Storia della Repubblica Popolare Cinese: differenze tra le versioni

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Dalla fine del 1978, Deng ei suoi alleati hanno lanciato la "[[Riforma economica cinese|Riforma e apertura]]" che ha aperto una nuova era della Cina.<ref name=":06">{{Cita web|url=https://www.brookings.edu/wp-content/uploads/2019/04/9780815737254_ch1.pdf|titolo=China’s Economic Reform and Opening at Forty|autore=JACQUES DELISLE|autore2=AVERY GOLDSTEIN|sito=[[Brookings Institution]]}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.washingtonpost.com/news/monkey-cage/wp/2018/12/19/40-years-ago-deng-xiaoping-changed-china-and-the-world/|titolo=40 years ago, Deng Xiaoping changed China — and the world|pubblicazione=[[The Washington Post]]|accesso=16 maggio 2021}}</ref> Nel 1979, Deng propose "[[Quattro Principi Cardinali|Quattro principi cardinali]]" che dovrebbero essere seguiti durante le riforme.
Dalla fine del 1978, Deng ei suoi alleati hanno lanciato la "[[Riforma economica cinese|Riforma e apertura]]" che ha aperto una nuova era della Cina.<ref name=":06">{{Cita web|url=https://www.brookings.edu/wp-content/uploads/2019/04/9780815737254_ch1.pdf|titolo=China’s Economic Reform and Opening at Forty|autore=JACQUES DELISLE|autore2=AVERY GOLDSTEIN|sito=[[Brookings Institution]]}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.washingtonpost.com/news/monkey-cage/wp/2018/12/19/40-years-ago-deng-xiaoping-changed-china-and-the-world/|titolo=40 years ago, Deng Xiaoping changed China — and the world|pubblicazione=[[The Washington Post]]|accesso=16 maggio 2021}}</ref> Nel 1979, Deng propose "[[Quattro Principi Cardinali|Quattro principi cardinali]]" che dovrebbero essere seguiti durante le riforme. I risultati di [[Lee Kuan Yew]] per creare una superpotenza economica a [[Singapore]] hanno avuto un profondo effetto sulla leadership comunista in Cina. I leader in Cina hanno compiuto un grande sforzo, soprattutto sotto Deng Xiaoping, per emulare le sue politiche di crescita economica, imprenditorialità e sottile soppressione del dissenso. Nel corso degli anni, più di 22.000 funzionari cinesi furono inviati a Singapore per studiarne i metodi.<ref>Chris Buckley, "In Lee Kuan Yew, China Saw a Leader to Emulate", [https://sinosphere.blogs.nytimes.com/2015/03/23/in-lee-kuan-yew-china-saw-a-leader-to-emulate/ ''New York Times'' March 23, 2015]</ref>


Nei primi [[Anni 1980|anni ottanta]] iniziarono le riforme economiche che portarono al ritorno di una limitata proprietà agricola, alla liberalizzazione di alcuni settori del mercato e all'istituzione delle "[[Zona economica speciale#Zona economica speciale in Cina|zona economica speciale]]", sottratte alla legislazione economica nazionale e aperte agli investimenti stranieri e infine alla revisione del sistema abitativo urbano.
Nei primi [[Anni 1980|anni ottanta]] iniziarono le riforme economiche che portarono al ritorno di una limitata proprietà agricola, alla liberalizzazione di alcuni settori del mercato e all'istituzione delle "[[Zona economica speciale#Zona economica speciale in Cina|zona economica speciale]] (经济特区)", sottratte alla legislazione economica nazionale e aperte agli investimenti stranieri e infine alla revisione del sistema abitativo urbano. Nel [[1984]] furono abolite le [[Comune popolare|comuni popolari]].


