Super Bowl 50

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Stati Uniti (bandiera) Super Bowl 50
1 2 3 4 Totale
CAR 0 7 0 3 10
DEN 10 3 3 8 24
Edizione50
Data7 febbraio 2016
StadioLevi's Stadium
CittàSanta Clara, California
MVPVon Miller
Inno nazionaleLady Gaga[1]
ArbitroClete Blakeman[2]
Halftime showColdplay[3], Beyoncé, Bruno Mars, Mark Ronson
Spettatori71.088
Diffusione TV negli Stati Uniti d'America
ReteCBS
TelecronacaStati Uniti (bandiera) Jim Nantz, Phil Simms, Tracy Wolfson e Evan Washburn

Il Super Bowl 50 è stata la 50ª edizione del Super Bowl, la finale del campionato della National Football League. Si è disputato il 7 febbraio 2016 al Levi's Stadium di Santa Clara, in California[4]. I campioni dell'American Football Conference (AFC), i Denver Broncos, hanno battuto col punteggio di 24-10 quelli della National Football Conference (NFC), i Carolina Panthers, venendo decretati campioni della stagione 2015, il loro terzo titolo e il primo dal 1998. Per la terza stagione consecutiva, ma solamente la quarta nelle precedenti ventidue, le squadre col miglior record di ciascuna conference si affrontarono per il titolo.

Questo è stato il primo Super Bowl ospitato nella Baia di San Francisco dal 1985, anno in cui il Super Bowl XIX si disputò allo Stanford Stadium di Stanford, California[5]. Il Super Bowl 50 ebbe la particolarità di essere identificato con il numero arabo "50" al posto di quello romano "L", come è invece sempre avvenuto per quelli precedenti e successivi.[6][7]

È stato soprannominato il "Super Bowl d'oro" ("Golden Super Bowl" in inglese)[8] per diversi motivi: si è tenuto in California, soprannominata "The Golden State"; lo stadio in cui si è giocata la partitissima è l'impianto dei 49ers, franchigia che prende il nome dai minatori della corsa all'oro californiana[9]; infine, il cinquantesimo anniversario è tradizionalmente soprannominato "nozze d'oro".

I Broncos si portarono in vantaggio all'inizio della partita e lo rimasero per tutto il resto della contesa. Il quarterback di Carolina Cam Newton, premiato quell'anno come MVP della NFL, fu limitato dalla difesa di Denver che mise a segno un record del Super Bowl di sette sack e forzò tre palloni persi, incluso un fumble recuperato a ritornato in touchdown[10]. Il linebacker dei Broncos Von Miller fu nominato MVP del Super Bowl, dopo avere fatto registrare 5 placcaggi solitari, 2,5 sack e 2 fumble forzati.

Processo di selezione dello stadio

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Il Levi's Stadium, sede del 50º Super Bowl

Nel 2009 il commissioner NFL Roger Goodell dichiarò che la partita si sarebbe potuta disputare a Los Angeles, nonostante la città non fosse ormai da svariati anni sede di una franchigia NFL, per ricordare il Super Bowl I, giocato al Los Angeles Memorial Coliseum il 15 gennaio 1967[11]. All'epoca vi erano infatti due progetti legati alla costruzione di uno stadio che avrebbe potuto ospitare l'evento: il Farmers Field a Downtown Los Angeles e il Los Angeles Stadium nella vicina cittadina di Industry[12]. Non era però ancora prevista la costruzione di nessuno dei due impianti quando la NFL annunciò le città ospitanti scelte come finaliste[13]. Il Rose Bowl di Pasadena e lo stesso Coliseum vennero anch'essi discussi come possibili sedi per l'evento[11].

Oltre all'area metropolitana di Los Angeles, altri cinque stadi presentarono la propria candidatura ad ospitare il Super Bowl 50. Essi erano:

Le decorazioni per il Super Bowl a San Francisco

La NFL ridusse poi le candidate a tre: il Mercedes-Benz Superdome, il Levi's Stadium e il Sun Life Stadium.

Il 16 ottobre 2012 fu annunciato che le finaliste erano il Sun Life Stadium[21] e il Levi's Stadium[22]. L'impianto di Miami Gardens aveva già ospitato cinque volte il Super Bowl (XXIII, XXIX, XXXIII, XLI e XLIV), mentre la Florida del sud in totale ne contava dieci (il maggior numero in assoluto insieme a New Orleans). Tuttavia, la candidatura di Miami dipendeva dai lavori di rinnovamento ai quali si sarebbe dovuto sottoporre lo stadio, lavori che il 3 marzo 2013 non vennero però approvati dal Parlamento della Florida, causando un forte danno alla candidatura stessa[23].

