Marzabotto
Marzabotto comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Valentina Cuppi (PD) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 44°20′N 11°12′E / 44.333333°N 11.2°E |
Altitudine | 130 m s.l.m. |
Superficie | 74,53 km² |
Abitanti | 6 801[1] (30-6-2022) |
Densità | 91,25 ab./km² |
Frazioni |
|
Comuni confinanti | Grizzana Morandi, Monte San Pietro, Monzuno, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 40043 |
Prefisso | 051 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 037036 |
Cod. catastale | B689 |
Targa | BO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 341 GG[3] |
Nome abitanti | marzabottesi |
Patrono | san Giuseppe e san Carlo |
Giorno festivo | 19 marzo |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Marzabotto (Marzabòt in dialetto bolognese montano medio[4]) è un comune italiano di 6 801 abitanti della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna. Fa parte dell'Unione dell'Appennino Bolognese.
Il comune è tristemente famoso per l'eccidio di Marzabotto compiuto durante la seconda guerra mondiale.
Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]
Di origine incerta è il nome dell'abitato di Marzabotto, probabilmente derivato dalla trascrizione italiana della parola marzabòt, che in bolognese significa caprimulgo. Non è chiaro se tale nome sia da attribuirsi ad un antroponimo (soprannome di qualche abitante al tempo particolarmente rilevante) o all'abbondanza di uccelli di questa specie che ancora oggi popolano le foreste circostanti il paese e il Parco Storico di Monte Sole: quello che è certo è che tale nome è stato attribuito ufficialmente all'abitato solo nel 1880, sostituendo la denominazione precedente di Caprara sopra Panico.
Altre etimologie più o meno fantasiose giustificano questo nome con altri fenomeni, tra cui la presenza di botti per la macerazione della canapa (in bolognese: merza in tal bott) o il ricordo di un'antica festa nel mese di marzo in cui si soleva sparare e provocare pertanto dei botti.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Antichità[modifica | modifica wikitesto]

Il pianoro su cui sorge Marzabotto è abitato sin da tempi molto antichi. Parte integrante dell'Etruria padana, sul suo territorio vi sono i resti di una città etrusca risalente al VI secolo a.C. identificata con l'antica Kainua[5][6]. L'esistenza della città è nota fin dal 1551[7].
Storia contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Il centro abitato di Marzabotto si è sviluppato in tempi relativamente recenti. Durante la seconda guerra mondiale il paese fu teatro e vittima della strage di Marzabotto (29 settembre 1944) perpetrata dai nazifascisti.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Marzabotto è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione perché è stata insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici patiti dalle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:
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Medaglia d'oro al valor militare |
«Incassata fra le scoscesi rupi e le verdi boscaglie della antica terra etrusca, Marzabotto preferì ferro, fuoco e distruzioni piuttosto che cedere all'oppressore. Per 14 mesi sopportò la dura prepotenza delle orde teutoniche che non riuscirono a debellare la fierezza dei suoi figli arroccati sulle aspre vette di Monte Venere e di Monte Sole sorretti dall'amore e dall'incitamento dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Gli spietati massacri degli inermi giovanetti, delle fiorenti spose e dei genitori cadenti non la domarono ed i suoi 1830 morti riposano sui monti e nelle valli a perenne monito alle future generazioni di quanto possa l'amore per la Patria. 8 settembre 1943 - 1º novembre 1944» — 24 aprile 1948[8] |
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
- La città etrusca di Kainua
- La Pieve di Panico
- Parco regionale storico di Monte Sole
- Sacrario ai caduti di Marzabotto
- Ponte delle streghe, passerella sul Reno tra Lama di Reno e Marzabotto
- Castello di Medelana, abbandonato[9][10]
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 778 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Marzabotto sorge lungo la strada statale 64 Porrettana, la principale via di comunicazione con Bologna, ed è servita dalla stazione omonima posta sulla ferrovia Porrettana. Nel territorio comunale sono presenti altre due stazioni sulla stessa linea: una a Lama di Reno ed un'altra a Pian di Venola.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
- Classificazione climatica: zona E, 2341 GR/G
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Primo cittadino | Partito | Mandato | Elezione | |||
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Inizio | Fine | |||||
Dante Cruicchi | Partito Comunista Italiano | 1975 | 1980 | Elezioni 1975 | ||
1980 | 12 luglio 1985 | Elezioni 1980 | ||||
Romano Franchi | Partito Comunista Italiano | 12 luglio 1985 | 1990 | Elezioni 1985 | ||
Partito Democratico della Sinistra | 1990 | 21 maggio 1993 | Elezioni 1990 | |||
Umberto Conti | Partito Democratico della Sinistra | 21 maggio 1993 | 24 aprile 1995 | |||
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Andrea De Maria | Partito Democratico della Sinistra | 24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Elezioni 1995 | |
Democratici di Sinistra | 14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Elezioni 1999 | |||
Edoardo Masetti | Democratici di Sinistra | 14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Elezioni 2004 | ||
Romano Franchi | Partito Democratico | 8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Elezioni 2009 | ||
26 maggio 2014 | 7 giugno 2019 | Elezioni 2014 | ||||
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Valentina Cuppi | Partito Democratico | 7 giugno 2019 | in carica | Elezioni 2019 |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
- ^ Romolo Augusto Staccioli, Gli etruschi. Un popolo tra mito e realtà, Newton Compton Editori, 2005, pag. 186.
- ^ Elisabetta Govi (a cura di), Marzabotto una città etrusca, Ante Quem, 2007, pag. 65
- ^ Elisabetta Govi (a cura di), Marzabotto una città etrusca, Ante Quem, 2007, pag. 4.
- ^ [1].
- ^ Il castello di Medelana, l'affascinante fortezza abbandonata dell'Appennino, su BolognaToday. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ Fabrizio Carollo, LUOGHI ABBANDONATI - 3) Il Castello di Medelana, su Renonews.it, 30 maggio 2019. URL consultato il 2 giugno 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marzabotto
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.marzabotto.bo.it.
- Marzabòtto, su sapere.it, De Agostini.
- Comitato regionale per le onoranze ai Caduti di Marzabotto, su martirimarzabotto.it.
- La Memoria Storica di Marzabotto, su comune.marzabotto.bo.it. URL consultato il 7 ottobre 2004 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2004).
- Scuola di Pace di Monte Sole, su montesole.org.
- Parco storico di Monte Sole, su enteparchi.bo.it.
Controllo di autorità | BNF (FR) cb120887317 (data) |
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