Deng ha riconosciuto l'importanza della scienza e della tecnologia nelle "[[Quattro modernizzazioni]]", sottolineando che "la scienza e la tecnologia sono la forza produttiva primaria".<ref>{{cite web|last=|first=|date=2008-10-30|title="Science and technology are primary productive forces" in 1988|url=http://www.chinadaily.com.cn/bizchina/2008-10/30/content_7169055.htm|url-status=live|archive-url=https://web.archive.org/web/20200801182204/http://www.chinadaily.com.cn/bizchina/2008-10/30/content_7169055.htm|archive-date=2020-08-01|access-date=2020-06-17|website=[[China Daily]]}}</ref> [[Shenzhen]], una notevole zona economica speciale, divenne in seguito nota come la Silicon Valley della Cina. Potenti aziende come [[Huawei]], [[Tencent Holdings|Tencent]] e [[ZTE]] hanno tutte sede a Shenzhen.<ref name="cnn.com">{{Cita web|url=https://www.cnn.com/2018/11/22/tech/china-tech-innovation-shenzhen/index.html|titolo=Inside China's Silicon Valley: From copycats to innovation|autore=Matt Rivers CNN|sito=CNN|accesso=26 aprile 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.theguardian.com/cities/2014/jun/13/inside-shenzen-china-silicon-valley-tech-nirvana-pearl-river|titolo=Inside Shenzhen: China's Silicon Valley|autore=Tom Whitwell in Shenzhen|sito=the Guardian|data=13 giugno 2014|lingua=en|accesso=27 aprile 2021}}</ref> Nel gennaio 1984, Deng fece il suo primo giro di ispezione a Shenzhen e [[Zhuhai]], riconoscendo la "velocità di Shenzhen" dello sviluppo e il successo delle zone economiche speciali.<ref>{{cite web|last=|first=|date=2011-01-24|title=January 24-29,1984: Deng Xiaoping visits Shenzhen and Zhuhai|url=https://www.chinadaily.com.cn/china/19thcpcnationalcongress/2011-01/24/content_29715088.htm|url-status=live|archive-url=https://web.archive.org/web/20201126064913/https://www.chinadaily.com.cn/china/19thcpcnationalcongress/2011-01/24/content_29715088.htm|archive-date=2020-11-26|access-date=2020-06-17|website=[[China Daily]]}}</ref><ref>{{cite book|last=Yuan|first=Yiming|url=https://books.google.com/books?id=QpNcDgAAQBAJ&q=Deng+Xiaoping+1984+shenzhen+speed&pg=PA25|title=Studies on China's Special Economic Zones|date=2017-03-15|publisher=Springer|isbn=978-981-10-3704-7}}</ref> Nel maggio 1984, quattordici città costiere in Cina, tra cui Shanghai, Guangzhou e Tianjin, furono chiamate "Città costiere aperte (沿海开放城市)".<ref>{{Cite web|title=OPENING TO THE OUTSIDE WORLD: Special Economic Zones and Open Coastal Cities|url=http://www.china.org.cn/e-china/openingup/sez.htm|url-status=live|archive-url=https://web.archive.org/web/20201114004206/http://www.china.org.cn/e-china/openingup/sez.htm|archive-date=2020-11-14|access-date=2021-01-17|website=[[China Internet Information Center]]}}</ref>
Nel [[1984]] furono abolite le [[Comune popolare|comuni popolari]].


=== Riforme politiche ===
=== Riforme politiche ===

Versione delle 07:18, 19 mag 2021

La storia della Repubblica Popolare Cinese iniziò il 1 ° ottobre 1949. Il Partito Comunista Cinese guidato da Mao Zedong vinse la guerra civile cinese contro il Kuomintang. Quest'ultimo si è poi ritirato a Taiwan, dove la Repubblica di Cina ha controllato dal 1949. La Repubblica Popolare Cinese (RPC) è l'entità politica più recente a governare la Cina continentale, preceduta dalla Repubblica di Cina (1912–1949) e da migliaia di anni di dinastie imperiali (vedi "Storia della Cina"). I principali leader della RPC sono stati Mao Zedong (1949-1976); Hua Guofeng (1976-1978); Deng Xiaoping (1978-1989); Jiang Zemin (1989-2002); Hu Jintao (2002-2012); e Xi Jinping (dal 2012 ad oggi).

L'era di Mao (1949-1976)

Trasformazione socialista

File:Mao proclaiming the establishment of the PRC in 1949.jpg
Mao Zedong proclama la Repubblica Popolare Cinese

Il 1 ° ottobre 1949, Mao Zedong proclamò la fondazione della Repubblica popolare cinese in cima a Tienanmen a Pechino. Subito dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, scoppiò la guerra di Corea e Mao inviò truppe per aiutare la Corea del Nord a combattere contro la Corea del Sud, gli Stati Uniti e altri paesi.[1]

