San Pietro in Gu

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San Pietro in Gu
comune
San Pietro in Gu – Stemma
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Padova
Amministrazione
SindacoPaolo Polati (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°36′36.72″N 11°40′40.44″E / 45.6102°N 11.6779°E45.6102; 11.6779 (San Pietro in Gu)
Altitudine45 m s.l.m.
Superficie17,9 km²
Abitanti4 282[2] (31-8-2021)
Densità239,22 ab./km²
Frazioninessuna
Località: Armedola, Barche, Calonega, Fanfari, Gò, Molinetto, Poston, Vaticano[1]
Comuni confinantiBolzano Vicentino (VI), Bressanvido (VI), Carmignano di Brenta, Gazzo, Grantorto, Pozzoleone (VI), Quinto Vicentino (VI)
Altre informazioni
Cod. postale35010
Prefisso049
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT028078
Cod. catastaleI107
TargaPD
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 385 GG[4]
Nome abitantiguadensi
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Pietro in Gu
San Pietro in Gu
San Pietro in Gu – Mappa
San Pietro in Gu – Mappa
Posizione del comune di San Pietro in Gu all'interno della provincia di Padova
Sito istituzionale

San Pietro in Gu (San Piero en Gú in veneto) è un comune italiano di 4 282 abitanti[2] in provincia di Padova in Veneto, situato a nord-ovest del capoluogo della provincia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il paese confina a nord con Pozzoleone e Bressanvido, a est con Carmignano di Brenta, a sud con Gazzo e Grantorto, a ovest con Bolzano Vicentino e Quinto Vicentino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La più antica testimonianza storica è verosimilmente la località Castellaro, dove si trovava un insediamento fortificato costituito da un terrapieno circondato da un fossato. Si trattava di un tipico castelliere legato alla civiltà Terramare: originario del XII secolo a.C., il sito continuò ad ospitare strutture difensive sino al medioevo[5].

In epoca romana San Pietro in Gu fu certamente frequentata grazie al transito della via Postumia e il suo territorio beneficò di opere di bonifica idraulica e disboscamento[5].

L'attuale centro abitato è però di origine medievale e si sviluppò probabilmente grazie all'opera dei benedettini dei Santi Felice e Fortunato di Vicenza. Nel 1191 fu redatto il primo documento che cita il paese (villa de Sancto Pietro in Gudi), proprietà del suddetto monastero e amministrata dal gastaldo Rodolfo[5]. Riguardo al toponimo, "San Pietro" è probabilmente legato alla presenza dei monaci (da notare, però, che il patrono del paese è San Lorenzo), mentre è più difficile determinare l'origine della particella "Gu": potrebbe richiamare alla presenza di un guado sul fiume Brenta, derivare dal latino gualdum "bosco" o, ancora, dal tedesco gute "bene, possedimento"[6].

Nel 1404 passò con tutto il Vicentino (è entrata a far parte della provincia di Padova solo in epoca moderna) alla Repubblica di Venezia. Fu un periodo di stabilità che vide fiorire anche qui la civiltà delle ville venete[5].

Sul finire del Settecento si ebbe l'avvento di Napoleone. Di questi anni va segnalato un episodio tramandato dal canonico Gian Maria Sale, che racconta come proprio il Bonaparte salì sul campanile della parrocchiale per assistere agli scontri con gli Austriaci lungo il Brenta e alloggiò in tale occasione nella Villa Negri-Rigon. Durante l'amministrazione francese si ebbe anche l'istituzione dell'odierno comune (già diviso in San Pietro in Gu, Barche, Armedola e Calonega), nonché la costruzione del cimitero[5].

Sotto gli Austriaci (1815-1866) si ebbe la costruzione della Strada Regia Trevisana e il passaggio dalla provincia di Vicenza a quella di Padova[5].

Durante la grande guerra, a causa della vicinanza con l'altopiano di Asiago, vi furono costruiti un campo d'aviazione e un deposito di munizioni. Della seconda guerra mondiale va ricordata la resistenza partigiana, che vide tra i suoi protagonisti Giacomo Prandina e Francesco Tasca, nonché la seconda Brigata Damiano Chiesa[5].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 10 aprile 1927.

