Quinto Sosio Senecione

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Quinto Sosio Senecione (in latino Quintus Sosius Senecio; 65 circa – 110 circa[1]) è stato un politico e militare romano[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era cognato del famoso scrittore di arte militare, Sesto Giulio Frontino. Ottenne il grado di legatus legionis della Legio I Minervia nel 90-92, in Germania inferiore, poi l'amministrazione provinciale della Gallia Belgica nel 93-95[3]. Divenne console in epoca imperiale nel 99 e nuovamente nel 107 insieme a Lucio Licinio Sura[4]. Partecipò, in seguito, alla conquista della Dacia, accompagnando l'imperatore Traiano durante la prima (101-102) e seconda campagna militare (105-106[5]) e meritandosi per gli alti meriti resi, gli ornamenta triumphalia. Sembra essere infatti il dux menzionato in un'iscrizione rinvenuta a Viminacium databile a quegli anni.[6]

Fu protettore di Plutarco che gli dedicò le Vite parallele: nel testo ci sono diversi riferimenti alla figura di Senecione[7][8][9], ma il primo libro dell'opera, relativo alla biografia di Epaminonda e verosimilmente quello nel quale era contenuta tale dedica, è andato perduto[10].

Fu anche, con molta probabilità, amico di Plinio il Giovane, che lo cita in alcune sue lettere.

Parentele rilevanti di Quinto Sosio Senecione

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guido Migliorati, Cassio Dione e l'impero romano da Nerva ad Antonino Pio – alla luce dei nuovi documenti, Milano 2003, p.124.
  2. ^ Julian Bennet (Trajan, Optimus Princeps, Bloomington 2001, p.88, n.15-16 (pag.258)) attribuisce l'iscrizione acefala CIL VI, 1444 a Sosio Senecione, contrariamente a quanti la attribuiscono a Lucio Licinio Sura.
  3. ^ Guido Migliorati, Cassio Dione e l'impero romano da Nerva ad Antonino Pio – alla luce dei nuovi documenti, Milano 2003, p.119 e seg..
  4. ^ CIL XIV, 4742.
  5. ^ CIL VI, 1444.
  6. ^ AE 1903, 301.
  7. ^ Plutarco, Vita di Teseo, 1, 1.
  8. ^ Plutarco, Vita di Demostene, 1.
  9. ^ Plutarco, Vita di Bruto, 1.
  10. ^ M. Manfredini, Introduzione, in Plutarco, Vite Parallele. Teseo e Romolo, Milano 2003.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Julian Bennet, Trajan, Optimus Princeps, Bloomington 2001. ISBN 0-253-21435-1
  • Guido Migliorati, Cassio Dione e l'impero romano da Nerva ad Antonino Pio – alla luce dei nuovi documenti, Milano 2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Console romano Successore
Imperatore Cesare Nerva Augusto IV,
Imperatore Cesare Nerva Traiano Augusto II
99
con Aulo Cornelio Palma Frontoniano
Imperatore Cesare Nerva Traiano Augusto III,
Sesto Giulio Frontino
I
Lucio Ceionio Commodo,
Sesto Vettuleno Civica Ceriale
107
con Lucio Licinio Sura III
Appio Annio Trebonio Gallo,
Marco Atilio Metilio Bradua
II