Utente:Riccardo Fontana/Storia dello Sportklub Rapid

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Voce principale: Sportklub Rapid.

«Cosa hanno in comune Ernst Happel, Hans Krankl, Max Merkel e Andreas Herzog? Sono tutti nazionali austriaci che hanno giocato nella squadra più titolata del loro paese: il Rapid Vienna.»

La storia dello Sportklub Rapid, club della città di Vienna, si estende per oltre 100 anni. Fondata nel 1899, la squadra dalle divise bianco-verdi è la più vincente a livello di campionato nazionale in Austria, e la seconda assoluta per titoli ufficiali conquistati. Occupa la seconda posizione nella tabella perpetua della Bundesliga (dal 1974-1975) e la prima assoluta nella tabella del campionato austriaco dal 1911-1912[2].

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: 1. Wiener Arbeiter Fußballklub.
La prima formazione dell'Arbeiter

Siamo nel maggio del 1898: mentre in tutto l'Impero si preparano i festeggiamenti per il 50º anniversario di regno di Francesco Giuseppe, a Vienna un gruppo di amici decide di dare vita alla prima squadra di calcio per lavoratori. Il calcio era già uno sport diffuso in Austria, Ungheria e Boemia, ma era riservato soprattutto alle persone di ceto più alto e ai residenti stranieri. Nel 1894 erano nate le prime società di calcio viennesi, il First Vienna Football Club e il Vienna Cricket and Football-Club, quest'ultima squadra dei residenti inglesi. Il Rapid nasce come 1. Wiener Arbeiter Fußballklub, e solo un anno dopo adotterà la denominazione attuale. Il 5 maggio 1898 il Neues Wiener Abendblatt scrive:

«Der 1. Wiener Arbeiter Fußball-Club, welcher es sich zur Aufgabe gemacht hat, den in Wien so beliebt gewordenen Fußballsport auch unter den sportfreundlichen Kollegen der arbeitenden Klasse einzuführen, ladet hiermit alle ernstlich sportgesinnten Arbeiter ein, dem Club, der bereits über eine Anzahl guter und geschulter Spieler verfügt, beizutreten.»

Primo terreno di gioco fu lo Schmelzer Exerzierfeld, vicino alla caserma Radetzky, mentre a J. Kailich spettò l'onore di essere il primo capitano della squadra. La divisa da gioco era rossa e blu, ancora oggi usata come divisa da trasferta. La prima partita giocata in assoluto fu un amichevole contro i Meidlinger Vorwärts, terminata 1-1. L'esordio in una competizione ufficiale avvenne di lì a poco, nel torneo organizzato nel quadro dei festeggiamenti per il giubileo del kaiser.

L'Arbeiter, che era ancora una squadra inesperta, venne travolta dal Wiener AC per 20-0, e in 19 partite riuscì ad ottenere solo una vittoria (4-1 contro il Vindobona) chiudendo con un risultato di quattro sole reti segnate e ben 75 subite. La situazione non era delle più rosee, tanto che nel gennaio del 1899 venne indetta una riunione per discutere la situazione della squadra. L'8 gennaio nasceva così, dopo numerose discussioni, lo Sportclub Rapid. Nel 1900 nacque la prima federazione calcistica austriaca, la Fußball-Union, che organizzò il primo campionato nazionale. Il Rapid competeva in seconda divisione (2. Klasse). L'anno successivo il Rapid giocò la sua prima partita internazionale contro il Prager Austria, pareggiando 1-1. Le spese per il viaggio ammontarono a 108 corone, una cifra per l'epoca piuttosto importante.

Il 14 marzo 1903 venne inaugurato il nuovo campo di gioco sul terreno dello Schmelz, con una sconfitta contro il Graphia. Nel 1907 arrivarono le prime tribune e pure la prima sede ufficiale del club. Uno dei primi idoli, nonché il giocatore più rappresentativo di questo periodo fu sicuramente Josef Schediwy, perfetta incarnazione dello stile di gioco talentuoso e tecnico che i biancoverdi hanno mantenuto come marchio di fabbrica fino ad oggi.

