, realizzazione e direzione del Laboratorio di Comunicazione per i media dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Roma, formando nel corso degli anni più di 1.000 allievi, producendo il magazine MONOGRAPH di cui è stato ideatore e direttore responsabile. Nello stesso periodo fonda l’Agenzia Fotogiornalistica Graffiti Press, a cui imprime uno spiccato taglio sul sociale. I suoi fotografi hanno documentato l’evoluzione della società italiana dalla prima repubblica ad oggi, in ambito sociale, politico, culturale, sportivo e dello spettacolo. Molti giovani fotoreporter hanno trovato in questa agenzia l’occasione per farsi conoscere e affermarsi nel difficile mondo del fotogiornalismo. Particolare attenzione la Graffiti Press ha dato in questi anni alle realtà ed ai conflitti mediorientali. Nel 2002 l’Agenzia fotogiornalistica Graffiti Press vince il World Press Photo con una fotografia tratta da un lungo reportage sul popolo Rom, realizzata da Pietro Di Giambattista.

Dal 1987 ha seguito per il CONI varie edizioni dei Giochi del Mediterraneo, le Olimpiadi dei paesi del Mediterraneo, in Siria, Grecia, Tunisia, Italia. Nel 1989 partecipa con la mostra ed il libro Le qualità della vita al Sicof di Milano - XIII Salone Internazionale di Fotografia – Sezione Culturale nella veste di Direttore Artistico, occasione in cui ha modo di conoscere i famosi Maestri Mario Giacomelli e Gianni Berengo Gardin, oltre a Lanfranco Colombo, Giuliana Traverso, Mauro Galligani e i famosi critici fotografici Giuliana Scimè e Wladimiro Settimelli.

Parallelamente alla sua attività di fotoreporter e giornalista, ha sviluppato negli anni il desiderio di trasmettere ai giovani la sua passione e l’esperienza professionale acquisita. Una vocazione che lo ha condotto a dedicarsi via via sempre più all'insegnamento della fotografia.

Nel 1990 ha fondato l’Associazione - Scuola di Fotografia Graffiti, con sede a Roma, formando in tutti questi anni oltre 5.000 allievi e facendola diventare, oggi, un’eccellenza e un punto di riferimento per lo studio della fotografia. Da circa trenta anni ha progettato e diretto corsi e master di vario livello, seminari e workshop per la formazione di fotografi dilettanti, professionisti, appassionati e futuri fotogiornalisti. Completa i suoi corsi curando workshop e reportage sia in Italia che all'estero, offrendo a chi partecipa la possibilità di unire alla passione per la fotografia quella del viaggio. Dal 2001 attiva la collaborazione con il prestigioso Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma, oggi Museo della Civiltà, presso il quale sono state esposte, tra le altre, le mostre: “Lavoro e immigrazione in positivo”, “INDIA – Impatti visivi”, “Uno sguardo sulle strade dell’Asia”, “Jazz – Black Music”, “Kumbh Mela – Il viaggio dell’Anima”, “Perù – tan lejos, tan cerca” – “Unusual Visions”; “IMAGO”. Tutte le immagini sono state acquisite dal fondo fotografico del Museo.

Nel 2004 fonda la Casa Editrice GRAFFITI. Questa nuova scommessa professionale nasce dalla profonda convinzione che in Italia mancava un reale spazio d’incontro tra fotografi emergenti e una casa editrice in grado di accoglierli, selezionarli e pubblicarli. Anche questa nuova tappa è stata caratterizzata dall'obiettivo di pubblicare solo prodotti di qualità. Una delle prerogative è quella di seguire il prodotto in tutte le sue fasi, curandone ogni singolo aspetto: la scelta delle foto, la selezione, il camminamento, l’editing, la postproduzione delle immagini, la grafica, l’impaginazione, fino alla stampa tipografica ed alla promozione. Tra i ventuno libri ad oggi pubblicati, dodici hanno vinto prestigiosi premi nazionali ed internazionali: MIFA 2019, 2018, 2017 e 2016 (Moscow International Foto Awards), PX3 2018, 2017 e 2013 (Prix de la Photographie Paris), il TIFA 2016 (Tokyo International Foto Awards), IPA 2016 e 2013 (International Photo Awards), IDA 2017 (International Design Awards), il Premio Orvieto Fotografia 2006 .

Sempre nel 2004 dirige un progetto sull'immigrazione a Roma per il Comune che vedrà il momento conclusivo con l’esposizione della mostra “Nell’oltre, nell’altro, nell’altrove - Immigrazione e Religione a Roma” alla presenza dell’allora Sindaco Walter Veltroni. Nel 2005 inizia una collaborazione con il Centro Astalli di Roma, la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati e con la rivista “Incontri”. Dal 2006 Inizia la collaborazione con La Feltrinelli per presentare i libri editi dalla Casa Editrice Graffiti nelle librerie di Roma e Napoli. Nel 2007 viene invitato dall'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires ad esporre a presso il Centro Borges la mostra Immigrazione e Religione a Roma. Viene chiamato a realizzare il calendario per l’anno 2008 dal Ministero delle Politiche Sociali con il quale vincerà nello stesso anno il primo premio come miglior calendario istituzionale.

