Su Nuraxi

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Coordinate: 39°42′21″N 8°59′26″E / 39.705833°N 8.990556°E39.705833; 8.990556
 Bene protetto dall'UNESCO
Su Nuraxi
 Patrimonio dell'umanità
File:Sunurax gay gayguy.it.jpg
TipoCulturali
Criterio(i), (iii), (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1997
Scheda UNESCO(EN) Su Nuraxi
(FR) Scheda

«Arte o fenomeno subalterno? Valutata con i preconcetti del classicismo l'opera è "illetterata". Ma originale, inedito gesto creativo appare il processo di erosione in verticale, il sottrarre materia, peso e spessore all'interno dell'involucro, favorendo cavità, nicchioni, persino una scala elicoidale che morde la volumetria del mastio con un anello spettacolare. Dissonante rozzezza: "ordo barbaricus" d'impronta anticlassica»

Su Nuraxi (in sardo campidanese, in italiano: Il nuraghe), sorge ad Ovest del centro abitato di Barumini, tra il margine occidentale del Sarcidano e della Marmilla, in Sardegna. Si trova su un'altura dominante una vasta pianura, ad un'altitudine di 238 metri s.l.m., e si staglia inconfondibilmente lungo il profilo orizzontale dell’altopiano basaltico della Giara di Gesturi, situato subito dopo, verso Nord.

Si tratta di una città nuragica sviluppatasi intorno ad una grande fortezza tra il XIII ed il VI secolo a.C.. La struttura de su Nuraxi è costituita da un torre centrale a tre piani (alta 18,60 m.) - edificata intorno al 1100-1050 a.C. - e dall'organismo quadrilobato con torri, cortile e la spessa muraglia che recinge il quadrilatero (posteriore di 300 anni). Nella seconda metà dell’ VIII secolo a.C. gli ampi bastioni difensivi che collegavano tra loro le torri furono ulteriormente rinforzati e l’ingresso alla reggia spostato a Nord - Est. All'esterno della cinta muraria si estendeva un villaggio composto da una cinquantina di capanne, edificate a pianta circolare tramite grossi massi murati a secco e ricoperte con tetti di forma conica in legno e frasche. Durante il VI secolo a.C., la reggia subì distruzioni e fu poi successivamente ripristinata in epoca Cartaginese per poi essere occupata dai Romani, prima di essere abbandonata definitivamente.

Il complesso archeologico fu interamente scavato - tra il 1949 e il 1956 - sotto la direzione dell'archeologo baruminese Giovanni Lilliu. Gli scavi hanno consentito di ripercorrere le diverse fasi della costruzione della reggia e del villaggio circostante, confermando la continuità di vita dell'intero complesso fino al I secolo a.C., in età romana.

Il sito è stato classificato dall'Unesco come patrimonio mondiale dell'umanità.

Bibliografia

  • Bruno Zevi, Preistoria Alto Medioevo in "Controstoria dell'architettura in Italia", Roma, 1995
  • Giovanni Lilliu, La civiltà dei Sardi dal neolitico all'età dei nuraghi, Torino, 1967.

Voci correlate

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