Dall'Impero all'Austria moderna[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1910 viene presentato il progetto del primo stadio, il Pfarrwiese o Rapid-Platz, che sarà la casa dei bianco-verdi per i successivi 70 anni. Capace, al momento dell'inaugurazione, di 4.000 spettatori, ospita le gare del Rapid che nel 1911-1912 prende parte al primo campionato austriaco di calcio ufficialmente riconosciuto. Con 15 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte, i grün-weiße precedono di un solo punto – 31 a 30 – il Wiener Sport-Club, mentre nella stagione successiva il titolo arriva con un margine più ampio, 6 punti sul Wiener AF. Nel 1913-1914 la squadra arriva a pari punti con il Wiener AF, ma il titolo va a questi ultimi, favoriti dalla differenza reti; e l'anno dopo – con il campionato interrotto a metà stagione per lo scoppio della guerra – sarà terzo posto. Nei primi due tornei di guerra il Rapid centra altrettante vittorie, solo nel 1917-1918 lascia il titolo al Floridsdorfer – ancora una volta per differenza reti – ma ormai la guerra è agli sgoccioli. Sulle ceneri dell'antico impero asburgico nasce la Repubblica austriaca.

Gli effetti politici della sconfitta sono enormi, ma lo sport non sembra risentirne: l'Austria era stata del resto l'unico Paese belligerante a non interrompere i campionati in tempo di guerra, e con la pace il calcio trova ancora più spazio. Il Rapid vince subito tre titoli consecutivi, dal 1918 al 1920: gli artefici di queste vittorie sono, in primis, l'allenatore Dionys Schönecker e il capitano Richard Kuthan. Il Rapid ottiene anche la coppa nel 1918-1919 e nel 1919-1920. Sempre in questi anni nasce il "mitico" Rapidviertelstunde, con cui i tifosi accompagnano la squadra – indipendentemente dal risultato – nel quarto d'ora conclusivo delle partite. Gli anni venti segnano la crescita esponenziale del tifo in Austria e lo stadio viene ampliato fino a contenere 20.000 spettatori (1921). Ma a Vienna esisteva un altro grande stadio, lo Hohe Warte (40.000 spettatori), utilizzato – anche dal Rapid – per gli incontri internazionali.

L'epoca dorata del calcio austriaco[modifica | modifica wikitesto]

Finale per il titolo tedesco 1941, Rapid-Schalke

Con l'avvento del professionismo – nel 1924 in Austria viene fondata la prima lega professionistica extrabritannica, la Wiener Fußball-Verband – il club conosce un periodo di involuzione. Coincide con il primo titolo degli arcirivali dell'Austria Vienna, e termina solo con il titolo del 1928-1929. Ma già prima, nel 1927, era nata la competizione di maggior fascino che caratterizzò tutti gli anni trenta del calcio europeo: la Coppa Mitropa. Le squadre austriache prenderanno parte a tutte le edizioni fino all'Anschluss (1938) e spesso da protagoniste: si qualificavano le vincitrici del campionato e della coppa. Il Rapid vi debuttò subito, dopo la vittoria della coppa con un 3-0 in finale all'Austria Vienna e, dopo le vittorie su Hajduk Spalato e Slavia Praga, si ritrovò in finale contro l'altro sodalizio della capitale cecoslovacca, lo Sparta[3]. A Praga, una sconfitta per 2-6 consegnò virtualmente la coppa allo Sparta, nonostante ciò i biancoverdi profusero notevole impegno nel retour-match ottenendo una vittoria per 2-1[4] [5].

Qualificato di diritto all'edizione del 1928, come finalista della precedente, il Rapid giunse ancora all'appuntamento decisivo, contro gli ungheresi del Ferencváros, dagli identici colori bianco-verdi. Nella finale di andata, a Budapest, arrivò un'altra sconfitta (1-7), solo parzialmente riscattata da un 5-3 nel ritorno a Vienna. Nel 1929 l'avventura terminò anzitempo, con l'eliminazione in semifinale ad opera di un'altra squadra di Budapest, l'Újpest, futuro campione. Bisogna perciò aspettare il 1930 per vedere gli Hütteldorfer vincere il trofeo: in una stagione che porta in bacheca anche il 10º titolo nazionale, il club viennese elimina Genova 1893 e Ferencváros[6] sulla strada per la finale con lo Sparta Praga, sconfitto a sua volta 2-0 in casa e capace di rimontare solo parzialmente a Vienna (2-3)[7]. I biancoverdi diventano così la prima squadra austriaca capace di ottenere una consacrazione a livello internazionale[8]. Da ricordare che, nello stesso 1930, due vittorie arricchiscono il libro dei record del club: il 17-0 allo Sportklub Neubau in coppa, che rappresenta a tutt'oggi la vittoria più larga nella competizione, e il 16-2 dell'amichevole del 22 giugno ai campioni olandesi in carica dell'Ajax.