Nel 1950 furono introdotte una serie di riforme, fra cui quella agraria (la riforma agraria cinese) e fu divulgata anche nelle campagne quella sul matrimonio (divorzio e libertà della donna) introdotta negli anni trenta dal Kuomintang.[2] La riforma agraria non è andata avanti pacificamente e ha comportato uccisioni di massa di proprietari terrieri e delle loro famiglie. Si stima che siano state uccise 1-4,7 milioni di persone.[3][4] La riforma agraria fu completata nel 1953.[2] Il primo piano quinquennale (1953-1957, attuato a partire dal 1955) denotò una forte impronta sovietica nel privilegiare l'industria pesante a scapito della tradizionale risorsa economica cinese, l'agricoltura. Cominciò a imporsi il collettivismo socialista e la terra distribuita ai contadini durante il movimento per la riforma agraria fu ritirata e trasferita come "proprietà demaniale".[5]

Sono state lanciate una serie di campagne politiche. Nelle "Campagne dei tre anti e dei cinque anti" l'obiettivo fu costituito dalla corruzione degli industriali e dei capitalisti cinesi, creando il pretesto per la nazionalizzazione di numerose imprese.[6] Nel 1951-1952, un gran numero di uomini d'affari si suicidò e le campagne influenzarono negativamente l'economia di grandi città come Shanghai, Chongqing e Tianjin.[7][8] Altre campagne politiche mirate all'opposizione politica e ai dissidenti includevano la "Campagna per la soppressione dei controrivoluzionari (1950-1953)" e il "Movimento Sufan (1955-1957)".[9][10] I ricercatori stimano che oltre un milione di persone siano state uccise e molte altre sono state perseguitate.[11][12]

Nel 1956 col discorso Sui dieci grandi rapporti Mao Zedong volle esporre la nuova visione socialista dei rapporti sociali, lanciando contemporaneamente la campagna dei Cento fiori. Quest'ultimo movimento era aperto agli intellettuali, che furono incoraggiati a partecipare al dibattito sull'evoluzione dello Stato socialista; ben presto però questi iniziarono a criticare aspramente il governo, innescando una campagna correttiva denominata Campagna contro la destra: mezzo milione di funzionari e intellettuali furono destituiti o mandati ai lavori forzati.[13] Dopo la campagna anti-destra, la Cina è diventata di fatto uno "stato monopartitico" sotto il Partito Comunista Cinese.[14]

Grande balzo in avanti e conseguenze

Lo stesso argomento in dettaglio: Grande balzo in avanti e Grande carestia cinese.
Durante il grande balzo in avanti, le persone furono chiamate a produrre un gran numero di acciaio.

Pur essendo stato predisposto un secondo piano quinquennale, esso perse importanza di fronte al grande balzo in avanti (1958-1960), nel quale si avvertì un significativo distacco dalla linea dell'Unione Sovietica: venne avviata la collettivizzazione delle terre e incoraggiato ogni sforzo per la produzione di materiali industriali come l'acciaio. Le comuni popolari sono diventate lo standard di vita.[5] Il grande balzo in avanti ebbe esiti fallimentari, causando la "grande carestia cinese" (la più grande carestia nella storia umana) nella quale si stima siano morti tra i 15 e i 55 milioni di persone.[15][16][17][18]

Nell'aprile 1958, l'incidente Xunhua scoppiò nella provincia del Qinghai e migliaia di minoranze religiose si ribellarono al regime comunista, ma l'incidente terminò con un massacro da parte dell'Esercito popolare di liberazione che uccise centinaia di persone.[19] Nel 1959, in seguito alla repressione della rivolta di Lhasa, il Dalai Lama fuggì in esilio in India, dove costituì il governo tibetano in esilio.[19] Quello stesso anno il maresciallo Peng Dehuai criticò Mao Tse-tung definendo il grande balzo "espressione di un fanatismo piccolo borghese" e venne destituito immediatamente dopo. Come reazione la destra del partito, nella persona del sindaco di Pechino Peng Zhen e del suo vice, lo scrittore Wu Han, iniziarono a diffondere e a rappresentare il dramma teatrale La destituzione di Hai Rui. Questo si rifaceva all'episodio storico dell'ingiusta destituzione dell'integerrimo funzionario imperiale Hai Rui, celandosi dietro la figura di costui quella dello stesso Peng Dehuai.