Dal 2010 inizia ad insegnare per la Regione Lazio presso il CIOFS fp Lazio, per il quale progetterà alcuni anni didattici. E dal 2010 al 2014 è docente presso la Scuola di Fotogiornalismo e Cinema Pigrecoemme di Napoli patrocinata dalla Regione. Dal 2011 ha istituito la Borsa di Studio Graffiti intitolata al grande Fotoreporter Rolando Fava e dedicata al reportage sociale, che ha visto, negli anni, come giurati il fotoreporter dell’Agenzia Magnum Paolo Pellegrin e il Maestro Gianni Berengo Gardin. Collabora con vari Istituti di Cultura Italiani all'estero. Nel 2003 l’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona lo invita ad esporre la mostra fotografica sui Rom con cui la sua Agenzia Graffiti Press, nel 2002, ha vinto il prestigioso World Press Photo, e l’anno successivo ad esporre una sua personale sul Carnevale di Venezia. Nel 2011 viene invitato dall'Istituto Italiano di Cultura di Lima ad esporre la mostra Immigrazione e Religione a Roma. Nel 2012 viene invitato in Perù a Lima nel prestigioso Museo de la Nation ad esporre il suo lavoro su I Grandi Maestri del Cinema Italiano alla presenza del Ministro della Cultura del Perù dell’ambasciatore italiano e del Direttore dell’Istituto di Cultura. Inizia la collaborazione con Operazione Mato Grosso e l’Università Uladesch realizzando, con Emiliano Pinnizzotto, in vari anni laboratori di fotografia a Chacas sulla Cordigliera delle Ande per i ragazzi peruviani ed i volontari italiani della Ong. Realizza per l’AMNIL nel 2012 una campagna pubblicitaria contro l’amianto, Asbestus Free presentata prima al Senato della Repubblica e poi in Provincia di Roma. Nel 2013 progetta e realizza per il IX Municipio di Roma il primo Festival di Fotogiornalismo “Quotidiano Donna” dedicato alle fotografie di Luisa Di Gaetano e Gabriella Mercadini. E sempre nello stesso anno è chiamato dall'Istituto Italiano di Cultura di Lima ad esporre la mostra Perù, tan lejos - tan cerca, costruita con le immagini realizzate durante la documentazione delle attività di Operazione Mato Grosso.

Nel 2015 è chiamato dalla Presidenza della Repubblica a tenere al Quirinale una master class sulla storia del Reportage fotografico dalla sua nascita ai nostri giorni, i fotografi più rappresentativi, le tecniche di ripresa usate, i vari linguaggi estetico compositivi, l’editing e l’utilizzo dei reportage sui quotidiani e sui magazine. Inizia anche la collaborazione con La Feltrinelli per organizzare lezioni sulla fotografia nelle varie sedi rivolto ai numerosi clienti abituali delle librerie allo scopo di coinvolgerli in un percorso culturale che li porti a comprendere meglio anche l’offerta dei volumi fotografici presenti nelle librerie. Sempre nel 2015, in collaborazione con il XII Municipio di Roma, progetta e realizza la Borsa di Studio dedicata a Simone Camilli che è stato un reporter italiano rimasto ucciso nell'esplosione di una bomba a Beit Lahiya, uno dei sette giornalisti morti durante il conflitto nella Striscia di Gaza e uno dei 71 uccisi nel mondo nel 2014.

Gianni Pinnizzotto, appassionato di Jazz, fotografa soprattutto i suoi idoli Miles Davis, McCoy Tyner, Sonny Rollins, Elvin Jones, Dizzy Gillespie, Ray Charles, Chet Baker, Ornette Coleman e numerosi altri. Le straordinarie immagini, riprese spesso a distanza ravvicinata o in camerino o come nel caso di Ray Charles, in esclusiva, sono state oggetto di esposizioni dal titolo Jazz Black Music in mostra al Museo Pigorini e a La Feltrinelli Galleria Alberto Sordi dove all'inaugurazione era presente l’allora Presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo.

Profondo conoscitore del cinema italiano d’autore e grande appassionato, ha avviato il progetto I Grandi Maestri del Cinema italiano, che vuole essere un omaggio a quei grandi maestri, alcuni purtroppo oramai scomparsi, che hanno fatto conoscere ed apprezzare il grande cinema italiano all'estero. La linea guida è quella di ritrarli nei luoghi in cui vivono, lavorano o che amano di più, senza l’ausilio di luci accessorie ma mantenendo il più possibile l’atmosfera presente. Il bianco e nero è il linguaggio predominante, linguaggio che immediatamente riporta alla straordinaria stagione del neorealismo cinematografico italiano. Il tentativo è quello di far rivivere attraverso l’espressività dei ritratti quei momenti di creazione dei grandi capolavori, che sono ancora oggi un punto di riferimento per tutto il cinema italiano e non solo. Tra i grandi Maestri incontrati e fotografati: Mario Monicelli, Ettore Scola, Franco, Paolo e Vittorio Taviani, Carlo Lizzani, Silvano Agosti, Luciano Emmer, Lina Wertmuller, Giuliano Montaldo, Citto Maselli, Luigi Magni, Pasquale Squitieri, Ugo Gregoretti, Ruggero Deodato, Pupi Avati, Michele Placido.