Segue un periodo senza vittorie per il club, segnato comunque dall'esordio di un giocatore destinato a divenire capitano e leader: Franz "Bimbo" Binder, prelevato dal St. Pölten. In una lunghissima carriera segnerà più di mille gol, gran parte dei quali con la divisa bianco-verde. In quegli anni il dominio del Rapid non è totale solo per merito di tre squadre altrettanto valide: First, Admira ed Austria Vienna, conquistatrice della Mitropa nel 1933 e nel 1936. È l'"età aurea" del calcio austriaco, che finirà con l'Anschluss e l'unione col Reich tedesco. A livello calcistico, questo significò la fine del campionato e della Nazionale austriaci: entrambi confluirono nelle omologhe strutture tedesche. A quel tempo il campionato in Germania era suddiviso in vari gruppi interregionali, i cui vincitori disputavano le finali per il titolo di Großdeutschen Meister ("Campione della Grande Germania"). Le squadre austriache diedero pertanto vita alla Gauliga Ostmark.

Nel 1939-1940 la squadra vince la prima Gauliga e si qualifica per le finali nazionali. Finirà terza, dopo essere stata eliminata in semifinale dal fortissimo Dresdner SC (1-2) e aver vinto la "finalina" per la medaglia di bronzo. L'anno dopo, nuovamente vincitori della Gauliga, i grün-weiße si qualificano per il primo turno del campionato nazionale, vincendo il raggruppamento e accedendo nuovamente alle semifinali, dove ritrovarono a distanza di un anno gli stessi avversari. Fu sempre 2-1, ma stavolta fu il Rapid ad andare in finale, grazie alla doppietta di Franz Binder. La finalissima si tenne il 22 giugno 1941 all'Olympiastadion di Berlino davanti a 100.000 spettatori: avversario lo Schalke 04, dominatore di quegli anni. Dopo un'ora di gioco, la squadra della Ruhr conduceva già per 3-0, ma Franz Binder realizzò una tripletta – fallì anche un rigore – e, grazie anche alla rete di Schors, permise al Rapid di ribaltare la situazione, vincendo per 4-3 ed aggiudicandosi quindi la Viktoria-Pokal, simbolo del titolo tedesco[9]: prima ed unica squadra austriaca a centrare tale impresa[10]. Ma già in precedenza vi era stato un grande successo del club che si era aggiudicato la Tschammerpokal nel 1938. La finale dell'Olympiastadion fu di rara intensità: il FSV Francoforte conduceva 1-0 fino all'80' poi, nel Rapidviertelstunde, il Rapid ribalta il risultato e, vincendo per 3-1, porta per la prima volta in Austria un trofeo tedesco, grazie alle reti di Schors, Hofstätter e Binder[11] [12].

La guerra e la ripresa[modifica | modifica wikitesto]

Con il 1943 la guerra inizia a farsi difficile per la Germania. Il calcio va avanti, ma molti giocatori sono costretti ad arruolarsi nella Wehrmacht. Nella stagione 1944-1945, con la sconfitta ormai prossima, il campionato viene interrotto e non terminato: non era mai successo in Austria. Dopo la vittoria alleata, il Paese riacquista l'indipendenza da Berlino e la ÖFB, prontamente ricostituita, ripristina campionato e coppa nazionale per il 1945-1946. Per la società di Hütteldorf è un periodo difficile, ma è ancora Binder, per tutti der Kapitän, a decidere la finale di coppa contro il First Vienna, con la doppietta del 2-1 finale.