Il 21 maggio 2013 i proprietari delle franchigie NFL assegnarono al Levi's Stadium l'organizzazione del Super Bowl 50[5]. Miami quindi, avendo perso il precedente in favore della Baia di San Francisco, divenne finalista per l'assegnazione del Super Bowl LI in competizione con l'NRG Stadium (che allora portava il nome di Reliant Stadium) di Houston[24]. Meno di un'ora più tardi, però, la città della Florida vide svanire anche questo obiettivo, che i proprietari NFL assegnarono allo stadio degli Houston Texans[13][25].

Carolina Panthers

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Lo stesso argomento in dettaglio: Carolina Panthers 2015.

Malgrado l'avere svincolato il running back DeAngelo Williams ed avere perso il proprio migliore wide receiver, Kelvin Benjamin, per la rottura del legamento crociato anteriore in pre-stagione, i Carolina Panthers ebbero il miglior record nella stagione regolare della loro storia, diventando la settima franchigia a vincere almeno 15 partite nella stagione regolare da quando il calendario è stato ampliato a sedici partite nel 1978. Carolina iniziò vincendo tutte le prime 14 partite, stabilendo non solo un primato del club per la miglior partenza e per la più lunga striscia di vittorie, ma anche quello per il miglior inizio da parte di una squadra della NFC, superando quello di 13-0 dei New Orleans Saints nel 2009 e dei Green Bay Packers nel 2011. Con un bilancio finale di 15-1, i Panthers si assicurarono il vantaggio del fattore campo per tutti i playoff della NFC per la prima volta nella loro storia.

L'attacco dei Panthers, che guidò la NFL in punti segnati, poté contare su sei giocatori convocati per il Pro Bowl quell'anno. Il quarterback Cam Newton disputò una delle sue migliori stagioni, passando 3.837 yard e un nuovo primato personale di 35 touchdown, con dieci intercetti subiti e un passer rating di 99,4, un altro record personale; Newton inoltre corse 636 yard e segnò altri 10 touchdown su corsa. Il suo bersaglio preferito fu il tight end Greg Olsen, che ricevette 77 passaggi per 1.104 yard e 7 touchdown. Il ricevitore Ted Ginn diede il suo contributo in attacco, ricevendo 44 passaggi per 739 yard e 10 touchdown, giocando anche come kick returner. Altri ricevitori chiave inclusero Jerricho Cotchery (39 ricezioni per 485 yard), Devin Funchess (31 ricezioni per 473 yard e 5 touchdown) e Corey Brown (31 ricezioni per 447 yard). Tra i corridori vi furono il running back Jonathan Stewart, che guidò la squadra con 989 yard corse e 6 touchdown, assieme al fullback Mike Tolbert. La linea offensiva di Carolina vide due giocatori convocati per il Pro Bowl: il centro Ryan Kalil e la guardia Trai Turner.

I Panthers in attacco durante il Super Bowl 50

La difesa dei Panthers concesse 308 punti, il sesto miglior risultato della lega, guidando la NFL con 24 intercetti. Il defensive tackle Kawann Short guidò la squadra in sack 11, forzando tre fumble e recuperandone due. Il compagno Mario Addison invece fece registrare 6½ sack. Dietro di essi, due dei tre linebacker titolari del club furono convocati per il Pro Bowl: Thomas Davis e Luke Kuechly. Davis fece registrare 5½ sack, quattro fumble forzati e quattro intercetti, mentre Kuechly guidò la squadra in tackle (118), forzò due fumble e intercettò quattro passaggi. La linea secondaria della squadra vide la presenza di Kurt Coleman, che guidò la NFC con un record in carriera di 7 intercetti, oltre a far registrare 88 tackle, e il cornerback inserito nel First-team All-Pro Josh Norman, impostosi come uno dei migliori nella lega nel suo ruolo, che terminò con quattro intercetti, di cui due ritornati in touchdown.

Denver Broncos

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Lo stesso argomento in dettaglio: Denver Broncos 2015.

