Utente:Giuuuuulllll/Parco Asburgico di Levico Terme

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Parco delle Terme
Cancello d'ingresso del Parco delle Terme di Levico
Ubicazione
StatoItalia [1]
LocalitàLevico Terme [1]
IndirizzoViale Rovigo, 1 [1]
Caratteristiche
Superficie131.669,47 mq [2]
Inaugurazione1905 [2]
GestoreServizio per il Sostegno Occupazionale e Valorizzazione Ambientale della provincia autonoma di Trento [2]
AperturaTutti i giorni
Realizzazione
IngegnereGeorg Ziehl [1]
ProprietarioProvincia autonoma di Trento [3]
Sito web

Il Parco delle Terme di Levico è il parco storico più importante della provincia autonoma di Trento, venne progettato da Georg Ziehl (1873-1953), un paesaggista-giardiniere tedesco, agli inizi del 1900 ed inaugurato nel 1905.

Si trova in Viale Rovigo 1, a Levico Terme e ricopre una superficie di 131.669,47 mq. Attualmente viene gestito dal Servizio per il Sostegno Occupazionale e Valorizzazione Ambientale della provincia autonoma di Trento ed è di proprietà della provincia autonoma di Trento.

Al suo interno sono presenti due importanti edifici per la città di Levico Terme: l'Imperial Grand Hotel Terme, in cui ogni anno alloggiano numerosi turisti e Villa Paradiso, detta anche "La casa del giardiniere", in cui vengono svolte mostre come "Forte pura salubre acqua" e "Spazi Colti".

La flora del Parco comprende circa 500 alberi, 4300 arbusti e tappezzanti e 75000 specie bulbose, per quanto riguarda la fauna, è certa la presenza di scoiattoli, cinciallegre e merli, sono infine presenti molte specie di funghi e alcune serre.

Ogni anno vengono svolte numerose attività come l'Ortinparco e im Mercatino di Natale, molto conosciuto e apprezzato in tutta la regione Trentino-Alto Adige.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1896 venne innaugurata la nuova linea ferroviaria Trento-Levico-Tezze, una tappa importante per la notorietà della città di Levico Terme,[4] meta al tempo molto apprezzata dalla nobiltà austro-ungarica, grazie alla sua notorietà come stazione termale.

La storia del Parco delle Terme di Levico iniziò nel 1898, quando il direttore della Società Levico-Vetriolo Heilquellen Giulio Adriano Pollacseck, ha acquistato un campo con viti e gelsi di 120.000 metri circa, per 100.000 fiorini. Il suo scopo, vista la notorietà della città di Levico al tempo, era quello di creare un luogo termale composto da un enorme albergo al centro di un parco altrettanto grande. Il progetto venne affidato a Georg Ziehl (1873-1953), un paesaggista-giardiniere tedesco, agli inizi del 1900; con una sola richiesta: doveva rispettare i canoni della moda ottocentesca. [2] Venne così costruito un enorme giardino termale, con un albergo al centro, ispirato al modello estetico "all'inglese", con ampi spazi aperti, molte piante e alberi e moltissimi vialetti per passeggiare. [4]

I tempi della fabbricazione furono molto brevi e nel 1905 venne inaugurato.

L'entrata principale del parco si affaccia sul viale ricco di faggi secolari, che arriva sino alla stazione ferroviaria di Levico; per questa via passa anche l'asse principale, che raggiunge l'Imperial Grand Hotel Terme. [2]

Gli alberi ad oggi più grandi, come la sequoia gigante della California, le magnolie e varie conifere, risalgono ai tempi della costruzione del parco, così come Villa Paradiso, una costruzione al centro del luogo termale in stile Liberty, che fu per decenni la residenza del giardiniere. I faggi, le altre latifoglie e le aiuole di fiori, un tempo dedicate all'elioterapia, vennero aggiunte dal direttore Alcide Saltori. Recentemente sono stati aggiunti gli abeti del Caucaso nei viali principali. [4]

Prime iniziative[modifica | modifica wikitesto]

Gli interventi susseguiti negli anni avevano modificato gli elementi principali del parco, come la presenza di specie arboree esotiche e l'alternanza di "vuoti e pieni".

