Jaguar Racing

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Panasonic Jaguar Racing
SedeBandiera del Regno Unito Regno Unito
Categorie
Formula 1
Formula E
Dati generali
Anni di attivitàdal 1999
FondatoreBandiera del Regno Unito William Lyons
DirettoreBandiera del Regno Unito Tim Newton
Formula 1
Anni partecipazioneDal 2000 al 2004
Miglior risultato7º posto (2002, 2003, 2004)
Gare disputate85
Vittorie0
Formula E
Anni partecipazioneDal 2016
Miglior risultato2º (2020-2021, 2022-2023)
Gare disputate98
Vittorie13
Aggiornamento: E-Prix di Dirʿiyya 2024
Piloti nel 2024
9 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans
37 Bandiera della Nuova Zelanda Nick Cassidy
Vettura nel 2024Jaguar I-Type 6
Note
In Formula 1, erede della Stewart Grand Prix e sostituita dalla Red Bull Racing

Jaguar Racing è il reparto corse della casa automobilistica Jaguar. Dal 2016 partecipa al campionato di Formula E con il nome di Panasonic Jaguar Racing.

In precedenza, ha partecipato al Campionato mondiale di Formula 1 dal 2000 al 2004 dopo aver rilevato la Stewart Grand Prix. In queste stagioni i risultati si sono fatti attendere, anche a causa di continui cambiamenti nella struttura tecnica e direttiva, e così la casa automobilistica Ford proprietaria del marchio Jaguar e della scuderia ha ceduto tutta la struttura alla Red Bull Racing.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La scuderia Jaguar nasce dopo l'acquisto nel 1999 della Stewart Grand Prix da parte del gruppo Ford. La scudiera prende il nome Jaguar nell'ambito di un progetto di promozione della casa automobilistica inglese.

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Stagione 2000[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000 la Jaguar debutta con i piloti Eddie Irvine e Johnny Herbert.

Nelle prime due gare si ritirano entrambi i piloti, nella settima, il Gran Premio di Monaco, Irvine termina al quarto posto, ottenendo così i primi tre punti nella storia del team inglese.

Nel Gran Premio d'Austria Irvine non partecipa a causa di forti dolori addominali, e viene così sostituito da Luciano Burti[1].

Nelle gare successive Irvine ed Herbert ottengono solo risultati al di fuori della zona punti o ritiri. Nell'ultima gara, il Gran Premio della Malesia il pilota nordirlandese arriva sesto al traguardo, ottenendo quindi un punto.

La Jaguar termina di conseguenza il campionato al 9º posto con 4 punti iridati.

Stagione 2001[modifica | modifica wikitesto]

Pedro de la Rosa durante il Gran Premio del Canada 2001

Nella stagione 2001 la Jaguar comincia il campionato con Eddie Irvine e Luciano Burti. Il pilota italo-brasiliano viene però ingaggiato dalla Prost Grand Prix dopo il Gran Premio di San Marino, e il suo posto alla Jaguar viene preso da Pedro de la Rosa, in quel momento collaudatore della scuderia.

Nel Gran Premio di Monaco Irvine termina la gara al 3º posto, ottenendo così i primi punti della stagione e il primo podio nella storia della Jaguar. Nel Gran Premio successivo, in Canada, De La Rosa arriva sesto, portando quindi un altro punto alla scuderia inglese.

Il pilota spagnolo ottiene altri due punti nel Gran Premio d'Italia, concludendo la gara al 5º posto, risultato che verrà bissato da Irvine nel Gran Premio degli Stati Uniti. La posizione finale nel campionato costruttori è l'8º posto, con 9 punti.

Stagione 2002[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 2002 vengono confermati Irvine e De La Rosa. Il campionato della Jaguar inizia con un quarto posto di Irvine in Australia, in una gara caotica che vede solo 8 piloti al traguardo (De La Rosa arriva 8º con 5 giri di ritardo a causa dei problemi elettrici che lo hanno costretto ad una lunga sosta ai box).

Nelle dodici gare successive il team inglese non ottiene punti (Irvine si ritira ben 10 volte, De La Rosa 5). Nel Gran Premio del Belgio Irvine arriva 6º, e nel successivo Gran Premio d'Italia ottiene il terzo posto (secondo ed ultimo podio nella storia della Jaguar Racing).

Le buone prestazioni delle ultime gare consentono alla Jaguar di migliorare il risultato dell'anno precedente, terminando il campionato al 7º posto con 8 punti.

Stagione 2003[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 2003 Irvine e De La Rosa vengono sostituiti dall'australiano Mark Webber e dal brasiliano Antônio Pizzonia.