Dopo la sconfitta nel divisional round dei playoff dell'anno precedente, i Denver Broncos cambiarono numerosi elementi del loro staff di allenatori, incluso l'addio all'ex capo-allenatore John Fox, sostituito da Gary Kubiak. Sotto la sua direzione e del coordinatore offensivo Rick Dennison, i Broncos programmarono di impostare il proprio attacco sul gioco sulle corse da abbinare alle abilità di Peyton Manning nei passaggi a breve e medio raggio. Tale progetto fu ostacolato da numerosi infortuni alla linea offensiva e dalla peggior annata a livello statistico di Manning dalla sua stagione da rookie con gli Indianapolis Colts nel 1998. Dopo una partenza con un record di 7–2 , Manning si infortunò al piede sinistro, venendo sostituito come titolare da Brock Osweiler per tutto il resto della stagione regolare. Manning tornò in campo subentrando nella gara dell'ultimo turno contro i San Diego Chargers. Diretta dal coordinatore difensivo Wade Phillips, la difesa della squadra fu la migliore della lega in yard totali concesse, yard passate concesse e sack. I Broncos vinsero il quinto titolo consecutivo di division, per il quarto anno consecutivo ebbero la possibilità di saltare il primo turno di playoff e per il terzo degli ultimi quattro ebbero il miglior record della conference.

Manning concluse la stagione con un passer rating di 67.9, il peggiore della carriera, passando 2.249 yard, nove touchdown e subendo 17 intercetti. Osweiler, invece, passò 1.967 yard, 10 touchdown e sei intercetti per un rating di 86,4. Il ricevitore Demaryius Thomas guidò la squadra con 105 ricezioni per 1.304 yard e sei touchdown, mentre Emmanuel Sanders ricevette 76 passaggi per 1.135 yard e sei segnature. Il tight end Owen Daniels diede il suo contributo nel gioco aereo con 46 ricezioni per 517 yard. Il running back C.J. Anderson fu il miglior corridore del club con 863 yard e 7 touchdown. L'altro running back Ronnie Hillman corse 720 yard e 5 touchdowns. Complessivamente, l'attacco di Denver chiuse al 19º posto nella lega e non ebbe alcun giocatore selezionato per il Pro Bowl.

La difesa dei Broncos fu la migliore della NFL per yard concesse (4.530) per la prima volta nella sua storia e quarta in punti concessi (296). I defensive end Derek Wolfe e Malik Jackson ebbero entrambi 5½ sack messi a segno. Il linebacker Von Miller guidò la squadra con 11 sack, forzò quattro fumble e ne recuperò tre. Il linebacker DeMarcus Ware fu convocato per il nono Pro Bowl in carriera dopo essersi classificato al secondo posto della squadra con 7½ sack. L'altro linebacker Brandon Marshall fu il migliore della franchigia in tackle con 109, mentre Danny Trevathan fu secondo con 102. La linea secondaria ebbe due Pro Bowler: i cornerback Aqib Talib (tre intercetti) e Chris Harris Jr. (due intercetti).

I Panthers batterono i Seattle Seahawks (numero 6 del tabellone) nel divisional round, portandosi in vantaggio per 31–0 alla fine del primo tempo e riuscendo a resistere al tentativo di rimonta avversario nel secondo. La partita si concluse sul risultato di 31–24, vendicando l'eliminazione nei playoff dell'anno precedente[26]. Contro gli Arizona Cardinals (numero 2 del tabellone) nella finale della NFC vi fu una netta vittoria per 49–15, accumulando 487 yard in attacco e forzato sette palloni persi degli avversari[27]. Inoltre, i 49 punti segnati furono il massimo per una squadra nella finale della NFC.

I Broncos batterono i Pittsburgh Steelers (numero 6 del tabellone) nel divisional round, 23–16, segnando 11 punti negli ultimi tre minuti di gioco[28]. In seguito batterono per 20–18 nella finale della AFC i New England Patriots, campioni in carica e numero 2 del tabellone, intercettando un passaggio avversario sul tentativo di conversione da due punti a 12 secondi dal termine. Malgrado Peyton Manning avesse subito diversi intercetti nel corso della stagione regolare, non ne lanciò alcuno nelle due gare di playoff[29].

