Pentafluoruro di antimonio

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Pentafluoruro di antimonio
Pentafluoruro di antimonio allo stato gassoso
Pentafluoruro di antimonio allo stato gassoso
Pentafluoruro di antimonio allo stato gassoso
Pentafluoruro di antimonio allo stato gassoso
Nome IUPAC
pentafluoruro di antimonio
Nomi alternativi
fluoruro di antimonio(V)

fluoruro antimonico

Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareSbF5
Massa molecolare (u)216,74
Aspettoliquido incolore oleoso igroscopico
Numero CAS7783-70-2
Numero EINECS232-021-8
PubChem24557
SMILES
F[Sb](F)(F)(F)F
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)2,99
Solubilità in acquareazione violenta
Temperatura di fusione281,4 (8,3 °C)
Temperatura di ebollizione422,7 (149,5 °C)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossicità acuta corrosivo pericoloso per l'ambiente
pericolo
Frasi H301+311+331 - 314 - 411 - EUH014
Consigli P260 - 264 - 273 - 280 - 305+351+338 - 310 [1]

Il pentafluoruro di antimonio è il composto chimico con formula SbF5, dove l'antimonio ha numero di ossidazione +5. In condizioni standard è un liquido incolore viscoso. È noto soprattutto per le sue caratteristiche di acido di Lewis, ma anche come ossidante e fluorurante. Viene utilizzato per la preparazione dell'acido fluoroantimonico, un superacido che è il più potente acido conosciuto.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Struttura di SbF5 allo stato liquido

Il pentafluoruro di antimonio è un composto molecolare. Allo stato gassoso la molecola ha struttura a bipiramide trigonale, con simmetria D3h, in accordo con la teoria VSEPR. Allo stato liquido è molto viscoso, ed è formato da catene polimeriche di ottaedri SbF6 dove due dei fluoruri collegano due centri Sb vicini.[2] Allo stato cristallino si formano tetrameri di formula [SbF3(μ-F)]4. Le distanze Sb–F nell'anello a otto termini Sb4F4 sono circa 202 pm; per gli altri fluoruri diretti all'esterno la distanza Sb–F è più corta, circa 182 pm.[3] Negli altri elementi dello stesso gruppo, le specie pentafluoruro di fosforo (PF5) e pentafluoruro di arsenico (AsF5) sono monomeriche anche allo stato liquido e solido, probabilmente perché l'atomo centrale è più piccolo impedendo un aumento del numero di coordinazione. Il pentafluoruro di bismuto (BiF5) è un polimero.[4]

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

Il pentafluoruro di antimonio fu preparato per la prima volta da Otto Ruff e Wilhelm Plato nel 1904, facendo reagire pentacloruro di antimonio con acido fluoridrico anidro:[5]

Si può preparare anche da trifluoruro di antimonio e fluoro:[6]

Reattività[modifica | modifica wikitesto]

Il pentafluoruro di antimonio è un composto estremamente reattivo, forte acido di Lewis ed energico fluorurante e ossidante.

Come acido di Lewis[modifica | modifica wikitesto]

Il pentafluoruro di antimonio è un accettore particolarmente forte di ioni fluoruro, formando l'anione esafluoroantimoniato, [SbF6], molto stabile. Si possono formare anche anioni di maggiori dimensioni, dato che [SbF6] può ulteriormente reagire con il pentafluoruro di antimonio formando [Sb2F11] e [Sb3F16].[7] Ad esempio:

La formazione e la stabilità di [SbF6] è alla base dell'utilizzo delpentafluoruro di antimonio per la generazione di superacidi. Miscele di perntafluoruro di antimonio e acido fluoridrico sono note come acido fluoroantimonico, il più forte superacido noto, in grado di protonare anche basi estremamente deboli come gli idrocarburi:[7]

Un altro superacido, noto come acido magico, si ottiene con miscele di pentafluoruro di antimonio e acido fluorosulfonico:[7]

Altre reazioni che evidenziano la tendenza ad accettare ioni fluoruro sono:[7]

La grande affinità del pentafluoruro di antimonio per lo ione fluoruro ha permesso anche di realizzare la prima reazione chimica che porta alla formazione di fluoro elementare:[8]

Come fluorurante e ossidante[modifica | modifica wikitesto]

Nella formazione di superacidi, l'acidità di Lewis del pentafluoruro di antimonio serve ad aumentare l'acidità di Brønsted dell'acido fluoridrico e acido fluorosolforico (HSO3F). Analogamente, il pentafluoruro di antimonio può servire ad aumentare il potere ossidante del fluoro per arrivare ad ossidare l'ossigeno:[9]

Anche lo zolfo può essere ossidato con pentafluoruro di antimonio usando un solvente inerte come l'anidride solforosa (SO2):[2]

Come fluorurante, il pentafluoruro di antimonio è spesso usato in miscela col pentacloruro di antimonio (SbCl5); in questo modo, ad esempio, dal cloruro di tionile (SOCl2) e dall'ossicloruro di fosforo (POCl3) si ottengono rispettivamente fluoruro di tionile (SOF2) e POFCl2.[2]

Sicurezza[modifica | modifica wikitesto]

Il pentafluoruro di antimonio è un composto chimico pericoloso. È tossico per inalazione, ingestione e contatto. È fortemente corrosivo per la pelle e non è classificato come cancerogeno. È tossico per gli organismi acquatici e provoca danni a lungo termine per l'ambiente acquatico.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ scheda del composto su GESTIS [1]
  2. ^ a b c (EN) Greenwood, N.N. e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
  3. ^ (EN) A.J. Edwards e P. Taylor, Crystal structure of antimony pentafluoride, in J. Chem. Soc. D, Chem. Commun., 1971, pp. 1376-1377, DOI:10.1039/C29710001376. URL consultato il 9 aprile 2011.
  4. ^ (EN) A.F. Holleman e E. Wiberg, Inorganic chemistry, San Diego, Academic Press, 2001, ISBN 0-12-352651-5.
  5. ^ (DE) O. Ruff e W. Plato, Ueber die Darstellung und die physikalische Beschaffenheit einiger neuer Fluorverbindungen. Titantetrafluorid, Zinntetrafluorid, Antimonpentafluorid, sowie gemischte Antimon-Trifluoride und -Pentafluoride, in Ber. deutsch. chem. Ges., vol. 37, n. 1, 1904, pp. 673-683, DOI:10.1002/cber.190403701109. URL consultato l'11 aprile 2011.
  6. ^ (EN) G. Brauer (a cura di), Handbook of preparative inorganic chemistry, 2ª ed., New York, Academic Press, 1963, p. 200.
  7. ^ a b c d (EN) Housecroft, C.E. e A.G. Sharpe, Inorganic chemistry, 3ª ed., Harlow (Inghilterra), Pearson Education Limited, 2008, ISBN 978-01-31-75553-6.
  8. ^ (EN) K.O. Christe, Chemical synthesis of elemental fluorine, in Inorg. Chem., vol. 25, n. 21, 1986, pp. 3721–3722, DOI:10.1021/ic00241a001. URL consultato l'11 aprile 2011.
  9. ^ (EN) J. Shamir e J. Binenboym, Dioxygenyl salts, in Inorg. Synth., vol. 14, 1973, pp. 39-42, DOI:10.1002/9780470132456.ch8. URL consultato l'11 aprile 2011.
  10. ^ Alfa Aesar, Scheda dati di sicurezza di SbF5 (PDF), su alfa.com:. URL consultato l'11 aprile 2011.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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