Alla fine degli anni ottanta, la scuola orto-fluoro-frutticoltura di Minoprio, a Como, evidenziò la necessità di diminuire la vegetazione, dato che in alcuni punti era diventata estremamente fitta.

Alla fine degli anni novanta, il Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale, iniziò a svolgere delle vere e proprie indagini utili a classificare la vegetazione del parco in base alla sua pericolosià, così da garantire maggiore sicurezza a visitatori e lavoratori.

Nel 1998 la gestione del parco venne affidata alla provincia autonoma di Trento.

Tra il 1999 e il 2002 la provincia Autonoma di Trento e l'Università degli Studi di Firenze inziarono a documentare la storia del parco, avviando il catasto di tutte le alberature.

Tutte queste iniziative misero le basi per un progetto svolto da Mariapia Cunico e Francesca Benati, architetti del paesaggio, che consisteva in una riqualifiazione dell'area, i cui obiettivi principali erano la valorizzazione della vegetazione, dell'architettura, dell'arte e della storia. È stato ultimato nel 2007, con la sostituzione degli alberi considerati pericolosi o in eccesso con nuove specie arbustive raggruppate in aree tematiche. Nella zona ovest è stato costruito un anfiteatro verde, utilizzato per spettacoli all'aria aperta.[4]

Dal 2016 il Parco delle Terme di Levico è entrato a far parte Grandi Giardini Italiani, grazie alla sua bellezza, al suo alto livello di manutenzione e all'apertura alle visite. Grandi Giardini Italiani è una rete di persone composta da proprietari, curatori, storici dell'arte, giardinieri, agronomi, guide e vari professionisti del verde, che collaborano per la manutenzione e valorizzazione dei giardini. [5]

Vaia: danni e beneficenza[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 ottobre 2018 si scatenò la tempesta Vaia, che causò innumerevoli danni a tutto l'arco alpino e, inevitabilmente, anche al Parco delle Terme di Levico. In totale furono 216 gli alberi caduti e/o abbattuti, per la maggior parte si trattava di esemplari molto grandi.

Grazie all'aiuto di imprese esterne, l'operazione di sgombero è stata attivata in tempi molto rapidi, rendendo possibile lo svolgimento del mercatino di Natale del 2018, seguito da un'ulteriore pulizia e ricostruzione durante la primavera del 2019.

Nel 2020 il Consorzio Levico Terme in Centro promosse la campagna "Adotta un Albero", e, con l'aiuto della provincia autonoma di Trento, vennero piantati circa 280 nuovi alberi, tra cui faggi, aceri, tigli, betulle e molti altri. È stata inoltre introdotta una nuova aiuola di specie perenni e 10.000 tulipani diversi, come Allium giganteum, iris nani e fritillarie.

L'idea su cui si è basato il progetto era quella di dare maggiore spazio alle latifoglie, così da migliorare l'effetto fogliare in autunno.

Tutte le piante citate in precedenza sono state piantate grazie all'aiuto e alla solidarietà di moltissimi cittadini, scuole e aziende, che hanno donato somme per un totale di 39.397,21 euro.

Il 31 gennaio 2021 la campagna "Adotta un Albero" è stata chiusa.

È stata infine introdotta una novità nel 2021: "Zefiro", una macchina eolica ideata durante il concorso di idee di VAIA, che darà una nuova forma all'ex campo da tennis, situato nella parte alta del parco. [6]

Edifici storici[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del parco sono presenti soltanto due edifici: l'Imperial Grand Hotel Terme e Villa Paradiso, chiamata anche "la casa del giardiniere". Ogni anno moltissimi turisti vengono a visitarli.