All'inizio del 1962, durante la "Conferenza dei settemila quadri", le politiche di Mao furono criticate e in seguito assunse un ruolo di semi-pensionato, lasciando le responsabilità future a Liu Shaoqi e Deng Xiaoping.[20][21] Liu e Deng hanno iniziato ad attuare alcune riforme che hanno consentito il libero mercato in una certa misura.[22] Tuttavia, Mao ha criticato le riforme, definendole "un tentativo di distruggere il socialismo".[23] Il disaccordo tra Mao e Liu (e Deng) è cresciuto nel tempo.[24]

D'altra parte, il programma "Due bombe, un satellite" è stato lanciato da Mao nel 1958, con l'aiuto dell'Unione Sovietica e di numerosi importanti scienziati che sono tornati nella Cina continentale dall'estero, tra cui Qian Xuesen, Deng Jiaxian e Qian Sanqiang.[25][26] La prima bomba atomica, il missile nucleare, la bomba all'idrogeno e il satellite artificiale della Cina furono tutti sviluppati con successo nel 1970. Tuttavia, il programma era stato seriamente influenzato dal Grande Balzo in Avanti e dalla Rivoluzione Culturale.[25]

Rivoluzione culturale

Lo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione culturale.
Mao Zedong e le guardie rosse in piazza Tienanmen (ottobre 1966).

Nella seconda metà degli anni sessanta si assistette a una radicalizzazione della lotta tra la destra e la sinistra del partito, quest'ultima sotto la guida di Mao Tse-tung e Lin Biao, che si proponevano una maggiore politicizzazione della società. Fu creato a questo scopo il movimento di educazione socialista (1963), che trovò però scarso consenso; la destra cercò infatti di delimitare questo movimento in ambito puramente intellettuale e culturale (tesi di febbraio) ed ebbe così inizio la rivoluzione culturale (1966-1976). Mao Zedong lanciò la rivoluzione nel maggio 1966 e il terrore rosso iniziò in "Agosto rosso" del 1966.[27] La sinistra istituì un "gruppo per la rivoluzione culturale", presieduto da Chen Boda e guidato dalla cosiddetta "banda dei quattro", e volle coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie, i quali furono invitati a lasciare gli studi per organizzare ovunque delle sedute di indottrinamento politico e di distruzione dei "quattro vecchi", culminando in episodi di fanatismo quali la Comune di Shanghai.[27][28] Il movimento, oltrepassando le intenzioni degli ideatori, ebbe l'effetto di minare seriamente le basi dell'organizzazione statale e per estinguerlo si dovette ricorrere alla forza militare.

Nel settembre 1971, Lin Biao e alcuni dei suoi più stretti alleati furono uccisi in un incidente aereo in Mongolia, dopo un cosiddetto "colpo di stato fallito" contro Mao.[29] Nel 1973 iniziò un nuovo contrasto tra la sinistra e la destra del partito, prima sotto l'insegna della campagna contro Confucio (dove per Confucio si intendeva attaccare Zhou Enlai), che suscitò come risposta da parte di quest'ultimo la critica a Lin Biao, critica a Confucio. Nello stesso periodo Deng Xiaoping ricomparve sulla scena pubblica, ma fu nuovamente epurato nel 1976. Nel 1975 Zhou Enlai avanzò il piano delle quattro modernizzazioni (industria, agricoltura, difesa e scienza). L'8 gennaio 1976 moriva Zhou Enlai e il 9 settembre scomparve anche Mao Tse-tung. Nel mese di ottobre venne arrestata la banda dei quattro mediante un'azione di polizia.

Si stima che milioni di persone siano morte a causa di massacri, conflitti di fazioni, persecuzioni, torture e suicidi durante la Rivoluzione Culturale.[27][30][31] In totale, decine di milioni di persone sono state perseguitate durante la rivoluzione. Leader anziani come Liu Shaoqi, Peng Dehuai e He Long sono stati perseguitati a morte.[22] Deng Xiaoping è stato epurato due volte.[21]

Relazioni estere

Lo stesso argomento in dettaglio: Crisi sino-sovietica.
Mao e Stalin (1949)

Subito dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, Mao Zedong e il Partito Comunista Cinese seguirono da vicino Iosif Stalin e divennero alleati dell'Unione Sovietica.[32] Tuttavia, dopo la morte di Stalin, un grave disaccordo tra Mao e Nikita Sergeevič Chruščëv portò alla scissione sino-sovietica alla fine degli anni '50. La "crisi di Zhēnbǎo Dǎo" nel 1969 è stata un esempio notevole.[33] Di conseguenza, la Cina si è rivolta all'Occidente e ha iniziato a stabilire relazioni diplomatiche con molti paesi occidentali. Nel novembre 1970, la Repubblica popolare cinese ha stabilito relazioni diplomatiche formali con l'Italia. Nel 1971, il segretario di Stato statunitense Henry Kissinger visitò segretamente la Cina, che pochi mesi dopo venne ammessa all'ONU occupando il posto di Taiwan. Nel 1972 seguì la visita del presidente statunitense Nixon. Nel 1972, la Cina ha stabilito relazioni diplomatiche formali con il Regno Unito e il Giappone.

