Capitale della moda: differenze tra le versioni
→In Italia: Sotto livello standardizzato. Mancano le fonti (né si capisce di quale guerra si stia parlando) e alcune frasi non hanno un gran nesso logico. Inoltre ha una visione di insieme limitata poiché si parla solamente di Torino. |
m →Definizione di capitale della moda: tradotto da en:wiki |
||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{S|moda}} |
{{S|moda}} |
||
[[File:Fashion_Week_Budapest2013.jpg|thumb|upright=1.25|Sfilata della [[Settimana della moda]] di [[Budapest]] 2013.]] |
|||
⚫ | È chiamata '''capitale della moda''' una [[città]] molto influente del [[moda|settore]], nella quale la progettazione, la produzione e la vendita al dettaglio dei prodotti, insieme ad eventi come [[Settimana della moda|settimane della moda]], generano un fatturato significativo. In una capitale della moda hanno spesso sede parecchi [[Stilista|stilisti]] e [[Casa di moda|case di moda]]. |
||
⚫ | Le quattro maggiori capitali mondiali della moda, definite in [[Lingua inglese|inglese]] ''Big Four'', sono [[Londra]], [[Milano]], [[New York]] e [[Parigi]]<ref>{{Cita libro|cognome1=Bradford|nome1=Julie|titolo=Fashion Journalism|editore=Routledge|anno=2014|p=129|url=http://books.google.com/books?id=H2xeBAAAQBAJ&pg=PA129}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Susan|cognome=Dillon|titolo=The Fundamentals of Fashion Management|editore= A&C Black|anno=2011|p=115|url=http://books.google.com/books?id=3XFMAQAAQBAJ&pg=PA115}}</ref><ref name= 4_capitali_IHT >{{Cita news|lingua=en|autore=Shelley Emling|url=http://www.nytimes.com/2006/10/03/style/03iht-Rweeks.3015966.html?_r=1|titolo=Big 4 fashion weeks get new company|pubblicazione=[[International Herald Tribune]]|giorno=3|mese=10|anno=2006|accesso=31 maggio 2009}}</ref>. Negli ultimi anni, comunque, l'importanza dell'industria della moda è cresciuta in diverse altre città nel mondo,<ref name= 4_capitali_IHT /> come ad esempio [[Berlino]], [[Barcellona]], [[Roma]], [[Tokyo]], [[San Paolo (Brasile)|San Paolo del Brasile]] e [[Los Angeles]]<ref>{{cita web|url=http://www.fashion.arts.ac.uk/fashioncities.htm|titolo=Fashion's World Cities Conference|accesso=31 maggio 2009|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.fashiondays.com/the-daily-issue/the-big-four-fashion-capitals-of-the-world/|titolo=The Big Four: Fashion Capitals of the World|sito=fashiondays.com|data=5 febbraio 2014|accesso=17 settembre 2016|lingua=en}}</ref>. |
||
== Definizione di capitale della moda == |
|||
Oltre al loro ruolo di leader nella moda, le capitali della moda hanno solitamente un mix di attività legate agli affari, alla finanza, all'intrattenimento, alla cultura e al tempo libero, mix che viene riconosciuto per avere un'identità unica e forte<ref>Gemperli, Natalia. "Fashion World Mapper: Your City on the Trend Radar". Master Thesis, University of the Arts Zürich. June 2010.</ref>. È stato anche notato che lo status di "capitale della moda" è diventato sempre di più legato al profilo nazionale e internazionale della città<ref name="Atlantic Cities; Florida Johnson">{{cite news|last=Florida|first=Richard|title=The World's Leading Cities for Fashion|url=http://www.theatlanticcities.com/jobs-and-economy/2012/09/worlds-leading-cities-fashion/3182/|accessdate=2 May 2014|newspaper=The Atlantic Cities|date=7 September 2012}}</ref>. Le capitali della moda, tendenzialmente, sono parte di una più ampia scena legata al design, con scuole di design, riviste di moda e un mercato locale di clienti affluenti<ref name="Atlantic Cities; Florida Johnson"/>. |
|||