Nel primo campionato del dopoguerra la squadra supera di un punto l'Austria Vienna, conquistando il double. In quegli anni il pubblico era davvero appassionato tanto che, nel 1949-1950, si avrà il record di spettatori per gara, ben 26.077, cifra mai più toccate in Austria. Il dominio del Rapid prosegue con la vittoria del campionato 1947-1948. Nel 1949 si festeggia il cinquantenario: sono 23 i trofei conquistati (16 campionati austriaci, 1 campionato tedesco, 4 coppe d'Austria, 1 coppa di Germania e la Mitropa 1930), il club organizza una tournée internazionale che, passando per Sicilia ed Egitto, si conclude in Brasile (sede del Mondiale dell'anno successivo), con 10 amichevoli contro squadre locali, tra cui un 7-2 all'Atlético Paranaense prima del ritorno in Austria. In campionato l'Austria Vienna avrà la meglio, mentre nel 1950-1951 il Rapid vince per la 17ª volta, al termine di una stagione caratterizzata da larghe vittorie – un 11-2 al LASK Linz, un 12-1 allo Sturm Graz, un 9-0 al First Vienna e un 7-5 nel derby davanti a 53.000 spettatori – con 133 gol fatti in 24 partite, per una media di 5.54 gol per partita.

Sempre nel 1951, per la prima volta dal 1940, si gioca la Mitropa: è una competizione ristretta denominata Zentropa Cup che si conclude con la vittoria del Rapid, dopo un 5-0 in semifinale alla Lazio e un 3-2 in finale contro i concittadini del Wacker, con gol decisivo di Ernst Happel al 90'. È il preludio al 18º titolo, vinto nella successiva stagione 1951-1952 superando l'Austria Vienna. Nel 1953 si ricorda una vittoria per 6-1 sugli inglesi dell'Arsenal; nel 1953-1954 arriva il 19º campionato, cui faranno seguito altri due successi in serie nel 1955-1956 e nel 1956-1957.

Nel 1955-1956 il Rapid partecipa alla prima edizione della Coppa dei Campioni, benché solo terza nell'ultimo campionato nazionale, superando dapprima il PSV Eindhoven per 6-1 e 0-1 negli ottavi di finale e cedendo poi il passo al Milan nei quarti. In questi primi anni di Europa il Rapid ottiene il miglior risultato sconfiggendo 3-1 a domicilio il Real Madrid nel 1957 – con tripletta di Ernst Happel – e superando 5-2 il Milan l'anno successivo a Vienna, ma non va mai oltre i quarti di finale.

Alti e bassi e la finale di Coppa delle Coppe[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni sessanta si aprono con la vittoria del titolo, il 22º della storia, nel 1959-1960, con 4 punti di vantaggio sul Wiener Sport-Club, reduce da due successi consecutivi. Grazie a questa vittoria, nella Coppa dei Campioni 1960-1961 il Rapid inanella una serie di risultati che lo portano alle semifinali, dopo aver eliminato Beşiktaş, Wismut Karl-Marx-Stadt e Malmö perdendo solo due partite. In semifinale, davanti al Benfica di Eusébio, Cavém e Coluna, tra gli altri, finisce 3-0 per le aquile. Al ritorno, in Austria, arriva un pareggio per 1-1. La stagione si conclude con la vittoria della ÖFB-Cup in finale contro il First Vienna (3-1). È la quinta coppa della storia. Per il 23º titolo bisognerà aspettare il 1963-1964; nel frattempo tre titoli consecutivi erano andati ai rivali violette. Una curiosità: il derby contro il Wiener Sport-Club valido per la 1ª giornata della Staatsliga 1962-1963 e giocato al Prater segna il record di spettatori per una gara del campionato austriaco (74.000).

Gli Hütteldorfer conquistano il titolo anche nel 1966-1967 e nel 1967-1968, anno del double con la coppa, rivinta poi per la settima volta nel 1968-1969. Nella Coppa dei Campioni 1968-1969 i biancoverdi eliminano il Real Madrid con una vittoria (1-0) in casa e una sconfitta di misura (1-2) al Santiago Bernabéu, prima di cedere ai campioni in carica del Manchester United.

