Utente:Alesime/unibo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
ALMA MATER STUDIORUM
Università di Bologna
Ubicazione
CittàBologna
Altre sediForlì, Rimini, Cesena, Ravenna (Italia); Buenos Aires (Argentina)
Dati generali
Nome latinoAlma Mater Studiorum - Universitas Bononiensis
Motto'Alma mater studiorum e Petrus ubique pater legum Bononia mater'
Fondazione1088
TipoStatale
FacoltàPolo di Bologna:

Agraria; Chimica industriale; Economia; Farmacia; Giurisprudenza; Ingegneria; Lettere e filosofia; Lingue e letterature straniere; Medicina e chirurgia; Medicina veterinaria; Scienze della formazione; Scienze matematiche, fisiche e naturali; Scienze motorie; Scienze politiche; Scienze statistiche.

Polo di Forlì:

Economia-Forlì; Scienze Politiche «Roberto Ruffilli»; Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori.

Polo di Cesena:

Architettura; Ingegneria Seconda Facoltà; Psicologia.

Polo di Ravenna:

Conservazione dei beni culturali.

Polo di Rimini:

Economia-Rimini

RettoreProf. Pier Ugo Calzolari
Studenti95,771[1] (2006)
AffiliazioniGruppo di Combra · Europaeum
SportCUSB (sito)
[unibo.it Sito web]

L'ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna (UNIBO) è un università statale italiana con sede a Bologna. Secondo ateneo del Paese per numero di iscritti, è la più antica università del mondo occidentale oggi esistente.

L'Università[modifica | modifica wikitesto]

Storia dell'Alma mater[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli stemmi studenteschi dell' Archiginnasio, che fu sede dell'ateneo sino al 1803

La più antica università europea, lo Studium, nacque come libera e laica organizzazione fra studenti che sceglievano e finanziavano in prima persona i docenti. Essi si organizzarono in collegi per l'aiuto reciproco fra compagni della stessa nazionalità (nationes), divise in intramontani (o citramontani) ed ultramontani. Nonostante i primi veri statuti universitari risalgano al 1317, una fiorente scuola giuridica esisteva già dal XI secolo: la data di fondazione dello Studium è stata fissata nell'anno 1088 da una commissione di storici istituita in occasione dell'ottavo centenario e guidata da Giosuè Carducci [2]; il fondatore è considerato universalmente Irnerio, morto nel 1125. Già nel XII secolo erano ben 17 le subnationes intramontane e 14 le ultramontane. A testimonianza di ciò, nel palazzo dell'Archiginnasio (che fu sede dell'Università), è presente un complesso araldico di quasi 6000 stemmi studenteschi. È inoltre attivo ancora oggi il pregevole Collegio di Spagna, certamente il più famoso tra i numerosi fondati fra il XIII ed il XVII secolo. Il modello bolognese si contrapponeva a quello parigino delle università di maestri legati alla Chiesa e all'autorità monarchica. In seguito lo stipendio dei professori fu messo a carico del Comune di Bologna.

Lo studio del Diritto, i Glossatori, la Scuola di Bologna[modifica | modifica wikitesto]

L'origine dello Studium si deve all'incontro di insigni studiosi di diritto detti glossatori che furono chiamati a commentare gli antichi Codici del Diritto Romano. I primi studi furono quindi incentrati sul diritto e fra i primi eruditi di cui si ha documentazione sono Pepone, Irnerio e Graziano (autore del Concordantia discordantium canonum, primo manuale di diritto canonico). Nel 1158 Federico I promulgò la Costitutio Habita (o Authentica Habita) con cui l'Università venne tutelata come luogo di ricerca e studio indipendentemente da ogni altro potere.

Dal XIV al XVII secolo: la Scuola Medica[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal XIV secolo si aggiunsero ai giuristi anche studiosi di logica, astronomia, medicina, filosofia, aritmetica, retorica, grammatica e poi teologia, greco ed ebraico.

Nel XV secolo l'ateneo si ridimensionò un poco ma mantenne giuristi di prestigio come ad esempio Andrea Alciato.