«D'azzurro, alla fascia ondata d’argento, caricata delle due chiavi decussate d'oro.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale

Dedicata a San Lorenzo ha avuto un periodo di costruzione che si è protratto dal 1906 fino al 1937. Il nuovo edificio è sorto sulle basi della precedente del XVIII secolo.

  • Chiesa di San Michele

È il monumento artistico di epoca medioevale più importante del paese. Datata 1297, questa chiesetta situata nella contrada di Armèdola è adornata esternamente da affreschi databili intorno al XIV e al XV secolo.

  • Il Campanile

Prima della sua demolizione nel 1815 la torre campanaria originaria era posta sul lato nord della chiesa, la causa della demolizione fu il danno provocato da un fulmine. Il campanile odierno è stato realizzato tra il 1816 e il 1819 su progetto dell'architetto Antonio Piovene.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Municipale

Risalente al 1930 è opera dell'ingegnere G. Chemello. Simile per tipologia al palazzo fiorentino, presenta bifore a tutto sesto e decorazioni a festoni monocrome sulla facciata principale. Il soffitto del vano scale è decorato a cassettoni.

  • Villa Biasia
  • Villa Capra-Boschetti

Originario del XIII secolo l'edificio ha continuamente subito modifiche ed ampliamenti. Posseduta dal 1445 dalla famiglia vicentina dei Capra, in seguito ai restauri apportati dalla famiglia Boschetti (proprietaria dal 1922), si possono notare su una facciata decorazioni pittoriche di stile tardo gotico, così come le finestre a sesto acuto (risalenti al XV sec.).

  • Villa Casarotto
  • Villa Negri-Rigon
  • Villa Sesso Cianciulli

Costruita intorno alla metà del Settecento, presenta il suo ingresso principale rivolto a sud, incorniciato da quattro lesene che sostengono una trabeazione soprastante. Antistante al corpo principale (sulla sinistra) si trova un piccolo edificio con annesso un lungo porticato, la villa è nel degrado a causa dell'abbandono cosicché del giardino originale non resta traccia.

  • Villa Zilio

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è costituito da una sola frazione, la stessa San Pietro in Gu, comprendente le seguenti località:

  • Armedola - A sudovest del centro, al confine con Bolzano Vicentino e Quinto Vicentino.
  • le Barche - Borgo rurale a sudest del paese, lungo la strada per Gazzo.
  • Calonega - A sud del centro, nelle campagne attraversate dalla via omonima.
  • Fanfari - Nota altrimenti come Albereria, si trova a nord del centro, a cavallo di via Roma.
  • Formigaro - Landa situata al limite orientale delle Barche.
  • Gò - Quartiere localizzato a sud della chiesa, attraversato da via Tasca.
  • Molinetto - A ovest del centro, lungo la via omonima.
  • Poston - Le campagne a nord del paese, verso Pozzoleone.
  • Vaticano - Situato a sud del paese, verso Lanzè

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di San Pietro in Gu - Statuto (PDF), su incomune.interno.it. URL consultato il 7 ottobre 2016.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ a b c d e f g Storia del Comune, su comune.sanpietroingu.pd.it, Comune di San Pietro in Gu. URL consultato il 7 ottobre 2016.
  6. ^ Dove siamo, su comune.sanpietroingu.pd.it, Comune di San Pietro in Gu. URL consultato il 7 ottobre 2016.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Benito Gramola, San Pietro in Gu, una piccola capitale della Resistenza, Testimonianze e memorie sulla storia resistenziale dal 1918 al 1948. Pubblicato per volere dell'Amministrazione Comunale di San Pietro in Gu con il contributo della Regione Veneto, 2004.
  • Giovanni Pilotto, San Pietro in Gu, i luoghi e la memoria. Tre itinerari per conoscere l'ambiente, il territorio e l'arte. Realizzato da CSP Meneguzzo e Giovanni Pilotto - 2006
  • Bortolo Castegnaro, San Pietro in Gù e la sua chiesa : inaugurandosi la nuova facciata ; 15-16 agosto 1937, editore Rumor, Vicenza, p. 67, OCLC 886943060. Cit. in BNCF, 1938 e Librerie Ulpiano, 1937.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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