Nel terzo Gran Premio, in Brasile, Webber ottiene il primo posto nelle prequalifiche del venerdì (sul bagnato) e il terzo posto in griglia nelle qualifiche. La gara viene condizionata dalla pioggia, e Webber si ritira per un incidente. I detriti rimasti in pista causano un incidente di Alonso, e viene così esposta la bandiera rossa. Webber viene classificato al 7º posto, ma il venerdì successivo alla gara i risultati vengono modificati e il pilota australiano viene retrocesso al 9º posto.

Nei Gran Premi successivi Webber ottiene altri buoni risultati sia in qualifica (3º posto anche in Ungheria) sia in gara. Va punti sette volte, ottenendo quattro 7° e tre 6° posti.

Pizzonia invece viene surclassato dal compagno di squadra, e quindi a partire dal Gran Premio di Germania viene sostituito da Justin Wilson, il quale va a punti solamente a Indianapolis, giungendo 8º. Nella gara statunitense, disputata con condizioni meteo mutevoli, anche Webber effettua inizialmente una buona prestazione, portandosi addirittura in testa alla corsa[2], prima di ritirarsi per un'uscita di pista.

Nel campionato costruttori la Jaguar, dopo aver lottato a lungo per il quinto posto, termina in settima posizione, superata a una gara dalla fine dalla Sauber; grazie al nuovo sistema di punteggio i punti ottenuti sono 18, massimo storico della squadra.

Stagione 2004[modifica | modifica wikitesto]

Il collaudatore Björn Wirdheim durante il Gran Premio di Francia 2004

Nella stagione 2004 Webber viene riconfermato, mentre Wilson viene sostituito dall'austriaco Christian Klien forte della sponsorizzazione della Red Bull, che apparì come sponsor sulle vetture durante la stagione.

Nelle qualifiche del Gran Premio della Malesia Webber ottiene la seconda posizione, risultato vanificato in gara da una partenza lenta.

Il pilota australiano va a punti quattro volte (miglior risultato un 6º posto in Germania), Klien ottiene solo un 6º posto in Belgio. La stagione si conclude con un incidente tra i due piloti in Brasile[3].

Per il terzo anno consecutivo il team termina il campionato al 7º posto, con 10 punti.

Nel corso della stagione il team è protagonista di due episodi curiosi: nel Gran Premio di Monaco, nell'ambito di un progetto di sponsorizzazione, vengono incastonati diamanti nel musetto delle vetture, di cui uno viene perduto in un incidente di Klien alla curva della Stazione[4]; e nelle ultime gare un meccanico porta ai box un asino gonfiabile che acquisisce notorietà[3] e viene autografato anche da Bernie Ecclestone e Max Mosley.

Al termine della stagione il team viene ceduto alla Red Bull, e diventa così Red Bull Racing.

Formula E[modifica | modifica wikitesto]

Una Spark-Jaguar I-Type 3 la Motor Show di Parigi del 2018

Il 15 dicembre 2015 viene annunciata l'iscrizione del team al campionato di Formula E 2016-2017 in collaborazione con la Williams.[5] Nell'aprile successivo la squadra nomina come test driver l'indiano Narain Karthikeyan.[6]

Stagione 2016-17[modifica | modifica wikitesto]

La vettura per il primo anno di partecipazione al Campionato di Formula E è denominata Jaguar I-Type 1.[7] I piloti saranno il neozelandese Mitch Evans ed il britannico Adam Carroll. Nelle prime due gare la vettura non si dimostra competitiva con i piloti costretti nelle ultime posizioni. A Buenos Aires Mitch Evans riesce ad entrare nella top ten in qualifica e in gara sfiora la zona punti, salvo poi essere penalizzato di 5 secondi per eccesso di velocità sotto full course yellow. La scuderia ottiene i primi punti a Città del Messico grazie ad Evans (4°) e Carroll (8°). Il neozelandese ottenne un 10º e un 9º posto nelle successive 2 gare, uniti ad un settimo posto a Montréal mentre Carroll giunse 10° a New York 1. Generalmente comunque le vetture si trovavano spesso nelle retrovie. A fine stagione la Jaguar è ultima nel campionato costruttori con 27 punti.

Stagione 2017-18[modifica | modifica wikitesto]

Per la stagione 2017-2018 arriva nel team Nelson Piquet Jr. che affianca il confermato Mitch Evans. Nel primo doppio appuntamento il team ottiene un 4º posto con Piquet, e successivamente coglie il primo podio con Evans (grazie alla squalifica del vincitore Daniel Abt) dopo essere scattato dalla quarta posizione. Nelle 3 gare successive Piquet ottiene due quarti e un sesto posto, trovandosi spesso a lottare per il podio, mentre Evans ottiene un settimo e un sesto posto. La squadra termina la stagione al sesto posto della classifica a squadre.