Note pre-partita

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Uso dei numeri arabi

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Il 4 giugno 2014 la NFL annunciò che la partita sarebbe stata indicata col numero arabo "50" al posto del tradizionale "L" in numeri romani, specificando però che la numerazione romana sarebbe tornata in uso dal Super Bowl LI[6][7]. Questa scelta fu motivata dal fatto che risultava difficile disegnare un logo adatto per l'evento usando il format che la lega ha fissato per tutti i Super Bowl a partire dal Super Bowl XLV. Poco si sarebbe infatti adattata al logo la semplice "L" argentata collocata nella parte bassa dell'immagine, che venne così sostituita da un grande "50" dorato posto dietro al logo stesso, con il 5 e lo 0 rispettivamente a sinistra e a destra del Lombardy Trophy, dal punto di vista dell'osservatore[6].

Iniziative speciali

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Data l'importanza del 50º Super Bowl, la lega decise di organizzare una campagna chiamata On the Fifty, che prevedeva diverse iniziative atte a celebrare questa ricorrenza[30].

Innanzitutto, il colore oro venne impiegato in diversi contesti: i vari loghi della lega e degli altri eventi caratteristici della stagione (draft, gara di apertura, gare del Giorno del Ringraziamento, play-off) furono, interamente o in parte, dorati, abbandonando i loro colori tradizionali; il numero 50 posto alla linea di metà campo dei trentuno stadi delle franchigie NFL venne scritto in oro (anziché in bianco come tutte le altre linee del campo da gioco); le uniformi disegnate per il Pro Bowl presentarono dettagli e finiture dorati; anche le squadre inserirono nel proprio logo dei dettagli dorati.

L'evento fu poi l'occasione per celebrare i precedenti quarantanove Super Bowl: durante la stagione regolare diciannove partite videro fronteggiarsi franchigie già incontratesi in una finalissima; sempre durante la stagione, all'intervallo delle proprie partite casalinghe ogni squadra poté onorare le proprie formazioni vincitrici nel passato del campionato; speciali celebrazioni vi furono poi per i 43 giocatori che fino ad allora erano riusciti ad aggiudicarsi il titolo di MVP del Super Bowl, che culminarono il 7 febbraio con una cerimonia prima dell'inizio della partita sul campo del Levi's Stadium. Infine, furono ricordate anche le scuole che in passato erano state frequentate da giocatori o allenatori poi capaci di diventare campioni NFL: ognuna di esse ricevette uno speciale pallone da football interamente colorato d'oro[31].

Inno nazionale

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L'inno nazionale, The Star-Spangled Banner, è stato intonato dalla cantautrice Lady Gaga ed ha registrato il picco di telespettatori dell'intero evento (110 milioni di telespettatori), oltre a classificarsi come performance dell'inno nazionale più vista di sempre.

Intrattenimento

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Spettacolo di metà gara

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Bruno Mars nello spettacolo di metà di gara.
Beyoncé nello spettacolo di metà di gara

Nelle settimane precedenti all'annuncio degli artisti selezionati, la NFL aveva fatto trapelare che, in occasione della particolare ricorrenza, la scelta degli artisti chiamati a esibirsi durante lo spettacolo sarebbe stata volta a rendere omaggio al passato, al presente e al futuro[32].

Durante l'intervallo del Thursday Night Football del 3 dicembre 2015 tra Detroit Lions e Green Bay Packers, al Ford Field è stato annunciato che ad esibirsi durante l'Halftime Show del Super Bowl 50 sarà la band britannica dei Coldplay. Nella stessa occasione è stato poi dichiarato che questi saranno affiancati da Beyoncé e Bruno Mars, a conferma di quanto già anticipato dalla lega. Per la prima volta, inoltre, sarà possibile per gli appassionati seguire la preparazione di un evento imponente come l'Halftime Show, grazie a un'iniziativa promossa sul proprio sito internet da Pepsi, da diversi anni sponsor ufficiale dello spettacolo[33].

Santa Clara
7 febbraio 2016, ore 18:30 PST
Carolina Panthers 10 – 24
(0-10, 7-3, 0-3, 3-8)
referto
Denver BroncosLevi's Stadium (71.088 spett.)
Arbitro: Stati Uniti (bandiera) Clete Blakeman

Quarto Tempo Drive Squadra Informazioni sulle marcature Punteggio
Giochi Yard TOP CAR DEN
1 10:43 10 64 4:17 DEN field goal da 34 yard di McManus 0 3
1 6:27 DEN fumble recuperato per 0 yard ritornato in touchdown da Jackson, XP di McManus 0 10
2 11:25 9 73 4:50 CAR touchdown su corsa di Stewart da 1 yard, XP di Gano 7 10
2 6:58 4 –1 2:13 DEN field goal da 33 yard di McManus 7 13
3 8:18 7 54 2:30 DEN field goal da 30 yard di McManus 7 16
4 10:21 6 29 2:56 CAR field goal da 39 yard di Gano 10 16
4 3:08 3 4 0:56 DEN touchdown su corsa da 2 yard di Anderson, trasformazione da 2 punti riuscita 10 24
"TOP" = tempo di possesso 10 24

