Pieve di Cesano Boscone

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Pieve di Cesano
Informazioni generali
CapoluogoCesano Boscone
817 abitanti (1771)
Dipendente daProvincia di Milano
Suddiviso in23 comuni
Amministrazione
Forma amministrativaPieve
Podestàlista sconosciuta
Organi deliberativiConsiglio generale
Evoluzione storica
InizioXIV secolo
CausaSecolarizzazione delle pievi
Fine1797
CausaInvasione napoleonica
Preceduto da Succeduto da
Nessuna Distretto di Baggio
Cartografia
Pieve di San Giovanni Battista
Informazioni generali
CapoluogoCesano Boscone
817 abitanti (1771)
Dipendente daArcidiocesi di Milano
Suddiviso in11 parrocchie
Amministrazione
Forma amministrativaPieve
Prevostolista sconosciuta
Evoluzione storica
InizioXII secolo
CausaIstituzione delle pievi
Fine1972
CausaSinodo Colombo
Preceduto da Succeduto da
Nessuna Decanato di Cesano B.
Cartografia

La pieve di Cesano Boscone o pieve di San Giovanni Battista di Cesano Boscone (in latino: Plebis Bosconensis o Plebis Sancti Johannis Baptistae Bosconensis) era il nome di un'antica pieve dell'arcidiocesi di Milano e del Ducato di Milano con capoluogo Cesano Boscone.

Il patrono era san Giovanni Battista, la cui festa viene ancor'oggi celebrata a Cesano Boscone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Abbiamo notizia della pieve a partire dal XIII secolo quando Goffredo da Bussero, autore del Liber notitiae sanctorum Mediolani ci fornisce dati censitari schematici: la pieve di Cesano Boscone comprendeva i comuni di Assago, Baggio, Corsico, Cusago, Romano Banco, Ronchetto sul Naviglio, Seguro, Settimo Milanese, Trezzano sul Naviglio, Vighignolo. Nel XIV secolo si cita la presenza di un primo sacerdote a capo di essa con il titolo di praepositus (prevosto), mentre a livello civile si affermava una struttura parallela sottoposta al potere secolare del Ducato di Milano.

I secoli XVI e XVII[modifica | modifica wikitesto]

La pieve fu sede di una chiesa collegiata, cioè sede di un capitolo di canonici, mentre nel 1603 e nel 1628 rispettivamente Cusago e Baggio divennero parrocchie.

Dopo il Concilio di Trento andò anche diffondendosi la tradizione vicariale che operava per conto dell'arcivescovo.

Fine delle pievi[modifica | modifica wikitesto]

La struttura civile delle pievi milanesi fu travolta dall'invasione francese del 1797. La pieve venne spartita fra nuovi effimeri distretti, sparendo completamente come entità amministrativa. A livello religioso la pieve durò invece fino al 1972 quando, con il sinodo diocesano indetto dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, la pieve di Cesano Boscone venne abolita e la città venne compresa nel decanato di Cesano Boscone e quindi nella zona pastorale VI di Melegnano, divenendo sede in un primo momento di un vicariato e poi del decanato suddetto.

A differenza di altre ex-capopievi, quindi, Cesano Boscone ha oggi perso ogni dignità prepositurale e la memoria della pieve rimane solo come un fatto storico, dal momento che la sua stessa chiesa è divenuta semplice chiesa parrocchiale. Allo scioglimento aveva un'area di 48,56 km² e 90.396 abitanti. Attualmente è retta dal parroco Luigi Caldera. Parte del suo antico territorio corrisponde oggi al Municipio 7 di Milano.

La chiesa capopieve[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa capopieve è dedicata a san Giovanni Battista.

Scavi condotti nel 1995 al di sotto della chiesa hanno consentito di riportare alla luce i resti di un più antico luogo di culto, databile tra VI e VIII secolo, in epoca longobarda[1]

All'epoca medioevale è riconducibile la comparsa del ruolo di "praepositus", attestato per la prima volta per un certo Riccardo nel 1154. Alla stessa epoca viene anche segnalato il fatto che in paese si svolgono regolarmente fiere e mercati.

