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Cybo

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Cibo o Cybo
Libertas[1]
Di rosso, alla banda scaccata d'azzurro e d'argento, di tre file, al capo d’argento caricato d’una croce di rosso[1]
Stato Stato Pontificio
Contea di Ferentillo
Ducato di Ferentillo
Marchesato di Massa e Signoria di Carrara
Principato di Massa e Marchesato di Carrara
Ducato di Massa e Principato di Carrara
Titoli Papa[N 1] (non ereditario)
Conte di Ferentillo
Duca di Ferentillo
Marchese di Massa e Signore di Carrara
Principe di Massa e Marchese di Carrara
Duca di Massa e Principe di Carrara
Marchese di Aiello[1]
Duca di Aiello[1]
Principe del Sacro Romano Impero[1][2]
FondatoreArano Cybo[2]
Ultimo sovranoFerentillo: Alderano I Cybo-Malaspina (1730)
Massa e Carrara: Maria Teresa Cybo-Malaspina (1790)
Data di fondazioneXV secolo[2]
Data di estinzioneCybo-Malaspina: 1731 – estinzione in linea maschile
1790 – morte dell'ultima duchessa Cybo-Malaspina
Etniaitaliana
Rami cadetti
Stemma di Innocenzo VIII Cibo nel portico della Basilica di Santa Balbina all'Aventino, Roma

I Cibo[3] (detti poi generalmente Cybo[2][4] ) furono una nobile famiglia di origine genovese, le cui prime notizie certe risalgono al XV secolo ad Arano, cittadino e nobile genovese, che ebbe a Napoli e a Roma alti uffici e fu anche senatore romano.[2] La fortuna della famiglia ha però origine dall'elezione al soglio pontificio di Giovanni Battista Cibo, figlio di Arano, divenuto pontefice con il nome di Innocenzo VIII.[2]

I Cibo si imparentarono con alcune delle famiglie italiane più famose e importanti tra cui i Medici di Firenze, i Della Rovere di Urbino, gli Este di Modena, i Malaspina di Massa e Carrara ed ebbero rapporti con la famiglia di banchieri degli Altoviti. In particolare, dal matrimonio di Lorenzo Cibo, conte di Ferentillo, con Ricciarda Malaspina originò la dinastia Cybo-Malaspina, che regnò su Massa e Carrara sino alla fine del XVIII secolo.

Un ramo dei Cybo, imparentato con i Trinci, confluì nella famiglia umbra dei Frenfanelli che si estinse negli Strozzi del ramo detto 'di Mantova' con il matrimonio nel 1882 fra la contessa Rita Frenfanelli-Cybo e il marchese Pio Luigi Strozzi.

I Cibo si stabilirono definitivamente a Genova nel X secolo, quando Francesco, avendo perso le sue proprietà in madrepatria, si rifugiò nel capoluogo ligure presso alcuni parenti. Un Cibo, Tomaso, si trasferì a Napoli, dando origine ai Tomacelli.[5]

I Cibo formarono uno degli alberghi genovesi (il diciassettesimo), nei quali erano riunite le varie famiglie nobili cittadine. All'albergo Cybo vennero aggregate molte famiglie del patriziato genovese.

Nel 1484 il papa Cibo Innocenzo VIII donò al figlio legittimato Franceschetto il feudo dell'Abbazia di San Pietro in Valle di Ferentillo.

Cybo-Malaspina

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I Cibo acquisirono il marchesato di Massa e Carrara (poi elevato, in successione, a principato e ducato) grazie al tempestoso matrimonio tra Lorenzo Cibo, figlio di Franceschetto, e Ricciarda Malaspina, figlia del defunto marchese Antonio Alberico II. Dopo la decapitazione per fellonia, avvenuta a Milano nel 1548, del loro primogenito Giulio, fu il secondogenito Alberico I[N 2] il vero iniziatore della dinastia, assumendo il doppio cognome di Cybo-Malaspina in ottemperanza ad una precisa disposizione testamentaria della madre.

Siccome per esplicita previsione dell'imperatore Carlo V, contenuta nell'atto di investitura di Ricciarda Malaspina del 1529, nel feudo di Massa Carrara non si applicavano i princìpi successorî della legge salica, l'ultimo sovrano a portare il cognome di Cybo-Malaspina fu una donna, Maria Teresa, che resse il ducato fino al 1790.

La sua unica figlia sopravvissuta Maria Beatrice Ricciarda, la quale portava ormai soltanto il cognome paterno di Este, assicurò – sia pur con l'interruzione napoleonica – la conservazione dell'autonomia dell'antico piccolo dominio dei Cybo-Malaspina sino alla sua morte nel 1829, quando esso confluì definitivamente negli Stati Estensi, ora retti dalla nuova dinastia degli Austria-Este. Quest'ultima, peraltro, discendeva anche, per il tramite della stessa Maria Beatrice, dai Cybo-Malaspina.