Imperial Grand Hotel Terme[modifica | modifica wikitesto]

Imperial Grand Hotel Terme al Parco delle Terme di Levico.

L'Imperial Grand Hotel Terme è considerato il simbolo della fama internazionale raggiunta da Levico terme all'inizio del secolo.

Il suo nome è legato alla figura di Giulio Adriano Pollacsek: quando l'uomo giunse a Levico l'attività termale era gestita dalla Società Balneare, formata da un insieme di cittadini di Levico. Così, nel 1895, costruì una prima società, la Levico-Vetriolo Heilquellen e, dopo l'inaugurazione della linea ferroviaria della Valsugana, iniziò a pensare all'idea di costruire un grande stabilimento termale all'interno di un albergo di lusso circondato da un enorme parco, nelle vicinanze voleva inoltre fare uno stabilimento per l'imbottigliamento e la spedizione delle acque.

Nel 1898 iniziarono i lavori per realizzare le sue idee e nel 1900 l'arciduca d'Austria Eugenio visitò in anteprima il nuovo stabilimento, nello stesso anno venne inaugurato il parco.[7] L'Imperial Grand Hotel venne subito considerato tra le migliori strutture a livello europeo nel suo genere: al suo interno erano presenti cabine per le cure termali, una sala per la ginnastica, un reparto per bagni di luce ed elettroterapia, salotti medici, due ascensori, riscaldamento a vapore, illuminazione a luce elettrica, cento camere per l'alloggio e numerose sale di servizio; attraverso un passaggio coperto, era inoltre collegato ad un padiglione che fungeva da sala da pranzo, sala per le feste e zona soggiorno. [8]

Negli anni precedenti alla prima guerra mondiale, l'hotel accolse ospiti provenienti dal Tirolo, dall' Impero austro-ungarico, dalla Russia, dall'Inghilterra, dalla Francia, dalla Svizzera, dal Belgio, dall'Olanda, dalla Spagna, dalla Norvegia, dal Regno d'Italia (1861-1946), dai balcani, da Nord e Sud America, dall'Egitto, da Cina e Giappone. Tra gli ospiti più importanti si ricordano la principessa di Windischgratz, l'arciduca Carlo Teodoro di Baviera, re Alberto del Belgio e alcune granduchesse della Casa d'Austria; tra gli ospiti italiani c'erano i principi Borghese e Colonna, il principe Ludovico Chigi, il duca Visconti di Modrone e vari industriali.

Durante la prima guerra mondiale l'hotel fu danneggiato, ma, dopo l'annessione del Trentino-Alto Adige all'Italia, intervenne lo Stato per sistemarlo nel 1930.

Durante la seconda guerra mondiale, l'hotel fu requisito dal generale Kesserling e venne adibito a comando generale d'armata per le operazioni di guerra a Padova, Vicenza e Trento. Dopo la costituzione della regione autonoma del Trentino-Alto Adige, le terme divennero proprietà della regione, che nel 1965 costruì un nuovo stabilimento.

Dal 1973 le terme e l'Imperial Grand Hotel, sono di proprietà della provincia autonoma di Trento, che nel 1984 lo ristrutturò completamente per riportarlo all'antico splendore.

Oggi l'albergo è stato ampliato ed è dotato di ogni comfort, mantenendo comunque lo stile liberty che da sempre lo caratterizza. [9]

Villa Paradiso[modifica | modifica wikitesto]

Villa Paradiso al Parco delle Terme di Levico.

La costruzione di Villa Paradiso, chiamata anche "La casa del giardiniere", è stata svolta assieme alle opere più importanti per la città di Levico Terme, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo.

Il progetto dell'edificio, firmato dall'architetto Stahn e mostrato dalla società Levico-Vetriolo Heilquellen all'amministrazione reggente dell'anno 1899 per ottenerne l'approvazione, è conservato presso la biblioteca comunale di Levico Terme. Inizialmente Villa Paradiso sorse come sede amministrativa e direzionale della società, che al tempo gestiva il parco e il magazzino di imbottigliamento dell'acqua.

