Ray of Light (album Madonna)

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Ray of Light
album in studio
ArtistaMadonna
Pubblicazione2 marzo 1998
Durata67:17
Dischi1
Tracce13 (edizione standard)
GenereElettropop[1][2]
Trip hop[2][3]
Dance[4][5]
Musica elettronica[5]
EtichettaMaverick Records, Warner Bros.
ProduttoreMadonna, William Orbit, Patrick Leonard, Marius De Vries
RegistrazioneLos Angeles
Note Miglior album pop 1999
Certificazioni
Dischi di platinoBandiera dell'Argentina Argentina[6]
(vendite: 60 000+)
Bandiera dell'Australia Australia (3)[7]
(vendite: 210 000+)
Bandiera dell'Austria Austria (2)[8]
(vendite: 40 000+)
Bandiera del Belgio Belgio[9]
(vendite: 50 000+)
Bandiera del Brasile Brasile[10]
(vendite: 250 000+)
Bandiera del Canada Canada (7)[11]
(vendite: 700 000+)
Bandiera della Danimarca Danimarca (5)[12]
(vendite: 200 000+)
Bandiera dell'Europa Europa (7)[13]
(vendite: 7 000 000+)
Bandiera della Finlandia Finlandia[14]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Francia Francia (3)[15]
(vendite: 900 000+)
Bandiera della Germania Germania (3)[16]
(vendite: 1 500 000+)
Bandiera del Giappone Giappone (2)[17]
(vendite: 400 000+)
Bandiera di Hong Kong Hong Kong[18]
(vendite: 15 000+)
Bandiera della Norvegia Norvegia (2)[19]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda (2)[20]
(vendite: 30 000+)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi (3)[21]
(vendite: 300 000+)
Bandiera della Polonia Polonia (2)[22]
(vendite: 200 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito (6)[23]
(vendite: 1 800 000+)
Bandiera della Spagna Spagna (3)[24]
(vendite: 300 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (4)[25]
(vendite: 4 000 000+)
Bandiera della Svezia Svezia (3)[26]
(vendite: 120 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera (3)[27]
(vendite: 150 000+)
Dischi di diamanteBandiera dell'Italia Italia[28]
(vendite: 600 000+)
Madonna - cronologia
Album precedente
(1996)
Album successivo
(2000)
Logo
Logo del disco Ray of Light
Logo del disco Ray of Light
Singoli
  1. Frozen
    Pubblicato: 23 febbraio 1998
  2. Ray of Light
    Pubblicato: 11 maggio 1998
  3. Drowned World/Substitute for Love
    Pubblicato: 24 agosto 1998
  4. The Power of Good-Bye
    Pubblicato: 19 novembre 1998
  5. Nothing Really Matters
    Pubblicato: 5 marzo 1999

Ray of Light è il settimo album in studio della cantante statunitense Madonna, pubblicato il 22 febbraio[29] 1998 dalla Maverick Records e dalla Warner Bros. Records.

Dopo aver messo al mondo la sua prima figlia, Lourdes, Madonna iniziò a lavorare sull'album con i produttori Babyface e Patrick Leonard ma, a seguito di alcune sessioni non andate a buon fine, decise di intraprendere una nuova direzione musicale con il produttore William Orbit. La registrazione dell'album durò quattro mesi, durante i quali si presentarono spesso problemi con l'hardware Pro Tools di William Orbit, che ritardarono i tempi di registrazione.

Ray of Light, che segnò un distacco dai lavori precedenti, è un disco elettronico che assimila diversi generi musicali, tra cui la musica techno, la trance, il trip hop, il drum and bass, la musica ambientale, il rock e la musica classica. Da un punto di vista vocale la popstar utilizza una più ampia estensione vocale che in passato. Nei testi sono presenti molti temi mistici, frutto dell'avvicinamento di Madonna alla Cabala ebraica, al suo studio dell'induismo e del buddhismo, e alla pratica quotidiana dello yoga.