Stile fotografico[modifica | modifica wikitesto]

Ritiene che la fotografia sia principalmente informazione. Anche una singola foto è informazione, racconta ad un attento “lettore” luoghi, usi, costumi, epoche, storie di vita vissuta. Il reportage è la specializzazione della fotografia più attinente all'informazione.

Lo stile fotografico che maggiormente lo rappresenta è il reportage antropologico in grado di mostrare, attraverso l’utilizzo di un proprio linguaggio estetico e spesso con l’uso del bianco e nero, le condizioni di vita di popolazioni attraversate da guerre, devastazioni, privazioni, causate dall'uomo o dalla natura e la loro reazione a tutto ciò. Il reportage è un racconto fotografico composto da una (molto raramente) o più immagini, attraverso le quali si cerca di vedere, capire e documentare ciò che ci circonda, sotto i nostri occhi o a migliaia di chilometri di distanza, lo scopo resta quello di raccontare singole storie. Profondo conoscitore dei grandi fotografi del ‘900 ha sempre apprezzato la loro grande capacità di rendere la fotografia non solo un mezzo di registrazione visiva ma a volte arte, a volte informazione, a volte sperimentazione, a volte tutte queste cose insieme.

Questi maestri traducevano sempre un pensiero in un’immagine fotografica prima negativa poi positiva e in tutte e due intervenivano per sottolineare e così rendere più comprensibile la propria idea. Dopo il pensiero, la scintilla iniziale, decidevano il punto di presa, avvicinandosi o allontanandosi, spostandosi di lato o perfino dietro, sceglievano la focale con la quale realizzare lo scatto, il tipo di pellicola (per dimensione, sensibilità, bianco e nero o colore, negativa o diapositiva), misuravano la corretta esposizione che avrebbe creato un negativo della massima stampabilità. Ma sempre tenevano conto di uno dei fattori più importanti nella realizzazione di una fotografia: la qualità della luce. La direzione di provenienza, la natura della stessa, naturale o artificiale, a volte sceglievano di usare un lampo, il flash, per illuminare totalmente o come luce d’appoggio per schiarire le ombre, ne constatavano la durezza o la morbidezza, l’angolo d’incidenza nei confronti del soggetto principale, valutavano attentamente le ombre, in grado di generare una visione complementare nell'osservatore tale da rafforzare il racconto del fotografo.

Anche i grandi artisti della storia della pittura devono essere oggetto di studio per valutare come hanno ideato e composto le loro magnifiche opere. Basti pensare a Michelangelo Merisi da Caravaggio, il “pittore della luce” che, con un’abilità straordinaria non solo nella tecnica pittorica ma anche nella costruzione e nella narrazione, utilizza i forti raggi di luce o le ombre fino al buio per esprimere il significato simbolico del dipinto. L’illuminazione della scena è un chiaroscuro nel suo splendore, crea fortissimi contrasti delineando così i personaggi, rendendoli tridimensionali, staccandoli dalla tela e la forte direzionalità della luce stessa guida l’occhio nella lettura e compatta la composizione mentre tutto ciò che non è importante finisce nell'ombra così da non distrarre la visione. Oltre la grande pittura anche il grande cinema può aiutare a comprendere come la qualità dell’illuminazione sia uno dei migliori veicoli d’informazione da utilizzare. I film degli anni ‘40 e ‘50 del genere noir sono famosi per la qualità della luce. Una luce tagliata, contrastata, il chiaroscuro, la penombra, il tipico bianco e nero delle pellicole di quegli anni sono esempi spettacolari di narrazione con la luce.

Siamo abituati a considerare una fotografia come una semplice inquadratura. Sbagliato! Una fotografia è informazione. Sicuramente alcune parti dell’immagine sono più importanti di altre, alcune informazioni vogliamo che siano “lette” prima di altre. Una buona composizione serve per raggiungere questo obiettivo. Attraverso la composizione diciamo ai lettori dove guardare, cosa guardare e in che ordine. La composizione deve guidare l’occhio e dirigere l’attenzione in maniera organizzata, deve essere in grado di comunicare il significato che l’autore vuole trasmettere, stratificarlo in modo che resti come guida per la lettura delle immagini successive se si tratta di racconti visivi (reportage).

L’evoluzione della fotografia, specie con l’avvento del digitale, non sfugge al cambiamento radicale della società dove tutto deve essere fatto e consumato in un tempo talmente breve da non lasciare mai spazio a considerazioni su come e perché fare una cosa, a che scopo, a quale fine, per quale uso, a chi servirà, accelerazione che sembra inarrestabile. Occorre invece acquisire la coscienza “del guardare”, capire il motivo che ci spinge a fotografare, studiare la scena e infine anche scattare meno, evitando così di realizzare immagini inutili e ripetitive.