Statistiche e record

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Manning concluse la partita con 13 passaggi completati su 23 per 141 yard, un intercetto subito e nessun touchdown passato.[34] Sanders fu il suo miglior ricevitore con 6 ricezioni per 83 yard. Anderson fu il miglior corridore della squadra con 90 yard e un touchdown, oltre a 4 ricezioni per 10 yard. Miller ebbe sei placcaggi totali (cinque solitari), 2½ sack e due fumble forzati. Ware mise a segno 5 tackle e 2 sack. Ward fece registrare sette tackle, un fumble recuperato e un intercetto. McManus segnò tutti e 4 i suoi tentativi di field goal, portandosi a 11 trasformazioni senza errori in quei playoff. Newtom completò 18 passaggi su 41 per 265 yard, con un intercetto subito, guidando anche la sua squadra con 45 yard corse su 6 tentativi. Brown ricevette 4 passaggi per 80 yard, mentre Ginn ebbe 4 ricezioni per 74 yard. Ealy fu il miglior difensore di Carolina con 4 tackle, 3 sack, un fumble forzato, uno recuperato e un intercetto. Il defensive end Charles Johnson fece registrare 4 placcaggi, un sack e forzò un fumble. Il linebacker Luke Kuechly mise a segno 11 tackle, mentre Thomas Davis ne fece registrare sette, malgrado l'essere sceso in campo due settimane dopo essersi fratturato un braccio nella finale della NFC.

L'ultimo punt del Super Bowl 50

Il Super Bowl 50 vide stabilire diversi record individuali e di squadra. Denver vinse malgrado avere perso nel computo delle yard totali (315 a 194) e nei primi down (21 a 11). Le loro 194 yard e 11 primi down furono i minimi risultati di sempre per una squadra vincitrice in finale. Il precedente primato era di 244 dei Baltimore Ravens nel Super Bowl XXXV. Solo altre sette squadre avevano guadagnato meno di 200 yard nel Super Bowl ed erano state tutte sconfitte.[35] Con sette sack i Broncos pareggiarono il record del Super Bowl stabilito dai Chicago Bears nel Super Bowl XX.[36] Kony Ealy pareggiò il record del Super Bowl con 3 sack. Il ritorno di punt di Jordan Norwood di 61 yard fu un nuovo primato, superando di 45 yard il precedente record di John Taylor nel Super Bowl XXIII.[37] Denver convertì solamente un terzo down su 14, mentre Carolina fece poco meglio con 3 su 15. La loro percentuale complessiva di 13,8 fu il minimo della storia nel Super Bowl. Manning e Newton ebbero un passer rating rispettivamente di 56,6 e 55,4: il totale di 112 fu un nuovo minimo storico per la finale.[34] Manning divenne il più anziano quarterback a vincere il Super Bowl, all'età di 39 anni,[38] e il primo QB a vincerlo con due differenti franchigie,[39][40] mentre Gary Kubiak divenne il primo capo-allenatore a vincere il Super Bowl con la stessa franchigia con cui vi si era qualificato in precedenza come giocatore.

Statistiche finali

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Fonte: NFL.com Super Bowl 50

Confronto statistico

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Statistica Carolina Panthers Denver Broncos
Primi down 21 11
Efficienza sui terzi down 3/15 1/14
Efficienza sui quarti down 0/0 0/0
Yard totali 315 194
Yard passate 197 104
Passaggi – completati/tentati 18/41 13/23
Yard corse 118 90
Corse tentate 27 28
Yard per corsa 4.4 3.2
Penalità-yard 12–102 6–51
Sack subiti-yard 7–68 5–37
Fumble-persi 4–3 3–1
Intercetti subiti 1 1
Tempo di possesso 32:47 27:13

