Sindrome di Down: differenze tra le versioni

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== Eziologia ==
== Eziologia ==
Nel 1959 [[Jerome Lejeune]] pubblicò un lavoro che dimostrava che la sindrome di Down è causata dalla presenza di un [[cromosoma]] 21 in più (o parte di esso), da qui la definizione di trisomia 21 come sinonimo della sindrome stessa. In effetti la scoperta della trisomia 21 era stata fatta qualche anno prima da Marthe Gautier, una collaboratrice di Jerome Lejeune. Circa nel 95% dei casi, la causa di questa anomalia genetica è la mancata disgiunzione dei cromosomi che si verifica durante una delle divisioni [[meiosi|meiotiche]] che portano alla formazione dei [[gamete|gameti]] della madre; ne consegue che lo [[zigote]] avrà un assetto di 47 cromosomi, con un cromosoma 21 soprannumerario in tutte le [[cellula|cellule]] dell'individuo affetto, anziché il normale numero diploide di 46 cromosomi.


Nel 1959 [[Jerome Lejeune]] pubblicò un lavoro che dimostrava che la sindrome di Down è causata dalla presenza di un [[cromosoma 21]] in più (o parte di esso), da qui la definizione di trisomia 21 come sinonimo della sindrome stessa. In generale, questo porta ad una [[espressione genica|iperespressione dei geni]].<ref>{{cite journal| author=Rong Mao, X Wang, EL Spitznagel, LP Frelin, JC Ting, H Ding, J Kim, I Ruczinski, TJ Downey, J Pevsner| title=Primary and secondary transcriptional effects in the developing human Down syndrome brain and heart| journal=Genome Biology| year=2005| volume=6| issue=13| pages=R107| url=http://www.pubmedcentral.gov/articlerender.fcgi?tool=pmcentrez&rendertype=abstract&artid=1414106| doi=10.1186/gb-2005-6-13-r107| pmid=16420667| pmc=1414106}}</ref> L'individuazione dei geni coinvolti può aiutare a indirizzare le cure mediche per le persone affette dalla condizione. Si stima che il cromosoma 21 contenga 200-250 geni.<ref name=Leshin>See {{cite web| author=Leshin, L.| year=2003| url=http://www.ds-health.com/trisomy.htm| title=Trisomy 21: The Story of Down Syndrome| accessdate=2006-05-21}}</ref> Una recente ricerca ha identificato la regione del cromosoma che contiene i geni principali responsabili delle manifestazioni cliniche della sindrome di Down.<ref>{{cite journal| author=Zohra Rahmani, Jean-Louis Blouin, Nicole Créau-Goldberg, Paul C. Watkins, Jean-François Mattei, Marc Poissonnier, Marguerite Prieur, Zoubida Chettouh, Annie Nicole, Alain Aurias, Pierre-Marie Sinet, Jean-Maurice Delabar| title=Down syndrome critical region around D21S55 on proximal 21q22.3| journal=[[American Journal of Medical Genetics]]| year=2005| volume=37| issue=S7| pages=98–103| url=http://www3.interscience.wiley.com/cgi-bin/abstract/110515872/ABSTRACT?CRETRY=1&SRETRY=0| doi=10.1002/ajmg.1320370720| pmid=2149984}}</ref>
La sindrome può essere causata anche da un altro tipo di mutazione: la [[traslocazione (cromosoma)|traslocazione]] robertsoniana, in uno dei due genitori in cui un braccio del cromosoma 21 si fonde ad un altro cromosoma acrocentrico (di solito il cromosoma 14). Gli individui portatori di tale traslocazione sono [[fenotipo|fenotipicamente]] normali, ma presentano un'elevata probabilità di avere figli con sindrome di Down (forma familiare). Quest'ultima forma è indipendente dall'età della madre.