Oggi purtroppo molti fotografi lavorano in maniera istintiva. Grazie all'ausilio della tecnologia digitale possono guardare l’immagine scattata immediatamente sul visore della fotocamera, pensando di poterla ripetere, finché non viene bene. Questa ormai non è più una cattiva abitudine ma sempre di più una prassi normale, almeno tra i fotoamatori. Riflettendo, però, la capacità di pensare prima dello scatto spesso non solo determina la differenza tra una buona foto e una mediocre, ma pianificare la composizione e scegliere la luce migliore, più adatta alla nostra narrazione, fa sicuramente la differenza tra una foto compiuta e una che rimane illeggibile, priva di significato certo, anonima, banale. Le persone che si avvicinano alla fotografia oggi, spesso sono convinte che la composizione sia solo uno dei tanti modi per rendere più gradevoli le immagini che scattano e che buona parte di questo lavoro potrà essere fatto in un secondo momento in postproduzione con programmi specifici o banali filtri fotografici. Non c’è nulla di più sbagliato. Per questo motivo la filosofia editoriale della Graffiti tende a privilegiare proprio una postproduzione non invasiva. Su questo principio cardine ha recentemente progettato tre Master di Fotografia nell'ambito dell’offerta formativa della Scuola Graffiti: il Master di Estetica dell’Immagine e Composizione Avanzata, il Master Luce come Narrazione, e il Master di Photo Editing da cui sono stati realizzati libri e mostre anche con le opere degli allievi.

Attività espositiva[modifica | modifica wikitesto]

Curatore e/o Autore, Direttore Artistico di mostre personali e collettive:

1985: Barcellona, Biennale Giovani, “America Centrale” (Autore);

1986: Roma, Campidoglio, Sala Protomoteca, “Essere Barboni a Roma” (Autore);

1987: Parigi, in collaborazione con la Maison d’Italie “Essere Barboni a Roma” (Autore);

1989: Milano, Sicof, in occasione del  XIII Salone Internazionale di Fotografia - Sezione Culturale “Le qualità della vita” (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

1991: L’Avana, Il Morro, in occasione della Triennale Internazionale di Fotografia “Essere Barboni a Roma” (Autore);

1992: Roma, Sala Espositiva Graffiti, “India, Sguardi” (Mostra personale);

1993: Civitavecchia, Centro Culturale Villa Albani, “Una speranza di pace” (Mostra personale e Convegno Internazionale);

2002: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”,  “India - impatti visivi” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2002: Per il Comune di Roma ha curato il settore fotografico in due edizioni di ENZIMI e ha realizzato le mostre fotografiche “Inverno – I Love You” tenutasi presso il Palazzo Braschi di Roma, con la partecipazione del fotografico dell’ANSA e dei maggiori fotografi italiani quali Royter, Fontana, Secchiaroli, Jodice - e “Love City” nell'ambito della stessa rassegna estiva (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2003: Genova, Museo di Santagostino e La Feltrinelli “Palestinesi - scene di vita quotidiana” (Autore e Direzione Artistica);

2003: Roma, “Kalachakra” di Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2003: Barcellona, ICS - in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, “ROM - Figli di un Dio minore” - vincitrice del World Press Photo 2002 (Direzione Artistica);

Dal 2003 al 2008 (anno della chiusura) progetta e dirige la rassegna “IMAGO” con mostre di fotografi emergenti presso la Galleria FOTOROMA (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2004: Roma, FIESTA - Manifestazione estiva - “IMAGO” Rassegna di 9 mostre fotografiche di autori vari (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2004: Barcellona, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona sul Carnevale di Venezia (Mostra personale);

2004: Roma, Provincia di Roma Palazzo Valentini,“The Land of Palestine” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2005: Betlemme, Peace Center, “The Land of Palestine” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2006: Gerusalemme, Pontifical Institute “Nottre Dame”, “Children of Holy Land” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2007: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, “Lavori in Corso - Immigrazione e Lavoro in positivo” (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2007: Buenos Aires, Centro Borges, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires “Immigrazione e Religione a Roma” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2008: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, in occasione del FotoGrafia Festival Internazionale di Roma, “Uno sguardo sulle strade dell’Asia - Seguendo le orme di Tiziano Terzani e Federico Rampini” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2008: Roma, La Feltrinelli Galleria Alberto Sordi,“Uno sguardo sulle strade dell’Asia - Seguendo le orme di Tiziano Terzani e Federico Rampini” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2008: Cassano delle Murge, Biblioteca comunale, “Uno sguardo sulle strade dell’Asia - Seguendo le orme di Tiziano Terzani e Federico Rampini” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2009: Fiesole, Vescovato, “Gioventù negata - essere bambini ad Odessa e Palestina” di autori vari (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra); 

2010: Roma, Centro per gli Immigrati del Comune, “Immigrazione e Religione a Roma” inaugurata dall'allora Sindaco di Roma Walter Veltroni (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2010: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, in occasione della Festa Europea della Musica 2010, “JAZZ - Black Music” (Mostra personale);