L'album ricevette pareri favorevoli da parte dei critici, i quali lodarono la nuova direzione musicale dell'artista e i suoi toni più maturi, e apprezzarono il miglioramento delle qualità vocali della cantante. Ray of Light vinse quattro Grammy Award su un totale di sei nomination e fu un grande successo commerciale, raggiungendo la posizione numero uno in molti paesi, tra cui Australia, Canada, Germania e Regno Unito, esordendo nella classifica generale di Billboard alla posizione numero due e vendendo oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo.

Ne furono estratti cinque singoli, tra cui Frozen e Ray of Light, che diventarono dei successi internazionali. I critici reputarono l'album come uno dei migliori dischi di tutti i tempi e posero l'accento sulla forte influenza che l'album ebbe sulla musica popolare.

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la pubblicazione della raccolta Something to Remember (1995), Madonna iniziò a prendere lezioni di canto in preparazione per il suo ruolo nel film Evita (1996). Nello stesso periodo diede alla luce la sua primogenita, Lourdes. Secondo la cantante, questi avvenimenti ispirarono in lei un processo di introspezione: «questo rappresentò per me un grande stimolo, perché mi portò a ricercare le risposte a delle domande che non mi ero mai fatta prima» rivelò la cantante nel 2002, durante una intervista per la rivista Q[30]. Nello stesso periodo Madonna iniziò a interessarsi alla cabala ebraica, a studiare l'induismo e lo yoga; secondo la cantante, questo la aiutò a guardare oltre sé stessa e vedere il mondo da una prospettiva diversa[30]. Le lezioni di canto rappresentarono un altro fattore importante, perché favorirono la produzione del disco: Madonna sentiva che una parte della sua voce non era stata ancora utilizzata e decise di esplorarla nella produzione dell'album. A maggio del 1997, Madonna aveva già scritto le prime canzoni dell'album, iniziando la collaborazione con Babyface, con cui aveva già collaborato per la produzione dell'album Bedtime Stories. Tuttavia, dopo aver composto un paio di canzoni, la cantante decise di abbandonare la collaborazione con quest'ultimo, dato che le canzoni prodotte erano simili a Take a Bow e lei voleva dare una direzione diversa alla sua musica e quindi non ripetersi[31]. Allora, Madonna iniziò a collaborare con Rick Nowels, il quale collaborò con Stevie Nicks e Céline Dion. La collaborazione tra i due portò alla produzione di sette canzoni in nove giorni, ma queste canzoni non riflettevano la direzione musicale elettronica dell'album.[32] Solo tre di esse furono inserite nell'album: The Power of Good-Bye, To Have and not to Hold e Little Star. Poco tempo più tardi Madonna iniziò la sua collaborazione con Patrick Leonard, che aveva già prodotto molte sue canzoni negli anni ottanta. Tuttavia, a differenza delle loro precedenti collaborazioni, queste sessioni di lavoro non furono accompagnate da un intenso lavoro in studio; oltre a ciò, Madonna riteneva che la produzione di Leonard avrebbe dato all'album una vibrazione che ricordava le canzoni di Peter Gabriel, e non era quello a cui aspirava. Infine, l'artista chiamò William Orbit, artista britannico di musica elettronica, chiedendogli di inviarle alcune proposte. Orbit rispose alla richiesta di Madonna e le inviò alcune tracce; ne rimase così impressionata da decidere di iniziare a collaborare con lui.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ray of Light è il settimo album registrato in studio da Madonna, uscito il 2 marzo 1998 in Europa e il 3 marzo negli USA, è stato pubblicato a ben quattro anni di distanza da Bedtime Stories (1994).

Titolo, copertina e sessione fotografica[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la portavoce Liz Rosenberg, Madonna pensò di intitolare l'album Mantra, che considerava un titolo "molto figo". Tuttavia, Madonna decise di cambiare il titolo in Ray of Light perché fino ad allora gli album portavano il titolo di una canzone dell'album.[33] Per quanto riguarda la grafica, Madonna dopo anni in cui aveva esibito un'immagine patinata, da femme fatale, per Ray of Light adottò un'immagine new age, anche semplice e sobria. Il servizio fotografico dell'album venne scattato dal fotografo peruviano Mario Testino, che collaborò in passato con Madonna per la campagna di Versace. Madonna rimase colpita dall'espressione naturale che il fotografo era riuscito a cogliere in quell'occasione, così Madonna decise di ingaggiarlo per gli scatti dell'album.