La presenza del materiale cromosomico extra può avvenire in molti modi diversi. Un [[cariotipo]] umano tipico è designato come 46,XX o 46,XY; ciò indica 46 cromosomi con due [[cromosomi sessuali]] XX tipico delle femmine e 46 cromosomi con due cromosomi sessuali XY che si riscontra nei maschi.<ref>{{cite web |author=Mittleman, A (editor) |year=1995 |url=http://www.iscn1995.org/ |title=An International System for Human Cytogenetic Nomeclature |accessdate = 2006-06-04}}</ref> Nel 1-2% dei casi<ref name="occurrence"/>, alcune delle cellule del corpo sono normali e altre cellule presentano la trisomia 21. Qusta condizione viene chiamata sindrome di Down con [[mosaicismo]] (46, XX/47, XX, 21).<ref>[http://www.imdsa.org/ Mosaic Down syndrome on the Web].</ref><ref>[http://www.imdsa.org/ International Mosaic Down syndrome Association].</ref>
Un'altra forma, diversa dalla prima che è caratterizzata dalla presenza di 47 cromosomi in tutte le cellule dell'individuo, è caratterizzata dalla mancata disgiunzione in una delle [[mitosi]] che avvengono dopo la formazione dello zigote. L'individuo è caratterizzato da [[mosaicismo]], cioè da due popolazioni cellulari, quella con 47 cromosomi e quella con il normale numero di 46. Questa forma sarà più lieve quanto maggiore sarà il numero delle cellule con un numero normale di cromosomi.

===Trisomia 21===

La trisomia 21 (47, XX, 21) è causato da un evento [[meiosi|meiotico]] non-disgiunzionale. Con la non-disgiunzione, un [[gamete]] (uno [[spermatozoo]] o una [[cellula uovo]]) nasce con una copia in più del cromosoma 21, il gamete presenta quindi 24 cromosomi. Se combinato con un gamete normale dall'altro genitore, l'embrione possederà 47 cromosomi, con tre copie del cromosoma 21. La trisomia 21 è la causa del 95% circa delle sindromi di Down osservate, con l'88% proveniente dalla nondisgiunzione nel gamete materno e l'8% proveniente dalla nondisgiunzione nel gamete paterno.<ref>{{cite web|url=http://emedicine.medscape.com/article/943216-overview |title=Genetics of Down Syndrome |accessdate = 2011-05-29}}</ref>

===Traslocazione robertsoniana===

Il materiale genico supplementare del cromosoma 21 che causa la sindrome di Down può essere dovuto ad una [[traslocazione robertsoniana]] nel cariotipo di uno dei genitori. In questo caso, il braccio lungo del cromosoma 21 si fonde ad un altro cromosoma acrocentrico, spesso il [[cromosoma 14]] [45,XX,der(14;21)(q10;q10)]. Una persona con una traslocazione è [[fenotipo|fenotipicamente]] normale. Durante la riproduzione, si ha un'alta probabilità di creare un gamete con un cromosoma 21 soprannumerario e quindi la nascita di un bambino con sindrome di Down. La condizione dovuta alla traslocazione è spesso definita come sindrome di Down familiare ed è indipendente dall'età della madre. È la causa del 2-3% dei casi osservati.<ref name="occurrence"/>


==Segni e sintomi==
==Segni e sintomi==

Versione delle 18:51, 1 nov 2012

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Sindrome di Down
Cariotipo di un individuo con sindrome di Down. Si noti i tre cromosomi 21
Malattia rara
Cod. esenz. SSNRN0660
Specialitàgenetica clinica e neurologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM758.0
ICD-10Q90
OMIM190685
MeSHD004314
MedlinePlus000997
eMedicine943216
Sinonimi
Mongoloidismo
Trisomia 21
Eponimi
John Langdon Down

La sindrome di Down, nota anche come trisomia 21, è una condizione cromosomica causata dalla presenza di tutta o di parte di una terza copia del cromosoma 21.[1] La sindrome di Down è la più comune anomalia cromosomica nell'uomo.[2] È in genere associata ad un ritardo nella capacità cognitiva e nella crescita fisica e ad un particolare insieme di caratteristiche del viso.[1] Il QI medio dei giovani adulti con sindrome di Down è di circa 50, rispetto ai bambini senza la condizione che dimostrano un QI di 100.[1][3] Mentre tutti i casi diagnosticat presentano un ritardo cognitivo, la disabilità è molto variabile tra gli individui affetti. La maggior parte rientra nella gamma di poco o moderatamente disabili.