Spesso il termine capitale della moda è usato per descrivere le città che ospitano le settimane della moda, in particolare a [[Settimana della moda di Milano|Milano]], [[Settimana della moda di Parigi|Parigi]], [[Settimana della moda di Londra|Londra]] e [[Settimana della moda di New York|New York]]<ref name="DT Armstrong">{{cite news|last=Armstrong|first=Lisa|title=Is there a future for Fashion Week?|url=http://fashion.telegraph.co.uk/article/TMG10324975/Is-there-a-future-for-Fashion-Week.html|accessdate=2 May 2014|newspaper=Daily Telegraph|date=22 September 2013}}</ref><ref>{{cite book|last1=Bradford|first1=Julie|title=Fashion Journalism|publisher=Routledge|year=2014|page=129|url=https://books.google.com/books?id=H2xeBAAAQBAJ&pg=PA129}}</ref><ref>{{cite book|first=Susan|last=Dillon|title=The Fundamentals of Fashion Management|publisher= A&C Black|year=2011|page=115|url=https://books.google.com/books?id=3XFMAQAAQBAJ&pg=PA115}}</ref><ref>{{cite book|title=Unveiling Fashion: Business, Culture, and Identity in the Most Glamorous Industry|first=Frédéric|last=Godart|publisher=Palgrave Macmillan|year=2012|page=57|url=https://books.google.com/books?id=H0U0wsIIhMEC&pg=PA57}}</ref><ref>{{cite web|title=The Big Four : Fashion Capitals of the World|publisher=Fashion Days|date=5 February 2014|url=http://www.fashiondays.com/the-daily-issue/the-big-four-fashion-capitals-of-the-world/}}</ref>, per esibire la propria industria<ref>{{cite web|title=The Big Four: Fashion capitals of the World|publisher=Fashion Days|date=5 February 2014|url=http://www.fashiondays.com/the-daily-issue/the-big-four-fashion-capitals-of-the-world/}}</ref><ref>{{cite news|title=The Figures Behind the Catwalk|first=Stephen|last=Heyman|date=1 October 2014|newspaper=New York Times|url=http://www.nytimes.com/2014/10/02/arts/international/the-figures-behind-the-catwalk.html?_r=0}}</ref>. Varie altre città ospitano delle settimane della moda che sono anch'esse influenti nella moda globale<ref>{{cite web|title=Top fashion weeks around the world|url=http://www.independent.co.uk/life-style/fashion/2011-top-fashion-weeks-around-the-world-paris-new-york-milan-tokyo-2174288.html|publisher=The Independent|accessdate=31 October 2014|date=2 January 2011}}</ref>. |
|||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | {{senza fonte|La moda italiana, come la conosciamo oggi, nasce dagli [[Atelier Reali di Torino|Atelier Reali]] di [[Torino]], famosi per lavorare sia [[cotone]] che [[seta]] per la [[Savoia (famiglia)|famiglia reale]] e per le famiglie più influenti dell'epoca. Diventando Torino capitale del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], la moda sabauda spopola nel resto d'Italia e nascono le prime vere case di moda italiane. Un duro colpo subi la città con la perdita dello status di capitale e molti artigiani che lavoravano per la famiglia reale persero il lavoro e si dovettero reinventare. Nascono così ai primi del Novecento le prime iniziative di moda, prendendo per esempio quanto avvenuto a Parigi nei decenni precedenti. Nascono in città diversi laboratori oltre al [[Palazzo della Moda]], attuale Torino Esposizioni. |
||
⚫ | Con l'arrivo della guerra furono molti gli artigiani a emigrare preferendo altre città e solo con la fine del conflitto mondiale si riprese la produzione. La città di Torino vide la nascita della Prima fiera campionaria italiana e riprese le attività, anche se non più con lo stesso vigore del periodo precedente. Con l'arrivo della [[Crisi petrolifera del 1973|crisi petrolifera]] il sistema della moda cittadina crolla, spostando la propria attenzione verso la nuova capitale della moda, [[Milano]], che negli anni del dopoguerra riuscì a ricostruire in maniera forte una filiera soprattutto legata a nomi giovani come [[Valentino (stilista)|Valentino]] e [[Donatella Versace|Versace]], arrivando all'apice del successo durante gli [[Anni 1990|anni '90 del Novecento]].}} |
||
⚫ | |||