In copertina Madonna indossa un abito in PVC azzurro della collezione invernale 1998/99 di Dolce & Gabbana.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente Madonna collaborò con Babyface, con il quale aveva già collaborato per alcuni brani in Bedtime Stories, ma si accorse che i brani avevano uno stile simile a quelli del disco precedente, così chiamò Patrick Leonard, storico collaboratore della cantante, principalmente per gli album True Blue e Like a Prayer. Al gruppo si aggiunse l'autore inglese Rick Nowels. A dare il tocco finale al disco fu William Orbit che fu chiamato da Madonna per dare un'atmosfera più elettronica ed ambient.

Il risultato è un album pop fortemente contaminato dall'elettronica, ambient, trip-hop e soft rock.

La canzone che apre il disco è Drowned World/Substitute for Love, una ballata downtempo ispirata alla musica jungle, drum and bass e trip hop.[34] Il titolo della canzone si ispira al romanzo post-apocalittico Il mondo sommerso di J. G. Ballard.[34] Nella canzone, scritta insieme a William Orbit, Rod McKuen, Anita Kerr e David Collins, la cantante parla della sua carriera e di come tutta la sua vita sia stata dominata da contingenze materiali, da tristezza, vuoto e superficialità e di come la presenza della figlia, Lourdes Maria detta "Lola", abbia riscattato la sua esistenza, facendola approdare verso una visione più complessa dell'esistenza, in cui quello che importa è l'aspetto più profondo e spirituale del vivere[2][3].

Swim, la seconda canzone dell'album, ha un tono spirituale.

Ray of Light è il terzo brano e il secondo singolo estratto dall'album, è una canzone dance-pop elettronica up-tempo, che contiene forti influenze techno e della musica trance. Incorpora anche elementi di musica rock, con un importante riff di chitarra elettrica. La melodia ha al suo interno anche diversi effetti sonori, tra cui fischi e bip.[2]

Candy Perfume Girl ha un intro grunge e abbina suoni post-moderni con il suono della vecchia chitarra elettrica.

Nel brano successivo, Skin, Madonna canta Do I know you from somewhere? accompagnata dal ritmo di un'orchestra elettronica.[35]

La sesta canzone Nothing Really Matters è un brano dance up-tempo che contiene influenze della musica techno.[36]

Sky Fits Heaven mette in primo piano gli studi spirituali di Madonna e la nascita della figlia Lourdes. Alcune parole del testo sono prese dalla poesia What fits? del poeta Max Blagg.[37]

Il brano Shanti/Ashtangi ha un adattamento del testo tratto da Yoga Taravali di Shankra Charyacantata ed è cantato interamente in sanscrito.[38]

Frozen, nona traccia nonché primo estratto dell'album, è una ballata elettronica mid-tempo, che possiede un suono a più livelli, arricchito da sintetizzatori e archi.[39] La canzone contiene inoltre qualità ambientali, un ritmo di danza moderato durante il ritornello e influenze techno alla fine della canzone. La voce di Madonna manca di vibrato e è stata messa a confronto con la musica medievale. Il testo della canzone parla di un uomo freddo e privo di emozioni; tuttavia, la canzone ha un profondo sottotesto.[39]

The Power Of Good-Bye, pubblicata come quarto singolo dell'album, è una ballata il cui testo medita sulla perdita e il desiderio.

To Have and Not to Hold tratta il tema di un amore lontano, mentre Little Star parla della figlia Lourdes.

Mer Girl, l'ultima traccia, si tratta di una meditazione surreale sul tema della mortalità e la morte della madre. Nella canzone lei canta: "e ho sentito l'odore della sua carne bruciante / delle sue ossa in decomposizione / la sua decomposizione / corsi e corsi / sto ancora correndo".[34]

Dal punto di vista dei testi, i brani raccontano il cambiamento di Madonna avvenuto grazie alla nascita della figlia e alla scoperta delle religioni orientali come l'Induismo, il Buddhismo e la Kabbalah. Nel testo di Drowned World/Substituite For Love Madonna critica se stessa, ammettendo di aver, in passato, barattato l'amore con la fama.