La sindrome di Down prende il nome da John Langdon Down, un medico inglese che descrisse la condizione nel 1866.[4] La sindrome è stata clinicamente descritto in precedenza nel XIX secolo da Jean-Étienne Dominique Esquirol nel 1838 e da Edouard Seguin nel 1844.[5] La sindrome di Down è stata identificata come una trisomia del cromosoma 21 da Jérôme Lejeune nel 1959. La sindrome di Down può essere identificata in un bambino al momento della nascita o anche prima della nascita con lo screening prenatale.[1][6] Le gravidanze con questa diagnosi sono spesso terminate.[7]

Lo statunitense Centers for Disease Control and Prevention stima che circa uno ogni 691 bambini nati negli Stati Uniti ogni anno nasce con la sindrome di Down.[8]

Molti bambini con la condizione arrivano a prendere il diploma di scuola superiore e sono in grado di compiere un lavoro retribuito.[9] L'istruzione e le cure adeguate hanno dimostrato essere in grado di migliorare la qualità della vita in modo significativo.[10]

Storia

Il medico inglese John Langdon Down.

Il primo a caratterizzare la condizione come una forma distinta di disabilità mentale fu, nel 1862, il medico inglese John Langdon Down. Down in seguito la descrisse più ampiamente in una pubblicazione edita nel 1866.[11] Per via della somiglianza nei tratti somatici tra i bambini con la sindrome e i bambini di razza mongola, Down utilizzò il termine "mongoloide" per descrivere la condizione facendo risalire la causa ad una teoria etnica.[12] Tale termine è stato di uso comune fino ai primi anni 1970, oggigiorno è considerato impreciso e peggiorativo e perciò non più utilizzato.[13]

Con il XX secolo, la sindrome di Down era diventata la forma più riconoscibile di disabilità mentale. La maggior parte degli individui affetti ha iniziato ad ottenere cure mediche riguardo ai problemi associati. Con la nascita del movimento eugenetico, 33 degli allora 48 stati americani e in diversi altri paesi sono iniziati programmi di sterilizzazione forzata delle persone con sindrome di Down e con gradi di disabilità comparabili. Il programma "Aktion T4" nella Germania nazista è stato un programma di sterminio sistematico.[14]

Fino alla metà del XX secolo la causa della sindrome di Down è rimasta sconosciuta. Tuttavia, l'associazione con l'età materna era stata notata. I testi medici riportavano che la condizione era causata da una combinazione di fattori ereditari che non erano ancora stati identificati. Altre teorie erano incentrate su possibili lesioni subite durante il parto.[15]

Con la scoperta, avvenuta nel 1950, delle tecniche per analizzare il cariotipo è stato possibile identificare le anomalie cromosomiche di numero o di forma. Nel 1958, Jérôme Lejeune scoprì che la sindrome di Down era il risultato della presenza di un cromosoma soprannumerario[16] e, di conseguenza, la condizione è stata conosciuta come trisomia 21.[14]

Nel 1961, 18 genetisti scrissero al direttore di The Lancet suggerendo che il termine "mongolo" aveva "connotazioni fuorvianti" ed era diventato "una locuzione imbarazzante", e doveva essere cambiato.[101] La rivista sostenne la terminologia di "sindrome di Down". L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ufficialmente abbandonò i riferimenti al mongolismo nel 1965, dopo una richiesta da parte del delegato della Mongolia.[13] I gruppi di difesa dei genitori degli affetti accolsero con favore l'eliminazione dell'etichetta mongoloide che era stato un peso per i loro figli.[17]

Epidemiologia

Grafico rappresentante i casi di trisomia-21 ogni 1000 nati in relazione all'età della madre.

Interessa tutte le etnie, sia maschi che femmine e si manifesta (incidenza) in un caso ogni 700-1.000 nati vivi. Molti di più sono i concepimenti che riguardano la trisomia 21, dato che 3 casi su 4 si concludono con un aborto o con la nascita di un/a bambino/a morto/a. Se questo non avvenisse il rapporto sarebbe attorno a 1:200 circa.