Stagione 2018-19[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione successiva vengono confermati entrambi i piloti.[8] A metà stagione, tra la sesta e la settima tappa, la squadra sostituisce Nelson Piquet Jr. con Alex Lynn.[9] All'E-Prix di Roma Evans ottiene la prima vittoria nella storia del team. A fine stagione, il team risulta 7º in classifica costruttori, con 116 punti conquistati.

Stagione 2019-20[modifica | modifica wikitesto]

Per la stagione 2019-20 la Jaguar conferma l'esperto Mitch Evans mentre al suo fianco debutta in Formula E James Calado. Durante la stagione Evans ha conquistato una vittoria nell'E-Prix del Messico e un podio in Cile. Il team termina il campionato al 7º posto in classifica costruttori con 81 punti all'attivo.

Stagione 2020-21[modifica | modifica wikitesto]

Per la stagione 2020-21 la scuderia conferma Mitch Evans e ingaggia Sam Bird che fino alla scorsa stagione aveva corso per la Virgin. Fin da subito i due piloti ottengono buoni risultati, infatti Evans conquista un podio in Gara 1 dell'E-Prix di Dirʿiyya, mentre Bird vince Gara 2. La scuderia inoltre conquista un doppio podio nella Gara 1 dell'E-Prix di Roma, con Bird secondo ed Evans terzo. Dopo alcuni podi conquistati da Evans e la vittoria di Bird nell'E-Prix di New York, la squadra termina il campionato al 2º posto con 177 punti, miglior risultato da quando Jaguar compete in questa categoria.

Stagione 2021-22[modifica | modifica wikitesto]

La scuderia conferma la coppia di piloti dell'anno precedente in vista della stagione 2021-22. I risultati di maggior spicco portano tutti la firma di Evans, che conquista quattro vittorie agli appuntamenti di Roma (gara 1 e 2), Giacarta e Seoul, per un totale di 7 podi stagionali, che proietteranno difatti Evans al secondo posto in classifica piloti. La squadra chiude il campionato al 4º posto in classifica costruttori con 231 punti all'attivo.

Stagione 2022-23[modifica | modifica wikitesto]

Anche per la stagione 2022-23 la scuderia conferma la coppia Bird-Evans. Dopo alcuni risultati altalenanti, entrambi i piloti conquistano numerosi podi; Bird conquista tre terzi posti e un secondo piazzamento all'E-Prix di Berlino, Evans invece contribuisce con sette podi complessivi, conditi da quattro vittorie agli appuntamenti di San Paolo, Berlino, Roma e Londra. La squadra termina la stagione al 2º posto con 292 punti, eguagliando il miglior risultato ottenuto nella stagione 2020-21 e aumentando il numero di punti all'attivo.

Stagione 2023-24[modifica | modifica wikitesto]

Per la stagione 2023-24, il team conferma Mitch Evans e decide di ingaggiare Nick Cassidy[10], che nella stagione precedente aveva corso per Envision, al posto del partente Bird. Il nuovo pilota si presenta subito bene, raccogliendo tre podi e una vittoria a Dirʿiyya nelle prime tre gare.

Piloti[modifica | modifica wikitesto]

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Mark Webber al volante della sua Jaguar durante il Gran Premio degli Stati Uniti 2004.

Formula E[modifica | modifica wikitesto]

