Gran Premio di Tripoli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gran Premio di Tripoli
Sport Automobilismo
CategoriaFormula Grand Prix / Voiturette
PaeseBandiera dell'Italia Italia
LuogoTripoli / Mellaha
CadenzaAnnuale
FormulaGara di velocità in circuito
Storia
Fondazione1925
Soppressione1940
Numero edizioni14
Ultimo vincitoreBandiera dell'Italia Nino Farina
Record vittorieBandiera dell'Italia Achille Varzi (3)
Bandiera della Germania Hermann Lang (3)
1934
Una fase del Gran Premio di Tripoli nell'edizione del 1934

Il Gran Premio di Tripoli (in arabo جائزة طرابلس الكبرى?) era una competizione automobilistica che si corse nell'allora Libia italiana dal 1925 al 1940.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La gara si disputò nelle strade della città, lungo un percorso di 71,10 km, fino al 1933 quando, in occasione del VII Gran Premio, fu inaugurato il tracciato che dal 1934 sarà completato con le infrastrutture e denominato Autodromo della Mellaha. Per queste ultime edizioni fu messo in palio un premio di 80 000 lire italiane.

Manifesto della Lotteria di Tripoli 1940

Il circuito della Mellaha, di 13,14 km di lunghezza, fu inaugurato da Italo Balbo il 6 maggio 1934[2] ed era situato nei pressi di Tripoli, all'interno dell'oasi di Tagiura, in prossimità del lago salato di Mellaha. La gara di disputava percorrendo 15 giri. Per le edizioni corse tra il 1933 ed il 1938 non ci furono restrizioni sul peso delle vetture e sulle caratteristiche dei motori, tant'è che il circuito era considerato il più veloce del mondo e la pista era in grado di sviluppare velocità media di 200 km orari nel giro più veloce.[2][3]

Le vetture tedesche nella seconda metà degli anni trenta dominarono il Gran Premio.[4]

Il mondo automobilistico italiano, stanco del dominio delle automobili tedesche, mise un limite alla cilindrata massima, che fu di 1.500 cm³. Nonostante queste restrizioni, nel 1939, vinse nuovamente la Mercedes-Benz W154 di Hermann Lang. Nel 1940 parteciparono solamente l'Alfa Romeo e la Maserati; vinse Nino Farina su un'Alfa Romeo 158[5].

Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale la gara non fu più disputata e il circuito della Mellaha, che si trovava nell'area di un aeroporto militare italiano costruito nel 1916 (oggi Aeroporto militare di Mitiga), venne smantellato dopo il 1945 fino all'abbattimento delle strutture coperte dell'autodromo.

L'accusa di frode alla Lotteria di Tripoli[modifica | modifica wikitesto]

In occasione dell'inaugurazione del tracciato della Mellaha la corsa fu collegata alla Lotteria libica. Tra l'ottobre 1932 e il 16 aprile 1933 furono venduti i biglietti, a 12 lire l'uno, collegati all'esito della competizione. Trenta biglietti furono estratti 8 giorni prima della gara ed associati ai piloti. Il primo premio era di 3 milioni, il secondo 2 ed il terzo estratto 1. Ci furono voci che accusavano Tazio Nuvolari, Achille Varzi e Baconin Borzacchini di essersi messi d'accordo tra di loro e coi possessori dei biglietti a loro abbinati nel dividersi equamente la vincita in sei parti, qualunque fosse stato il risultato[6]. In effetti il giornalista Giovanni Canestrini (l'allora direttore della Gazzetta dello Sport) ammise di aver fatto da arbitro nell'accordo tra piloti e possessori dei biglietti e di aver sedato mediante il lancio di una monetina la rivalità tra Varzi e Nuvolari, con quest'ultimo che lasciò vincere l'acerrimo rivale, rispettando l'esito di questo sorteggio[6].[7]

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Il Gran Premio di Tripoli nel 1937
Anno Categoria Circuito Pilota Costruttore Resoconto
1925 Formula Grand Prix Tripoli Bandiera dell'Italia Renato Balestrero Bandiera dell'Italia OM Resoconto
1926 Formula Grand Prix Tripoli Bandiera della Francia François Eysermann Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1927 Formula Grand Prix Tripoli Bandiera dell'Italia Emilio Materassi Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1928 Formula Grand Prix Tripoli Bandiera dell'Italia Tazio Nuvolari Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1929 Formula Grand Prix Tripoli Bandiera dell'Italia Gastone Brilli-Peri Bandiera della Francia Talbot Resoconto
1930 Formula Grand Prix Tripoli Bandiera dell'Italia Baconin Borzacchini Bandiera dell'Italia Maserati Resoconto
1933 Formula Grand Prix Mellaha Bandiera dell'Italia Achille Varzi Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1934 Formula Grand Prix Mellaha Bandiera dell'Italia Achille Varzi Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1935 Formula Grand Prix Mellaha Bandiera della Germania Rudolf Caracciola Bandiera della Germania Mercedes-Benz Resoconto
1936 Formula Grand Prix Mellaha Bandiera dell'Italia Achille Varzi Bandiera della Germania Auto Union Resoconto
1937 Formula Grand Prix Mellaha Bandiera della Germania Hermann Lang Bandiera della Germania Mercedes-Benz Resoconto
1938 Formula Grand Prix Mellaha Bandiera della Germania Hermann Lang Bandiera della Germania Mercedes-Benz Resoconto
1939 Voiturette Mellaha Bandiera della Germania Hermann Lang Bandiera della Germania Mercedes-Benz Resoconto
1940 Voiturette Mellaha Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Video del Gran Premio di Tripoli
  2. ^ a b Il nuovo autodromo di Tripoli (PDF), in Architettura, 1935 - XIII febbraio fascicolo II (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2016).
  3. ^ Tripoli Mellaha circuito (entrare in "Libia" e poi "Mellaha" nel websito)
  4. ^ Il trionfo di Caracciola su Mercedes-Benz nel 1935 (in inglese), su ddavid.com. URL consultato il 21 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2012).
  5. ^ Gara del 1940 (in inglese), su kolumbus.fi. URL consultato il 23 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  6. ^ a b (EN) H. Donald Capps, The Golden Era - 1933: VII GRAN PREMIO DI TRIPOLI, su kolumbus.fi, 27 ottobre 2014. URL consultato il 22 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2011).
  7. ^ Giovanni Canestrini, Uomini e motori, Monza, Nuova Massimo, 1957

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]