Si trova al centro del Parco delle Terme di Levico e segue uno stile architettonico connotato da stilemi di gusto eclettico-storicista, con numerosi riferimenti liberty. All'esterno si possono osservare elementi e corpi distinti, come la torretta d'angolo poligonale a tutta altezza con sommità circolare, il piccolo volume poligonale con una terrazza sul lato nord e un'enorme scala in pietra a doppia rampa per raggiungerla. L'interno è composto da una sala centrale con pavimento seminato alla veneziana e attorno ad essa una scala in pietra con una ringhiera in ferro in stile liberty; il resto di Villa Paradiso comprende ampie stanze con soffitti decorati e serramenti lignei d'inizio secolo. [10]

Mostra "Forte pura salubre acqua"[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2017 all'interno di Villa Paradiso, si è svolta la mostra "Forte pura salubre acqua", riguardante il turismo termale nell'arco alpino e in particolare a Levico Terme tra il XIX e il XX secolo.

Le fonti di acqua minerale sono un'importantissima risorsa per tutti i luoghi compresi nel territorio alpino; in quanto, oltre all’imbottigliamento e alla commercializzazione delle acque, è possibile utilizzarle per costruire numerosissimi centri termali, alimentando la trasformazione urbanistica, socio-economica e socio-culturale dei paesi.

La mostra "Forte pura salubre acqua" intende illustrare il passaggio svolto dalla città di Levico Terme, in particolar modo nel periodo compreso fra gli anni settanta dell’ottocento e lo scoppio della prima guerra mondiale: grazie allo stabilimento termale contenuto all'interno del parco e ispirato ad altre famose stazioni termali, come Bad Gastein, Bad Ischl, Franzensbad, Marienbad, l'abitato è passato dall'essere un borgo ad un vero e proprio centro urbano. [11]

La mostra è stata realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Levico Terme e i Servizi di Attività culturali e Conservazione della Natura e Valorizzazione ambientale della provincia autonoma di Trento; con la partecipazione della Comunità Alta Valsugana e Bersntol, Levico acque s.r.l e Terme di Levico e Vetriolo. [12]

Mostra "Spazi Colti"[modifica | modifica wikitesto]

Mostra "Spazi Colti" nella Villa Paradiso del Parco delle Terme di Levico.

Dal 27 aprile 2021 al 28 febbraio 2023, all'interno della Villa Paradiso nel Parco delle Terme di Levico si svolge la mostra permanente "Spazi Colti: i giardini della storia d'occidente".

L'obiettivo della mostra è quello di mostrare la peculiarità di giardini e parchi storici, con l'utilizzo di immagini, filmati, documenti e oggetti vari, al fine di sensibilizzare le persone nei confronti di un patrimonio storico-culturale, quanto ambientale da salvaguardare e tutelare. Questi luoghi vengono studiati durante la loro trasformazione nel tempo da beni privati a risorse pubbliche, dando uno sguardo all'evoluzione degli stili e del concetto stesso di giardino da luogo ideale a luogo reale.

L’esposizione è stata curata da SOVA e da Fondazione Museo storico del Trentino; in collaborazione con la Soprintendenza per i beni culturali della provincia autonoma di Trento, l'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Levico Terme, la Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol e l’APT Valsugana. [13]

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Flora[modifica | modifica wikitesto]

La flora del parco comprende: 581 alberi diversi, circa 4300 arbusti e tappezzanti e 75000 specie bulbose. [14]

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

Accanto alla maggior parte dei punti di sosta si trovano delle aiuole, utili a rallegrare l'atmosfera. Le due aiuole principali si trovano: all'ingresso di Piazzale Garollo, dove sono presenti soprattutto specie aromatiche e da fiore, come elicriso, garofano, garofanini del genere Dianthus, lavanda, menta, ruta, salvia, santolina e timo; e all'ingresso principale, in cui si trova un'aiuola rotonda che cambia aspetto in base alla stagione, infatti in inverno sono presenti eriche e callune, oppure cavoli ornamentali, in primavera si possono osservare viole e tulipani, infine, in estate, Ageratum houstonianum e girasoli. [15]


