Tripolitania italiana: differenze tra le versioni

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=== Stemma ===
Alla Tripolitania fu concesso uno stemma con decreto luogotenenziale del 3 aprile 1919 e [[lettere patenti]] dell'8 giugno 1919 avente la seguente blasonatura:<ref>{{cita pubblicazione |quotes=no |cognome=Rangoni Machiavelli |nome=Luigi |anno=1934 |titolo=Stemmi delle colonie, delle provincie e dei comuni del Regno d'Italia riconosciuti o concessi dalla Consulta Araldica del Regno al 1º novembre 1932 |rivista=Rivista del Collegio Araldico |volume=anno XXXII |pagine=p. 267}}</ref>
{{Citazione|'''azzurro al palmizio al naturale fruttato d'oro, nodrito su nel terreno dello stesso e sormontato da una stella d'argento. Lo scudo timbrato da una corona antica romana''}}
==Organizzazione==
==Organizzazione==
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{{vedi anche|Divisione amministrativa delle colonie italiane}}

Versione delle 20:47, 6 dic 2013

Disambiguazione – Se stai cercando la regione storica e geografica dell'attuale Libia, vedi Tripolitania.
Tripolitania italiana
Tripolitania italiana - Localizzazione
Tripolitania italiana - Localizzazione
Dati amministrativi
Lingue ufficialiItaliano
Lingue parlatearabo
InnoMarcia Reale
CapitaleTripoli
Dipendente daBandiera dell'Italia Italia
Politica
Forma di governoImpero coloniale
Re d'ItaliaVittorio Emanuele III
Nascita1912
CausaGuerra italo-turca
Fine1934
Causaunione con la Cirenaica italiana nella Libia italiana
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAfrica settentrionale italiana
Massima estensione272 090 km² nel
Popolazione550 000 nel
Economia
ValutaLira italiana
Varie
Sigla autom.T o TRIPOLI
Religione e società
Religioni preminentiIslam, Cattolicesimo
Religioni minoritarieEbraismo
Evoluzione storica
Preceduto da Libia ottomana
Succeduto da Libia italiana

La colonia Tripolitania era una delle due colonie italiane in terra libica. Il suo territorio corrispondeva a quello della Tripolitania odierna. Creata dopo la guerra italo-turca, nel 1934 confluì nella Libia italiana.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra italo-turca e Riconquista della Tripolitania.
L'Arco dei Fileni al confine fra Tripolitania e Cirenaica fu progettato dall' arch. Florestano Di Fausto ed eretto per volontà di Italo Balbo.

Il primo ministro italiano Giovanni Giolitti iniziò la conquista della Tripolitania e della Cirenaica il 4 ottobre 1911, inviando a Tripoli contro l'Impero Ottomano 1732 marinai al comando del capitano Umberto Cagni.

Oltre 100.000 soldati italiani riuscirono a ottenere dalla Turchia quelle regioni attualmente definibili libiche nel Trattato di Losanna del 18 ottobre 1912, ma solo la Tripolitania fu effettivamente controllata dal Regio Esercito italiano, sotto la ferrea guida del governatore Giovanni Ameglio. Nell'interno dell'attuale Libia (principalmente nel Fezzan), la guerriglia indigena continuò per anni, a opera dei turchi e degli arabi di Enver Pascià e di Aziz Bey.

La riconquista iniziò nel luglio 1921 con l'arrivo del nuovo governatore della Tripolitania, il banchiere veneziano Giuseppe Volpi. Volpi, supportato dal ministro delle Colonie, il liberale Giovanni Amendola, impresse subito una sterzata alle demoralizzate guarnigioni ormai abituate a vivere alla giornata. All'alba del 26 gennaio 1922, realizzando una sorpresa tattica, carabinieri, zaptiè ed eritrei sbarcarono a Misurata Marittima, occupando la località; era l'inizio della svolta che in poco più di un anno si concluse con l'occupazione di tutta la Tripolitania.

Con il Regio Decreto del 3 dicembre 1934, tutti i territori dell'Africa settentrionale italiana furono riuniti nel Governatorato Generale della Libia. Il 9 di gennaio del 1939 la colonia della Libia fu incorporata nel territorio metropolitano del Regno d'Italia e conseguentemente considerata parte della Grande Italia, col nome di Quarta Sponda e tutti i loro abitanti ottennero la cittadinanza italiana.

Stemma

Alla Tripolitania fu concesso uno stemma con decreto luogotenenziale del 3 aprile 1919 e lettere patenti dell'8 giugno 1919 avente la seguente blasonatura:[1]

«'azzurro al palmizio al naturale fruttato d'oro, nodrito su nel terreno dello stesso e sormontato da una stella d'argento. Lo scudo timbrato da una corona antica romana»

Organizzazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Divisione amministrativa delle colonie italiane.