La versione giapponese dell'album Ray of Light è stata pubblicata con il brano Has To Be.

Outtake e demo[modifica | modifica wikitesto]

  • Gone Gone Gone (Madonna, Rick Nowels): il brano fu inciso quando ancora William Orbit non era entrato a far parte della produzione e fu poi scartato dalla tracklist dell'album. Il demo è trapelato su Internet nel 2002;
  • Like A Flower (Madonna, Rick Nowels): il demo è trapelato in rete nel 2003. Nel 2004 questa canzone fu ceduta a Laura Pausini, che la incise in italiano con il titolo Mi abbandono a te e la pubblicò sul suo album Resta In Ascolto (e nella versione spagnola dell'album Escucha con il titolo Me abandono a ti);
  • Revenge (Madonna, Rick Nowels): un'altra collaborazione con Nowels per l'album Ray Of Light prima dell'intervento di Orbit nel progetto. Il demo è trapelato in rete nel 2002;
  • No Substitute For Love (Madonna, Patrick Leonard): è la prima versione di quella che sarebbe poi diventata Drowned World/Substitute For Love. Il testo è sostanzialmente uguale alla versione definitiva, mentre l'arrangiamento è diverso e molto più lento. Madonna compose questo brano con il suo storico collaboratore Patrick Leonard, ma poi lo rielaborò completamente con William Orbit. Il demo è trapelato in internet nel 2002.

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Madonna promosse il disco esibendosi in varie emittenti televisive, sia americane che europee: il primo singolo estratto da Ray of Light è stato Frozen, ballata elettronica dalle contaminazioni world music, che ben attesta l'ennesima metamorfosi di Madonna, anche dal punto di vista dell'immagine grazie al suggestivo video girato da Chris Cunningham. Fu presentato in anteprima mondiale in Italia al Festival di Sanremo, quell'anno condotto da Raimondo Vianello con Veronica Pivetti ed Eva Herzigova; Madonna per la performance è stata vestita dallo stilista belga Olivier Theyskens in un abito nero e con mani dipinte[40][41]. Si fece intervistare anche da Fabrizio Frizzi[42].

Drowned World Tour[modifica | modifica wikitesto]

Madonna abbandonò l'idea di andare in tour quando nel 1999 decise di recarsi nuovamente in studio per registrare ancora: il risultato fu Music, uscito nel 2000. Solo nel 2001, con il Drowned World Tour, furono presentati principalmente i brani tratti da Ray of Light e Music.

Critica e successo commerciale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il film Evita, diretto da Alan Parker, e la nascita della figlia Lourdes Maria, Madonna ha realizzato un album che da molti critici - e fan - sarà considerato uno dei migliori della sua carriera.

Ray of Light ha venduto oltre 20 milioni di copie[43], ha ricevuto anche ottime critiche[44], ha vinto quattro Grammy Awards, incluso il premio "Miglior album pop dell'anno"[45], e negli USA è stato certificato 4 volte disco di platino[46].

Nel 2003 è stata stilata una classifica da Rolling Stone in cui Ray of Light occupa il 363º posto dei 500 migliori album di tutti i tempi[47].

Nel 2011 è stata stilata un'altra classifica da Rolling Stone, dove Ray of Light occupa il 28º posto dei 100 migliori album degli anni novanta[48].

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Drowned World/Substitute for Love – 5:10 (Madonna, William Orbit, Rod McKuen, Anita Kerr, David Collins)
  2. Swim – 5:00 (Madonna, William Orbit)
  3. Ray of Light – 5:20 (Madonna, William Orbit, Clive Muldoon, Dave Curtis, Christine Leach)
  4. Candy Perfume Girl – 4:35 (Madonna, William Orbit, Susannah Melvoin)
  5. Skin – 6:20 (Madonna, Patrick Leonard)
  6. Nothing Really Matters – 4:30 (Madonna, Patrick Leonard)
  7. Sky Fits Heaven – 4:50 (Madonna, Patrick Leonard)
  8. Shanti/Ashtangi – 4:30 (Madonna, William Orbit)
  9. Frozen – 6:10 (Madonna, Patrick Leonard)
  10. The Power of Good-Bye – 4:10 (Madonna, Rick Nowels)
  11. To Have and Not to Hold – 5:20 (Madonna, Rick Nowels)
  12. Little Star – 5:20 (Madonna, Rick Nowels)
  13. Mer Girl – 5:30 (Madonna, William Orbit)
Bonus track per il Giappone
  1. Has to Be – 5:15 (Madonna, William Orbit, Patrick Leonard)