2010: Roma, La Feltrinelli Galleria Alberto Sordi, “In Viaggio” (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2010: Roma, Circolo degli Artisti, “Effetti Collaterali” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2011: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, “Khumb Mela - Il viaggio dell’anima” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2011: Roma, La Feltrinelli Galleria Alberto Sordi, “SUONI” di Antonio Mazzarella (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2011: Lima, Cattedrale, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lima, “Il Dio degli Altri - Immigrazione e Religione a Roma” (Autore, Direzione Artistica);

2012: Lima, Sala Paracas del Museo de la Naciòn, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lima, “I Grandi Maestri del Cinema Italiano” (Mostra Personale);

2012: Roma, Galleria Minima, “Imam a Tor Pignattara” di Marco Casini e “39.87° - 9.23°” di Laura Montanari - vincitori della Borsa di Studio Graffiti “Rolando Fava” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2012: Roma, Palazzo Valentini, “WAF JEREMIE - L’inizio della Speranza” di Marco Baroncini (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2014: Roma, La Feltrinelli Galleria Alberto Sordi, “Neverending Rome” di Marco Casini ed Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2014: Brasile, San Paolo, MIS (Museo dell’Immagine e del Suono),  in occasione del Festival del Cinema Italiano in Brasile e in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo, “I Grandi Maestri Del Cinema Italiano” (Mostra personale);

2014: Lucca, Palazzo Ducale, in occasione della Giornata Onu per la Palestina, “Effetti Collaterali” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2014: Ferentino, Palazzo Martino Filetico, in occasione della Ferentino Foto Festival, “Effetti Collaterali” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2014: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, “PERÙ -  tan lejos, tan cerca” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2014: Roma, La Feltrinelli Galleria Alberto Sordi, “Not so Alone” di Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2014: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, Mostra dei vincitori della Borsa di Studio Rolando Fava (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2015: Roma, il Museo Nazionale di Arte Orientale “Giuseppe Tucci”, Sala del Sud-Est Asiatico acquisisce foto sulla Birmania, Cambogia e Thailandia (Foto);

2015: Lima, Galleria Mario Sironi, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lima, “PERÙ -  tan lejos, tan cerca” (Autore, Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2015: Pomezia, Libreria Odradek, "Not so alone" di Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2015: Roma, Galleria SMAC: “Dissolvenze” di Paolo Sollazzo (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2015: Roma, La Feltrinelli Galleria Alberto Sordi, “Antarctica” di Paolo Beltrame (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2015: Pomezia, Libreria Odradek, “Neverending Rome” di Marco Casini ed Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2016: Roma, Galleria SMAC: “Mongolia – Taccuino di Silenzi” di Paolo Sollazzo (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2016: Gerusalemme,Dar Issaf Nashashibi For Cultural, Arts & Literature, "Dissolvenze" di Paolo Sollazzo (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2017: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, in occasione della Festa dei Musei 2017, “Unusual Visions” (Direttore Artistico e Curatore Mostra);

2017: Roma, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, “IMAGO”: tre mostre fotografiche in un’unica grande rassegna: “Mongolia - Taccuino di silenzi” di Paolo Sollazzo - “Antarctica” di Paolo Beltrame, “Luce come narrazione” di autori vari (Direttore Artistico e Curatore Mostra);

2017: Roma, Garden Golf University, "Dissolvenze" di Paolo Sollazzo (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2017: Roma, Galleria Minima, “Mongolia – Taccuino di Silenzi” di Paolo Sollazzo (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2017: Bovara Reina, Malgrate (LC), la Quadreri, “Racconti da un altro mondo" di Simone Rota ed Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);  

2017: Todi (PG), Sala delle Pietre dei Palazzi Comunali, in occasione dell’Human Rights International Film Festival di Todi; "NOT SO ALONE" di Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2018: Lima, Cattedrale, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lima, “Racconti da un altro mondo” (Direttore Artistico e Curatore Mostra);

2018: Roma, Gallerja, “Sottopelle” di Paolo Sollazzo (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2018: Orvieto, Palazzo del Popolo, in occasione dell’Human Rights International Film Festival di Orvieto; “OPIUM” di Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2018: Lima, Cattedrale, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lima “Racconti da un altro mondo” (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2019: Roma, Sacripante Art Gallery, in occasione di MFR19 (Il Mese della Fotografia di Roma) “Teatro Fotografico” di Angela Matarozzi (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2019: Roma, Muef Art Gallery, in occasione di MFR19 (Il Mese della Fotografia di Roma) “Istantanee.. trasformazioni” di Armando Casali (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2019: Roma, Università di Tor Vergata, in occasione di MFR19 (Il Mese della Fotografia di Roma) “ROMA, tra luci e ombre” di autori vari presso (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2019: Roma, Explora - Il Museo dei Bambini, in occasione di MFR19 (Il Mese della Fotografia di Roma) “Antarctica” di Paolo Beltrame (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