{{Mappa di localizzazione+ |Mondo|width=350|float=right |caption=Posizione delle maggiori capitali della moda ([[File:Disc Plain red dark.svg|5px]]) e delle altre città a volte incluse nelle lista ([[File:Disc Plain blue dark.svg|5px]]). |
{{Mappa di localizzazione+ |Mondo|width=350|float=right |caption=Posizione delle maggiori capitali della moda ([[File:Disc Plain red dark.svg|5px]]) e delle altre città a volte incluse nelle lista ([[File:Disc Plain blue dark.svg|5px]]). |
||
|places= |
|places= |
||
Riga 13: | Riga 31: | ||
{{Mappa di localizzazione~|Mondo|lat=34.05|long=-118.25|label=[[Los Angeles]]|label_size=65|mark=Disc Plain blue dark.svg|marksize=4|position=bottom}} |
{{Mappa di localizzazione~|Mondo|lat=34.05|long=-118.25|label=[[Los Angeles]]|label_size=65|mark=Disc Plain blue dark.svg|marksize=4|position=bottom}} |
||
}} |
}} |
||
⚫ | È chiamata '''capitale della moda''' una [[città]] |
||
⚫ | Le quattro maggiori capitali mondiali della moda, definite in [[Lingua inglese|inglese]] ''Big Four'', sono [[Londra]], [[Milano]], [[New York]] e [[Parigi]] |
||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | |||
⚫ | {{senza fonte|La moda italiana, come la conosciamo oggi, nasce dagli [[Atelier Reali di Torino|Atelier Reali]] di [[Torino]], famosi per lavorare sia [[cotone]] che [[seta]] per la [[Savoia (famiglia)|famiglia reale]] e per le famiglie più influenti dell'epoca. Diventando Torino capitale del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], la moda sabauda spopola nel resto d'Italia e nascono le prime vere case di moda italiane. Un duro colpo subi la città con la perdita dello status di capitale e molti artigiani che lavoravano per la famiglia reale persero il lavoro e si dovettero reinventare. Nascono così ai primi del Novecento le prime iniziative di moda, prendendo per esempio quanto avvenuto a Parigi nei decenni precedenti. Nascono in città diversi laboratori oltre al [[Palazzo della Moda]], attuale Torino Esposizioni. |
||
⚫ | Con l'arrivo della guerra furono molti gli artigiani a emigrare preferendo altre città e solo con la fine del conflitto mondiale si riprese la produzione. La città di Torino vide la nascita della Prima fiera campionaria italiana e riprese le attività, anche se non più con lo stesso vigore del periodo precedente. Con l'arrivo della [[Crisi petrolifera del 1973|crisi petrolifera]] il sistema della moda cittadina crolla, spostando la propria attenzione verso la nuova capitale della moda, [[Milano]], che negli anni del dopoguerra riuscì a ricostruire in maniera forte una filiera soprattutto legata a nomi giovani come [[Valentino (stilista)|Valentino]] e [[Donatella Versace|Versace]], arrivando all'apice del successo durante gli [[Anni 1990|anni '90 del Novecento]].}} |
||
⚫ | |||
Secondo il ''[[Global Language Monitor]]'', al [[2015]], queste sono le principali città della moda nelle rispettive regioni geografiche.<ref>{{Cita web |lingua=en |url=http://www.languagemonitor.com/news/milan-upends-new-york-as-top-fashion-capital |titolo=Milan upends New York as Top Fashion Capital |sito=The Global Language Monitor |accesso=10 novembre 2010}}</ref> |
Secondo il ''[[Global Language Monitor]]'', al [[2015]], queste sono le principali città della moda nelle rispettive regioni geografiche.<ref>{{Cita web |lingua=en |url=http://www.languagemonitor.com/news/milan-upends-new-york-as-top-fashion-capital |titolo=Milan upends New York as Top Fashion Capital |sito=The Global Language Monitor |accesso=10 novembre 2010}}</ref> |
||
Versione delle 12:30, 18 set 2016
È chiamata capitale della moda una città molto influente del settore, nella quale la progettazione, la produzione e la vendita al dettaglio dei prodotti, insieme ad eventi come settimane della moda, generano un fatturato significativo. In una capitale della moda hanno spesso sede parecchi stilisti e case di moda.