Risultati Sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2000 R1 Cosworth CR-2 B Bandiera del Regno Unito Irvine Rit Rit 7 13 11 Rit 4 13 13 SP 10 8 10 Rit 7 8 6 4
Bandiera del Brasile Burti 11
Bandiera del Regno Unito Herbert Rit Rit 10 12 13 11 9 Rit Rit 7 Rit Rit 8 Rit 11 7 Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2001 R2 Cosworth CR-3 M Bandiera del Regno Unito Irvine 11 Rit Rit Rit Rit 7 3 Rit 7 Rit 9 Rit Rit NP Rit 5 Rit 9
Bandiera del Brasile Burti 8 10 Rit 11
Bandiera della Spagna De La Rosa Rit Rit Rit 6 8 14 12 Rit 11 Rit 5 12 Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2002 R3 Cosworth CR-3
Cosworth CR-4
M Bandiera del Regno Unito Irvine 4 Rit 7 Rit Rit Rit 9 Rit Rit Rit Rit Rit Rit 6 3 10 9 8
Bandiera della Spagna De La Rosa 8 10 8 Rit Rit Rit 10 Rit 11 11 9 Rit 13 Rit Rit Rit Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2003 R4 Cosworth CR-5 M Bandiera dell'Australia Webber Rit Rit 9 Rit 7 7 Rit 7 6 6 14 11 6 7 Rit 11 18
Bandiera del Brasile Pizzonia 13 Rit Rit 14 Rit 9 Rit 10 10 10 Rit
Bandiera del Regno Unito Wilson Rit Rit Rit 8 13
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2004 R5 Cosworth CR-6 M Bandiera dell'Australia Webber Rit Rit 8 13 12 Rit 7 Rit Rit 9 8 6 10 Rit 9 10 Rit Rit 10
Bandiera dell'Austria Klien 11 10 14 14 Rit Rit 12 9 Rit 11 14 10 13 6 13 Rit 12 14
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Formula E[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Vettura Gomme No. Piloti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Punti Pos
2016-17 Spark-Jaguar I-Type 1 M HKG MAR BNA MEX MON PAR BER NYC MTR 27 10º
47 Bandiera del Regno Unito Adam Carroll 12 14 17 8 14 15 14 16 10 11 16 14
20 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans Rit 17 13 4 10 9 Rit 17 NC Rit 7 12
2017-18 Spark-Jaguar I-Type 2 M HKG MAR SAN MEX PDE ROM PAR BER ZUR NYC 119
3 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Jr. 4 12 4 6 4 Rit Rit Rit 12 Rit Rit 7
20 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans 12 3 11 7 6 4 9 15 6 7 Rit 6
2018-19 Spark-Jaguar I-Type 3 M DIR MAR SAN MEX HKG SAY ROM PAR MON BER BRN NYC 116
3 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Jr. 10 14 11 Rit Rit Rit
Bandiera del Regno Unito Alex Lynn 12 Rit 8 Rit 7 Rit 16
20 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans 4 9 6 7 7 9 1 16 6 12 2 2 17
2019-20 Spark-Jaguar I-Type 4 M DIR SAN MEX MAR BER 81
20 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans 10 18 3G 1G 6 13 12* 9 7 7* 11
51 Bandiera del Regno Unito James Calado 16 7 8 SQ 16 15 20 Rit 17
Bandiera del Regno Unito Tom Blomqvist 12 17
2020-21 Spark-Jaguar I-Type 5 M DIR ROM VAL MON PUE NYC LON BER 177
20 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans 3 Rit 3 6 Rit 15 3 8 9 Rit 13 14 3 3* Rit*
10 Bandiera del Regno Unito Sam Bird Rit 1 2* Rit* SQ* 14 7* Rit 12 9* 1G* Rit* Rit* Rit 7
2021-22 Spark-Jaguar I-Type 5 M DIR MEX ROM MON BER GIA MAR NYC LON SEO 231
9 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans 10* 21 19 1 1 2 5* 10 1* 3 11 3 5* Rit 1 7*
10 Bandiera del Regno Unito Sam Bird 4 15 15 5 Rit Rit 7 11 10 9 7 5 Rit 8 13 14
2022-23 Spark-Jaguar I-Type 6 H MEX DIR HYD CAP SAP BER MON GIA POR ROM LON 292
9 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans 8 10 7 Rit 11 1 1 4 2 Rit 3 4 1 Rit 1 2
10 Bandiera del Regno Unito Sam Bird Rit 3 4 Rit NP 3 2 19 16 20 NP 17 Rit 3 4 7
2023-24 Spark-Jaguar I-type 6 H MEX DIR SAP TOK MIS MON BER SHA POR LON 78
9 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans 5 5 10
37 Bandiera della Nuova Zelanda Nick Cassidy 3 3 1
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto=Pole position
Corsivo=Giro più veloce
Solo prove/Terzo pilota Non qualificato Ritirato/Non class. Squalificato Non partito

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La giornata nera di Schumi, La Repubblica, 15 luglio 2000, p. 50. URL consultato il 5 giugno 2018.
  2. ^ Stati Uniti 2003, giro per giro, su statsf1.com. URL consultato il 5 giugno 2018.
  3. ^ a b (EN) Webber 'gutted' after Jaguars collide, su abc.net.au, 25 ottobre 2004. URL consultato il 5 giugno 2018.
  4. ^ Colpo grosso a Montecarlo. La Jaguar perde un diamante, su repubblica.it, 23 maggio 2004. URL consultato il 1º novembre 2013.
  5. ^ Formula E, arriva la Jaguar, su autosprint.corrieredellosport.it, 15 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  6. ^ Gabriele Testi, F.E., la Jaguar Racing è in contatto con Anthony Davidson, su it.motorsport.com.
  7. ^ Faraday Future enters Formula E with Dragon Racing, su autosport.com.
  8. ^ Jaguar svela la sua I-Type 3 Gen2 e conferma Piquet Jr ed Evans per la prossima stagione, su motori.ilmattino.it, 20 settembre 2018. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  9. ^ (EN) Sam Smith, Jaguar, Piquet Part Ways; Lynn Set to Replace – e-racing365, su e-racing365.com. URL consultato il 24 luglio 2019.
  10. ^ Marco Belloro, Mercato piloti: Cassidy scappa da Envision, c'è la Jaguar | FormulaPassion, su FormulaPassion.it, 7 agosto 2023. URL consultato il 3 marzo 2024.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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