Pieve di Garlate
Pieve di Garlate | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Garlate 574 abitanti (1771) | ||||
Dipendente da | Provincia di Milano | ||||
Suddiviso in | 13 comuni | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Pieve | ||||
Podestà | lista sconosciuta | ||||
Organi deliberativi | Consiglio generale | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | XIV secolo | ||||
Causa | Secolarizzazione delle pievi | ||||
Fine | 1797 | ||||
Causa | Invasione napoleonica | ||||
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Cartografia | |||||
Pieve di Santo Stefano | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Garlate 340 abitanti (1751) | ||||
Dipendente da | Arcidiocesi di Milano | ||||
Suddiviso in | 7 parrocchie | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Pieve | ||||
Prevosto | vedi sotto | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | X secolo | ||||
Causa | Istituzione delle pievi | ||||
Fine | 24 novembre 1574 | ||||
Causa | Decreto di San Carlo Borromeo | ||||
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La pieve di Garlate o pieve di Santo Stefano di Garlate (in latino plebis garlatensis o plebis sancti stefani garlatensis) era il nome di un'antica pieve del Ducato di Milano e dell'Arcidiocesi di Milano con capoluogo Garlate.
Il patrono era santo Stefano protomartire a cui è ancora oggi dedicata la chiesa prepositurale di Garlate e la cui festa viene celebrata il 26 dicembre.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La prima attestazione documentaria dell'esistenza della struttura plebana a Garlate è un atto di donazione redatto a Bergamo nel settembre del 985, nel quale viene citato un certo "Andreas presbyter officiale plebis beati Stephani martyris sita Garlate, filius quondam Johannis de vico Carenno". Sappiamo che già a quest'epoca sono ascrivibili l'oratorio di Vercurago, e le chiese di Calolzio e Capiate.[1]
All'interno di questa organizzazione, la chiesa plebana era quella di Santo Stefano di Garlate, mentre un'altra chiesa dedicata a Sant'Agnese era sede del collegio canonicale, che nel 1398 apprendiamo essere stato composto di sette canonici compreso il prevosto. Altri spostamenti vennero fatti nel 1408 quando la sede della collegiata divenne la chiesa di San Vincenzo, l'antica chiesa di San Lorenzo elencata da Goffredo da Bussero e successivamente riconsacrata con nuovo nome, ove la prepositura si trovava di fatto dal 1354.[1]
Nel Quattrocento la chiesa si trovò in piena decadenza e già sappiamo che nel 1455, all'epoca della visita pastorale dell'arcivescovo Gabriele Sforza, il numero dei canonici era sceso a cinque e il prevosto risiedeva ad Olginate. Nel 1489 la parrocchia di Crenno venne separata dalla pieve e nel 1506 tale sorte ebbe quella di Erve.[1]
Nel 1564 i canonici erano scesi a quattro e la pieve continuava a perdere parrocchie, come quella di Somasca, Greghentino, Chiuso e Valmadrera. Vista la situazione, il 24 novembre 1574, san Carlo Borromeo decise di spostare la capopieve da Garlate a Olginate e venne costituita così una nuova pieve con nuovo nome. Garlate divenne una semplice parrocchia con a capo la chiesa di Santo Stefano.[1] Oggi il suo antico territorio comprende 18 parrocchie nel decanato di Lecco su di un'area di 47,83 km² ed una popolazione di 29.564 abitanti nel 1972.
Diversa sorte ebbe invece la quasi coestensiva pieve secolare e laica nella quella si articolava la Provincia del Ducato di Milano: la pieve civile raccoglieva tredici comuni. I mutamenti ecclesiastici non influenzarono infatti per nulla l'ambito amministrativo civile, rispetto al quale Garlate fu il capoluogo della propria pieve per altri due secoli: fu l'invasione di Napoleone del 1797 e la conseguente riforma amministrativa voluta dai rivoluzionari giacobini al suo seguito a determinare la soppressione dell'antico compartimento territoriale, inglobandolo nel un nuovo e moderno distretto avente sede a Lecco.
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
Nella seconda metà del XVIII secolo, il territorio della pieve era così suddiviso:
Dal punto di vista ecclesiastico, tutto il territorio era a quel tempo incluso nella Pieve di Sant'Agnese di Olginate.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
- Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
- G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
- Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.
- Sito ufficiale della parrocchia di Garlate, Piazza Santo Stefano protomartire, 1 - Garlate (LC), su garlatesantostefano.it.
- Testimonianze archeologiche a S. Stefano di Garlate. Volume realizzato dalla Parrocchia di S. Stefano di Garlate. A cura di Gian Pietro Brogiolo, Giovanni Bellosi, Loretta Vigo Doratiotto. Garlate, settembre 2002.