Le quattro maggiori capitali mondiali della moda, definite in inglese Big Four, sono Londra, Milano, New York e Parigi[1][2][3]. Negli ultimi anni, comunque, l'importanza dell'industria della moda è cresciuta in diverse altre città nel mondo,[3] come ad esempio Berlino, Barcellona, Roma, Tokyo, San Paolo del Brasile e Los Angeles[4][5].
Definizione di capitale della moda
Oltre al loro ruolo di leader nella moda, le capitali della moda hanno solitamente un mix di attività legate agli affari, alla finanza, all'intrattenimento, alla cultura e al tempo libero, mix che viene riconosciuto per avere un'identità unica e forte[6]. È stato anche notato che lo status di "capitale della moda" è diventato sempre di più legato al profilo nazionale e internazionale della città[7]. Le capitali della moda, tendenzialmente, sono parte di una più ampia scena legata al design, con scuole di design, riviste di moda e un mercato locale di clienti affluenti[7].
Spesso il termine capitale della moda è usato per descrivere le città che ospitano le settimane della moda, in particolare a Milano, Parigi, Londra e New York[8][9][10][11][12], per esibire la propria industria[13][14]. Varie altre città ospitano delle settimane della moda che sono anch'esse influenti nella moda globale[15].
Storia
In Italia
La moda italiana, come la conosciamo oggi, nasce dagli Atelier Reali di Torino, famosi per lavorare sia cotone che seta per la famiglia reale e per le famiglie più influenti dell'epoca. Diventando Torino capitale del Regno d'Italia, la moda sabauda spopola nel resto d'Italia e nascono le prime vere case di moda italiane. Un duro colpo subi la città con la perdita dello status di capitale e molti artigiani che lavoravano per la famiglia reale persero il lavoro e si dovettero reinventare. Nascono così ai primi del Novecento le prime iniziative di moda, prendendo per esempio quanto avvenuto a Parigi nei decenni precedenti. Nascono in città diversi laboratori oltre al Palazzo della Moda, attuale Torino Esposizioni.
Con l'arrivo della guerra furono molti gli artigiani a emigrare preferendo altre città e solo con la fine del conflitto mondiale si riprese la produzione. La città di Torino vide la nascita della Prima fiera campionaria italiana e riprese le attività, anche se non più con lo stesso vigore del periodo precedente. Con l'arrivo della crisi petrolifera il sistema della moda cittadina crolla, spostando la propria attenzione verso la nuova capitale della moda, Milano, che negli anni del dopoguerra riuscì a ricostruire in maniera forte una filiera soprattutto legata a nomi giovani come Valentino e Versace, arrivando all'apice del successo durante gli anni '90 del Novecento.[senza fonte]
Distribuzione geografica
Secondo il Global Language Monitor, al 2015, queste sono le principali città della moda nelle rispettive regioni geografiche.[16]
- Asia e Oceania (7): Hong Kong, Sydney, Tokyo, Shanghai, Singapore, Melbourne e Bangkok;
- Europa occidentale (16): Amsterdam, Barcellona, Berlino, Copenaghen, Firenze, Francoforte sul Meno, Londra, Madrid, Milano, Napoli, Parigi, Roma, Stoccolma, Venezia
- Subcontinente indiano (2): Mumbai, Nuova Delhi;
- America latina (5): San Paolo, Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Buenos Aires e Città del Messico;
- Europa orientale e Centrale (3): Mosca, Cracovia, Praga;
- Medio Oriente e Africa (3): Dubai, Johannesburg, Città del Capo;
- Canada e Stati Uniti (8): New York, Los Angeles, Las Vegas, Miami, Toronto, Dallas, Montréal e Atlanta.
Capitali della moda per Nazione
- Stati Uniti: (6);
- Italia: (6);
- Australia, Brasile, Canada, Cina, Germania, India, Spagna, Sudafrica: (2);
- Argentina, Cile, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Francia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Singapore, Svezia, Thailandia: (1).