Nel 1962 vi fu la breve guerra sino-indiana che si concluse a favore della Cina. In precedenza per due volte la Repubblica Popolare Cinese aveva tentato la riunificazione con Taiwan: le due crisi dello stretto (la prima nel 1954-1955 e la seconda nel 1958) si risolsero con un "cessate il fuoco" e un conseguente ristabilimento dello status quo ante bellum, dovuto anche all'intervento statunitense in favore dell'isola.

Disastri

Di seguito vengono presentati solo i disastri gravi (fare clic per visualizzare).

Anno Disastro Posizione Bilancio delle vittime Dettagli
1954 Yangtze inondazioni Fiume Yangtze 33.000 Principalmente nella provincia di Hubei.
1957-1958 Influenza asiatica Globale La pandemia è iniziata nel Guizhou, nel sud della Cina, e ha ucciso 1-4 milioni in tutto il mondo.[34]
1959-1961 Grande carestia cinese Cina continentale 15-55 milioni Principalmente causato dal grande balzo in avanti.[15][17]
1968-1969 Influenza di Hong Kong Globale La pandemia è iniziata nell'Hong Kong e ha ucciso 1-4 milioni di persone in tutto il mondo.[34]
1970 Terremoto di Tonghai Contea di Tonghai Più di 10.000
1975 Crollo della diga di Banqiao Henan 85.600-240.000 62 dighe, inclusa la più grande diga di Banqiao nella provincia di Henan, sono crollate (sotto l'influenza del tifone Nina del 1975), creando la terza più grande inondazione della storia (secondo il governo cinese, il bilancio delle vittime è stato di 26.000).[35][36][37][38][39]. La maggior parte delle dighe che sono crollate in questo disastro sono state costruite con l'aiuto di esperti dell'Unione Sovietica o durante il Grande Balzo in avanti.[38][40][41][42] È stato classificato al primo posto in "The Ultimate 10 Technological Disasters" di Discovery Channel nel maggio 2005 (the Ultimate 10 show), battendo il Disastro di Černobyl'.[36][38][43]
1976 Terremoto di Tangshan Hebei Almeno 242.769

Controversie

La sessione di lotta di Samding Dorje Phagmo durante la Rivoluzione Culturale.

Circa 40-80 milioni di persone sono morte a causa di carestie, torture, massacri, persecuzioni, lavori forzati (laogai) e così via sotto il governo di Mao.[44][45][46][47] Tuttavia, a causa dell'aumentata aspettativa di vita e del fatto che il governo cinese non ha attuato rigorosamente la sua politica di pianificazione familiare (persino incoraggiata a dare più nascite ai bambini negli anni '50), la popolazione totale della RPC è cresciuta da 550 milioni a oltre 900 milioni nell'era di Mao.[48] Nel frattempo, decine di milioni di persone sono state perseguitate durante i movimenti politici ininterrotti e un gran numero di siti culturali e religiosi sono stati distrutti dalle Guardie Rosse durante la Rivoluzione Culturale. D'altro canto, il tasso di alfabetizzazione passata dal 20 % nel 1949 ad oltre 80 % trenta anni dopo.[49] Inoltre, la Rivoluzione Culturale ha gravemente danneggiato lo "rule of law" così come la cultura tradizionale cinese ei valori morali; sono stati commessi massacri in tutto il paese e anche atti di cannibalismo sono stati commessi su vasta scala (ad esempio, il massacro del Guangxi).[27][30] L'istruzione superiore è stata interrotta durante la Rivoluzione Culturale e anche la ricerca scientifica è stata seriamente compromessa perché molti scienziati sono stati perseguitati, uccisi o si sono suicidati.[50][51]

Nell'era di Mao, il Partito Comunista Cinese ha esportato la sua ideologia e la sua rivoluzione comunista nei paesi del sud-est asiatico, sostenendo i partiti comunisti locali. Un esempio notevole sono i Khmer rossi della Cambogia, che furono sostenuti direttamente da Mao e influenzati dalla Rivoluzione Culturale.[52][53] Dal 1975 al 1979, i Khmer rossi hanno condotto il genocidio cambogiano che ha ucciso circa 2 milioni di persone (il 25% dell'intera popolazione della Cambogia).[52][53]

Transizione e l'era di Deng (1976–1989)

