Inositolo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Inositolo
myo-Inositol
myo-Inositol
Nome IUPAC
cis-1,2,3,5-trans-4,6-cicloesanesolo
Abbreviazioni
mio-inositolo
Nomi alternativi
cicloesanesolo, cicloesitolo, dambosio,
inositale, inosite, iso-inositolo,
inositene, inositina, i-inositolo,
MI, Meat sugar, mesoinosite, meso-inositolo,
mesolo, mesovite, Mioinosite,
fattore antialopecia del topo,
nucite, faseomannite, faseomannitolo,
scyllite (per l'isomero scyllo-inositolo)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC6H12O6
Massa molecolare (u)180.16 g/mol
Numero CAS6917-35-7
Numero EINECS230-024-9
PubChem892
SMILES
C1(C(C(C(C(C1O)O)O)O)O)O
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---
Consigli P---[1]

L'inositolo (in passato chiamato impropriamente vitamina B7) è un composto di origine biologica strutturalmente simile al glucosio (anche se chimicamente non è uno zucchero), coinvolto in numerosi processi biologici tra cui quelli di signalling cellulare, ed un elemento strutturale (nella forma coniugata con lipidi). Può essere sia assunto con la dieta che sintetizzato dall'organismo. Può ritrovarsi sotto forma di diversi stereoisomeri e presentare un grado più o meno elevato di fosforilazione. In particolare, quando si parla di inositolo, ci si riferisce comunemente alla forma mio-inositolo, che non presenta gruppi fosforici legati.

Con inositolo ci si riferisce ad una famiglia di molecole isomere, due delle quali sono stereoisomeri. Da un punto di vista chimico, gli inositoli sono dei polioli carbociclici; non sono zuccheri in quanto i monosaccaridi, nella loro forma ciclica, sono emiacetali o emichetali (strutture eterocicliche contenenti ossigeno), mentre l'inositolo possiede un anello omociclico. La forma più importante in natura è il mio-inositolo (cis-1,2,3,5-trans-4,6-cicloesanesolo), ma occasionalmente si rilevano altri isomeri conformazionali che differiscono solamente per il differente orientamento dei gruppi -OH, come scyllo-, chiro-, muco-, neo-inositolo. Altri isomeri possibili sono allo-, epi-, cis-inositolo. Quando ci si riferisce agli integratori alimentari, generalmente si intende il mio-inositolo.

Nella sua conformazione più stabile il mio-inositolo assume la conformazione a sedia, in cui 5 idrossili sono posti in conformazione equatoriale ed 1 in conformazione assiale (quello in C2); si presenta come una polvere di bassa palpabilità, di colore bianco niveo, inodore, dal sapore lievemente dolce.

I derivati fosforilati sono generalmente chiamati fitati.

Presenza in natura e sintesi

[modifica | modifica wikitesto]

L'inositolo si trova in molti alimenti, in particolare nei cereali, nelle noci, nella frutta - specialmente in meloni ed arance - ma risulta insolubile, e per questo motivo l'inositolo contenuto negli alimenti è spesso scarsamente assorbibile. L'inositolo non è in realtà una vitamina (anche se è spesso conosciuto come vitamina B7), perché, a differenza di queste, l'organismo è in grado di sintetizzarlo in quantità sufficiente, per cui ricade nella classe delle pseudovitamine nel complesso B.

Il myo-inositolo è sintetizzato a partire dal glucosio-6-fosfato in due passaggi: il primo, catalizzato da una inositolo-3-fosfato sintasi (come ISYNA1), lo converte in mio-inositolo-1-fosfato, che viene poi defosforilato a mio-inositolo da una fosfatasi. Negli umani la maggior parte dell'inositolo, generalmente alcuni grammi al giorno, viene sintetizzato nei reni.