Nel XVI secolo vennero istituiti i primi insegnamenti di "magia naturale", ovvero ciò che conosciamo oggi come scienza sperimentale. Figure di rilievo furono Pietro Pomponazzi, che sfidò le posizioni tradizionaliste della teologia sostenendo lo studio delle leggi naturali e Ulisse Aldrovandi, che fondò le basi delle scienze naturali. Nello stesso periodo l'università divenne un centro di eccellenza per l'algebra, con esponenti di spicco come Gerolamo Cardano e Scipione del Ferro.

La medicina fece progressi enormi grazie al contributo di Gaspare Tagliacozzi e di Marcello Malpighi.

Il teatro anatomico dell'Università di Bologna, costruito nel 1637 e situato nel Palazzo dell'Archiginnasio

La fama dell'Università fece diventare Bologna meta di ospiti e studiosi illustri. Negli oltre nove secoli di storia, si ricordano fra i suoi studenti personaggi di spicco Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Guido Guinizelli, Cino da Pistoia, Cecco d'Ascoli, Re Enzo, Salimbene da Parma, Coluccio Salutati e poi Tommaso Becket, Paracelso, Erasmo da Rotterdam, Papa Niccolò V, Raimundo de Pegñafort, Albrecht Dürer, san Carlo Borromeo, Torquato Tasso, Carlo Goldoni.

Studiarono a Bologna anche Pico della Mirandola e Leon Battista Alberti mentre Nicolò Copernico vi studiò diritto pontificio.

Nel XVII secolo nacquero anche fiorenti scuole di pittura fondate dai Carracci, Guido Reni e il Guercino e una scuola di architetti e pittori scenografi che acquistò, col Ferdinando Bibbiena ed il figlio Antonio, una fama di livello europeo.

Gli ultimi tre secoli: le scienze e la letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Nel XVIII secolo papa Lambertini (Benedetto XIV) favorì l'Istituto di Scienze con doni di materiale scientifico della propria biblioteca e incoraggiò arte e scienza in diversi modi. La scossa culturale lambertiniana aggiunse alla cattedra di matematica superiore quelle di meccanica, fisica, algebra, ottica, chimica e idrometria e portò a Bologna matematici ed astronomi come Domenico Guglielmini, Eustachio e Gabriele Manfredi o medici e naturalisti come Jacopo Bartolomeo Beccari, Pier Paolo Mulinelli. Le scienze e la tecnologia mostrarono il loro sviluppo con gli studi pionieristici di Luigi Galvani sull'elettricità ma, grazie al rilancio degli studi di storia ed erudizione, non mancarono letterati come Ercole Francesco e Giampietro Canotti, storici come Giovanni Grisostomo Trombelli e Ludovico Ravioli e il commediografo Francesco Albergati. Numerosi valenti artisti illustrarono Bologna come gli architetti Carlo Francesco Dotti e Alfonso Torreggiani, pittori come Donato Creti, Giuseppe Maria Crispi e Vittorio Bigari.

Nei secoli seguenti spiccarono figure come Giovanni Capellini, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Augusto Righi, Federigo Enriques, Giacomo Ciamician e Augusto Murri.

L'Università continuò a mantenere una posizione fondamentale nel campo della ricerca e della formazione fino alla prima guerra mondiale quando altre realtà presero il sopravvento nella scena culturale europea.

Come eredità della sua lunga storia l'Università possiede oggi numerosissime raccolte e musei, oltre alla biblioteca universitaria, che risale al 1712 ed ha attualmente sede presso lo storico palazzo Poggi. Fino al 1803 aveva invece sede nel più noto Archiginnasio, il quale mantiene all'interno della propria struttura locali utilizzati in passato per le lezioni universitarie. Tra queste vale la pena di ricordare il notevole teatro anatomico.

I giorni nostri[modifica | modifica wikitesto]

Oggi l'Università di Bologna resta una istituzione di grande prestigio ed un punto di riferimento in campo nazionale ed internazionale.