Il grafico mostra come l'età della madre sia correlata fortemente alla probabilità di avere un individuo affetto dalla sindrome di Down. Si nota, infatti, che, in media, la probabilità per donne di un'età compresa tra 20 e 24 anni è decisamente minore rispetto a quella di donne dai 45 anni in su (si parla di circa 1 su 1550 contro 1 su 25). Però il grafico può portare a delle inesatte affermazioni: il fatto che la probabilità sia così differente in relazione all'età della madre non deve far pensare che la maggior parte delle donne che partoriscono un figlio affetto da trisomia-21 sia d'età relativamente avanzata. Infatti, poche sono le donne che intorno ai 45 anni d'età decidono di avere un figlio. Quindi, i figli nati con trisomia-21 sono maggiormente partoriti da madri relativamente giovani (di fatto solo un neonato con sindrome di Down ogni cinque ha una madre con più di 35 anni), che concepiscono di più rispetto a donne più avanti nell'età. Non si pensi inoltre che donne d'età inferiore ai vent'anni non partoriscano figli affetti dalla sindrome di Down, bensì che sono, in parte, irrilevanti per il grafico

Qui di seguito sono proposti i dati esposti nel grafico con percentuale ogni 1000 nati:

Età della madre (anni) Numero di casi ogni mille nati Percentuale
20-24 0,6 0,06 %
25-29 0,8 0,08 %
30-34 1,5 0,15 %
35-39 2,6 0,26 %
40-44 14,3 1,43 %
45 in poi 34,2 3,42 %

Eziologia

Nel 1959 Jerome Lejeune pubblicò un lavoro che dimostrava che la sindrome di Down è causata dalla presenza di un cromosoma 21 in più (o parte di esso), da qui la definizione di trisomia 21 come sinonimo della sindrome stessa. In generale, questo porta ad una iperespressione dei geni.[18] L'individuazione dei geni coinvolti può aiutare a indirizzare le cure mediche per le persone affette dalla condizione. Si stima che il cromosoma 21 contenga 200-250 geni.[19] Una recente ricerca ha identificato la regione del cromosoma che contiene i geni principali responsabili delle manifestazioni cliniche della sindrome di Down.[20]

La presenza del materiale cromosomico extra può avvenire in molti modi diversi. Un cariotipo umano tipico è designato come 46,XX o 46,XY; ciò indica 46 cromosomi con due cromosomi sessuali XX tipico delle femmine e 46 cromosomi con due cromosomi sessuali XY che si riscontra nei maschi.[21] Nel 1-2% dei casi[22], alcune delle cellule del corpo sono normali e altre cellule presentano la trisomia 21. Qusta condizione viene chiamata sindrome di Down con mosaicismo (46, XX/47, XX, 21).[23][24]

Trisomia 21

La trisomia 21 (47, XX, 21) è causato da un evento meiotico non-disgiunzionale. Con la non-disgiunzione, un gamete (uno spermatozoo o una cellula uovo) nasce con una copia in più del cromosoma 21, il gamete presenta quindi 24 cromosomi. Se combinato con un gamete normale dall'altro genitore, l'embrione possederà 47 cromosomi, con tre copie del cromosoma 21. La trisomia 21 è la causa del 95% circa delle sindromi di Down osservate, con l'88% proveniente dalla nondisgiunzione nel gamete materno e l'8% proveniente dalla nondisgiunzione nel gamete paterno.[25]

Traslocazione robertsoniana

Il materiale genico supplementare del cromosoma 21 che causa la sindrome di Down può essere dovuto ad una traslocazione robertsoniana nel cariotipo di uno dei genitori. In questo caso, il braccio lungo del cromosoma 21 si fonde ad un altro cromosoma acrocentrico, spesso il cromosoma 14 [45,XX,der(14;21)(q10;q10)]. Una persona con una traslocazione è fenotipicamente normale. Durante la riproduzione, si ha un'alta probabilità di creare un gamete con un cromosoma 21 soprannumerario e quindi la nascita di un bambino con sindrome di Down. La condizione dovuta alla traslocazione è spesso definita come sindrome di Down familiare ed è indipendente dall'età della madre. È la causa del 2-3% dei casi osservati.[22]

