Ossido di potassio

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Ossido di potassio
Struttura cristallina
Struttura cristallina
Nome IUPAC
ossido di dipotassio
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareK2O
Peso formula (u)94,196
Aspettosolido grigio
Numero CAS12136-45-7
Numero EINECS235-227-6
PubChem9989219
SMILES
[O-2].[K+].[K+]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)2,35
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
Corrosivo
Frasi R20/21/22-34-36/37/38
Frasi Sn.d.

L'ossido di dipotassio (K2O) è un composto ionico di potassio e ossigeno. Questo solido giallo pallido, il più semplice degli ossidi di potassio, è un composto raro e altamente reattivo. Alcuni materiali di commercio, come fertilizzanti e cementi, vengono dosati assumendo la composizione percentuale che sarebbe equivalente alla miscela di composti chimici K2O.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

L'ossido di potassio è prodotto dalla reazione di ossigeno e potassio; questa reazione fornisce perossido di potassio, K2O2. Il trattamento del perossido con potassio produce l'ossido:[1]

In alternativa e più convenientemente, K2O viene sintetizzato riscaldando il nitrato di potassio con il potassio metallico:

Un'altra possibilità è di riscaldare il perossido di potassio a 500 °C che si decompone a quella temperatura dando ossigeno puro e ossido di potassio:

L'idrossido di potassio non può essere ulteriormente disidratato nell'ossido ma può reagire con il potassio fuso per produrlo, liberando l'idrogeno come sottoprodotto:

Proprietà e reazioni[modifica | modifica wikitesto]

K2O cristallizza nella struttura dell'antifluorite. In questo motivo le posizioni degli anioni e dei cationi sono invertite rispetto alle loro posizioni in CaF2, con ioni di potassio coordinati a 4 ioni di ossido e ioni di ossido coordinati a 8 ioni potassio[2]. K2O è un ossido basico e reagisce con l'acqua violentemente per produrre l'idrossido di potassio caustico. Essendo inoltre deliquescente, può reagire assorbendo l'acqua dall'atmosfera.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Holleman, A. F.; Wiberg, E. "Inorganic Chemistry" Academic Press: San Diego, 2001. ISBN 0-12-352651-5.
  2. ^ E. Zintl, A. Harder e Dauth B., Gitterstruktur der oxyde, sulfide, selenide und telluride des lithiums, natriums und kaliums, in Zeitschrift für Elektrochemie und Angewandte Physikalische Chemie, vol. 40, 1934, pp. 588–93.

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