Dopo questo decennio, uno dei più ricchi di successi per il Rapid, si apre il decennio più povero, quello cioè degli anni settanta. Solo due coppe d'Austria, nel 1971-1972 e nel 1975-1976 e molti secondi posti in campionato (1972-1973, 1973-1974, 1976-1977, 1977-1978). Quest'ultimo nonostante le 41 reti di Hans Krankl, Scarpa d'oro autore di un Mondiale concluso al 7° posto con l'Austria e trasferito al Barcellona nella stessa estate. Cambia anche il nome, in quando la denominazione Sportklub Rapid Wien rimpiazza quella originale (con la "c", di origine britannica, al posto della "k", tedesca). Sempre nel 1978, in primavera, lo stadio Pfarrwiese viene chiuso: all'ex-giocatore Gerhard Hanappi, divenuto architetto dopo il ritiro, era stato affidato già nel 1977 il progetto del nuovo impianto, il Weststadion, che inizialmente però non era stato inteso come stadio del Rapid. A sua volta, lo stadio cambia nome in Gerhard Hanappi Stadion nel 1981, quando il suo progettista scompare improvvisamente, causa malattia incurabile. E proprio in quell'anno, dopo 14 stagioni di digiuno, il Rapid conquista il 26º titolo nazionale, bissandolo nel 1982-1983 con il double campionato-coppa.

Sotto la direzione tecnica di Otto Barić, primo straniero sulla panchina del club dai tempi di Stanley Willmott (1926), il Rapid torna competitivo anche in Europa. Dopo aver vinto la ÖFB-Cup nel 1983-1984, ribaltando con un 2-0 casalingo nella finale di ritorno la sconfitta per 1-3 subita all'andata contro l'Austria Vienna, i bianco-verdi disputano la Coppa delle Coppe 1984-1985 superando tutti gli avversari sulla strada della finale: Beşiktaş, Celtic, Dynamo Dresda e Dinamo Mosca. La prima finale del club in competizioni UEFA ha luogo il 15 maggio 1985 al Feijenoord Stadion di Rotterdam: l'Everton però si dimostra avversario insuperabile, non basta il gol di Krankl, ritornato nel frattempo dalla Spagna, per impedire la sconfitta per 3-1. Si tratta comunque della prima rete di una squadra austriaca in una finale europea. La stagione si conclude con la conquista della 12ª coppa d'Austria, dopo la finale con l'Austria Vienna: 1-1 il punteggio al termine dei tempi regolamentari, 3-3 dopo i supplementari, infine 6-5 ai rigori con il giovane portiere Michael Konsel che para a Türmer la conclusione decisiva.

Gli anni novanta e la seconda finale di Coppa delle Coppe[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1985-1986 il Rapid perde la finale di coppa contro l'Austria Vienna vincitrice del double; in estate i due club si ritrovano quindi di fronte per la prima edizione della supercoppa nazionale: la vittoria questa volta va ai bianco-verdi, che si impongono per 3-1. Nella stagione successiva il Rapid ottiene il 6º double della sua storia e, sempre nel 1987, la seconda supercoppa, stavolta contro lo Swarovski Tirol (2-1). La squadra di Barić, ritornato dopo il breve interregno del connazionale Marković, conquista il 29º campionato della sua storia e la terza supercoppa di fila, contro il sorprendente Kremser ai rigori.

Come già accaduto in passato, il nuovo decennio porta con sé anche un'imprevista crisi finanziaria: il club non riesce a tenere il passo di rivali che si rinforzano in continuazione e non a caso gli anni novanta saranno quelli con il maggior numero di città rappresentate nell'albo d'oro del campionato, ormai diventato Bundesliga.

La "bandiera" Krankl si siede in panchina, ma con la squadra non va olte tre finali di coppa, tutte perse: nel 1989-1990, 1990-1991 e 1992-1993 di fronte, rispettivamente, ad Austria Vienna, Stockerau e Wacker Innsbruck. Il punto più basso viene raggiunto con la sconfitta per 0-5 in una gara di campionato contro il VSE St. Pölten. Nel 1993 il nuovo sponsor, Bank Austria, salva la squadra dal fallimento e, con l'ingaggio di Ernst Dokupil come allenatore, nella stagione 1994-1995 ottiene la 14ª coppa della sua storia, vinta in finale sul Leoben per 1-0. Sconfitta in supercoppa dal Salisburgo, la squadra si rifà nella stagione 1995-1996, conquistando il 30° campionato nazionale, al termine di una stagione chiusa con 73 punti, sei in più dello Sturm Graz. Anche in Coppa delle Coppe i viennesi avanzano, eliminando dapprima i romeni del Petrolul Ploieşti, quindi i portoghesi dello Sporting, i russi della Dinamo Mosca e gli olandesi del Feyenoord per arrivare, l'8 maggio 1996, a contendere il trofeo ai francesi del Paris Saint-Germain nella finale di Bruxelles. La finale viene decisa da un gol di Bruno N'Gotty. In campo quella sera c'erano: Konsel (come nel 1985), Schöttel, Ivanov, Hatz, Heraf; Kühbauer, Stöger, Guggi, Marasek; Stumpf, (sostituito da Barišić al 46') e Jancker.