Segni e sintomi

Tipico aspetto del viso di un bambino con sindrome di Down
Piedi di un bambino con sindrome di Down

I segni ed i sintomi della sindrome di Down sono caratterizzati dalla neotenia del cervello e del corpo allo stato fetale,[26] dalla morfogenesi incompleta (vestigia) e da atavismo.[27] Gli individui con la sindrome possono avere alcune o tutte le seguenti caratteristiche fisiche: microgenia (mento anormalmente piccolo)[28], fessure degli occhi oblique con pieghe della pelle all'angolo interno degli occhi (note in precedenza come una piega mongoloide)[29][30], ipotonia muscolare (scarso tono muscolare), un ponte nasale piatto, un unica piega palmare, una lingua sporgente (a causa della piccola cavità orale) e allargata vicino le tonsille o macroglossia,[29][30] viso piatto e largo[12], collo corto, macchie bianche sul diaframma note come macchie di Brushfield[31], eccessiva lassità articolare, spazio eccessivo tra alluce e il secondo dito e dita corte.[30]

I parametri di crescita, come altezza, peso e circonferenza della testa sono inferiori nei bambini con la condizione rispetto ai loro coetanei. Gli adulti con la sindrome di Down tendono ad avere bassa statura e gambe storte.[30] L'altezza media per gli uomini è di 154 cm e di 144 cm per le donne.[32] Gli individui con sindrome di Down vedono anche aumentato il rischio di obesità.[33]

Caratteristica Percentuale[34] Caratteristica Percentuale[34]
Ritardo mentale 99.8% Denti piccoli 60%
Bassa altezza 100% Naso appiattito 60%
Impronte digitali atipiche 90% clinodattilia 52%
Separazione dei muscoli addominali 80% ernia ombelicale 51%
Legamenti flessibili 80% Collo corto 50%
ipotonia 80% Mani corte 50%
brachicefalia 75% Malattie cardiache congenite 45%
genitali piccoli 75% singola piega trasversale palmare 45%
palpebre più grandi 75% Macroglossia (lingua grande) 43%
estremità più corte 70% volte epicantali 42%
palato ovale 69% strabismo 40%
orecchie basse e arrotondate 60% Macchie di Brushfield 35%

Le persone con sindrome di Down hanno un rischio più elevato di incorrere in molte condizioni. Le conseguenze mediche provocate dal materiale genetico sovrannumerario sono molto variabilim e possono influenzare la funzione di qualsiasi organo o di funzione fisiologica dell'organismo. Ciò può contribuire a una minore aspettativa di vita. A seguito dei miglioramenti nelle cure mediche, in particolare nei problemi cardiaci, la speranza di vita tra le persone con sindrome di Down è aumentata dai 12 anni nel 1912, ai 60 anni.[35] Nel marzo del 2012 il Guinness dei primati riconosceva in Joyce Greenman, un cittadino londinese nato il 14 marzo 1925, come la persona più anziana con sindrome di Down. Le cause di morte sono cambiate, con le malattie croniche neurodegenerative sempre più comuni, come l'invecchiamento della popolazione. La maggior parte delle persone con sindrome di Down che sono nate negli anni '40 e '50 iniziano a soffrire di demenza simile alla malattia di Alzheimer.[36]

L'American Academy of Pediatrics, tra le altre organizzazioni sanitarie, ha emesso una serie di raccomandazioni per le persone con sindrome di Down al fine di eseguire screening per alcune malattie particolari.[37]

Caratteristiche mentali e neurologia

La maggior parte delle persone con sindrome di Down presentano una disabilità intellettiva che va da lieve (QI 50-70) a moderata (QI 35-50)[38], con le persone ceh presentano mosaicismo che hanno in genere 10-30 punti in più.[39] La metodologia del test di intelligenza è stata criticata per non aver preso in considerazione la correlazione con le disabilità fisiche, come ad esempio l'udito e i disturbi alla vista che rallentano le prestazioni.[40]

