Qualcomm

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Qualcomm Inc.
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forma societariaPublic company
Borse valoriNASDAQ: QCOM
ISINUS7475251036
Fondazione1985 a San Diego
Fondata da
Sede principaleSan Diego
Persone chiave
  • Cristiano Amon (CEO)
  • Steven Mollenkopf (COO)
  • George Davis (EVP, CFO)
SettoreTelecomunicazioni e semiconduttori
ProdottiQualcomm Snapdragon
Fatturato19,12 miliardi $[1] (2012)
Utile netto6,10 miliardi $[1] (2012)
Dipendenti26 600[2] (2013)
Slogan«Enabling the Wireless Industry»
Sito webwww.qualcomm.com/ e qualcomm.com

Qualcomm è una società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni senza fili con sede a San Diego, in California (USA). Fu fondata nel 1985 da Irwin Jacobs e Andrew Viterbi che precedentemente fondarono Linkabit.

Qualcomm è tra i primi 5 produttori di semiconduttori per vendite nel mondo, sviluppandoli direttamente pur non producendoli internamente, affidandosi a tal scopo a società terze (Samsung e TSMC).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni 2000 l'azienda è cresciuta notevolmente, sia a livello economico che per notorietà, grazie all'ingresso nel mercato dei processori basati su architettura ARM per dispositivi mobili come smartphone e tablet computer.

Nel 2006 ha acquisito nPhase, Airgo Networks (specializzata in strumentazione Wi-Fi) e la quota maggioritaria di RF Micro Devices (produttrice di dispositivi Bluetooth). Il suo annuncio ufficiale risale al 2007, ma il suo debutto effettivo nello scenario globale in questo settore risale al 2009 con il lancio sul mercato di Snapdragon, su piattaforma chipset basata sui microprocessori ARM, adottata e immessa in commercio da produttori di smartphone come Acer, Toshiba, HTC e Sony Ericsson.

Nel 2019 il gruppo ha ricevuto una multa di 242 milioni di euro da parte della Commissione Europea per la concorrenza: la motivazione è abuso di posizione dominante nella vendita di chip a Huawei e Zte a prezzi ultra ribassati[3].

È membro dell'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI).[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN158419495 · ISNI (EN0000 0001 0568 0656 · LCCN (ENn92096607 · GND (DE5148186-8 · J9U (ENHE987007325190805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n92096607