Proprio a Bologna è stato ratificato recentemente un trattato per il rinnovo e l'armonizzazione dei sistemi universitari europei (Dichiarazione di Bologna). 'La firma della Magna Charta 'Il 18 settembre 1988 in Piazza Maggiore, a Bologna, i rettori di 430 università di tutti i continenti hanno sottoscritto la Magna Charta Universitatum Europaeum in occasione del novecentesimo anniversario dell'università di Bologna, riconosciuta formalmente come l'Alma Mater di tutte le università. La Magna Charta, successivamente sottoscritta da altri 400 rettori, riafferma l'autonomia dell'università, il legame inscindibile tra attività didattica e di ricerca rifiutando i limiti imposti da "ogni frontiera geografica o politica". La riforma del sistema universitario europeo Il 19 Giugno 1999 nell'Aula Magna dell'Università di Bologna, 29 Ministri dell'Istruzione Superiore europei hanno sottoscritto la cosiddetta Dichiarazione di Bologna in cui si definivano gli "obiettivi più rilevanti per realizzare l'Area Europea dell'istruzione superiore" e promuovere questo sistema nel mondo, aumentandone la competitività. E' l'inizio di un processo di riforma, definito Processo di Bologna, che coinvolge i Paesi europei aderenti in un'opera di ristrutturazione omogenea dei sistemi universitari che si concluderà nel 2010.

Facoltà e Dipartimenti[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente nelle sue 23 facoltà (Agraria; Chimica industriale; Economia; Farmacia; Giurisprudenza; Ingegneria; Lettere e filosofia; Lingue e letterature straniere; Medicina e chirurgia; Medicina veterinaria; Scienze della formazione; Scienze matematiche, fisiche e naturali; Scienze motorie; Scienze politiche; Scienze statistiche. Con sede a Forlì: Economia-Forlì; Scienze Politiche «Roberto Ruffilli»; Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori. Con sede a Cesena: Architettura; Ingegneria Seconda Facoltà; Psicologia. Con sede a Ravenna: Conservazione dei beni culturali. Con sede a Rimini: Economia-Rimini) ospita quasi 100 mila studenti e ha sedi didattiche a Reggio nell'Emilia e Imola e quattro poli scientifico-didattici in Romagna rispettivamente a Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini. Inoltre dispone di una scuola per l'eccellenza negli studi, il Collegio Superiore, e di una sede distaccata all'estero a Buenos Aires. Le immatricolazioni e l'offerta formativa Hanno scelto l'Università di Bologna oltre 100.000 studenti, facendo di questo Ateneo uno dei più frequentati in Italia. Sono assegnati alle attività didattiche e extra-didattiche 600.000 m2 di spazio distribuiti nelle 10 sedi di Bologna, Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Cesenatico, Faenza, Coviolo, Ozzano, Imola. L'offerta formativa si struttura in 23 Facoltà, 235 Corsi di Laurea di cui 132 triennali, 95 specialistici e 8 europei. Cresce inoltre, di anno in anno, il numero di master universitari, che attualmente sono 90 e impegnano 700 docenti in attività formative di alto livello e in contatto con il mondo del lavoro. L'attenzione per i risvolti occupazionali dei futuri laureati ha portato l'Università a stipulare ben 3500 convenzioni con le imprese grazie alle quali 13.000 studenti svolgono ogni anno un periodo di formazione in ambienti di lavoro. Mobilità internazionale L'Università di Bologna è oggi, secondo un recente rapporto del Comitato Nazionale per la valutazione del Sistema Universitario, la più internazionalizzata delle università italiane. Gli studenti stranieri regolarmente iscritti sono 3600, mentre quelli che vi giungono tramite i programmi Socrates/ Erasmus, Overseas e altre forme di mobilità sono oltre 1500 all'anno. Gli studenti dell'Università di Bologna che ogni anno si recano all'estero in programmi di scambio, per tirocini formativi, per realizzare la tesi di laurea sono oltre 2300.