Le competenze linguistiche mostrano una differenza tra comprendere un discorso ed esprimere la parola. Comunemente gli individui con sindrome di Down hanno un ritardo del linguaggio.[41] Le abilità motorie sono in ritardo[42] e ciò spesso può interferire con lo sviluppo cognitivo. Tuttavia le condizioni motrie sono molto differenti tra individuo e individuo. Alcuni bambini iniziano a camminare a circa 2 anni di età, mentre altri non camminano fino all'età di quattro anni. La terapia fisica e/o la partecipazione a un programma di educazione fisica adattata può favorire lo sviluppo di maggiori abilità motorie nei bambini con sindrome di Down.[43]

I bambini e gli adulti con sindrome di Down hanno un maggior rischio di sviluppare epilessia e malattia di Alzheimer.[44]

Malattia cardiaca congenita

L'incidenza delle cardiopatie congenite nei neonati con sindrome di Down arriva fino al 50%.[45] Un difetto interventricolare è la forma più comune, con il 40% dei pazienti affetti. Subito dopo, come frequenza vi è il difetto interventricolare, che colpisce circa il 35% dei pazienti.[45]

Neoplasie

Anche se l'incidenza generale di neoplasie tra gli individui con sindrome di Down è la stessa nella popolazione generale[46], vi è una probabilità molto minore di sviluppare tumori maligni comuni, eccetto leucemia e il cancro ai testicoli.[47]

Le neoplasie ematologiche, come la leucemia, sono infatti più comuni nei bambini con sindrome di Down.[48] In particolare, la leucemia linfoblastica acuta è almeno 10 volte più frequente nei bambini con la sindrome di Down e la forma megacarioblastica lo è di almeno 50 volte. La leucemia transitoria è una forma di leucemia rara negli individui senza sindrome di Down, ma colpisce fino al 20 per cento dei neonati che presentano la trisomia 21.[49] Questa forma di leucemia è in genere benigna e si risolve da sola in diversi mesi, anche se può portare ad altri gravi malattie.[50] In contrasto con le neoplasie ematologiche, i tumori solidi sono meno comuni, forse a causa di aumento del numero di geni oncosoppressori contenuti nel materiale genetico extra.[51]

Malattie della tiroide

Gli individui con sindrome di down, vedono aumentato il rischio di disfunzione della tiroide, un organo che aiuta il controllo del metabolismo. L'ipotiroidismo è la condizione più comune, che si verifica in quasi un terzo dei pazienti. Ciò può essere dovuto alla assenza della tiroide alla nascita (ipotiroidismo congenito) o per attacco alla tiroide da parte del sistema immunitario.[52]

Malattie gastrointestinali

La sindrome di Down aumenta il rischio di incorrere in malattia di Hirschsprung, in cui le cellule nervose che controllano la funzione di parti del colon, non sono presenti.[53] Ciò provoca stitichezza. Altre anomalie congenite che si verificano più frequentemente includono atresia duodenale, pancreas anulare e atresia anale. La malattia da reflusso gastroesofageo e la celiachia sono inoltre più comuni tra le persone con sindrome di Down.[54]

Infertilità

I maschi con sindrome di Down non sono in genere in grado di procreare, mentre le femmine dimostrano tassi significativamente più bassi.[55] Le donne con sindrome di Down sono meno fertili e hanno spesso difficoltà nella gravidanza, con aborti spontanei e parti prematuri. Senza diagnosi genetica preimpianto, circa la metà della prole di una persona con sindrome di Down presenterà la stessa condizione genetica.[55] Gli uomini con sindrome di Down sono quasi uniformemente sterili, a causa di difetti della spermatogenesi.[56] Vi sono stati solo tre casi documentati di maschi con la sidrome che hanno avuto bambini.[57][58]

Disturbi della vista e dell'udito

Macchie di Brushfield, visibili nell'iride di un bambino con sindrome di Down.

