Chions

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Chions
comune
Chions – Stemma
Chions – Bandiera
Chions – Veduta
Chions – Veduta
Chiesa di Chions
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoDiego Armellin (vicesindaco f.f.) dal 1-9-2023
Territorio
Coordinate45°51′N 12°43′E / 45.85°N 12.716667°E45.85; 12.716667 (Chions)
Altitudine16 m s.l.m.
Superficie33,45 km²
Abitanti5 032[2] (20-5-2023)
Densità150,43 ab./km²
FrazioniBasedo, Chions, Taiedo, Torrate[1], Villotta (sede comunale)
Comuni confinantiAzzano Decimo, Cinto Caomaggiore (VE), Fiume Veneto, Pramaggiore (VE), Pravisdomini, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena
Altre informazioni
Cod. postale33083
Prefisso0434
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT093013
Cod. catastaleC640
TargaPN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 665 GG[4]
Nome abitantichionsesi
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Chions
Chions
Chions – Mappa
Chions – Mappa
Posizione del comune di Chions nella ex provincia di Pordenone
Sito istituzionale

Chions (Chions in veneto[senza fonte] e Cjons in friulano occidentale[5]) è un comune italiano sparso di 5 032 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Compare per la prima volta nel 1072 come «villa Caum», poi nel 1184 come «villa Chaum» e nel 1264 come «Caono».

Le prime ipotesi etimologiche sono quelle proposte, con riserva, da Giovanni Frau: da *cagociu, soprannome affibbiato a una persona altezzosa (da cacare), o da *cucutia "zucca", in entrambi i casi seguiti dal suffiso -ōne. Decisamente più convincenti quelle formulate in seguito da Pier Carlo Begotti, che lo ritiene derivato dal latino cavus "canale artificiale", con l'aggiunta dello stesso suffisso -ōne. La -s finale non è etimologica, ma si è aggiunta per analogia con altri toponimi friulani[6][7].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La zona, dai terreni fertili e ricca di acque, doveva essere abitata già al tempo dei Celti e forse anche prima, tuttavia le prime testimonianze certe risalgono all'epoca romana. In questo periodo l'attuale Chions venne inquadrata nell'agro di Concordia e il territorio fu centuriato. La sistemazione agraria del periodo sussiste ancora nelle odierne campagne.

La chiesa parrocchiale

Chions e le sue frazioni si formarono successivamente alle invasioni barbariche probabilmente sui resti di insediamenti più antichi, ma l'abitato di Villa Caum è attestato solo dal 1072. In questo periodo vi sorgeva una centa (un piccolo fortilizio a carattere rurale), di cui resta ancora traccia in una zona di terreno rialzato e nel campanile della parrocchiale, ricavato forse da una torre. Tra il Tre e il Quattrocento fu feudo dei Panigai (mentre Villotta e Torrate erano degli Sbrojavacca).

Passata poi alla Serenissima come tutto il Friuli, Chions visse per secoli un periodo di tranquillità. Solo tra il 1575 e il 1585 il feudo di Tajedo fu al centro di una disputa che oppose le famiglie Altan e Savorgnan, in cui intervennero anche il doge e il patriarca di Aquileia, oltre che il granduca di Toscana, duca di Ferrara, il duca di Savoia, l'arciduca d'Austria e persino i re di Spagna e Francia[8].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Chions sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 aprile 1955.[9]

«Stemma d'argento, alla torre di rosso, murata di nero, aperta e finestrata del campo, merlata di tre alla guelfa, fondata sulla campagna diminuita, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 538, ovvero il 10,37% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[11]:

  1. Romania, 141
  2. Albania, 98
  3. India, 91
  4. Marocco, 52
  5. Burkina Faso, 24

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Comune originariamente friulanofono, negli ultimi decenni a Chions si è imposto il veneto. Già nel 1968 un'inchiesta di Amedeo Giacomini dimostrava come lo stato della lingua friulana fosse assai mediocre, essendo ormai limitata ai soli anziani. Negli stessi anni Giuseppe Francescato constatava nel veneto locale la presenza di deboli tracce di friulano, individuabili non tanto nel lessico quanto nella morfologia (in particolare nella coniugazione dei verbi)[12].

Chions è stato pertanto escluso dall'elenco ufficiale dei comuni friulanofoni[13].

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Le frazioni principali sono Villotta, Chions, Basedo, Taiedo e Torrate.

Torrate[modifica | modifica wikitesto]

Di particolare importanza storica è il borgo di Torrate, originatosi a partire dall'omonimo castello, costruito tra l'XI secolo e il XII secolo e in possesso della famiglia Sbrojavacca. Nei pressi del borgo cresce il bosco di Torrate, una macchia di vegetazione un tempo di vaste proporzioni ma che risulta oggi notevolmente ridimensionata. Torrate è sede di numerosi pozzi di approvvigionamento d'acqua per l'acquedotto basso Livenza, nonché di impianti per il trattamento dell'acqua potabile. Nelle vicinanze sono presenti infatti diverse risorgive da cui nascono svariate roggie.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

La principale via di comunicazione del comune è la ex Strada statale 251 della Val di Zoldo e Val Cellina, oggi declassificata a strada regionale. L'arteria si snoda da sudest a nordovest, attraversando Villotta.

Per quanto riguarda le autostrade, il territorio di Chions è attraversato dalla A28 che collega Portogruaro a Conegliano. Il comune è servito dallo svincolo denominato "Villotta", localizzato a sudest della stessa.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è attraversato dalla vecchia ferrovia San Vito al Tagliamento-Motta di Livenza, dismessa ormai da decenni. A Villotta si trovava la fermata "Chions-Azzano Decimo" di cui sussistono ancora i fabbricati.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio A.P.C. Chions, fondata nel 1972, militante nel campionato di Serie D 2023 - 2024 e la società Chions Fiume Volley ASD che partecipa al campionato di Serie B2 Femminile di pallavolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il borgo di Torrate non ha lo status di frazione, ma gli viene comunque riconosciuto un valore storico (cfr. lo statuto comunale).
  2. ^ {Demo.Istat.It}}
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Dizionario toponomastico fiul.net, su friul.net. URL consultato il 13 agosto 2015.
  6. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 203.
  7. ^ Carla Marcato, Chiòns, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 204, ISBN 88-11-30500-4.
  8. ^ Comune di Chions - Storia.
  9. ^ Chions, decreto 1955-04-09 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 2 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2022).
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  11. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 3 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
  12. ^ Giovan Battista Pellegrini, Introduzione all'Atlante storico-linguistico-etnografico friulano (ASLEF), Padova-Udine, Istituto di glottologia dell'Università di Padova-Istituto di filologia romanza della Facoltà di lingue e letterature straniere di Trieste, 1972, pp. 199-200.
  13. ^ Elenco dei comuni delimitati in ambito friulanofono (PDF), su arlef.it. URL consultato il 4 luglio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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