La Sede centrale, i poli e le sedi distaccate[modifica | modifica wikitesto]

La nascita dei Poli e l'internazionalizzazioneDal 1989 l'Alma Mater, fino ad allora circoscritta all'interno del territorio bolognese, ha dato il via a un progetto di decentramento in Romagna che è anche il più importante mai sviluppato da un'università italiana. Nel 2000 l'Università riconosce particolari forme di autonomia alle sedi romagnole e si costituiscono i poli scientifico didattici di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini. Nel 1998 l'Università ha inoltre inaugurato una propria sede a Buenos Aires.

Le Scuole di Specializzaione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

I servizi informatici e il sistema bibliotecario Negli ultimi anni è stata promossa e potenziata l'opera di informatizzazione dell'Ateneo. Sono 30.000 gli studenti dotati di casella di posta elettronica e 70.000 i computer collegati alla rete universitaria. Il servizio bibliotecario automatizzato rende accessibili on-line un catalogo di 2.000.000 libri e 5239 periodici ottenendo 64 milioni di contatti e offrendo 36 milioni di pagine di risposta all'anno. La più antica università italiana è anche una delle più tecnologicamente avanzate. Ogni mese si registrano 3.000.000 accessi al portale dell'Ateneo che risulta essere il sito universitario più visitato in Italia. Anche la qualità del servizio è elevata se la Grande Guida alle Università pubblicata da La Repubblica per l'anno accademico 2004/2005, basata sulle statistiche del CENSIS, attribuisce al portale il massimo punteggio. L'Università di Bologna si è inoltre dotata di un organo di informazione on-line, UniboMagazine, che esprime il punto di vista dell'Ateneo sugli avvenimenti e sul mondo universitario.

Centri linguistici[modifica | modifica wikitesto]

Il Collegio Superiore[modifica | modifica wikitesto]

Il Collegio Superiore offre formazione di eccellenza, all’interno dell'Università di Bologna, a studenti dotati e motivati, integrando i percorsi curriculari di Facoltà con itinerari avanzati di carattere interdisciplinare. Al Collegio Superiore si accede esclusivamente in base al merito, su pari opportunità, e si permane conseguendo elevati risultati di profitto sia negli studi curriculari che in quelli organizzati dal Collegio stesso. Le attività del Collegio Superiore sono sostenute dall'Università di Bologna e da finanziatori pubblici e privati, come le Fondazioni Cassa di Risparmio in Bologna, Poeti, Alma Mater, del Monte, Marino Golinelli,†Toso-Montanari, la donazione Enriques, nonché la Associazione Piccole e Medie Industrie, Assindustria Bologna, SECI spa, McKinsey, HERA, UNIPOL, Alfa Wassermann, Editori Laterza e CNA Servizi Bologna.

Il Centro Universitario Sportivo di Bologna[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei primi centri universitari sportivi che poi sarebbero confluiti nel Cusi, ovvero il centro universitario sportivo italiano, perché all’ombra delle Due Torri lo sport ha sempre avuto una certa rilevanza. E proprio qui, nell’ormai lontano 1947, furono organizzati i primi campionati nazionali universitari, a dimostrazione della centralità delle Due Torri e del valore dei dirigenti di allora. Che si chiamavano Bruno Rossi, il primo presidente, Luciano Daneo, Giovanni Minghini (al quale abbiamo intitolato l’impianto in erba sintetica per l’hockey su prato), Costantino Michelini, Franco Verardi e Armando Maver. Dirigenti capaci e appassionati che avrebbero permesso al Cus Bologna non solo di distinguersi come eccellente organizzatore, ma anche come "produttore" di straordinari campioni.

Il primo titolo a squadra, nel 1955, è dell’hockey su prato. Ma qualche anno fa, nel 2001, il Cus Bologna è stato capace di vincere addirittura un campionato del mondo, nella specialità dell’arrampicata sportiva. Tante maglie tricolori, tante nazionali cresciute qua – nell’atletica per esempio è nata la primatista italiana di lancio del martello Ester Balassini – tanti piazzamenti di prestigio al punto tale che il Cus Bologna è divenuto uno dei fiori all’occhiello dell’attività di questa città.