Disturbi della vista sono più frequenti negli individui con sindrome di Down. Quasi la metà di essi soffre di strabismo, in cui i due occhi non si muovono in sincrono. Patologie che richiedono l'uso di occhiali sono altresì comuni. La cataratta (opacità del cristallino), cheratocono e il glaucoma (pressione aumentata dell'occhio) sono condizioni che si verificano più comunemente negli individui con trisomia 21.[59] Possono, inoltre, essere presenti le macchie di Brushfield (piccole macchie bianche o grigio/marrone sulla periferia dell'iride).[60]

In generale, l'indebolimento dell'udito e patologiie legate ad esso, si riscontrano nel 38-78% dei bambini con sindrome di Down, rispetto al 2,5% dei bambini normali.[61][62][63] Tuttavia, la diagnosi precoce e un trattamento aggressivo della malattia cronica dell'orecchio cronico, può portare circa il 98% dei bambini a livelli acustici normali.[64]

Ogni componente del sistema uditivo è potenzialmente colpite dalla sindrome di Down.[63] L'otite media con effusione è la causa più comune della perdita dell'udito nei bambini Down.[62] L'infezione può iniziare alla nascita e continuare per tutta la vita del bambino.[63] Le infezioni dell'orecchio sono principalmente associate con la disfunzione della tuba di Eustachio, a causa di alterazioni nella base cranica. Tuttavia, un eccessivo accumulo di cerume può anche causare l'ostruzione del condotto uditivo esterno, spesso di dimensione ridotte nei bambini con la sindrome.[65] Il grado di perdita dell'udito varia da caso a caso, ma anche un grado lieve può avere portare a gravi conseguenze per la percezione e l'acquisizione del linguaggio, e per il rendimento scolastico[66], se non diagnosticati e corretti in tempo.[62]

Diagnosi

Diagnosi pre-natale

Sezione sagittale all'ecografia di un feto con trisomia 21 con translucenza nucale aumentata e assenza dell'osso nasale in feto a 11 settimane

È possibile una diagnosi pre-natale tramite villocentesi o amniocentesi: si può vedere dal cariotipo fetale l'evidente anomalia cromosomica.

All'ecografia fetale possono essere evidenziati alcuni segni indicativi di maggiore probabilità che il feto sia affetto dalla malattia:

  • l'edema nucale
  • mancanza dell'osso nasale
  • femore o omero molto corti
  • malformazioni fetali

Nella maggior parte dei casi l'individuo presenta:

  • Mongoloidismo, corpo basso e tozzo e collo grosso ;
  • la macroglossia che viene considerata una caratteristica sindromica, è in realtà nella maggior parte dei casi una macroglossia apparente poiché è dovuta ad una riduzione delle dimensioni della cavità orale a causa dell'ipotonia dei muscoli facciali che fa sì che la lingua sembri sproporzionata rispetto ad essa (potrebbero esserci problemi di deglutizione);
  • Atresia esofagea e intestino piccolo;
  • Ipotonia più o meno marcata, presente nel 95% dei casi;
  • Plica palmare. L'unica plica trasversale concorre a configurare la caratteristica alterazione della mano denominata "mano di scimmia" ;
  • Lassità legamentosa, di varia entità, che porta ad apertura in abduzione esagerata delle anche (180º) e diminuzione dell'angolo del polso con aumentato rischio di lussazione;
  • Chiazza o macchia mongolica: discromia cutanea a margini piuttosto netti sulla parte bassa della schiena;
  • Cardiopatia congenita;
  • Alterazione funzionamento della tiroide;
  • Microcefalia, non evidenziabile alla nascita, ma durante la crescita;
  • Ritardo di organizzazione delle tappe motorie (secondo le tabelle) (anche imponente), non per un danno del sistema neuromotorio, ma per deficit della prassia;
  • Il ritardo mentale varia da forme più gravi (QI 25-50) a forme lievi nei mosaici genetici. Comporta anche ritardo nel linguaggio;
  • Anomalia degli occhi: infatti l'occhio della persona affetta da questa condizione genetica presenta un taglio (dovuto ad una plica denominata "epicanto", non presente nelle popolazioni caucasiche ed africane) che invece di essere normalmente a forma di dosso, cioè che va dal basso verso l'alto formando una curva, è allungato dalle ghiandole lacrimarie alla parte posteriore dell'occhio stesso, simile a quello delle popolazioni mongole, quindi dell'Asia orientale (si noti anche il termine usato principalmente dai medici per designare tale anomalia: mongolismo).