L'acido fitico (IP6 o fitato) è un derivato dell'inositolo formato da una molecola di inositolo a cui sono legati gruppi fosfato al posto degli -OH, e rappresenta la principale forma di stoccaggio di fosforo inorganico in molte specie vegetali, specie nei semi.[2] L'acido fitico è inassorbibile dagli organismi superiori (a parte i ruminanti) perché non possiedono nel loro apparato digestivo i batteri e gli enzimi in grado di degradare questo composto. Inoltre l'acido fitico, per via della sua capacità di legare ioni metallici come calcio, magnesio, zinco e ferro, può esacerbare stati di carenza di minerali in soggetti predisposti che mangiano grandi quantità di vegetali (come accade ad esempio nei paesi in via di sviluppo).[3][4]

Sintesi del mio-inositolo

Ruolo biologico e applicazioni

[modifica | modifica wikitesto]

L'inositolo ed i suoi derivati partecipano a numerosi e fondamentali processi biologici, quali:

  • Trasduzione del segnale dell'insulina Insulin[5]
  • Formazione del citoscheletro
  • Sistema nervoso (epsina)
  • Controllo della concentrazione di calcio intracellulare[6]
  • Mantenimento del potenziale di membrana cellulare[7]
  • Degradazione dei grassi[8]
  • Regolazione dell'espressione genica[9][10]

Dalla sua fosforilazione si possono ottenere fino a 70 diverse molecole (raccolte in diversi gruppi in base al numero di gruppi fosfato presenti, IP1-IP9), ognuna con un diverso ruolo nel signalling intracellulare. Inoltre esse possono essere legate a numerosi altri composti come ad esempio i lipidi, per formare i fosfatidilinositoli polifosfati.[11]

L'Inositolo è assorbito mediante un sistema di co-trasporto sodio dipendente che media anche l'assorbimento di glucosio (l'integrazione di inositolo si è infatti dimostrata in grado di limitare quella di glucosio).[12] L'applicazione di soft gel all'inositolo (delle capsule riempite di liquido in modo da eliminare steps limitanti come la dissoluzione) ha permesso di incrementare notevolmente la biodisponibilità orale del composto del 30%.[13]

Dopo l'ingestione, l'inositolo raggiunge il picco plasmatico in circa 2-3 ore.[13] Nell'organismo viene convertito rapidamente in alcuni isomeri come epi- e D-chiro- da delle epimerasi, alcune delle quali risultano essere presenti in bassa quantità nei soggetti con insulino resistenza, e che vengono saturate rapidamente da dosi medie (alcuni grammi) del composto.[14] L'inositolo ha mostrato efficacia in alcuni disturbi psichiatrici ma ha una bassa permeabilità nella barriera ematoencefalica (meno del 3% della concentrazione del composto circolante riesce ad attraversarla)[15], che però tende ad aumentare nel corso di un trattamento continuato: il trattamento con 12 g al giorno del composto ha comportato un aumento del 70% dei livelli di inositolo nel fluido cerebrospinale di pazienti.[16]

Usi terapeutici

[modifica | modifica wikitesto]

La struttura dell'inositolo gioca un ruolo fondamentale nei messaggeri secondari in cellule eucariotiche, come inositolo fosfato o come lipidi fosfatidilinositolo (PI) e fosfatidilinositolofosfato (PIP). Questa sua proprietà sembra essere la responsabile dei suoi effetti terapeutici, alcuni dei quali provati anche in test clinici su pazienti. Il mio inositolo è considerato come un composto sicuro ed è inoltre idrosolubile (al pari di altri composti del complesso delle vitamine B) che ne previene un eccessivo accumulo. La sua deplezione alimentare non sembra causare stati patologici, proprio grazie alla capacità del corpo di sintetizzarlo, ma la sua integrazione si è mostrata capace di agire su diverse patologie, in particolare disturbi d'ansia, sindrome dell'ovaio policistico, sindromi metaboliche senza causare effetti collaterali rilevanti (si possono presentare disturbi gastro intestinali nel 5% dei pazienti specie ai dosaggi più alti).

Sistema nervoso centrale

[modifica | modifica wikitesto]

L'inositolo ed i suoi derivati sembrano giocare un ruolo fondamentale nell'equilibrio del sistema nervoso centrale, anche se le sue numerose implicazioni non sono state ancora del tutto delucidate. Bassi livelli di mio-inositolo sono stati rilevati nel cervello di pazienti depressi e di suicidi;[17] i sali di litio, uno dei trattamenti di prima linea per il disturbo bipolare, vanno tra le altre cose ad alterare i livelli di inositoli nel cervello.[18] Perciò il mio-inositolo è stato sperimentato nel trattamento di diverse patologie psichiatriche.[19]

Disturbi depressivi ed ansia
[modifica | modifica wikitesto]