Dopo la riconquista, la Tripolitania italiana venne definitivamente riorganizzata in sette commissariati e tre zone[2], con capitale Tripoli. Le sigle automobilistiche furono dal 1912 al 1935 T o TRIPOLI.

Dal 1929, pur mantenendo due governi separati, quello della Tripolitania fu retto da un vice-governatore, subordinanto al governatore della Cirenaica italiana.

Dopo la fusione nel Governatorato Generale della Libia, il primo governatore, Italo Balbo, divise nel 1937 la Libia italiana in quattro province (nel 1939 annesse al Regno d'Italia) ed un territorio sahariano; la Tripolitania in particolare fu divisa nella Provincia di Tripoli, con capoluogo Tripoli, e nella Provincia di Misurata, con capoluogo Misurata.

Dal gennaio 1914 le truppe coloniali della Tripolitania furono riunite nel Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania, poi confluito nel Regio corpo truppe coloniali della Libia (dal 21 aprile 1939 Regio corpo truppe libiche 1939-1943).

Governatori

Governatori della Tripolitania:

Vicegovernatori della Tripolitania (dipendente dal governatore della Cirenaica (1929-1935):

Filatelia

Francobollo di posta aerea da 1 lira, raffigurante un cavaliere arabo che osserva un aereo in volo (1937).

A partire dalla serie "Propaganda della Fede" nell'ottobre 1923, l'Italia emise francobolli sia in serie regolari sia commemorative con la dicitura "Tripolitania".

I primi francobolli emessi per la colonia erano i semi-postali dell'Istituto Coloniale nel 1926, seguiti da varie serie di francobolli di posta aerea, dal 1931 al 1933.

Nell'ottobre 1934 vennero emessi gli unici francobolli regolari della Tripolitania, un set da sei (insieme ad altri sei da posta aerea) per celebrare la Seconda Esposizione di Arte Coloniale.

Personaggi italiani

I personaggi italiani nativi della Libia, distinti per città di nascita sono:

L'attrice internazionale Rossana Podestà, nata a Tripoli nel 1934

Tripoli

Homs

Note

  1. ^ Luigi Rangoni Machiavelli, Stemmi delle colonie, delle provincie e dei comuni del Regno d'Italia riconosciuti o concessi dalla Consulta Araldica del Regno al 1º novembre 1932, in Rivista del Collegio Araldico, anno XXXII, 1934, pp. p. 267.
  2. ^ Le targhe delle colonie italiane - da Targhe Italiane.

Bibliografia

  • La Rinascita della Tripolitania - Memorie e studi sui quattro anni di governo del conte Giuseppe Volpi di Misurata, Mondadori, Milano 1926
  • Tripoli. Piccola guida pratica e pianta della città. Tripoli, UCIPU, 1938
  • Bertarelli, Luigi Vittorio. Guida d'Italia : Possedimenti e colonie, Touring Club Italiano, Milano, 1929
  • Chapin Metz, Hellen. Libya: A Country Study. Washington: GPO for the Library of Congress, 1987.
  • Del Boca, Angelo. Gli italiani in Libia. Vol. 1: Tripoli bel suol d'Amore. Milano, Mondadori, 1997.
  • Del Boca, Angelo. Gli italiani in Libia. Vol. 2. Milano, Mondadori, 1997.
  • Fantoli, Amilcare. Guida della Libia del Touring Club Italiano. Parte prima. Tripolitania. Milano, TCI, 1923,
  • Ferraioli, GianPaolo. Politica e diplomazia in Italia tra XIX e XX secolo. Vita di Antonino di San Giuliano (1852-1914), Soveria Mannelli, Rubbettitno, 2007.
  • Graziani, Rodolfo. Pace romana in Libia, Mondadori, Milano 1937.
  • Petragnani, Enrico. Il Sahara Tripolitano, Sind. It. Arti Grafiche, Roma 1928.
  • Piccioli, Angelo. La nuova Italia d’oltremare. L’opera del Fascismo nelle Colonie italiane., Notizie, dati, documenti raccolti d’ordine di S.E. Emilio De Bono, Ministro delle Colonie. Prefazione di Benito Mussolini. 2 vol., Mondadori, Milano 1933, pp. 845–1776, 791 riproduzioni fototipiche, 189 carte geografiche e topografiche e 159 rappresentazioni grafiche.
  • Ralz, Odorico. Le operazioni libiche sul 29º Parallelo Nord, Sindacato Italiano Arti Grafiche, Roma s.d. (1930 circa).

Voci correlate

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