Si ha maggiore sensibilità alle infezioni e spesso, disfunzioni del cuore (difetto del setto interatriale, interventricolare) e di altri organi: principalmente per tal motivo la vita media, senza interventi, non supera i 30-40 anni. Attualmente però la media si è innalzata sino a 60 anni, perché col progredire delle tecniche chirurgiche, molte anomalie cardiache anatomiche possono essere trattate con successo.

Al downismo è associata un'amiloidosi Alzheimer-simile, che diventa evidente, manifestandosi come ulteriore decadimento cognitivo, nei soggetti che raggiungano il quarto decennio di vita.

Prevenzione

Quando si studiano casi di sindrome di Down dovuti a traslocazione, si trova di solito che un genitore, anche se fenotipicamente normale, presenta un cariotipo a 45 cromosomi. Uno di questi cromosomi è formato dai bracci lunghi del cromosoma 21 unito al braccio lungo di un altro cromosoma acrocentrico (di solito il cromosoma 14), mentre i bracci corti residui si uniscono a formare un piccolo cromosoma acentrico che solitamente è instabile mitoticamente e viene perduto, ma poiché contiene geni non essenziali non si hanno conseguenze cliniche. Perciò ai genitori di un figlio affetto da sindrome di Down dovuta a sbilanciamento di traslocazione robertsoniana, si consiglia di procedere alla determinazione del loro cariotipo; se l'uno o l'altro genitore sono portatori della traslocazione, essi vengono avvisati del fatto che vi è un'aumentata probabilità di avere un altro figlio affetto da sindrome di Down.

Da parecchio tempo si ritiene che la sindrome di Down, e un certo numero di altri effetti negativi legati alla non-disgiunzione, sia più probabile in bambini nati da donne non giovani. Le ragioni di questo fatto non sono chiare ma si è notato che sono in relazione con il tempo di permanenza dell'uovo nell'ovaio fermo nel diplotene della profase della meiosi 1 in cui si verifica scambio di frammenti di cromatidi tra due cromatidi non fratelli di cromosomi omologhi; la permanenza in questa fase di scambio determinerebbe l'amplificarsi di errori nella disgiunzione dei cromosomi durante l'anafase.

Studi recenti hanno indicato anche che circa nel 5% di casi con sindrome di Down dovuta a non-disgiunzione il cromosoma in più deriva dal padre anziché dalla madre.

Trattamento

Molti bambini con sindrome di Down prendono il diploma di scuola superiore e sono in grado di compiere un lavoro retribuito[9] o di seguire una formazione universitaria.[67] Le strategie di gestione, come l'intervento nella prima infanzia, lo screening per i problemi più comuni, cure mediche ove indicate, un'ambiente famigliare favorevole e una formazione professionale sono fattori in grado di migliorare lo sviluppo globale dei bambini con la condizione.[10]

Chirurgia plastica

La chirurgia plastica è stata talvolta sostenuta ed eseguita su bambini con sindrome di Down, basando ciò sul presupposto che possa ridurre le caratteristiche del viso associate alla condizione e quindi facendo diminuire lo stigma sociale e portando ad miglioramento della qualità della vita.[68] Tuttavia questa pratica è rara,[69] e il suo utilizzo continua ad essere controverso.

Sviluppo cognitivo

Gli individui con sindrome di Down differiscono notevolmente nella capacità di comunicazione. Lo screening di routine per i problemi dell'udito sono altamente consigliati e l'uso di apparecchi acustici a basso guadagno o dispositivi di amplificazione può essere indicato. Un intervento precoce sugli aspetti comunicativi, favorisce le competenze linguistiche.[70]

Il ritardo del linguaggio può anche richiedere un intervento di logopedia per migliorare l'espressività.[41]

Note

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