Classifica annuale
Una classifica annuale delle principali capitali della moda viene stilata dalla Global Language Monitor, una compagnia statunitense che traccia le tendenze attraverso l'uso linguistico in tutto il mondo. La classifica per il 2016 delle principali cinquantasei capitali della moda, secondo tale società, è riportata di seguito[17]:
Posizione (2015) | Città | Score |
---|---|---|
1 | ![]() |
![]() |
2 | ![]() |
![]() |
3 | ![]() |
![]() |
4 | ![]() |
![]() |
5 | ![]() |
![]() |
6 | ![]() |
![]() |
7 | ![]() |
![]() |
8 | ![]() |
![]() |
9 | ![]() |
![]() |
10 | ![]() |
![]() |
11 | ![]() |
![]() |
12 | ![]() |
![]() |
13 | ![]() |
![]() |
14 | ![]() |
![]() |
15 | ![]() |
![]() |
16 | ![]() |
![]() |
17 | ![]() |
![]() |
18 | ![]() |
![]() |
19 | ![]() |
![]() |
20 | ![]() |
![]() |
21 | ![]() |
![]() |
22 | ![]() |
![]() |
23 | ![]() |
![]() |
24 | ![]() |
![]() |
25 | ![]() |
![]() |
26 | ![]() |
![]() |
27 | ![]() |
![]() |
28 | ![]() |
![]() |
29 | ![]() |
![]() |
30 | ![]() |
![]() |
31 | ![]() |
![]() |
32 | ![]() |
![]() |
33 | ![]() |
![]() |
34 | ![]() |
![]() |
35 | ![]() |
![]() |
36 | ![]() |
![]() |
37 | ![]() |
![]() |
38 | ![]() |
![]() |
39 | ![]() |
![]() |
40 | ![]() |
![]() |
41 | ![]() |
![]() |
42 | ![]() |
![]() |
43 | ![]() |
![]() |
44 | ![]() |
![]() |
45 | ![]() |
![]() |
46 | ![]() |
![]() |
47 | ![]() |
![]() |
48 | ![]() |
![]() |
49 | ![]() |
![]() |
50 | ![]() |
![]() |
51 | ![]() |
![]() |
52 | ![]() |
![]() |
53 | ![]() |
![]() |
54 | ![]() |
n/a |
55 | ![]() |
![]() |
56 | ![]() |
![]() |
Note
- ^ Julie Bradford, Fashion Journalism, Routledge, 2014, p. 129.
- ^ Susan Dillon, The Fundamentals of Fashion Management, A&C Black, 2011, p. 115.
- ^ a b (EN) Shelley Emling, Big 4 fashion weeks get new company, in International Herald Tribune, 3 ottobre 2006. URL consultato il 31 maggio 2009.
- ^ (EN) Fashion's World Cities Conference, su fashion.arts.ac.uk. URL consultato il 31 maggio 2009.
- ^ (EN) The Big Four: Fashion Capitals of the World, su fashiondays.com, 5 febbraio 2014. URL consultato il 17 settembre 2016.
- ^ Gemperli, Natalia. "Fashion World Mapper: Your City on the Trend Radar". Master Thesis, University of the Arts Zürich. June 2010.
- ^ a b Richard Florida, The World's Leading Cities for Fashion, 7 September 2012. URL consultato il 2 May 2014.
- ^ Lisa Armstrong, Is there a future for Fashion Week?, 22 September 2013. URL consultato il 2 May 2014.
- ^ Fashion Journalism, Routledge, 2014, p. 129.
- ^ Susan Dillon, The Fundamentals of Fashion Management, A&C Black, 2011, p. 115.
- ^ Frédéric Godart, Unveiling Fashion: Business, Culture, and Identity in the Most Glamorous Industry, Palgrave Macmillan, 2012, p. 57.
- ^ The Big Four : Fashion Capitals of the World, su fashiondays.com, Fashion Days, 5 February 2014.
- ^ The Big Four: Fashion capitals of the World, su fashiondays.com, Fashion Days, 5 February 2014.
- ^ Stephen Heyman, The Figures Behind the Catwalk, 1º October 2014.
- ^ Top fashion weeks around the world, su independent.co.uk, The Independent, 2 January 2011. URL consultato il 31 October 2014.
- ^ (EN) Milan upends New York as Top Fashion Capital, su The Global Language Monitor. URL consultato il 10 novembre 2010.
- ^ Paris Stuns New York City as Top Global Fashion Capital of 2016, su languagemonitor.com. URL consultato l'8 January 2016.