2019: Roma, Gallerja, in occasione di MFR19 (Il Mese della Fotografia di Roma), collettiva fotografica di Paolo Sollazzo ed Emiliano Pinnizzotto (Direzione Artistica e Curatore Mostra);

Libri fotografici pubblicati[modifica | modifica wikitesto]

Ha curato l’edizione e la direzione artistica (selezione fotografica, camminamento, editing, controllo qualità della stampa tipografica, presentazione al pubblico) dei seguenti libri fotografici editi dalla casa editrice Graffiti:

The Land of Palestine (2004), AA.VV., 82 foto b/n. Primo libro edito dalla Casa Editrice Graffiti e primo dei cinque libri che raccontano la vita dell’eterno conflitto israelo-palestinese. Primo classificato per la sezione Reportage alla VII edizione del Premio Orvieto Fotografia per le Pubblicazioni Fotografiche.

Nell’oltre, Nell’altro, Nell’altrove. Religione e migrazione a Roma (2005), Autori vari, 53 foto b/n. Progetto collettivo degli allievi dei corsi e master della Graffiti che testimoniano con il taglio della fotografia del reportage sociale la grande varietà di culti e credi religiosi vissuti e praticati nella città di Roma.

Rom, figli di un dio minore (2005), AA.VV., 123 foto b/n. Imponente lavoro di ricerca collettiva, durato oltre 5 anni, che racconta con tutte le difficoltà del caso la realtà all’interno dei numerosi campi nomadi presenti nella capitale . Premio Speciale Miglior libro in assoluto al Festival Internazionale Orvieto Fotografia.

Children of Holy Land (2005) AA.VV., 215 foto b/n. Il volume è un progetto nato dall’idea di utilizzare un veicolo di grande impatto, quale è la fotografia, per far conoscere la durezza di una vita “a libertà fortemente limitata” che affrontano i bambini palestinesi e israeliani in Terra Santa. Un reportage di autori vari e allievi Graffiti.

Lavori in corso - Lavoro e Immigrazione in Positivo (2006) AA.VV., 105 foto. Progetto collettivo degli allievi Graffiti che si propone di valorizzare il fenomeno migratorio e la presenza degli stranieri nel territorio italiano con una visione in positivo. Una ricerca fotografica, caratterizzata dal linguaggio del reportage sociale Graffiti, testimonia, attraverso le immagini, i casi in cui si è riusciti ad arrivare ad una completa integrazione nel modo del lavoro del migrante.

Effetti Collaterali (2009), AA.VV., 193 foto b/n e colori. Un viaggio lungo venti anni tra Israele, Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Dieci fotografi Graffiti hanno documentato la prima intifada, la costruzione del muro di separazione, la seconda intifada fino ai drammatici giorni dei bombardamenti nel 2009, durante l’operazione militare denominata “piombo fuso”.

In Viaggio (2010), Sabrina Zimmitti, 94 foto b/n. Il libro è lo sguardo dell’autrice sull’Oriente: India, Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia, Cina e Birmania, immortalati da Sabrina Zimmitti in bianco e nero analogico con la sua inseparabile Laica in dieci anni di viaggi.

WAF Jeremie - L'inizio della Speranza (2011) Marco Baroncini, 108 foto. Il libro è una delle prime documentazioni fotografiche della situazione ad Haiti dopo il terremoto che ha distrutto e causato migliaia di morti, per far conoscere da dentro la realtà di Waf, una realtà fatta di miseria e di gravi difficoltà preesistenti al terremoto e che il sisma prima e il colera poi hanno ingigantito. Ha vinto il PREMIO PX3 2013 (Prix de la Photographie Paris) e l’Honorable Mention dell’IPA 2013 (International Photo Awards) come miglior libro fotografico.

Consigli per gli acquisti (2012) Armando Casali, 168 foto. Nelle strade, sui palazzi e perfino nei luoghi d’arte l’uomo non può evitare di incontrare l’ultima ancor più vantaggiosa offerta pubblicitaria. Un progetto fotografico che racconta con uno sguardo ironico e critico, oltre venticinque anni di questo fenomeno in tutte le sue sfaccettature.

House with NO Roof (2012) Marco Baroncini, 108 foto. Un intenso reportage di Marco Baroncini, in collaborazione con Popica Onlus, all’interno del dramma dei ragazzi di strada che vivono negli spazi d’ombra di Satu Mare, in Romania, raccontato in cento foto in bianco e nero di grande impatto emotivo. Ha vinto il premio PX3 2013 (Prix de la Photographie Paris) e l’Honorable Mention dell’IPA 2013 (International Photo Awards) come miglior libro fotografico.

Antarctica (2015) Paolo Beltrame, 149 foto. Le immagini del libro raccontano uno dei luoghi che più di altri rendono il senso della tranquillità e del silenzio: l'Antartide, meravigliosa terra, così lontana e ostile all'uomo. I grandi ghiacciai, gli iceberg e gli straordinari animali che la popolano sono i veri protagonisti che ci accompagnano in questo difficile viaggio nella penisola antartica. Ha vinto il PRIMO PREMIO GOLD del MIFA 2017 (Moscow International Foto Awards), il PREMIO BRONZE del MIFA 2017 (Moscow International Foto Awards), il SECONDO PREMIO del TIFA 2016 (Tokyo International Foto Awards), il TERZO PREMIO del Concorso MIFA 2016 (Moscow International Foto Awards), l’Honorable Mention dell’IPA 2016 (International Photo Awards) come miglior libro fotografico.