Il periodo di transizione

Deng Xiaoping

Dopo la morte di Mao Zedong, il suo successore prescelto Hua Guofeng divenne il leader supremo della Cina nel 1976. Hua, insieme a Ye Jianying e Wang Dongxing, pianificò l'arresto della "Banda dei Quattro" e pose fine alla Rivoluzione Culturale. Tuttavia, Hua continuò principalmente con l'ideologia e la politica maoiste. Nel 1977, Deng Xiaoping fu reintegrato e nel dicembre 1978, con il sostegno di Ye Jianying e altri funzionari di alto rango, Deng alla fine sostituì Hua e divenne il leader supremo della Cina (durante la 3a sessione plenaria dell'11 ° Comitato centrale del PCC) . Anche gli alleati di Deng come Hu Yaobang e Zhao Ziyang hanno ricevuto promozioni.

Invalidare la rivoluzione culturale

Lo stesso argomento in dettaglio: Boluan Fanzheng.

Nel settembre 1977, Deng propose per la prima volta l'idea di "Boluan Fanzheng", tentando di smantellare le politiche maoiste di estrema sinistra associate alla Rivoluzione culturale.[54] Nello stesso anno, ha ripreso il "Esame di ammissione al National College (Gaokao)" che è stato annullato per dieci anni a causa della Rivoluzione Culturale. Inoltre, nel giro di diversi anni, le vittime di oltre 3 milioni di "casi ingiusti, falsi, illeciti (冤假错案)" furono riabilitate da Deng e dai suoi alleati come Hu Yaobang, allora segretario generale del Partito comunista cinese.

Nel 1981, il Partito Comunista Cinese dichiarò ufficialmente in una risoluzione formale (关于建国以来党的若干历史问题的决议) che la Rivoluzione Culturale era "responsabile della più grave battuta d'arresto e delle più pesanti perdite subite dal Partito, dal Paese e dal popolo dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese".[55][56]

Riforma e apertura

Lo stesso argomento in dettaglio: Riforma economica cinese.

Dalla fine del 1978, Deng ei suoi alleati hanno lanciato la "Riforma e apertura" che ha aperto una nuova era della Cina.[57][58] Nel 1979, Deng propose "Quattro principi cardinali" che dovrebbero essere seguiti durante le riforme. I risultati di Lee Kuan Yew per creare una superpotenza economica a Singapore hanno avuto un profondo effetto sulla leadership comunista in Cina. I leader in Cina hanno compiuto un grande sforzo, soprattutto sotto Deng Xiaoping, per emulare le sue politiche di crescita economica, imprenditorialità e sottile soppressione del dissenso. Nel corso degli anni, più di 22.000 funzionari cinesi furono inviati a Singapore per studiarne i metodi.[59]

Nei primi anni ottanta iniziarono le riforme economiche che portarono al ritorno di una limitata proprietà agricola, alla liberalizzazione di alcuni settori del mercato e all'istituzione delle "zona economica speciale (经济特区)", sottratte alla legislazione economica nazionale e aperte agli investimenti stranieri e infine alla revisione del sistema abitativo urbano. Nel 1984 furono abolite le comuni popolari.

Deng ha riconosciuto l'importanza della scienza e della tecnologia nelle "Quattro modernizzazioni", sottolineando che "la scienza e la tecnologia sono la forza produttiva primaria".[60] Shenzhen, una notevole zona economica speciale, divenne in seguito nota come la Silicon Valley della Cina. Potenti aziende come Huawei, Tencent e ZTE hanno tutte sede a Shenzhen.[61][62] Nel gennaio 1984, Deng fece il suo primo giro di ispezione a Shenzhen e Zhuhai, riconoscendo la "velocità di Shenzhen" dello sviluppo e il successo delle zone economiche speciali.[63][64] Nel maggio 1984, quattordici città costiere in Cina, tra cui Shanghai, Guangzhou e Tianjin, furono chiamate "Città costiere aperte (沿海开放城市)".[65]

Riforme politiche

Zhao Ziyang, uno dei principali riformisti, è stato incaricato da Deng di occuparsi delle riforme politiche dal 1986. Tuttavia, è stato costretto a lasciare la sua posizione di segretario generale del PCC dopo le proteste di piazza Tienanmen del 1989, mentre la maggior parte dei politici pianificati le riforme (dopo il 1986) si sono concluse drasticamente.