Sembra avere qualche efficacia nel trattamento della depressione (a dosaggi superiori a 12 g/giorno) dove in alcuni studi ha mostrato una diminuzione statisticamente significativa rispetto al placebo dei sintomi (da 33.4 a 21.6 in media nei pazienti trattati con inositolo, rispetto ai valori da 32.9 a 28.9 nel gruppo placebo misurati con la scala HDS, secondo i risultati di uno studio).[20][21] Alcuni pazienti che non hanno risposto al trattamento con inositolo hanno trovato beneficio con un SSRI, ma l'aggiunta di inositolo ad un SSRI non sembra fornire benefici aggiuntivi all'effetto dell'antidepressivo.[22][23]

Il myo-inositolo (al dosaggio di 18 g/giorno) in studi in doppio cieco è risultato efficace nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo quanto gli SSRI, dei farmaci antidepressivi utilizzati come trattamento per questa patologia, ma a differenza di questi è risultato virtualmente privo di effetti collaterali.[24][25]

In un altro studio, inositolo al dosaggio di 18 grammi al giorno, è risultato efficace quanto fluvoxamina (un antidepressivo SSRI) nel trattamento del disturbo da attacchi di panico.[26] Sembra che anche una dose minore (di 12 g/giorno) possa avere una qualche efficacia.[27] Sembra che la sua efficacia come ansiolitico dipenda dalla gravità iniziale della patologia, fornendo i benefici maggiori nei pazienti con disturbo grave.[28]

Disturbo disforico premestruale
[modifica | modifica wikitesto]

Il disturbo disforico premestruale è un disturbo dell'umore associato alla sindrome premestruale.[29] Uno studio ha mostrato che l'integrazione di 4 g di inositolo 3 volte al giorno diminuisce i disturbi dell'umore e di depressione ed ansia in maniera statisticamente significativa; questi effetti benefici si sono mantenuti per i 6 mesi del trattamento. Tuttavia non sono stati condotti studi abbastanza numerosi per replicare e confermare i risultati.[30]

L'inositolo è stato sperimentato anche nel trattamento di disturbo post traumatico da stress,[31] disturbo bipolare,[32] schizofrenia[33] e per il morbo di Alzheimer[34][35] non mostrando però in questi casi efficacia significativa.

Sindrome metabolica e diabete

[modifica | modifica wikitesto]

La sindrome metabolica è una patologia complessa e multifattoriale nella quale diversi fattori fra loro correlati concorrono ad aumentare la possibilità di sviluppare patologie a carico dell'apparato circolatorio e diabete.

L'inositolo fa parte di una serie di composti che attivano la risposta dell'insulina all'interno della cellula[36] (è uno dei principali messaggeri secondari) di cui fanno parte i "fosfoglicani legati all'inositolo" di tipo A (IGP-A) e quelli di tipo P (IGP-P o D-chiro-inositolo legato a galattosamine).[37] Questi composti hanno delle funzioni opposte all'interno del metabolismo e tendono ad antagonizzarsi, per cui il loro bilancio è essenziale al corretto funzionamento dell'organismo e l'insulino resistenza è associata ad uno sbilanciamento di questi sistemi.[38] L'inositolo sembra agire normalizzando il rapporto tra questi composti.[39]

L'insulina promuove l'ingresso di glucosio nelle cellule anche attraverso la mobilitazione delle riserve vescicolari dei trasportatori del glucosio (GluT4), delle proteine trasportatrici di membrana che grazie all'attivazione di una serie di messaggeri chimici, di cui fanno parte dei derivati fosforilati dell'inositolo come il PIP3, vengono trasportati nella membrana.[40][41] In dei modelli animali, l'ingestione di inositolo ha promosso l'espressione dei trasportatori del glucosio e quindi diminuito l'insulino resistenza.[42]Inoltre l'integrazione con inositolo 10g/giorno si è mostrata in grado di diminuire il colesterolo LDL nelle persone con sindrome metabolica (ma non nei pazienti che non la hanno) probabilmente come effetto secondario all'aumento di particolari lipoproteine prodotte dai reni (i plasmalogeni) la cui quantità tende a diminuire con l'età e in soggetti con iperlipidemie.[43][44]

Uno studio ha mostrato come inositolo 500 mg due volte al giorno sia in grado di migliorare sensibilmente la funzionalità nervosa periferica nei pazienti con sofferenza nervosa dovuta a diabete.[45]