L'anno dopo il Rapid si qualificò per la Champions League, dopo aver superato nel turno preliminare la Dynamo Kiev. Nel primo turno affrontò un girone che comprendeva anche Manchester United, Fenerbahçe e Juventus. La remunerativa partecipazione internazionale si concluse con l'ultimo posto, a quota due punti, frutto di altrettanti pareggi casalinghi contro Fenerbahçe e Juventus. Sconfitti in supercoppa, i bianco-verdi cominciarono un periodo caratterizzato da numerosi campionati anonimi, mentre Austria Salisburgo, Sturm Graz e Tirol Innsbruck tennero per sei stagioni consecutive il Meistershale lontano dalla capitale. Solo nel 2002-2003 Vienna tornò a trionfare, ma per merito dell'Austria. In Europa il club disputò ancora una Coppa UEFA nel 1997-1998, venendo eliminato negli ottavi di finale dalla Lazio, poi finalista, dopo aver superato Boby Brno, Hapoel Petah Tiqwa e Monaco 1860.

Dokupil tornò in panchina nella stagione 2000-2001, conquistando il 2º posto finale. L'anno seguente la dirigenza ingaggiò Lothar Matthäus con la speranza di migliorare tale risultato, ma l'ex-Pallone d'oro portò invece il club al peggior piazzamento di sempre, un 8º posto a notevole distanza dal Tirol Innsbruck campione.

Gli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Steffen Hofmann, capitano del Rapid, nonché il giocatore straniero col maggior numero di presenze nella storia del club

La radiazione per fallimento dei tirolesi aprì il nuovo millennio, con Austria Vienna e Grazer AK capaci di conquistare i due successivi campionati. Nella stagione 2004-2005, sotta la guida di Josef Hickersberger, futuro Commissario tecnico della Nazionale, il Rapid mise fine a dieci anni d'insuccessi, conquistando per la 31ª volta il titolo di campione. Fu una stagione caratterizzata da grande equilibrio, con arrivo "in volata" delle due viennesi e del Grazer AK campione in carica. Dopo il duello in campionato, Rapid e Austria si ritrovarono in finale di coppa, dove furono i violette ad imporsi (3-1).

La stagione 2005-2006 cominciò con la qualificazione alla fase a gruppi della Champions League, dopo aver sconfitto nel terzo turno preliminare la Lokomotiv Mosca. In sei partite, i bianco-verdi rimediarono altrettante sconfitte contro Bayern Monaco, Juventus e Bruges. In campionato fu l'Austria Vienna a succedere ai concittadini nell'albo d'oro.

L'anno seguente un campionato al di sotto delle aspettative, chiuso al 4º posto, portò la società a cercare la qualificazione alla Coppa UEFA attraverso l'Intertoto. Qui, con la vittoria sui russi del Rubin Kazan'[13], il Rapid ottenne il primo trofeo ufficiale UEFA della sua storia[14], con annessa qualificazione alla Coppa UEFA. Il 2007-2008 portò al 32º titolo di campione d'Austria, proprio nella stagione che si concludeva con gli Europei casalinghi. La squadra di Steffen Hofmann e dell'allenatore Peter Pacult si mise alle spalle Salisburgo e Austria Vienna conquistando il titolo nazionale: il sigillo arrivò con la vittoria, incredibile per le proporzioni assunte, per 7-0 a Salisburgo in casa della diretta inseguitrice. La formazione schierata in quell'occasione: Payer; Dober, Eder, Patocka, Thonhofer; Hofmann, Heikkinen (dal 76' Harding), Kulovits, Korkmaz (dall'89' Kavlak); Hoffer, Maierhofer (dal 72' Fabiano).