L'edificio venne ampliato a partire dal 1780 con la costruzione di un nuovo presbiterio. Nel 1899 la chiesa venne nuovamente giudicata insufficiente ad accogliere i fedeli e venne completamente smantellata e rifatta, conservando solo i rifacimenti del 1780 e un muro dell'abside su cui si era conservato un affresco del XVI secolo.

Internamente, la chiesa conserva due tele eseguite ad opera del pittore Pietro Giustiniani all'inizio dell'Ottocento.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Nella seconda metà del XVIII secolo, dopo l'aggregazione delle cascine del Ronco di Malandra e di Moirano a quella di Assiano, il territorio della pieve era così suddiviso:

Pieve civile Pieve ecclesiastica
Comune di Cesano Boscone
Comune di Lorenteggio
Comune di Muggiano
Parrocchia prepositurale di San Giovanni Battista
Comune di Assago
Comune di Bazzana Sant'Ilario
Comune di Bazzanella
Parrocchia di San Desiderio
Comune di Baggio
Comune di Sella Nova
Parrocchia di Sant'Apollinare
Comune di Corsico
Comune di Grancino
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
Comune di Cusago
Comune di Assiano
[2]
Parrocchia dei Santi Fermo e Rustico
Comune di Romanobanco
Comune di Buccinasco
Comune di Gudo Gambaredo
Comune di Rovido
Parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso in Santa Maria Assunta
Comune di Ronchetto Parrocchia di San Silvestro
Comune di Seguro Parrocchia di San Giorgio
Comune di Settimo Parrocchia di Santa Margherita Vergine e Martire
Comune di Terzago --[3]
Comune di Trezzano
Comune di Loirano
Parrocchia di Sant'Ambrogio Vescovo e Dottore
Comune di Vighignolo Parrocchia di Santa Maria Nascente

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gli scavi hanno confermato la notizia riportata in uno scritto del prevosto Giacomo Opicelli del 22 febbraio 1685[senza fonte], secondo il quale:"..per essere cosa antichissima, come dicono dono della regina Teodolinda, che fece fabricar la chiesa, non se ne ritrova altra mentione che nella visita fatta dalla s. Memoria del Card. Federigo Borromeo l'anno 1605..".
  2. ^ Si noti come la parrocchia comprendesse anche il comune di Monzoro, civilisticamente incluso nella pieve di Nerviano.
  3. ^ In questo caso c'era discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che il comune costituiva una parte della parrocchia di Sant'Invenzio vescovo, compresa ecclesiasticamente nella pieve di Santo Stefano di Rosate.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
  • M. Magistretti, Liber seminarii mediolanensis ossia “Catalogus totius cleri civitatis et dioecesis mediolanensis cum taxa a singulis solvenda pro sustentatione seminarii inibi erigendi” compilato l'anno 1564, in «Archivio Storico Lombardo», a. XLIII, 1916, p. 509-561.
  • Notitia cleri mediolanensis de anno 1398 circa ipsius immunitatem, in «Archivio Storico Lombardo», XXVII, 1900, p. 257-304.
  • A. Palestra, Visite pastorali alle pievi milanesi (1423-1856). I, Inventario, Firenze, 1977, Monumenta Italiae Ecclesiastica. Visitationes 2.
  • Rivista Diocesana Milanese. Ufficiale per gli Atti Arcivescovili e della Curia, Milano, Curia arcivescovile, 1911-.
  • Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
  • A. Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un Borgo tra storia e natura, Ed. Tipolitografia Crespi, Corbetta, 2008.
  • G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
  • Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.
  • sito ufficiale della parrocchia di Cesano Boscone, piazza San Giovanni Battista, 2., su cesanoinsieme.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]