Quando, alla morte del di lei nipote, l'ex duca di Modena Francesco V, nel 1875, la nuova dinastia si estinse anch'essa, l'ingente eredità e la titolatura passarono per via testamentaria ad un altro ramo della casa d'Asburgo-Lorena, ma pure la discendenza di sangue, per via femminile, dai Cybo-Malaspina fu fortuitamente ricostituita in seguito, per il tramite dell'ultima imperatrice d'Austria-Ungheria, Zita di Borbone-Parma, lontana pronipote diretta di Maria Beatrice e madre dell'arciduca Roberto d'Austria-Este.

Con la riforma degli "alberghi dei nobili" voluta da Andrea Doria nel 1528, i Cybo andarono a formare il "XVII albergo". Di seguito le famiglie che erano ascritte all'albergo Cybo:

Aronne
(1377-1457)
Teodorina de Mari
(?-1470)
Peretta Cybo
(?-1480)
Maurizio
(1427-1491)
Giovanni Battista
(1432-1492)
Bianca
(1435-1470)
Domenico Cybo
Giovanni Battista
(1462-1488)
(illegittimato)
Lorenzo Cybo de Mari
(1454-1503)
Maddalena de' Medici
(1473-1519)
Francesco
(1449-1519)
Teodorina
(1455-1508)
Gherardo Usodimare
(?-1502)
Andrea
(?-1511)
Alaone
Ginevra
Mario Mellini di Monterano
Francesco
Lucrezia
(1489-1492)
Clarice
(1490-1492)
Innocenzo
(1491-1550)
Lorenzo
(1500-1549)
Ricciarda Malaspina
(1497-1553)
Caterina
(1501-1557)
Giovanni Maria da Varano
(1481-1527)
Ippolita
(1503-1503)
Giovanni Battista
(1505-1550)
Battistina
(1477-1523)
Luigi d'Aragona
(1474-1519)
Peretta
(1478-1550)
Alfonso I del Carretto
(1457-1523)
Filippo
(1480-1525)
Aranino
(1484-1568)
Bianca Vigerio della Rovere
(1495-1546)
Cesare
(1495-1552)
(illegittimo)
Alberico
Innocenzo
Lucrezia
N. Lanciarini
Elena
(?-1580)
Clemente
(?-1605)
Ricciarda
(1590-1661)
Alessandro
(1549-1612)
Cybo-Malaspina
Niccolò Fregoso
(?-1521)
Andrea Doria
(1466-1560)
Gherardo
(1512-1600)
Marzia
(1515-1572
Antonio Mauruzi
(?-1564)
Maddalena
(1524-1583)
Domenico Passionei
Maria
(1527-1593)
Scipione
(1531-1597)
Tomasso Lanciarini-Cybo

L'arma della famiglia Cybo era di rosso alla banda scaccata di tre file d'argento e d'azzurro, gli alias erano di rosso alla banda scaccata di tre file d'argento e d'azzurro; al capo d'argento alla croce di rosso e d'oro alla banda scaccata di tre file d'argento e d'azzurro; al capo d'argento alla croce di rosso: il tutto al capo dell'Impero.[5]

Annotazioni

  1. ^ Giovanni Battista Cybo (14321492) fu pontefice della Chiesa cattolica, con il nome di Innocenzo VIII, dal 1484 alla morte.
  2. ^ Sebbene all'epoca sempre tenuto per legittimo, la storiografia oggi concorda nel ritenerlo in effetti figlio del fratello di Lorenzo, il cardinale Innocenzo Cybo ( Stefano Calonaci, MALASPINA, Ricciarda, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 67, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006. URL consultato l'8 novembre 2022.).

Fonti

  1. ^ a b c d e Cybo-Malaspina, in www.nobili-napoletani.it. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  2. ^ a b c d e f g h Vito Antonio Vitale, CYBO, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  3. ^ Franca Petrucci, CIBO MALASPINA, Alberico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 25, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1981. URL consultato il 29 ottobre 2022.
  4. ^ Cybo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  5. ^ a b Le famiglie nobili genovesi, pag.76-77
  6. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.22
  7. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.23
  8. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.30
  9. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.40
  10. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.47
  11. ^ a b Le famiglie nobili genovesi, pag.67
  12. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.69
  13. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.73
  14. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.76
  15. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.77
  16. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.82
  17. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.105
  18. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.106
  19. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.125
  20. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.133
  21. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.135
  22. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.136
  23. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.138
  24. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.141
  25. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.142
  26. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.144
  27. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.149
  28. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.153
  29. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.155
  30. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.164
  31. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.167
  32. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.170
  33. ^ a b Le famiglie nobili genovesi, pag.172
  34. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.174
  35. ^ a b Le famiglie nobili genovesi, pag.177
  36. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.180
  37. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.185
  38. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.186
  39. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.189
  40. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.195
  41. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.201
  42. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.202
  43. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.204
  44. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.215
  45. ^ Le famiglie nobili genovesi, pag.218
  • Angelo M.G. Scorza, Le famiglie nobili genovesi, Fratelli Frilli Editori, Trebaseleghe, 2009.

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Collegamenti esterni

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