Esafluoruro di cromo

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L'esafluoruro di cromo o fluoruro di cromo(VI) è il nome del composto binario di formula CrF6 che sinora non è stato ottenuto con certezza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La sintesi di CrF6 fu descritta per la prima volta nel 1963 da Oskar Glemser e collaboratori, che ottennero un materiale volatile giallo-limone facendo reagire cromo e fluoro ad elevata pressione e temperatura.[1] Tuttavia lo spettro infrarosso risultò consistente con la presenza di una miscela di composti, tra i quali CrF5, CrOF4 e CrO2F2.[2]

Una nuova sintesi fu annunciata nel 1985: a partire da fluoro e CrO3 fu ottenuto un materiale giallo volatile, caratterizzato in matrice solida da uno spettro infrarosso compatibile con una struttura ottaedrica CrF6.[3] Studi spettroscopici successivi in fase gassosa conclusero tuttavia che anche questo solido giallo era in realtà CrF5.[2]

Dal punto di vista teorico svariati studi hanno portato a prevedere che la struttura più stabile di CrF6 debba essere ottaedrica, con una barriera energetica relativamente bassa per la transizione a una struttura trigonale prismatica.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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