Villa Piccolo

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Villa Piccolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Divisione 1Sicilia
LocalitàCapo d’Orlando
IndirizzoStrada Statale 113 3, 98071 Capo d'Orlando e Strada Statale 113, 98071 Capo d'Orlando
Informazioni generali
CondizioniIn uso
UsoVilla museo
Realizzazione
CommittenteFamiglia Piccolo di Calanovella

Villa Piccolo sorge a pochi chilometri da Capo d'Orlando, comune italiano della città metropolitana di Messina in Sicilia. Costruita alla fine del IX secolo, fu dimora dei Piccolo, i fratelli Casimiro Piccolo (Barone di Calanovella), Lucio Piccolo e Agata Giovanna, che vi dimorarono fino alla morte. Il primo si dedicò alla fotografia, all'occultismo e ad acquerelli di genere fantastico, il secondo è noto per le sue liriche, la sorella Agata Giovanna fu invece appassionata di botanica. Insieme a loro visse a Villa Piccolo (un tempo chiamata Villa Vina) anche la madre, la baronessa Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, fino all'anno della sua morte avvenuta nel 1954.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La casa-museo e il parco[modifica | modifica wikitesto]

Le stanze che compongono il museo di Villa Piccolo vedono concentrare in ciascun ambiente gli oggetti dei personaggi che ricordano, così la stanza del poeta Lucio raccoglie le sue foto e le prime stampe delle sue poesie, incorniciate, insieme ad oggetti cari e, a suo dire, carichi di valenza ispiratrice del passato, la stanza di Casimiro ha le sue foto e i suoi apparecchi fotografici, insieme a tavolozze, acquarelli e pensieri che sembrano fondersi fino a ridefinire i contorni del valore stesso del tratto, la stanza di Agata Giovanna, con i suoi candelabri rosa e i suoi ricami, offre al visitatore la vista di una copia, certamente rara, della sua unica pubblicazione sullo studio della Puya Berteroniana, unico esemplare in Europa presente e vegeto a villa Piccolo.

Viale della villa, testimonianza dell'interesse botanico della sorella Agata Giovanna

Di particolare interesse, anche la sala da pranzo, con il tavolo e il posto perennemente apparecchiato per la madre dei Piccolo, Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò. Oggi come al tempo in cui i tre fratelli vissero nella dimora orlandina.

Una stanza molto visitata è quella degli ospiti, che ebbe quale ospite fisso nei periodi estivi, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l'autore del Gattopardo e cugino in primo grado dei Piccolo. Sua madre Beatrice, infatti, era sorella di Teresa Mastrogiovanni. Qui sono state scritte diverse celebri pagine del romanzo e proprio da Villa Piccolo, dopo la morte di Lampedusa, Lucio Piccolo spedì alla Mondadori il dattiloscritto originario del Gattopardo, poi rifiutato, prima di essere infine pubblicato da Feltrinelli.