In uno studio, in delle donne con sindrome metabolica post menopausa, l'integrazione con inositolo alla dose di 2 grammi al giorno ha causato il miglioramento dei marker metabolici per la malattia (livelli di insulina, glucosio ed insulino resistenza) che si sono mantenuti durante tutta la durata dello studio (un anno) mostrando anzi un lieve ulteriore miglioramento nel corso dei mesi.[46][47] Usato al dosaggio di 4g/giorno, in uno studio ha mostrato di diminuire i marker di diabete gestionale nelle donne incinte (in particolare livelli di glucosio ed insulino resistenza)[48] e di diminuire il rischio di sviluppo di diabete gestionale nelle donne con ovaio policistico dal 52% al 17,2%, senza però influire sull'andamento della gravidanza.[49][50]

Sindrome dell'ovaio policistico

[modifica | modifica wikitesto]

Molto promettenti ed ormai numericamente consistenti sono gli studi che dimostrano l'utilità dell'inositolo, ed in particolare del D-chiro-inositolo (DCI), nel trattamento della sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), una sindrome caratterizzata tra l'altro da scarso controllo del glucosio ematico, iperandrogenismo, squilibri ormonali, che pur non risultando pericolosa nell'immediato può predisporre allo sviluppo di altre malattie.[51][52] In studi in doppio cieco è stato dimostrato che l'inositolo è un trattamento efficace e sicuro contemporaneamente per diverse manifestazioni cliniche della sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) tra cui insulino-resistenza, iperandrogenismo,[53] fertilità (in maniera più efficace rispetto alla metformina)[54][55] e oligoamenorrea, sia con DCI[56][57] che con mio-inositolo a dosaggi di 2 grammi al giorno[58][59] che con loro combinazioni che si crede abbiano un effetto sinergico (ad esempio a dosaggi di 2 g e 0,2 g rispettivamente di mio e D-chiro inositolo).[60] Alcuni studi hanno evidenziato come il loro effetto possa essere aumentato con l'integrazione di melatonina.[61][62]

Questi studi hanno dimostrato che esistono difetti nel metabolismo del DCI nella sindrome dell'ovaio policistico che possono essere corretti da una sua integrazione, chiarendo così il conseguente ruolo del DCI nella trasduzione del segnale dell'insulina.[63][64]