Nella successiva stagione 2008-2009 il Rapid non è riuscito a difendere il titolo, arrivando secondo dietro al Salisburgo e venendo eliminato nel secondo turno preliminare di Champions League dai ciprioti dell'Anorthosi. Nel 2009 si festeggiano inoltre i 110 anni di vita del sodalizio, celebrati ufficialmente con un'amichevole contro i vicecampioni inglesi del Liverpool, partita vinta 1-0 con un gol di Hofmann[15]. Il 28 luglio 2009 viene ufficializzata la cessione di Hoffer al Napoli per 5 milioni di euro, la cessione più remunerativa della storia del calcio austriaco[16].

Nel settembre 2009 la IFFHS, «su richiesta di club, giornali e tifosi»[17], dirama la lista del Club europeo del XX secolo, compilata in base ai risultati ottenuti nelle competizioni UEFA e nelle maggiori competizioni non-UEFA (Coppa Mitropa, Coppa Latina e Coppa delle Fiere), dove il Rapid è la prima squadra austriaca, nonché ventiduesima assoluta, con un coefficiente di 127,00[17].

Nella Bundesliga 2009-2010 il Rapid chiude la stagione al 3º posto preceduto, oltreché dal Salisburgo campione, anche dall'Austria Vienna. Nella stagione successiva è invece 5°, mentre torna alla piazza d'onore nel 2011-2012, sempre dietro alla squadra della Red Bull.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) FIFA Classic Clubs: Rapid Wien, su fifa.com. URL consultato il 31 luglio 2009.
  2. ^ (DE) Classifica perpetua della Bundesliga, su bundesliga.at. URL consultato il 1º agosto 2009.
  3. ^ (DE) Illustriertes Sportblatt von 8. Oktober 1927, su anno.onb.ac.at, onb.anno.at. URL consultato il 14 luglio 2012.
  4. ^ (DE) Sport-Tagblatt von 14. November 1927, su anno.onb.ac.at, onb.anno.at. URL consultato il 24 ottobre 2010.
  5. ^ (DE) Illustriertes Sportblatt von 19. November 1927, su anno.onb.ac.at, onb.anno.at. URL consultato il 14 luglio 2012.
  6. ^ (DE) Sport-Tagblatt von 16. Oktober 1930, su anno.onb.ac.at, onb.anno.at. URL consultato il 14 luglio 2012.
  7. ^ (DE) Sport-Tagblatt von 13. November 1930, su anno.onb.ac.at, onb.anno.at. URL consultato il 24 ottobre 2010.
  8. ^ (DE) Sport-Tagesübersicht: 13. November 1930, su anno.onb.ac.at, onb.anno.at. URL consultato il 14 luglio 2012.
  9. ^ (DE) Der Mythos von 1941: Rapid gegen Schalke, su vienna.at. URL consultato il 24 ottobre 2010.
  10. ^ (DE) Endspiel DM 1941 Rapid Wien - Schalke 4:3, su weltfussball.at. URL consultato il 1º agosto 2009.
  11. ^ (DE) Kleine Blatt von 10. Januar 1939, su anno.onb.ac.at, onb.anno.at. URL consultato il 14 luglio 2012.
  12. ^ (DE) Volks-Zeitung von 10. Januar 1939, su anno.onb.ac.at, onb.anno.at. URL consultato il 14 luglio 2012.
  13. ^ (EN) Rapid resolute to see off Rubin, su uefa.com, web.archive.org, 29 luglio 2007. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2007).
  14. ^ (EN) UEFA Intertoto Cup - History, su uefa.com, web.archive.org, 13 luglio 2005. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2008).
  15. ^ (EN) Reds slump to Vienna defeat, su liverpoolfc.tv. URL consultato il 2 agosto 2009.
  16. ^ Rosa Scognamiglio, Napoli, Hoffer è il calciatore austriaco più pagato nella storia, su napolisport.net. URL consultato il 2 agosto 2009.
  17. ^ a b (EN) Europe's Club of the Century, su iffhs.de. URL consultato l'11 settembre 2009.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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