Leader individuali

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Panthers: passaggi
C/ATT1 Yds TD INT
Cam Newton 18/41 265 0 1
Ted Ginn 0/0 0 0 0
Panthers: corse
Car2 Yds TD LG3
Cam Newton 6 45 0 14
Jonathan Stewart 12 29 1 12
Fozzy Whittaker 4 26 0 15
Mike Tolbert 5 18 0 11
Panthers: ricezioni
Rec4 Yds TD LG3
Corey Brown 4 80 0 42
Ted Ginn 4 74 0 45
Greg Olsen 4 41 0 19
Devin Funchess 2 40 0 24
Jerricho Cotchery 2 17 0 11
Fozzy Whittaker 1 14 0 8
Jonathan Stewart 1 –1 0 –1
Mike Tolbert 0 0 0 0
Broncos: passaggi
C/ATT1 Yds TD INT
Peyton Manning 13/23 141 0 1
Broncos: corse
Car2 Yds TD LG3
C.J. Anderson 23 90 1 34
Ronnie Hillman 5 0 0 3
Broncos: ricezioni
Rec4 Yds TD LG3
Emmanuel Sanders 6 83 0 25
C.J. Anderson 4 10 0 7
Andre Caldwell 1 22 0 22
Owen Daniels 1 18 0 18
Demaryius Thomas 1 8 0 8
Ronnie Hillman 0 0 0 0
Jordan Norwood 0 0 0 0

*Completati/Tentati aCorse bGiocata più lunga cRicezioni

Formazioni titolari

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Carolina Panthers Ruolo Denver Broncos
Attacco
Daryl Williams OL WR Demaryius Thomas
Michael Oher LT Ryan Harris
Andrew Norwell LG Evan Mathis
Ryan Kalil C Matt Paradis
Trai Turner RG Louis Vasquez
Mike Remmers RT Michael Schofield
Greg Olsen TE Owen Daniels
Devin Funchess WR Emmanuel Sanders
Cam Newton QB Peyton Manning
Jonathan Stewart RB C.J. Anderson
Ed Dickson TE Vernon Davis
Carolina Panthers Ruolo Denver Broncos
Difesa
Charles Johnson LDE DE Derek Wolfe
Star Lotulelei LDT NT Sylvester Williams
Kawann Short RDT DE Malik Jackson
Jared Allen RDE SLB Von Miller
Shaq Thompson SLB WLB DeMarcus Ware
Luke Kuechly MLB ILB Brandon Marshall
Thomas Davis WLB ILB Danny Trevathan
Robert McClain LCB Aqib Talib
Josh Norman RCB Chris Harris
Roman Harper SS T.J. Ward
Kurt Coleman FS Darian Stewart

Il Super Bowl 50 ebbe nove arbitri ufficiali[2]. Tra parentesi vi è il numero di divisa.

  • Capo-arbitro: Clete Blakeman (34)
  • Umpire: Jeff Rice (44)
  • Capo degli arbitri di linea: Wayne Mackie (106)
  • Arbitro di linea: Rusty Baynes (59)
  • Arbitro del campo: Boris Cheek (41)
  • Arbitro laterale: Scott Edwards (3)
  • Arbitro di fondo: Keith Ferguson (61)
  • Arbitro dei replay: Charles Stewart
  • Assistente dei replay: Jimmy Oldham
  1. ^ Lady Gaga will sing national anthem at Super Bowl 50, nfl.com, 2 febbraio 2016. URL consultato il 2 febbraio 2016.
  2. ^ a b Ben Austro, Clete Blakeman is referee for Super Bowl 50, su footballzebras.com, 20 gennaio 2016. URL consultato il 25 gennaio 2016.
  3. ^ Coldplay will perform at Pepsi Super Bowl 50 Halftime Show, su http://www.nfl.com, 3 dicembre 2015. URL consultato il 4 dicembre 2015.
  4. ^ Candice Naranjo, The Super Bowl is Coming to Levi’s Stadium in 2016, su news.kron4.com, KRON 4. URL consultato il 28 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2014).
  5. ^ a b San Francisco awarded Super Bowl, su nfl.com, 23 dicembre 2013. URL consultato il 23 dicembre 2013.
  6. ^ a b c Darren Rovell, NFL: It's Super Bowl 50, not L, ESPN.com, 4 giugno 2014. URL consultato il 4 giugno 2014.
  7. ^ a b Gregg Rosenthal, NFL won't use Roman numerals for Super Bowl 50, NFL.com, 4 giugno 2014. URL consultato il 4 giugno 2014.
  8. ^ Bay Area awarded Super Bowl [collegamento interrotto], su thecalifornian.com, The Californian.com, 22 maggio 2013. URL consultato il 5 giugno 2013.
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