Bastarni

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La localizzazione dei Bastarni nell'area in rosso occupata dalle popolazioni di etnia sarmata attorno al 100 d.C.

I Bastarni (o Peucini) furono un insieme di popolazioni di stirpe germanica e sarmata.[1][2] Appartenevano a questo popolo i Peucini (menzionati da Plinio il Vecchio[3]), gli stessi Costoboci (popolazione mista germano-dacica) e forse il popolo degli Anartii.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Epoca repubblicana[modifica | modifica wikitesto]

I Bastarni erano originari della Slesia, ma dalla fine del III secolo a.C. tali popolazioni germaniche comparvero sul Danubio inferiore, abitando un'ampia regione che andava dai Carpazi al Mar Nero, incluse pianure della Moldavia centrale e settentrionale (cultura Poienesti-Lucasevca).

Si allearono ben presto con i Macedoni e nel 182 a.C. compirono scorrerie in Tracia. Dopo il 179 a.C. 30.000 Bastarni, guidati da Clondico, attaccarono i Dardani con incursioni.

Più tardi i Bastarni appaiono tra gli alleati di Mitridate, e nell'elenco dei popoli sui quali Pompeo trionfò nel 61 a.C., ma proprio in quell'anno i Bastarni inflissero una sconfitta al proconsole Gaio Antonio Ibrida.

I Bastarni furono comunque una tra le più temibili armate mercenarie della storia, capaci di caricare con grande potenza e motivazione, soprattutto dai fianchi e da dietro, per scoraggiare le armate nemiche e infondere paura e pesanti perdite.

Epoca imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Battuti, insieme agli alleati Geti, nel 29-28 a.C. da M. Licinio Crasso, pare continuassero a molestare la Tracia. Il loro territorio confinava con quello dei Daci.[3] Nel suo testamento (v. Res gestae divi Augusti) Augusto ricorda che i Bastarni, con gli Sciti chiesero l'amicizia del popolo romano.

Secondo un'iscrizione trovata a Tuscolo, vicino a Frascati, questo popolo fu vinto nel corso di una campagna intrapresa tra il 3 e l'1 a.C., dall'allora governatore dell'Illirico, Marco Vinicio. Questo il testo:

(LA)

«Marcus Vinicius Publi filius consul XVvir sacris faciundis praetor quaestor legatus propraetore Augusti Caesaris in Illyrico primus trans flumen Danivium progressus Dacorum et Basternarum exercitum acie vicit fugavitque Cotinos Osos (...)s et Anartios sub potestatem Imperatoris Caesaris Augusti et populi Romani redegit»

(IT)

«Marco Vinicio, figlio di Publio, ricoprì la carica di Console, quindicesimo uomo sacro, Pretore, Questore, Legato Augusto propretore (ovvero governatore) nell'Illirico, primo ad aver attraversato il fiume Danubio, condusse un esercito contro le schiere di Daci e Bastarni che vinse, e batté anche Cotini Osii (...) e Anartii e li condusse sotto il dominio di Augusto e del popolo romano.»

Con la fine del II secolo-inizi del III furono cacciati dai Goti dalle loro terre e costretti a riversarsi in Dacia e Tracia, mentre, sotto l'imperatore Probo (276-282), centomila Bastarni furono stanziati sulla sponda destra del Danubio. Da questo momento non se ne ha più notizia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tacito, De origine et situ Germanorum, XLVI, 1.
  2. ^ Ioana A.Oltean, Dacia, landscape, colonisation, romanisation, New York 2007, p.47.
  3. ^ a b Plinio il Vecchio, IV, 100.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche
Epigrafia
Fonti moderne
  • Alexandru Vulpe, Storia e Civiltà della Dacia preromana, in Traiano ai confini dell'Impero, a cura di Grigore Arbore Popescu (1998), p. 104.

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