Il 18 agosto 1980, Deng Xiaoping ha tenuto un discorso dal titolo "Sulla riforma del sistema di leadership del partito e dello Stato (党和国家领导制度改革)" in una riunione allargata dell'Ufficio politico del Comitato centrale del PCC a Pechino, avviando il riforme in Cina.[66][67][68][69] Ha chiesto la fine della burocrazia, la centralizzazione del potere così come il patriarcato, proponendo "limiti di termine" alle posizioni di vertice in Cina e sostenendo il "centralismo democratico" così come la "leadership collettiva".[67][68][69] Inoltre, Deng ha proposto al Congresso nazionale del popolo una revisione sistematica della costituzione cinese (la costituzione del 1978) e ha sottolineato che la costituzione deve essere in grado di proteggere i diritti civili dei cittadini cinesi e deve riflettere il principio della separazione dei poteri; ha anche sostenuto il principio "un uomo, un voto" tra i leader per evitare la dittatura del Segretario generale del PCC.[66][69][70] Nel dicembre 1982, la quarta Costituzione cinese, nota come "Costituzione del 1982", fu approvata dal 5 ° Congresso Nazionale del Popolo, incarnando il costituzionalismo in stile cinese con la maggior parte del suo contenuto ancora in vigore a partire da oggi.[71][72]

Nella prima metà del 1986, Deng ha ripetutamente chiesto il rilancio delle riforme politiche, poiché ulteriori riforme economiche sono state ostacolate dal sistema politico originale mentre il paese aveva visto una tendenza crescente di corruzione e disuguaglianza economica, aggravata dai molti privilegi sociali di cui godevano funzionari governativi e loro parenti.[73][74] Un'unità di ricerca di cinque uomini per le riforme politiche della Cina è stata istituita nel settembre 1986, e i membri includevano Zhao Ziyang, Hu Qili, Tian Jiyun, Bo Yibo e Peng Chong.[75][76] L'intenzione di Deng delle riforme politiche era di aumentare l'efficienza amministrativa, separare ulteriormente le responsabilità tra il Partito Comunista e il Governo ed eliminare la burocrazia.[77][78] Sebbene abbia anche menzionato lo "rule of law" e la "democrazia", ​​Deng ha delimitato le riforme all'interno del sistema monopartitico e si è opposto all'attuazione del costituzionalismo in stile occidentale.[78][79] Nell'ottobre 1987, al 13 ° Congresso Nazionale del PCC presieduto da Deng, Zhao Ziyang pronunciò un importante discorso redatto da Bao Tong sulle riforme politiche.[80][81] Nel suo discorso intitolato "Avanzamento lungo la strada del socialismo con caratteristiche cinesi (沿着有中国特色的社会主义道路前进)", Zhao ha sostenuto che il socialismo in Cina era ancora nella sua fase primaria. Prendendo come linee guida il discorso di Deng nel 1980, Zhao ha delineato una serie di passi da compiere per le riforme politiche, inclusa la promozione dello "rule of law" e la separazione dei poteri, l'imposizione della decentralizzazione e il miglioramento del sistema elettorale.[77][80][81] In questo Congresso, Zhao è stato eletto come nuovo Segretario Generale del PCC.[82]

Tuttavia, dopo le proteste di piazza Tienanmen del 1989, molti importanti riformisti, inclusi Zhao e Bao, furono rimossi dalle loro posizioni e la maggior parte delle riforme politiche pianificate (dopo il 1986) si concluse drasticamente.[79][83][84] I conservatori di sinistra guidati da Chen Yun, il presidente Li Xiannian e il premier Li Peng presero il controllo fino al Tour del Sud di Deng Xiaoping all'inizio del 1992. D'altra parte, molte politiche dovute alle riforme politiche lanciate da Deng all'inizio degli anni '80 rimangono efficaci dopo il 1989 (come la nuova Costituzione, i limiti dei termini e il centralismo democratico), anche se alcune di esse sono state annullate da Xi Jinping dopo il 2012.[85][86][87]

Turbolenze politiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Protesta di piazza Tienanmen.
Le proteste di piazza Tienanmen

Nel 1986 la corrente riformista guidata da Hu Yaobang lanciò il movimento del doppio cento richiamandosi a quello dei cento fiori (1956), secondo cui si proponeva una maggiore separazione tra le funzioni del partito e quelle dello Stato. Seguirono manifestazioni studentesche di sostegno a Hu Yaobang. Quest'ultimo morì il 15 aprile 1989 e nelle commemorazioni gli studenti invocarono la democrazia. Gli organi di stampa replicarono che si trattava solo di pochi gruppi di "controrivoluzionari", allora gli studenti iniziarono le manifestazioni che continuarono con gli scioperi della fame e gli applausi a Gorbačëv, in quel momento in visita ufficiale in Cina e considerato il campione delle riforme in Unione Sovietica. Le proteste culminarono nelle giornate del 16 e 17 maggio 1989 presso piazza Tienanmen a Pechino, quando l'esercito disperse i manifestanti sparando sulla folla.