Per dare maggior colore al parco, sono state piantate 75000 bulbose a fioritura scalare e una parte di esse viene rinnovata annualmente. Le fioriture iniziano a febbraio con i campanellini Leucojum vernum, i bucaneve Galanthus nivalis, i Muscari armeniacum Leichtlin ex Baker, Muscari botryoides L. 'Album', i crochi e i narcisi. Ad aprile fiorisce, invece, la Fritillaria meleagris L. assieme a varie specie di tulipani. In settembre si può infine osservare la Sternbergia lutea (L.) KerGawl. [16]


Alla base degli alberi monumentali, sulle rampe e in altre zone in cui l'erba non può crescere, sono state piantate delle specie tappezzanti, ossia piante che riescono a ricoprire il terreno, vincendo la competizione di altre specie indesiderate. Ce ne sono varie tra cui: il Geranium macrorrhizum, che copre una vasta area, sotto la quale si trova un vano tecnico dell'impianto elettrico; la Pachysandra terminalis, un'erbacea sempreverde che in primavera presenta dei fiori bianchi e per il resto dell'anno ricopre il terreno con foglie palmato-partite. Sono state inoltre utilizzate alcune rose come tappezzanti: la Rosa “ballerina”, con fiori color bianco-rosato, la Rosa banksiae "alba" e la Rosa “supernova”, con fiori bianchi. Nelle aree in cui tappezzanti non sarebbero riusciti a sopravvivere, sono state inserite delle edere. [17]


Altre fioriture del parco, oltre a quelle sopracitate, sono: Gaultheria procumbens, che fiorisce a gennaio, novembre e dicembre; Calicanto d'inverno, Hamamelis e nocciolo, visibili nel mese di febbraio; Muscari, Narcissus e Viburnum x bodnadense 'dawn', che fioriscono a marzo; Fritillaria meleagris, Peonie, Cornus florida, Cornus kousa, Cornus nuttalii, Lonicera fragrantissima, spiree, Prunus laurcerasus, Berberis thunbergii, Berberis julianae, Syinga afghanica, che è possibile trovare nel mese di aprile; Viburnum opulus 'Roseum', Viburnum plicatum 'mariesi' e Viburnum davidii, osservabili a maggio; Rosa 'ballerina', Rosa 'Sally Holmes', Rosa 'Stile 800', Rosa "Supernova', Rosa chinensis 'Mutabilis', ortensie e Ibisco, che fioriscono nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre. [18]

Alberi[modifica | modifica wikitesto]

Cedro dell'Himalaia, Parco delle Terme di Levico.

All'interno del Parco delle Terme di Levico sono presenti numerosi alberi, tra cui: abete del Caucaso (Abies nordmanniana), abete orientale (Picea orientalis), abete rosso (Picea Abies), acero di monte (Acer pseudoplatanus), acero riccio (Acer platanoides), agrifoglio (Ilex aquifolium), albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera), betulla (Betula pendula Roth), carpino bianco (Carpinus betulus), cedro dell'Himalaia (Cedrus deodara), cedro da incenso (Calocedrus decurrens), ciliegio (Prunus avium), cipresso di Lawson (Chamaecyparis lawsoniana), douglasia (Pseudotsuga menziesii), faggio (Fagus sylvatica), frassino maggiore (Fraxinus excelsior), ginko (Ginkgo biloba), ippocastano (Aesculus hippocastanum), larice (Larix decidua), Liquidambar styraciflua, Maggiociondolo (Laburnum anagyroides), metasequoia (Metasequoia glyptostroboides), pino di Coulter (Pinus coulteri), pino Himalaiano (Pinus wallichiana), pino nero (Pinus nigra), pino Silvestre (Pinus sylvestris), platano (Platanus x hispanica), quercia (Quercus robur), sequoia (Sequoia sempervirens), sequoia gigante (Sequoiadendron giganteum), tiglio (Tilia cordata), tuia (Thuja plicata) e, infine, varie specie di vibruni, come Viburnum opulus, Viburnum davidii, Viburnum fragrans, Viburnum x burkwoodii, Viburnum plicatum, Viburnum x bodnadese, Viburnum rhytidophyllum e di Cornus, come Cornus alba "sibirica", Cornus stolonifera "flaviramea", Cornus canadensis, Cornus florida, Cornus kousa e Cornus nuttalii. [19]