Abbiamo organizzato ancora i campionati nazionali universitari (nel 1997, a Rimini) e ci siamo distinti al fianco dell’Alma Mater Studiorum (della quale siamo il braccio sportivo) in occasione dei novecento anni di vita dell’ateneo più antico del mondo. Il Cross Country Mondiale Universitario – sotto l’impulso dell’attuale presidente, Francesco Franceschetti – e ancora l’esagonale europeo di hockey su prato. Nel 2004 abbiamo organizzato un altro mondiale, questa volta di match race, a Rimini, perché le qualità organizzative del Cus Bologna sono conosciute in tutto il mondo.

Come la validità dei propri impianti, perché la cittadella universitaria di via del Terrapieno ha trovato un’ulteriore propaggine nel centro universitario Record. Ci sono il PalaCus (con la parete al coperto per l’arrampicata sportiva) e la pista di atletica leggera, ci sono i campi da tennis e il sintetico intitolato a Giovanni Minghini. C’è la piscina della Record e tutte le palestre che sono divenute, nel corso degli anni, un punto di riferimento per una popolazione studentesca (attiva) in 12.000 unità.

Ci sono tutte le sezioni che, ogni anno si superano. Come è stato nel caso della pallanuoto, neopromossa in serie B al termine di una stagione straordinaria. Ma c’è anche l’ultimate frisbee, che per la prima volta ci ha visto campioni con i maschietti, e pure l’orienteering, perché da queste parti non perdiamo mai la bussola.

La sede è in via San Giacomo 9/2 e lì, in segreteria, si possono ottenere tutte le informazioni sulle attività del Cus Bologna. Che ormai, grazie all’impegno di uno staff di collaboratori sempre più ampio e sempre più qualificato, spazia a 360 gradi.

Chi vuole fare sport all’ombra delle Due Torri deve fare i conti con il Cus Bologna. E una storia che sta per tagliare il traguardo prestigioso dei 60 anni. Sessant’anni di storia e di leggende: una favola chiamata Cus Bologna.

La Fondazione Alma Mater[modifica | modifica wikitesto]

Fondazione Alma Mater svolge il ruolo di collegamento tra l’Università di Bologna e la società. Istituita nel 1996 - e riconosciuta nel 1997 dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica – la Fondazione ha come mission l'integrazione fra sistemi (Università, istituzioni, imprenditoria privata) al fine di mettere a disposizione delle realtà socio-economiche nazionali ed internazionali l’enorme patrimonio del sapere universitario.

I compiti di Fondazione Alma Mater, che opera in tutti i campi senza scopo di lucro, sono:

collaborare con l’Ateneo per la realizzazione dei suoi fini istituzionali ivi compresi lo svolgimento dell’attività didattica e le attività di servizio rese agli studenti; realizzare, sviluppare e promuovere, sia direttamente che indirettamente, l’utilizzazione delle conoscenze generate dall’attività scientifica al fine di migliorare le informazioni e le tecnologie a disposizione degli operatori pubblici e privati; costituire e promuovere una rete dell’Alta Formazione e della Formazione Continua di eccellenza, capace di trasferire conoscenza e innovazione ai diversi segmenti del sistema produttivo ed istituzionale del territorio; promuovere e consolidare il sistema di relazioni dell’Università di Bologna, agevolando anche il collegamento dell’Ateneo con gli altri Atenei europei e di tutto il mondo nella prospettiva di collaborazione europea ed internazionale; realizzare consulenze di alto profilo per la creazione di impresa ed il trasferimento tecnologico sia per gli enti associati ed i soggetti privati associati, sia per altri soggetti pubblici e privati; favorire, sviluppare e sostenere gli studi e la ricerca anche applicata nei settori dell’ecologia, dell’ambiente, nonché la ricerca anche applicata medico-biologica con particolare riferimento ai problemi degli anziani; svolgere attività di fund raising in favore dell’Università di Bologna. Presidente di Fondazione Alma Mater è Walter Tega, professore ordinario di Storia della filosofia.

Professori notevoli dell'Università di Bologna[modifica | modifica wikitesto]

Facoltà di Agraria, Sede di Reggio Emilia

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Poli[modifica | modifica wikitesto]


Template:Università italiane