Dissolvenze (2015) Paolo Sollazzo, 100 foto. Un viaggio nella realtà e nel tempo, senza mai veramente spostarsi fisicamente. Il luogo scelto per questo cammino è Gerusalemme, la città santa, luogo immortale, inizio e fine del viaggio di Paolo Sollazzo. Ha vinto il PRIMO PREMIO GOLD del Concorso TIFA 2016 (Tokyo International Foto Awards), il SECONDO PREMIO del Concorso MIFA 2016 (Moscow International Foto Awards), l’Honorable Mention dell’IPA 2016 (International Photo Awards) come miglior libro fotografico.

Forma Volume Superficie Colore (2015) AA.VV., 187 foto b/n e colori. Trentatré autori, allievi e fotografi Graffiti hanno ricercato nelle proprie immagini (di architettura, naturalistiche, e di street-photography) l'equilibrio e la proporzione nei soggetti e negli elementi presenti nella scena, tenendo in considerazione proprio la forma, il volume, la superficie e il colore. Ha vinto l’Honorable Mention IDA 2016 (International Design Awards) come miglior copertina, grafica, impaginazione del libro.

Mongolia (2016) Paolo Sollazzo, 60 foto. Un viaggio attraverso gli orizzonti illimitati di una vasta terra: la Mongolia. Foto suggestive ed evocative che vanno oltre la fotografia in senso tradizionale, grazie al particolarissimo e unico stile del suo autore che tenta, attraverso l’evanescenza e i colori delle sue immagini, di dipingere una tela più che fotografare.  Ha vinto il PRIMO PREMIO GOLD del PX3 2017 (Prix de la Photographie Paris), il MIFA 2017 (Moscow International Foto Awards), l’Honorable Mention IPA 2017 (International Photo Awards) come miglior libro e l’Honorable Mention dell’IDA 2016 (International Design Awards) come miglior copertina, grafica, impaginazione del libro.

Luce come Narrazione (2016) AA.VV., 203 foto b/n e colori. La protagonista del libro è la luce in tutte le sue forme, non solo in quantità ma soprattutto in qualità. Un grande lavoro di equipe di 41 autori, allievi e fotografi che dopo aver frequentato l’omonimo master della Graffiti, hanno raccolto le immagini in un volume fotografico. Ha vinto l’Honorable Mention IPA 2017 (International Photo Awards) come miglior libro fotografico e l’Honorable Mention dell’IDA 2016 (International Design Awards) come miglior copertina, grafica, impaginazione del libro.

Obiettivo Palestina (2016) Federico Palmieri, 74 foto. L’autore, prima di tutto lettore, poi sognatore, quindi viaggiatore e fotografo, ha raccontato per immagini le sensazioni provate, le riflessioni fatte nel corso di un viaggio desiderato e sorprendente. Ha vinto il TERZO PREMIO dell’IPA 2017 (International Photo Awards) come miglior libro fotografico nella sezione People.

Racconti da un altro mondo (2017) Simone Rota, 100 foto. Le foto, tutte in bianco e nero raccontano la vita dei tanti volontari dell'Operazione Mato Grosso in Perù che ogni giorno si dedicano alla formazione di giovani, all'assistenza di anziani, poveri e bambini, all'aiuto agli adulti che vivono ad oltre 3500 metri sulla Cordigliera delle Ande. Uomini e donne provenienti dall'Italia che hanno scelto di dedicare l'intera vita, o anche solo brevi periodi di tempo,al volontariato e all'aiuto del prossimo.

Sottopelle (2018) Paolo Sollazzo, 91 foto. Un lavoro emozionante, evocativo, avvincente, a volte commovente. È il frutto di due difficili viaggi nel nord-est dell'India, in territori impervi e poco conosciuti. Il suo stile fotografico personale e unico ci riporta alla pittura impressionista grazie alla sua "sfocatura artistica". Ha vinto il PRIMO PREMIO dell’IPA 2018 (International Photography Awards), il premio BRONZE 2018 del PX3 (Prix de la Photoghraphie Paris), il premio BRONZE e SILVER del MIFA 2018 (Moscow International Foto Awards).

Immaginando (2018) Marco Rossi, 139 foto. Incontro tra psicologia e fotografia: L’autore, nella duplice veste di psicologo e fotografo, ci mostra un lavoro in cui ogni singola immagine diventa una visione, un viaggio interiore, un sogno ad occhi aperti, con lo scopo di scatenare nell’osservatore una moltitudine di sensazioni, emozioni, interpretazioni.