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Non è mai stato fatto un censimento degli animali che vivono all'interno del parco. È comunque certa la presenza dello scoiattolo Sciurus vulgaris, di picchi, cinciallegre e merli. Spesso vengono viste delle fosse scavate dai tassi, provenienti dalla campagna limitrofa. [20]

Funghi[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del parco vivono numerosissime specie di funghi, organismi classificati da Limnaeus nel regno delle piante e sucessivamente elevati a regno autonomo. Comprendono più di 100.000 specie, hanno un'alimentazione eterotrofa, non sono in grado quindi di produrre le proprie sostanze nutritive, non possiedono tessuti differenziati e vasi conduttori, si riproducono attraverso spore. Ciò che emerge dal terreno ed è visibile sono solo i corpi fruttiferi, sviluppano infatti le ife, ossia delle ramificazioni sotto lo strato superficiale della terra, con le quali i funghi avvolgono le radici delle piante con cui vivono in simbiosi o da parassiti. All'interno del parco, grazie al Gruppo micologico di Levico, sono state osservate più di 229 spiecie di funghi, commestibili, non commestibili e velenose. [21]

Serre[modifica | modifica wikitesto]

Serra al Parco delle Terme di Levico.

Nel 1970 erano state installate delle serre in ferro e vetro, che venivano utilizzate per la produzione di piante d'arredo di interni; tuttavia non erano più adeguate per via della scarsa sicurezza e protezione, per gli spazi ristretti, per l'assenza di meccanizzazione e l'impossibilità di programmare e controllare i parametri ambientali. Così, nel 2007, sono state inaugurate delle nuove serre, che conservano le funzioni di produzione di piante da interni, ma sono dotate di spazi per svolgere laboratori didattici per bambini e ragazzi. [22]

Salvaguardia dell'ambiente[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del parco circolano due mezzi elettrici (porter) per effettuare le operazioni di manutenzione. Sono silenziosi e hanno emissione zero, così da poter circolare senza inquinare l'ambiente o disturbare i visitatori, gli animali e le piante. Uno dei porter con motore a scoppio è stato sostituito con il GPL, riducendo notevolmente l'emissione di sostanze nocive. È stato calcolato che, grazie a queste precuzioni, ogni anno vengono emessi 230 kg in meno di anidride carbonica.[23]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

La Valsugana, anche grazie alla presenza del Parco delle Terme di Levico, è stata la prima destinazione al mondo ad ottenere la certificazione per il turismo sostenibile, secondo i criteri del GSTC: un'organizzazione pensata dalle Nazioni Unite per concretizzare i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Developement Goals). Un risultato straordinario per i residenti in zona, che ha premiato lo stile di vita e i valori che da sempre contraddistinguono questa valle. Per conservare questo luogo si fa un particolare appello ai turisti, chiedendo dei piccoli accorgimenti com evitare l’utilizzo della macchina, ridurre la produzione di rifiuti, acquistare prodotti locali ed entrare in relazione con le comunità contribuiscono a preservare, apprezzare e amare i luoghi. [5]

Ortinparco[modifica | modifica wikitesto]

