Partito Democratico del Lavoro (Italia)
Democrazia del Lavoro | |
---|---|
[[File:|frameless|center|150x300px]] | |
Leader | Ivanoe Bonomi, Meuccio Ruini, Mario Cevolotto, Luigi Gasparotto, Enrico Molè |
Stato | Italia |
Sede | Roma |
Fondazione | 9 settembre 1943 |
Dissoluzione | 31 gennaio 1948 |
Ideologia | Socialdemocrazia, Liberalismo sociale |
Collocazione | Centro-sinistra |
Coalizione | Comitato di Liberaz. Naz. (1944) Unione Democratica Naz. (1946) |
Seggi massimi Camera | Template:Partito politico/seggi[1] |
Il Partito Democratico del Lavoro è stato un partito politico italiano di ispirazione democratico-progressista, i cui maggiori esponenti erano Ivanoe Bonomi, Meuccio Ruini, Mario Cevolotto, Luigi Gasparotto, Enrico Molè.
Storia
Il suo primo nucleo nacque nell'aprile 1943 come Democrazia del Lavoro (DL), e prendeva come base il Movimento di Ricostruzione formatosi tra la fine del 1942 e gli inizi del 1943.
I demolaburisti entrarono a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale, unendo attorno a sé un esiguo gruppo di notabili prefascisti. Il 13 giugno 1944 la DL assunse la denominazione di Partito Democratico del Lavoro. Non ebbe un forte seguito popolare, il suo arco di vita fu infatti molto breve.
Nel 1946 la DL partecipò alle elezioni per l'Assemblea Costituente del 2 giugno sia con proprie liste, ottenendo lo 0,2% dei voti, che nell'ambito della coalizione Unione Democratica Nazionale, eleggendo complessivamente 9 deputati.[2]
L'esito negativo della consultazione elettorale provocò prima il declino e poi la scomparsa del partito. Anche se i "padri fondatori" Bonomi e Ruini preferirono iscriversi al gruppo misto, mantendosi vicini alla classe dirigente socialdemocratica[3] con la quale condividevano l'impostazione culturale laico-riformista, gli altri deputati riuscirono invece a costituire un gruppo parlamentare grazie all'apporto di Alessandro Scotti del Partito dei Contadini d'Italia.
Lo scioglimento dell'Assemblea Costituente coincise con quello del partito, e gli otto deputati demolaburisti residui si sparpagliarono in tutta la sinistra e non solo: due si associarono al gruppo progressista collegato al PCI, tre aderirono al PSI, uno entrò nel PLI, uno si mantenne indipendente ed uno si ritirò dalla scena politica.
Congressi Nazionali
Note
- ^ Enrico Molè, Giovanni Persico, Costantino Preziosi, Guido Basile, Carlo Bassano, Mario Cevolotto, Luigi Gasparotto, Virgilio Nasi, Rosario Pasqualino Vassallo.
- ^ La Camera dei Deputati
- ^ Bonomi diverrà poi negli anni successivi Presidente onorario del PSDI.
Bibliografia
- Lucio D'Angelo, Ceti medi e ricostruzione. Il Partito democratico del lavoro. 1943-1948, Milano, Giuffrè, 1981.