Relazioni estere

Il 1 ° gennaio 1979, la Repubblica popolare cinese ha stabilito formalmente le sue relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti d'America.[88] Nel gennaio 1979, Deng Xiaoping ha visitato gli Stati Uniti, che è stata la prima visita ufficiale di un leader supremo della Cina negli Stati Uniti.[89]

Il 1979 fu l'anno della guerra sino-vietnamita, che contribuì a guastare i rapporti con il Vietnam (e l'Unione Sovietica): si dovette attendere la caduta del muro di Berlino e altri dieci anni per arrivare nel 1999 alla firma di un trattato di alleanza tra le nazioni socialiste.

Disastri

Di seguito vengono presentati solo i disastri gravi (fare clic per visualizzare).

Anno Disastro Posizione Bilancio delle vittime Dettagli
1977-1979 Influenza russa del 1977 Globale La pandemia è iniziata nel nord della Cina e in Siberia, durante il periodo di transizione (1976-78).[90] Circa 700.000 morti in tutto il mondo.[91] Si ritiene che il virus sia stato diffuso da un laboratorio.[92][93]
1982 Volo CAAC Airlines 3303 Guangxi 112 Incidente aereo.
1987 Fuoco del "drago nero" Heilongjiang Più di 200 L'incendio si è propagato anche all'Unione Sovietica. È stato uno dei più grandi incendi della storia.[94][95]
1988 Volo China Southwest Airlines 4146 Chongqing 108 Incidente aereo.

Controversie

Dopo la Rivoluzione Culturale, Deng ha avviato il programma "Boluan Fanzheng" per correggere gli errori maoisti, ma alcune delle sue politiche e opinioni erano controverse. Deng ha insistito nel lodare che Mao aveva fatto "7 buoni e 3 cattivi" per il popolo cinese, mentre attribuiva a Lin Biao e alla Banda dei Quattro numerosi disastri durante la Rivoluzione Culturale.[96] Inoltre, ha affermato e imposto i "Quattro principi cardinali" come principi fondamentali della Costituzione cinese (1982), al fine di mantenere lo stato monopartitico in Cina per il Partito Comunista.

Inoltre, il ruolo che Deng ha svolto nel reprimere le proteste di piazza Tienanmen del 1989 è stato piuttosto controverso.[97][98] In effetti, ha anche represso il "movimento del Muro della Democrazia" e la Primavera di Pechino all'inizio degli anni '80.[99]

Per far fronte alla crisi demografica dopo l'era di Mao, Deng Xiaoping, insieme ad altri alti funzionari tra cui Chen Yun e Li Xiannian, ha sostenuto l'attuazione della "politica del figlio unico".[100] Alcune delle misure estreme dovute alla "politica del figlio unico" hanno creato molte controversie come le violazioni dei diritti umani.[101]

Jiang Zemin e la terza generazione (1989–2002)

Lo stesso argomento in dettaglio: Tour del Sud di Deng Xiaoping.

Negli anni novanta l'economia cinese, con la nuova formula economia socialista di mercato (1992) ha registrato una crescita significativa e a tratti eccessiva, tanto da rendersi necessarie talvolta manovre di freno alla stessa. Deng Xiaoping si ritirò dalla vita politica attiva nel 1992 e morì il 19 febbraio 1997. "Uomo forte" di Pechino divenne Jiang Zemin: sotto la sua guida vi fu nel 1995-1996 la terza crisi dello Stretto di Taiwan, ancora una volta risoltasi con un nulla di fatto; tuttavia nel luglio del 1997 Hong Kong ritornò alla Cina e Macao seguì lo stesso destino nel 1999.

Hu Jintao e la quarta generazione (2002–2012)

Nel novembre 2002 Hu Jintao successe a Jiang Zemin alla segreteria generale del Partito Comunista Cinese. Nel 2003 Hu Jintao fu designato presidente della Repubblica Popolare Cinese. Nel 2007 il parlamento cinese ha votato una legge che consente la proprietà privata ai suoi cittadini.

Xi Jinping e la quinta generazione (2012–oggi)

Nel 2013 a Hu Jintao è succeduto Xi Jinping.

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Voci correlate