Nella casa museo sono archiviati poco meno di 2400 libri ed altri sono in fase di restauro. Comprende fra gli altri: “l'io trascendentale” di Barlé, “Mistici e maghi del Tibet” di David-Neel, “Poesia e non poesia” di Croce, “Dialoghi” di Platone, “La monadologia” di Leibniz, “Del senso delle cose e della magia” di Campanella, “Essere e tempo” di Heidegger, “La Phenomenologie de l'esprit” Hegel, “Uomini 22 e città 3” di Prezzolini, “Paradossi” di Nordeau, “Raccolta di tutti i sovrani decreti di Sicilia”, Enciclopedia Britannica” the University of Chicago, libri di Fogazzaro, De Amicis, Deledda e D'annunzio in copie dell'epoca, alcuni anni iella raccolta completa di Scienze e Vita, tutte le opere di A. Dumas, annate dal 1949 al 54 di Psychic News, dal 1949 al '60 di Luce e Ombra, tutti gli scrittori del ‘900 dai più conosciuti ai meno emergenti frutto della gara tra Lucio e Tomasi fra chi era in grado di scoprire per prima i nuovi talenti e le avanguardie del pensiero in Europa, insieme alle enciclopedia di arte culinaria e le riviste di moda d'oltralpe di Agata Giovanna, Pirandello, Vittoriani, Sciascia, Verga ovviamente, insieme a Bufalino e Dalla Chiesa, con Byron, Wilde, Shakespeare, Dostoievski e Beaumarchais, Moravia, Balzac, Calvino, Kafka, Tasso, Carducci e La Fontaine, Borges e Casanova, Giusti e Goethe, Pizzuto e Leopardi, Papini e Villari, Depardieu e Forster, Malpiero e Guerrazzi, Stenda, Maupassant, Flaubert e C. G. Jung, Hugo e Della Casa, Boiardo ed Aristofane, Sallustio ed Evola, Fenelon e La Fitte, e ovviamente i libri di Lucio Piccolo … e fra tante preziosità è nascosta una chicca da amatori : il libro dei soci del Bellini.

Nel parco, merita una menzione il "cimitero dei cani", nel quale sono seppelliti i cani (ma anche i gatti) di famiglia. In tutto sono presenti 35 piccole tombe, che i Piccolo vollero riservare ai loro animali domestici.

Ulteriore menzione merita l'esedra su cui è posto un grande sedile in pietra, ove avevano l'abitudine di riposare Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Lucio Piccolo, all'ombra di un grande pino marittimo, ribattezzato il "pino di Lampedusa".

La fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella è un ente morale[1] che gestisce la casa-museo e il parco di Villa Piccolo. Fu fondata 28 marzo 1970 col testamento del barone Casimiro Piccolo di Calanovella alla morte del poeta Lucio Piccolo, per evitare che il patrimonio culturale, librario, naturalistico e artistico del parco di villa Piccolo andasse disperso[2].

La fondazione promuove ogni anno un programma di iniziative culturali, tese a valorizzare la cultura siciliana, la conservazione della memoria storica della famiglia Piccolo di Calanovella, la gestione del museo[3] e del parco di villa Piccolo. La rassegna prende il nome di "Ingressi di paesaggi" (da una frase di Lucio Piccolo). Al suo interno il ciclo culturale "Le Porte del Sacro" ideato da Alberto Samonà.

Presidente storico della Fondazione Piccolo è stato il giornalista e scrittore Bent Parodi[4], che ha guidato l'ente fino al dicembre 2009. Il cda è attualmente presieduto dall'avvocato Andrea Pruiti Ciarello, eletto presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella nel 2019.

Fanno attualmente parte del Consiglio di Amministrazione:

La fondazione si è occupata negli anni della valorizzazione della figura di Lucio Piccolo, dell'arte di Casimiro Piccolo e del legame tra Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la famiglia Piccolo[5], con la proposta di testi[6], conservando anche importanti inediti di lettere di Tomasi di Lampedusa[7].

A cura della Fondazione è edita una collana libraria, ribattezzata "I quaderni dell'Almagesto", diretta da Aurelio Pes.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Riconoscimento come ente morale con il decreto del presidente della Repubblica n. 20 del 27 marzo 1972.
  2. ^ Lego la nuda proprietà dell'intero mio patrimonio mobili e immobili, alla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, avente lo scopo di incrementare con premi annuali la cultura letteraria poetica, nonché gli studi agrari nella regione siciliana ... Volontà testamentarie di Casimiro Piccolo Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive.
  3. ^ agatirno.it
  4. ^ ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com[collegamento interrotto]
  5. ^ Natale Tedesco, Giuseppe Amoroso Lucio Piccolo, Giuseppe Tomasi: le ragioni della poesia, le ragioni della prosa Flaccovio, 1999
  6. ^ disiu.it. URL consultato il 28 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Viaggio in Europa: epistolario 1925-1930, Mondadori, 2006, books.google.it

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]