La tradizione di coltivare l'orto è molto antica: nel Medioevo, con l'affermarsi degli ordini monastici, la coltivazione è diventata molto importante, soprattutto per le erbe medicinali e aromatiche; all'inizio dell'età moderna il concetto di orto e si è confuso con quello di giardino, ossia uno spazio definito e protetto che richiama la perfezione dell'Eden, le due definizioni verranno separate solo nel ‘500. Nella Torre dell'Aquila del Castello del Buonconsiglio, a Trento, sono conservati degli affreschi dedicati alle coltivazioni che si svolgevano ogni mese nel corso dell'epoca medievale: il mese di aprile è dedicato all'orto ed è proprio da questo che nasce l'idea dell' “Ortinparco”. Si tiene dal 2003 e si tratta di una serie di iniziative, quali ad esempio l'allestimento di orti-giardino effimeri, laboratori creativi per adulti, attività dedicate ai bambini, convegni, mostre a tema, momenti musicali e teatrali, visite guidate, artigianato, antichi mestieri e mercatino dei contadini; solitamente alcune giornate sono dedicate interamente alle scuole, con consigli su come creare un piccolo orto e valorizzarlo. Ogni anno viene visitato da circa 30.000 persone. L’obiettivo principale di quest'iniziativa è la sensibilizzazione delle persone all'importanza della cura degli orti e dei giardini, per il paesaggio e il benessere.

In occasione della quinta edizione, nel 2008, il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale con la collaborazione dell'Azienda Promozione turistica APT Valsugana Vacanze e il patrocinio e la collaborazione di AICu, AIAPP e la rivista ACER, ha organizzato un concorso di idee per giovani, che consisteva nella progettazione e realizzazione di orti-giardino temporanei: i concorrenti hanno allestito il proprio orto negli spazi aperti del parco utilizzando materiali vegetali e naturali. [24]

Mercatino di Natale[modifica | modifica wikitesto]

Bancarella del Mercatino di Natale, Parco delle Terme di Levico.

All'interno del Parco delle Terme di Levico viene svolto ogni anno il Mercatino di Natale, l'ultimo si è tenuto nell'inverno tra il 2022 e il 2023, si trattava della ventunesima edizione. Solitamente apre nella seconda metà di novembre e chiude il sei gennaio.

Vengono allestite numerose tradizionali casette in legno, all'interno delle quali si vendono prodotti artigianali e gastronomici di ogni tipo, come: decorazioni natalizie, oggetti artigianali in pelle, vetro, legno e tessuto, piatti cucinati al momento e vin brulé; il parco viene ricoperto di luci, addobbi e casse che riproducono musiche natalizie.

Sono presenti numerosissime attività, quali: i figuranti della Corte Asburgica, il Gran Ballo in Piazza della Chiesa, gli aiutanti di Babbo Natale nel Villaggio degli Elfi, la carrozza addobbata per svolgere un tour nel Mercatino e nel Centro Storico di Levico Terme, all'interno del quale sono presenti botteghe storiche, decorazioni natalizie, natività in Piazza, simposio di scultura del legno e scultura del ghiaccio. [25]

Il sabato sera vengono svolti i fuochi d'artificio. [26]

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Annualmente il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale, in collaborazione con l'APT Valsugana e il Centro di esperienza di Levico della Rete trentina di educazione ambientale APPA-SIQUA, organizza delle attività di animazione culturale, con lo scopo di offrire ai turisti varie proposte culturali e di intrattenimento e di destagionalizzare l'uso del parco. Il progetto prende il nome di "Vivere il Parco" e comprende attività di animazione culturale rivolte ad un pubblico eterogeneo: momenti di svago a contatto con la natura, attività didattiche, ludiche e di intrattenimento che si tengono prevalentemente all'anfiteatro naturale, con oltre 300 posti a sedere. Lì vengono infatti organizzati concerti di musica e rappresentazioni teatrali, che affrontano tematiche legate alla natura e all'ambiente. L'obiettivo di chi partecipa ai laboratori è quello di favorire la sperimentazione dei linguaggi grafici, visivi e manuali, imparando a tutelare e valorizzare il territorio. [27]