Roma – Tra Luci e Ombre (2018) AA.VV., 198 foto b/n e colori. Il libro nasce dalla necessità di raccontare la città di Roma e mostrarla nei suoi mille volti variegati: bella e dannata, affascinante e seducente, respingente, e abbandonata così come è, è forte. Un lungo lavoro di gruppo di 30 autori, allievi e fotografi Graffiti che hanno offerto i loro sguardi, la hanno attraversata nei suoi vicoli, nelle sue strade, nelle sue periferie, sono entrati nei palazzi, nelle aree monumentali, sono saliti in alto per riprenderla nella sua smisurata estensione. Prefazione a cura di Fernando Ferrigno.

Unusual Visions (2019) Emiliano Pinnizzotto, 156 foto. Un lavoro documentaristico attraverso i racconti e le immagini di quattro diversi reportage che rivelano un’India insolita. I reportage presentati, alcuni dei quali premiati a livello internazionale, sono una testimonianza fotografica di realtà molto particolari e semi sconosciute al grande pubblico, ma ancora presenti nel subcontinente indiano. Ha vinto il premio silver del MIFA 2019 (Moscow International Foto Awards).

Le relative mostre fotografiche sono state esposte in numerosi eventi in Italia ed all'estero.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

2002, WPP - World Press Photo. Il fotografo Pietro Di Giambattista su commissione di Gianni Pinnizzotto e dell’Agenzia GRAFFITI PRESS invia una selezione di ritratti facenti parte del progetto Nomadi, iniziato in sordina l’anno precedente, e vince il terzo premio del World Press Photo.

2006, PREMIO ORVIETO FOTOGRAFIA – Premio della Giuria come miglior libro fotografico per “The Land of Palestine” e “Rom, figli di un Dio minore” – Edizione Graffiti

2008, PREMIO INTERNAZIONALE – CALENDARI FOTOGRAFICI D’AUTORE GOLDEN PRISMA AL CALENDARIO “VIP” Very Invisible Peolpe del Ministero della Solidarietà Sociale.

2013, IPA (International Photo Awards), Honorable Mention, Libro Fotografico “WAF JEREMIE – L’inizio della speranza” di Marco Baroncini – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2013, PX3 (Prix de La Photographie Paris), Libro “WAF JEREMIE – L’inizio della speranza” di Marco Baroncini – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2013, IPA (International Photo Awards), Honorable Mention, Libro Fotografico Libro Fotografico “House with NO roof” di Marco Baroncini – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2013, PX3 (Prix de La Photographie Paris), Libro Fotografico “House with NO roof” di Marco Baroncini – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2016, IPA (International Photo Awards), Honorable Mention, Libro Fotografico “Antarctica” di Paolo Beltrame – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2016, IPA (International Photo Awards), Honorable Mention, Libro Fotografico “Dissolvenze” di Paolo Sollazzo – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2016, MIFA (Moscow International Foto Awards), Terzo Premio, Libro Fotografico “Antarctica” di Paolo Beltrame - Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2016, MIFA (Moscow International Foto Awards), Secondo Premio, Libro Fotografico “Dissolvenze” di Paolo Sollazzo – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2016, TIFA (Tokyo International Foto Awards), Secondo Premio Silver, Libro Fotografico “Antarctica” di Paolo Beltrame – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2016, TIFA (Tokyo International Foto Awards), Primo Premio Gold, Libro Fotografico “Dissolvenze” di Paolo Sollazzo – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2017, IPA (International Photo Awards), Honorable Mention, Libro Fotografico, “Luce come narrazione” - Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2017, PX3 (Prix de La Photographie Paris), Libro Fotografico “Mongolia – Taccuino di silenzi” di Paolo Sollazzo – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2017, IDA (International Design Awards), Honorable Mention, Libro Fotografico “Forma Volume Superficie Colore” e “Luce come narrazione” - Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2018, PX3 (Prix de La Photographie Paris), Terzo Premio, Libro Fotografico “Sottopelle” di Paolo Sollazzo – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2018, MIFA (Moscow International Foto Awards), Libro Fotografico “Sottopelle” di Paolo Sollazzo – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2018, IPA (International Photo Awards), Primo Premio, Libro Fotografico “Sottopelle” di Paolo Sollazzo – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

2019, MIFA (Moscow International Foto Awards), Premio Silver, Libro Fotografico “Unusual Visions” di Emiliano Pinnizzotto – Edizione Graffiti (Direzione Artistica).

Per scelta non ha mai partecipato personalmente a concorsi.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

·        Video-intervista a Gianni Pinnizzotto sul rapimento di Aldo Moro, 40 anni dopo https://www.youtube.com/watch?v=vgQGNx_ohnI

·        Rainews24 Video-intervista a Gianni Pinnizzotto https://www.youtube.com/watch?v=ipto2UeOtuA

·        Tg5 Mostra Fotografica Graffiti " Perù, tan lejos tan cerca"  https://www.youtube.com/watch?v=KdZD09I5Of

·        Rai Radio1 Intervista a Gianni Pinnizzotto - Mostra Fotografica “Perù, tan lejos tan cerca" https://www.youtube.com/watch?v=W7U-eRkthfg [[Categoria:Fotografi italiani]]