Benetton B191

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Benetton B191/B191B
Descrizione generale
Costruttore Bandiera del Regno Unito  Benetton Formula
Categoria Formula 1
Squadra Camel Benetton Ford
Progettata da John Barnard e Mike Coughlan
Sostituisce Benetton B190
Sostituita da Benetton B192
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaio Monoscocca in fibra di carbonio
Motore Ford-Cosworth HBA5, V8, 3.498 cc
Dimensioni e pesi
Larghezza 1818 / 1920 mm
Passo 2880 mm
Peso 505 kg
Altro
Carburante Mobil 1
Pneumatici B191: Pirelli
B191B: Goodyear
Risultati sportivi
Piloti 19. Bandiera del Brasile Roberto Moreno
19. Bandiera della Germania Michael Schumacher
20. Bandiera del Brasile Nelson Piquet
20. Bandiera del Regno Unito Martin Brundle

La Benetton B191 è una monoposto costruita dalla Benetton per prendere parte alla stagione 1991 del campionato di Formula 1.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Michael Schumacher all'esordio sulla B191 a Monza: si nota la novità tecnica del muso alto.

Progettata da John Barnard e Mike Coughlan, la B191 presentava quale caratteristica più innovativa il musetto rialzato e collegato all'ala anteriore da due montanti paralleli, ad imitazione di quanto introdotto dalla Tyrrell sul modello 019, in uso nella stagione precedente.[1] Sempre ad imitazione della Tyrrell, la Benetton scelse come fornitore di pneumatici la Pirelli in luogo della Goodyear. La propulsione era affidata al rinnovato motore V8 Ford-Cosworth HBA5.

Dopo aver schierato nelle prime due gare la B190B, una versione aggiornata della precedente monoposto – ripellicolata nella nuova livrea gialla e blu imposta dai nuovi sponsor principali Camel e Autopolis[2] –, la Benetton portò la B191 al debutto nel Gran Premio di San Marino 1991: la vettura si rivelò mediamente competitiva, consentendo a Nelson Piquet di vincere l'ultima gara della propria carriera, il Gran Premio del Canada (complice il guasto elettrico che obbligò Nigel Mansell, leader della gara fino a quel momento, a fermarsi a meno di mezzo giro dal traguardo), nonché di piazzarsi a podio in Belgio e chiudere a punti con buona regolarità. Meno rilevanti furono i piazzamenti ottenuti dalla seconda guida Roberto Moreno, poi ceduto alla Jordan a seguito della gara belga in cambio dell'esordiente pilota tedesco Michael Schumacher, che nelle cinque gare disputate dimostrò di poter eguagliare e talora superare il rendimento di Piquet.

L'affidabilità fu altalenante e non mancarono problemi meccanici: Piquet, Moreno e Schumacher patirono infatti un totale di 10 ritiri in gara. La Benetton riuscì tuttavia a chiudere al quarto posto la classifica costruttori con 38,5 punti, di cui 32,5 conquistati dalla B191 e 6 dalla B190B.

L'impiego della vettura – opportunamente aggiornata nel telaio e nelle sospensioni, rigommata Goodyear e ribattezzata B191B – proseguì anche nelle prime tre gare della stagione 1992, ove Schumacher conquistò un quarto e due terzi posti, mentre la nuova seconda guida Martin Brundle patì tre ritiri, di cui due dovuti a noie meccaniche. A partire dal quarto Gran Premio subentrò la nuova B192.

Risultati completi in Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Anno Team Modello Motore Gomme Piloti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 P.ti. Pos.
1991 Camel Benetton Ford B191 Ford-Cosworth HBA5 V8 P USA BRA SMR MON CAN MEX FRA GBR GER HUN BEL ITA POR ESP JPN AUS 32.5* 4^
Roberto Moreno 13 4 Rit. 5 Rit. Rit. 8 8 4
Michael Schumacher 5 6 6 Rit. Rit
Nelson Piquet Rit. Rit. 1 Rit. 8 5 Rit. Rit. 3 6 5 11 7 4
1992 Camel Benetton Ford B191B Ford-Cosworth HBA5 V8 G RSA MEX BRA ESP SMR MON CAN FRA GBR GER HUN BEL ITA POR JPN AUS 11** 3^
Michael Schumacher 4 3 3
Martin Brundle Rit. Rit. Rit.

i risultati marcati in corsivo indicano il conseguimento del giro più veloce in gara
* i restanti 6 punti conseguiti nella stagione 1991 si devono alla Benetton B190B

** i restanti 80 punti conseguiti nella stagione 1992 si devono alla Benetton B192

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luca Ferrari e Stefano Ollanu (a cura di), Fil Rouge F1 1991 | Benetton Ford B191, su formulapassion.it, 5 marzo 2016.
  2. ^ Simone Peluso, Livree iconiche | La Benetton 'multicolor' 1986-90, su formulapassion.it, 28 maggio 2020.

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