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 06.07.2012
  2. ^ Phytic acid, su www.phytochemicals.info. URL consultato il 4 ottobre 2023.
  3. ^ Hurrell RF, Influence of vegetable protein sources on trace element and mineral bioavailability, in The Journal of Nutrition, vol. 133, n. 9, 2003, pp. 2973S–7S, PMID 12949395.
  4. ^ Committee on Food Protection, Food and Nutrition Board e National Research Council, Phytates, in Toxicants Occurring Naturally in Foods, National Academy of Sciences, 1973, pp. 363-371, ISBN 978-0-309-02117-3.
  5. ^ Larner J, D-chiro-inositol--its functional role in insulin action and its deficit in insulin resistance, in International Journal of Experimental Diabetes Research, vol. 3, n. 1, 2002, pp. 47-60, DOI:10.1080/15604280212528, PMC 2478565, PMID 11900279.
  6. ^ Gerasimenko JV, Flowerdew SE, Voronina SG, Sukhomlin TK, Tepikin AV, Petersen OH, Gerasimenko OV, Bile acids induce Ca2+ release from both the endoplasmic reticulum and acidic intracellular calcium stores through activation of inositol trisphosphate receptors and ryanodine receptors, in The Journal of Biological Chemistry, vol. 281, n. 52, 2006, pp. 40154-63, DOI:10.1074/jbc.M606402200, PMID 17074764.
  7. ^ Kukuljan M, Vergara L, Stojilkovic SS, Modulation of the kinetics of inositol 1,4,5-trisphosphate-induced [Ca2+]i oscillations by calcium entry in pituitary gonadotrophs, in Biophysical Journal, vol. 72, 2 Pt 1, 1997, pp. 698-707, Bibcode:1997BpJ....72..698K, DOI:10.1016/S0006-3495(97)78706-X, PMC 1185595, PMID 9017197.
  8. ^ Rapiejko PJ, Northup JK, Evans T, Brown JE, Malbon CC, G-proteins of fat-cells. Role in hormonal regulation of intracellular inositol 1,4,5-trisphosphate, in The Biochemical Journal, vol. 240, n. 1, 1986, pp. 35-40, PMC 1147372, PMID 3103610.
  9. ^ Shen X, Xiao H, Ranallo R, Wu WH, Wu C, Modulation of ATP-dependent chromatin-remodeling complexes by inositol polyphosphates, in Science, vol. 299, n. 5603, 2003, pp. 112-4, DOI:10.1126/science.1078068, PMID 12434013.
  10. ^ Steger DJ, Haswell ES, Miller AL, Wente SR, O'Shea EK, Regulation of chromatin remodeling by inositol polyphosphates, in Science, vol. 299, n. 5603, 2003, pp. 114-6, DOI:10.1126/science.1078062, PMC 1458531, PMID 12434012.
  11. ^ Marine L. Croze e Christophe O. Soulage, Potential role and therapeutic interests of myo-inositol in metabolic diseases, in Biochimie, vol. 95, n. 10, October 2013, pp. 1811-1827, DOI:10.1016/j.biochi.2013.05.011. URL consultato il 24 giugno 2017.
  12. ^ Michael J. Coady, Bernadette Wallendorff e Dominique G. Gagnon, Identification of a novel Na+/myo-inositol cotransporter, in The Journal of Biological Chemistry, vol. 277, n. 38, 20 settembre 2002, pp. 35219-35224, DOI:10.1074/jbc.M204321200. URL consultato il 24 giugno 2017.
  13. ^ a b Gianfranco Carlomagno, Sara De Grazia e Vittorio Unfer, Myo-inositol in a new pharmaceutical form: a step forward to a broader clinical use, in Expert Opinion on Drug Delivery, vol. 9, n. 3, March 2012, pp. 267-271, DOI:10.1517/17425247.2012.662953. URL consultato il 24 giugno 2017.
  14. ^ Joseph Larner, D-chiro-inositol--its functional role in insulin action and its deficit in insulin resistance, in International Journal of Experimental Diabetes Research, vol. 3, n. 1, 2002, pp. 47-60, DOI:10.1080/15604280212528. URL consultato il 24 giugno 2017.
  15. ^ R. Spector, Myo-inositol transport through the blood-brain barrier, in Neurochemical Research, vol. 13, n. 8, August 1988, pp. 785-787. URL consultato il 24 giugno 2017.
  16. ^ J. Levine, A. Rapaport e L. Lev, Inositol treatment raises CSF inositol levels, in Brain Research, vol. 627, n. 1, 5 novembre 1993, pp. 168-170. URL consultato il 24 giugno 2017.
  17. ^ H. Shimon, G. Agam e R. H. Belmaker, Reduced frontal cortex inositol levels in postmortem brain of suicide victims and patients with bipolar disorder, in The American Journal of Psychiatry, vol. 154, n. 8, August 1997, pp. 1148-1150, DOI:10.1176/ajp.154.8.1148. URL consultato il 24 giugno 2017.
  18. ^ H. K. Manji, Y. Bersudsky e G. Chen, Modulation of protein kinase C isozymes and substrates by lithium: the role of myo-inositol, in Neuropsychopharmacology: Official Publication of the American College of Neuropsychopharmacology, vol. 15, n. 4, October 1996, pp. 370-381, DOI:10.1016/0893-133X(95)00243-7. URL consultato il 24 giugno 2017.