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Madonna – produzione, voce e testi
  • William Orbit – produzione, sintetizzatori e chitarre
  • Patrick Leonard – produzione e accordi
  • Anatre Mark, Jon Ingoldsby, Patrick McCarthy, Dave Reitz, Matt Silva – ingegneri del suono
  • Bradford Mike – programmazione
  • Ted Jensen – masterizzazione e missaggio
  • Suzie Katayama – driver
  • Craig Armstrong – accordi
  • Donna De Lory, Niki Haris – cori
  • Marc Moreau – chitarra
  • Marius de Vries – programmazione e tastiere
  • Gerrand Fergus – batteria e percussioni
  • Steve Sidelnyk – programmazione batteria
  • Pablo Cook – flauto
  • Mario Testino – fotografia
  • Kerosene Halo – progettazione artistica
  • Kevin Reagan – progettazione e direzione artistica

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche di fine anno[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1998) Posizione
Canada[53] 10
Italia[54] 15
Paesi Bassi[55] 4

Classifiche di fine decennio[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1990-1999) Posizione
Austria[56] 30

Classifiche di tutti i tempi[modifica | modifica wikitesto]

Classifica Posizione
Belgio Fiandre[57] 70
Paesi Bassi[58] 29
Svezia[59] 55

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gianni Santoro, LA GUIDA - Madonna, su xl.repubblica.it, la Repubblica. URL consultato il 28 luglio 2019.
  2. ^ a b c d (EN) Stephen Thomas Erlewine, Ray of Light, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10 agosto 2017.
  3. ^ (EN) Ben Beaumont-Thomas, Madame X: Madonna's most bizarre album ever, su theguardian.com, The Guardian. URL consultato il 28 luglio 2019.
  4. ^ (EN) Rob Sheffield, Madonna: Ray Of Light, su rollingstone.com, Rolling Stone, 2 aprile 1998. URL consultato il 10 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2011).
  5. ^ a b Piero Scaruffi, Madonna, su scaruffi.com. URL consultato il 4 giugno 2022.
  6. ^ capif.org.ar, https://archive.today/20110706084844/http://www.capif.org.ar/Default.asp?PerDesde_MM=0&PerDesde_AA=0&PerHasta_MM=0&PerHasta_AA=0&interprete=&album=&LanDesde_MM=1&LanDesde_AA=1980&LanHasta_MM=12&LanHasta_AA=2010&Galardon=O&Tipo=1&ACCION2=+Buscar+&ACCION=Buscar&CO=5&CODOP=ESOP (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  7. ^ ARIA Charts - Accreditations - 1999 Albums, su aria.com.au.
  8. ^ IFPI Austria - Verband der Österreichischen Musikwirtschaft, su ifpi.at.
  9. ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 1998, su Ultratop. URL consultato il 23 novembre 2022.
  10. ^ (PT) Madonna – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 15 dicembre 2022.
  11. ^ Gold and Platinum, su musiccanada.com (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2014).
  12. ^ (DA) Album Top-40 - Uge 36 - 2006, su hitlisten.nu, Hitlisterne.NU. URL consultato il 28 marzo 2023.
  13. ^ IFPI Platinum Europe Awards - 2002, su ifpi.org (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2010).
  14. ^ Copia archiviata, su ifpi.fi. URL consultato il 26 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2009).
  15. ^ (FR) Madonna - Ray of Light – Les certifications, su SNEP. URL consultato il 5 aprile 2023.
  16. ^ (DE) Madonna – Ray Of Light – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  17. ^ http://www.riaj.or.jp/issue/record/1998/199807.pdf
  18. ^ (EN) Gold Disc Award presented [1977-2008], su ifpihk.org, IFPI Hong Kong. URL consultato il 27 gennaio 2021.
  19. ^ IFPI Norsk platebransje, su ifpi.no (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2006).