Vengono inoltre organizzati innumerevoli progetti di promozione, formazione e informazione sull'educazione ambientale, attraverso laboratori pensati per le scuole, i Comuni e i Comprensori, da parte della Rete trentina di educazione ambientale, Settore Formazione e informazione dell'Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente della provincia autonoma di Trento. L'obiettivo è quello di promuovere buone pratiche per uno sviluppo sostenibile. Il Centro di esperienza della Rete trentina di educazione ambientale "Parco delle Terme di Levico", ha sede nella Casa dei Giardinieri e si identifica come centro di documentazione e didattica sui parchi, i giardini e il paesaggio, così da migliorare la conoscenza dei parchi storici di Levico Terme e Roncegno Terme, dei loro patrimoni e ambiente, alimentando l'interesse delle persone nel prendersi cura della natura. [28]

Norme comportamentali[modifica | modifica wikitesto]

È possibile camminare e sdraiarsi sui prati, facendo tuttavia attenzione alle aree fiorite: non vanno danneggiate o rovinate raccogliendo dei fiori.

Si chiede la collaborazione per la raccolta delle deiezioni canine: agli ingressi sono presenti dei sacchetti appositi.

Nell'area d'ingresso del Grand Hotel sono presenti dei parcheggi contrassegnati, solo in essi è possibile posteggiare. [29]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (IT) YesAlps YesAlps, Parco delle Terme di Levico, su valsugana.yesalps.com.
  2. ^ a b c d e (IT) provincia.tn.it Provincia autonoma di Trento, Il Parco delle Terme di Levico, su provincia.tn.it.
  3. ^ (IT) crushsite.it crushsite.it, Parco delle Terme di Levico, su crushsite.it.
  4. ^ a b c d Fronza, pp. 10-16
  5. ^ a b Parco delle Terme di Levico: sinfonia d'autunno., su Giornalesentire, 17 ottobre 2022.
  6. ^ ADOTTA UN ALBERO CHIUDE LA CAMPAGNA: GRAZIE DI CUORE!, su Levico Terme Valsugana.
  7. ^ Fronza, pp.42-45
  8. ^ Acqua, p.18
  9. ^ Fronza, pp.42-45
  10. ^ Fronza, pp.71-72
  11. ^ Consorzio Levico Terme in Centro, Visit Levico Terme, su Visit Levico Terme.
  12. ^ Acqua, p.33
  13. ^ AZIENDA PER IL TURISMO VALSUGANA SOC. COOP., MOSTRA PERMANENTE SPAZI COLTI: I GIARDINI NELLA STORIA D'OCCIDENTE, su Visitvalsugana.it.
  14. ^ Fronza, p.31
  15. ^ Fronza, pp.21-22
  16. ^ Fronza, p.25
  17. ^ Fronza, p.67
  18. ^ Fronza, p.36
  19. ^ Fronza, pp.79-111
  20. ^ Fronza, p.22
  21. ^ Fronza, p.39
  22. ^ Fronza, p.65
  23. ^ Fronza, p.34
  24. ^ Fronza, pp.23,53-57
  25. ^ Mercatino di Natale a Levico Terme (TN), su Tutto Mercatini di Natale.
  26. ^ Date e Orari Mercatini di Levico Terme, su Mercatini di Natale, La Guida Completa dei Mercatini di Natale.
  27. ^ Fronza, pp.23-24
  28. ^ Fronza, pp.32-33
  29. ^ Fronza, p.16

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabrizio Fronza (a cura di), Guida al parco di Levico Terme, Provincia autonoma di Trento. Giunta: Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale, 2009.
  • Francesco Filippi, Fabrizio Fronza, Elena Libardi, Laura Motter, Rodolfo Taiani, Forte pura salubre acqua, a cura di Fabrizio Fronza, Comune di Levico Terme.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

IL PARCO DELLE TERME DI LEVICO, su Levico Terme Valsugana.