I Colts nacquero a Baltimora come Baltimore Colts nel 1953 e furono una delle tre squadre ad essere spostate nella AFC dopo la fusione tra NFL e AFL. Mentre giocava a Baltimora, la squadra raggiunge i playoff dieci volte e vinse tre campionati NFL, nel 1958, 1959 e 1968. I Colts inoltre si qualificarono due volte per il Super Bowl, perdendo contro i New York Jets nel Super Bowl III e battendo i Dallas Cowboys nel Super Bowl V. La franchigia si trasferì a Indianapolis nel 1984, qualificandosi da allora quattordici volte ai playoff e due volte al Super Bowl, vincendo il Super Bowl XLI contro i Chicago Bears nel 2006, il loro titolo più recente.
Nel 1953, un gruppo con sede a Baltimora con a capo Carroll Rosenbloom ottenne i diritti per una nuova franchigia della National Football League in città[2]. I Colts terminarono la loro prima stagione con un record di 3–9 sotto la guida del coach Keith Molesworth. Con l'arrivo del capo-allenatore Weeb Ewbank e dal quarterback Johnny Unitas, i Colts nel 1958 arrivarono per la prima volta alla finale del campionato NFL[3]. I Colts in quella partita affrontarono i New York Giants in una delle sfide entrate nella storia del football[4]. I Colts sconfissero i Giants 23–17 nella gara in cui furono introdotti per la prima volta i tempi supplementari. La partita fu vista da 45 milioni di persone[5].
Dopo la vittoria del primo titolo NFL, la squadra concluse la stagione successiva con un altro record di 9–3 e vinse il suo secondo campionato consecutivo battendo ancora in finale i Giants. Successivamente i Colts non tornarono più in finale per quattro anni, e nel 1963 Ewbank fu sostituito dal giovane Don Shula[6]. Nella sua stagione stagione, Shula portò i Colts a un record di 12–2 ma perse in finale contro i Cleveland Browns. Nel 1968 i Colts, sempre guidati da Unitas e Shula vinsero il terzo titolo NFL ma furono sconfitti, seppur favoritissimi, nel Super Bowl III dai New York Jets di Joe Namath.
Rosenbloom dei Colts, Art Modell dei Browns e Art Rooney dei Pittsburgh Steelers acconsentirono che le loro squadre si unissero alle 10 squadre della AFL per formare la nuova American Football Conference dopo la fusione del 1970 tra NFL e AFL. I Colts ebbero immediatamente successo nella nuova conference, conquistando il loro primo Super Bowl (il Super Bowl V) sconfiggendo i Dallas Cowboys, per 16–13[7].
Il 13 luglio 1972 Rosenbloom cedette la franchigia dei Colts a Robert Irsay ricevendo in cambio i Los Angeles Rams. Nel resto del decennio la squadra ebbe considerevolmente meno successo, fino al trasferimento a Indianapolis nel 1984. La squadra tornò agli antichi fasti però solo a partire dal 1998, quando scelse come primo assoluto nel Draft NFL 1998 il quarterback Peyton Manning. Questi rimase alla guida della franchigia per tredici stagioni, guidandola a due apparizioni al Super Bowl, vincendo quello del 2006 e venendo premiato per quattro volte come MVP della NFL, un record.
Dopo che Manning perse l'intera stagione 2011 per infortunio, i Colts terminarono col peggior record della lega, 2-14, decidendo di iniziare la ricostruzione. Manning fu svincolato accasandosi ai Denver Broncos e come primo assoluto nel Draft NFL 2012 fu scelto il quarterback Andrew Luck, che riportò subito la squadra ai playoff. L'anno seguente i Colts tornarono a vincere la propria division e nel 2014 tornarono in finale di conference.
il primo ruolo è il principale mentre gli eventuali successivi indicano i ruoli secondari.
indica un giocatore fuori per il resto della stagione.
(IR) attiva indica la lista ristretta per un solo giocatore infortunato che può tornare ad allenarsi dopo la settimana 6 e a rientrare in prima squadra dopo la settimana 8.
(NFI) indica la lista dove viene inserito un giocatore che ha un infortunio non legato al football americano.
(PUP) indica la lista dove viene inserito un giocatore mentre è in attesa di recuperare la condizione fisica. Nella stagione regolare dopo la sesta partita giocata dalla propria squadra, il giocatore ha tempo 3 settimane per riprendere ad allenarsi, più tre settimane aggiuntive dal suo rientro agli allenamenti per rientrare in prima squadra.