Eccidio di Ponte Cantone

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Eccidio di Ponte Cantone
Tipofucilazione
Data14 febbraio 1945
LuogoCalerno
StatoBandiera dell'Italia Italia
ResponsabiliMilitari tedeschi
Motivazionerappresaglia
Conseguenze
Morti20

L'eccidio di Ponte Cantone fu una strage nazifascista compiuta il 14 febbraio 1945 a Calerno, frazione di Sant'Ilario d'Enza, in provincia di Reggio Emilia, nel corso della quale furono uccisi venti ostaggi.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Nell'inverno 1944-45 gli attacchi e le imboscate delle formazioni garibaldine e delle SAP contro le truppe d'occupazione nazi-fasciste lungo la via Emilia avevano causato tra i nemici un numero sempre maggiore di perdite e di vittime. Per far desistere i partigiani dal compiere ulteriori azioni, i tedeschi avevano dato il via, a partire dalla fine di gennaio ad una serie di violente rappresaglie contro i patrioti detenuti nelle carceri. Nonostante le stragi del Quaresimo e di Cadè, nella notte del 12 febbraio alcuni elementi della 144ª Brigata Garibaldi attaccarono tre automezzi tedeschi in transito sulla Via Emilia presso Calerno. L'attacco causò la morte di due militari nazisti ed il ferimento di diversi altri[1]. In rappresaglia all'attacco partigiano venne ordinata così la fucilazione di venti partigiani detenuti nel carcere di Parma.

L'eccidio[modifica | modifica wikitesto]

Nella mattinata del 14 febbraio, presso la località Ponte Cantone di Calerno, nel luogo dove due giorni prima si era consumato l'attacco contro i loro commilitoni, i tedeschi fucilarono venti partigiani, per lo più parmensi e piacentini. I cadaveri vennero lì esposti e lasciati come monito alla popolazione civile per ventiquattr'ore. Uno dei prigionieri, Oreste Tosini, riuscì a sopravvivere alla fucilazione e a trovare rifugio presso il parroco di Calerno. Il curato, una volta ottenuta da un ufficiale nazista la promessa di risparmiare la vita a Tosini, consegnò il sopravvissuto ai tedeschi i quali però contravvenendo alla parola data, lo uccisero poco dopo presso Cadelbosco di Sopra[2].

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

A ricordo dell'eccidio venne costruito, nel maggio 1946, un piccolo ambulatorio dedicato ai Martiri di Ponte Cantone. Sulla facciata dell'edificio vi sono due lapidi riportanti i nomi dei caduti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storchi, M., Anche contro donne e bambini. Stragi naziste e fasciste nella terra dei fratelli Cervi, Reggio Emilia: Imprimatur, 2016
  2. ^ Ibidem

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guerrino Franzini, Storia della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, ANPI, 1966.
  • Massimo Storchi, Anche contro donne e bambini: stragi naziste e fasciste nella terra dei fratelli Cervi, Reggio Emilia, Imprimatur, 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]