Iris Versari

Iris Versari (Poggio di San Benedetto in Alpe, 12 dicembre 1922 – Ca' Cornio di Modigliana, 18 agosto 1944) è stata una partigiana italiana. Fu decorata con la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlia di Angelo Versari, residente a Tredozio, fin dalla giovane età Iris mostrò la sua forza d'animo difendendosi dalle attenzioni della famiglia facoltosa di Forlì presso cui venne mandata a "prestare servizio", come usava all'epoca[1]. Nell'autunno 1943 la sua famiglia ospitò nella propria casa un gruppo partigiano. L'abitazione venne incendiata il 27 gennaio 1944 dai nazifascisti. In tale occasione, Iris riuscì a scappare, mentre i suoi familiari (il padre, la madre e due dei suoi tre fratelli) furono arrestati. Il padre, processato e condannato a quattro anni di prigione, fu internato e morì in un campo di concentramento tedesco.
Iris si unì nel gennaio 1944 alla banda partigiana comandata da Silvio Corbari, al quale si legò sentimentalmente, condividendone la vita clandestina e le temerarie azioni. All'alba del 18 agosto 1944, in località Ca' Cornio (frazione di Tredozio), la casa in cui lei e Silvio Corbari si erano temporaneamente rifugiati, assieme ad Arturo Spazzoli e Adriano Casadei, fu accerchiata dalle truppe nazifasciste, informate da una spia, che tentarono una sortita.
Iris, immobilizzata a causa di una precedente ferita alla gamba, riuscì ad uccidere il primo milite nazifascista che aveva appena varcato la porta, ma durante la strenua difesa, vista l'impossibilità di muoversi e nel tentativo di non rendersi ostacolo alla salvezza con la fuga da parte dei suoi compagni, si uccise. Nonostante il suo sacrificio, Corbari, Spazzoli e Casadei durante la rocambolesca fuga vennero catturati e uccisi. Il suo corpo esanime, assieme a quelli dei suoi compagni, fu appeso dimostrativamente una prima volta sotto i portici di Castrocaro Terme e successivamente ad un lampione in piazza Aurelio Saffi a Forlì[2]. È sepolta al cimitero monumentale di Forlì.[3]
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Decorata con medaglia d'oro al valor militare il 16 aprile 1976.[4] A lei sono intitolati due istituti di istruzione secondaria di secondo grado: l'istituto professionale di Cesena (FC) e l'istituto di istruzione superiore di Cesano Maderno (MB). Le è stata intitolata anche una via di Forlì, a Cesena (1949) e Roma (1993). Nel 2007, nella XV Legislatura, è stato presentato un disegno di legge per la commemorazione delle donne nella Resistenza, che prevede la costruzione di due monumenti commemorativi raffiguranti l'effigie di Iris Versari, uno a Forlì ed uno a Portico e San Benedetto (Forlì-Cesena)[5]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
— Terra di Romagna, 9 settembre 1943 - 18 agosto 1944.[6]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Donne e Uomini della Resistenza: Iris Versari, su ANPI. URL consultato il 26 marzo 2020.
- ^ I lampioni cui furono impiccati, installati dall'amministrazione fascista, furono lasciati intatti nel dopoguerra come testimonianza, nonostante fossero marchiati con le insegne del fascio, e sono tuttora esistenti.
- ^ Iris Versari, la storia della partigiana morta il 18 agosto del 1944, su ForlìToday. URL consultato il 24 ottobre 2022.
- ^ Annalisa Camilli, Il ruolo rimosso delle donne nella resistenza, su Internazionale, 25 aprile 2019. URL consultato il 5 aprile 2020.
- ^ [1] Camera dei Deputati A.C. 1880, (on. Severino Galanteed altri), Celebrazioni in memoria delle donne partigiane combattenti.
- ^ [2] Sito del Quirinale scheda 13986
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Carla Grementieri, Iris Versari e la Resistenza delle donne, Vespignano Editore, 2004, SBN IT\ICCU\RAV\1245827.
- Pino Cacucci, Silvio, Iris e Adriano, in Ribelli!, Milano, Feltrinelli, aprile 2001, pp. 21-41, ISBN 88-07-17050-7.
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
- Valentino Orsini, Corbari, con Giuliano Gemma, Tina Aumont, 1971
- Eddi Bisulli, Una donna di nome Iris, film documentario, 2006
- Antonio Spino, Partisans. La storia del Battaglione Corbari, film documentario, 1996
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Iris Versari, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- Iris Versari, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Sito dell'Istituto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena, su criad.unibo.it. URL consultato il 21 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2007).
- Una donna di nome Iris su memoteca.it, su memoteca.it. URL consultato il 26 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2007).
- Video: Storia della partigiana Iris Versari, su isole.ecn.org.