  20. ^ Scapolo, Dean (2007). The Complete New Zealand Music Charts: 1966–2006. Wellington: Dean Scapolo and Maurienne House. ISBN 978-1877443-00-8.
  21. ^ (NL) Goud & Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 13 dicembre 2022.
  22. ^ (PL) bestsellery i wyróżnienia, su Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 14 dicembre 2022.
  23. ^ BRIT Certified, su bpi.co.uk.
  24. ^ Salaverri, Fernando (September 2005). Sólo éxitos: año a año, 1959–2002 (1st ed.). Spain: Fundación Autor-SGAE. ISBN 8480486392.
  25. ^ RIAA - Recording Industry Association of America, su riaa.com.
  26. ^ Copia archiviata (PDF), su ifpi.se. URL consultato l'11 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  27. ^ The Official Swiss Charts and Music Community, su swisscharts.com.
  28. ^ Madonna: biografia, su madonna.warnermusic.it (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2009).
  29. ^ 22 febbraio in Giappone, 2 marzo in Italia e altri paesi europei, 3 marzo negli USA.
  30. ^ a b Black, Johnny, Making of Ray of Light, in Q, Agosto 2002.
  31. ^ Barry, Walter, «Madonna Just Made Her Most Daring Album in Years...», su books.google.com.gt, SPIN, Aprile 1998.
  32. ^ http://www.spin.com/g00/2016/03/madonna-ray-of-light-cover-story-1998/, su spin.com.
  33. ^ Icon, in Newsbytes.
  34. ^ a b c Madonna: Ray of Light, su slantmagazine.com.
  35. ^ Lark, Bryan, "Madonna Opens Heart and Soul on 'Light'", in The Michigan Daily.
  36. ^ Metz, Allen; Benson, Carol, The Madonna Companion: Two Decades of Commentary., Music Sales Group, 1999, p. 63.
  37. ^ Madonna-gets-lyrical-help-from-gap-ad-freezes-for-frozen/, su mtv.com.
  38. ^ DeRogartis, Jim, urn On Your Mind : Four Decades of Great Psychedelic Rock., Hal Leonard Corporation, 2003, p. 398.
  39. ^ a b Fouz-Hernández, Santiago; Jarman-Ivens, Freya, Madonna's Drowned Worlds., Ashgate Publishing, Ltd., 2004, p. 92.
  40. ^ Madonna ipnotizza l'Ariston, ma Vianello la " allontana ", su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 25 febbraio 1998 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2015).
  41. ^ Sanremo: Madonna canta 'Frozen', ma il vero pezzo di ghiaccio è Vianello, che non spiccica una parola..., su rockol.it, 24 febbraio 1998.
  42. ^ Rai Uno: protagonisti Festival di Sanremo a "Domenica In", su www1.adnkronos.com, adnkronos.com, 28 febbraio 1998.
  43. ^ 30 years in the spotlight: Madonna's highs and lows - The National
  44. ^ Madonna: Album Guide | Rolling Stone Music, su rollingstone.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2011).
  45. ^ Past Winners Search | GRAMMY.com
  46. ^ RIAA - Recording Industry Association of America, su riaa.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2015).
  47. ^ 500 Greatest Albums of All Time - Rolling Stone, su rollingstone.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2014).
  48. ^ 100 Best Albums of the Nineties, su Rolling Stone. URL consultato il 6 luglio 2017.
  49. ^ a b c d e f g h i j k l m Ray of Light su italiancharts.com, su italiancharts.com. URL consultato il 20 marzo 2011.
  50. ^ (EN) Classifiche degli album su allmusic.com, su allmusic.com. URL consultato il 20 marzo 2011.
  51. ^ Ray of Light su Hit Parade Italia, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 20 marzo 2011.
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  57. ^ http://www.ultratop.be/nl/bestall_a.asp
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  59. ^ http://swedishcharts.com/bestall_a.asp

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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