  19. ^ J. Levine, Controlled trials of inositol in psychiatry, in European Neuropsychopharmacology: The Journal of the European College of Neuropsychopharmacology, vol. 7, n. 2, May 1997, pp. 147-155. URL consultato il 24 giugno 2017.
  20. ^ J. Levine, Y. Barak e M. Gonzalves, Double-blind, controlled trial of inositol treatment of depression, in The American Journal of Psychiatry, vol. 152, n. 5, May 1995, pp. 792-794, DOI:10.1176/ajp.152.5.792. URL consultato il 24 giugno 2017.
  21. ^ J. Levine, Y. Barak e O. Kofman, Follow-up and relapse analysis of an inositol study of depression, in The Israel Journal of Psychiatry and Related Sciences, vol. 32, n. 1, 1995, pp. 14-21. URL consultato il 24 giugno 2017.
  22. ^ B. Nemets, A. Mishory e J. Levine, Inositol addition does not improve depression in SSRI treatment failures, in Journal of Neural Transmission (Vienna, Austria: 1996), vol. 106, n. 7-8, 1999, pp. 795-798, DOI:10.1007/s007020050200. URL consultato il 24 giugno 2017.
  23. ^ J. Levine, A. Mishori e M. Susnosky, Combination of inositol and serotonin reuptake inhibitors in the treatment of depression, in Biological Psychiatry, vol. 45, n. 3, 1º febbraio 1999, pp. 270-273. URL consultato il 24 giugno 2017.
  24. ^ S. Seedat e D. J. Stein, Inositol augmentation of serotonin reuptake inhibitors in treatment-refractory obsessive-compulsive disorder: an open trial, in International Clinical Psychopharmacology, vol. 14, n. 6, November 1999, pp. 353-356. URL consultato il 24 giugno 2017.
  25. ^ Fux M, Levine J, Aviv A, Belmaker RH, Inositol treatment of obsessive-compulsive disorder, in American Journal of Psychiatry, vol. 153, n. 9, 1996, pp. 1219-21, PMID 8780431.
  26. ^ A. Palatnik, K. Frolov e M. Fux, Double-blind, controlled, crossover trial of inositol versus fluvoxamine for the treatment of panic disorder, in Journal of Clinical Psychopharmacology, vol. 21, n. 3, June 2001, pp. 335-339. URL consultato il 24 giugno 2017.
  27. ^ J. Benjamin, J. Levine e M. Fux, Double-blind, placebo-controlled, crossover trial of inositol treatment for panic disorder, in The American Journal of Psychiatry, vol. 152, n. 7, July 1995, pp. 1084-1086, DOI:10.1176/ajp.152.7.1084. URL consultato il 24 giugno 2017.
  28. ^ O. Kofman, H. Einat e H. Cohen, The anxiolytic effect of chronic inositol depends on the baseline level of anxiety, in Journal of Neural Transmission (Vienna, Austria: 1996), vol. 107, n. 2, 2000, pp. 241-253, DOI:10.1007/s007020050020. URL consultato il 24 giugno 2017.
  29. ^ I. Zukov, R. Ptácek e J. Raboch, Premenstrual dysphoric disorder--review of actual findings about mental disorders related to menstrual cycle and possibilities of their therapy, in Prague Medical Report, vol. 111, n. 1, 2010, pp. 12-24. URL consultato il 24 giugno 2017.
  30. ^ Carlomagno Gianfranco, Unfer Vittorio e Buffo Silvia, Myo-inositol in the treatment of premenstrual dysphoric disorder, in Human Psychopharmacology, vol. 26, n. 7, October 2011, pp. 526-530, DOI:10.1002/hup.1241. URL consultato il 24 giugno 2017.
  31. ^ Z. Kaplan, M. Amir e M. Swartz, Inositol treatment of post-traumatic stress disorder, in Anxiety, vol. 2, n. 1, 1996, pp. 51-52, DOI:10.1002/(SICI)1522-7154(1996)2:13.0.CO;2-G. URL consultato il 24 giugno 2017.
  32. ^ Andrew A. Nierenberg, Michael J. Ostacher e Joseph R. Calabrese, Treatment-resistant bipolar depression: a STEP-BD equipoise randomized effectiveness trial of antidepressant augmentation with lamotrigine, inositol, or risperidone, in The American Journal of Psychiatry, vol. 163, n. 2, February 2006, pp. 210-216, DOI:10.1176/appi.ajp.163.2.210. URL consultato il 24 giugno 2017.
  33. ^ J. Levine, R. Umansky e G. Ezrielev, Lack of effect of inositol treatment in chronic schizophrenia, in Biological Psychiatry, vol. 33, n. 8-9, 1993 Apr 15-May 1, pp. 673-675. URL consultato il 24 giugno 2017.
  34. ^ Y. Barak, J. Levine e A. Glasman, Inositol treatment of Alzheimer's disease: a double blind, cross-over placebo controlled trial, in Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry, vol. 20, n. 4, May 1996, pp. 729-735. URL consultato il 24 giugno 2017.
  35. ^ S. Salloway, R. Sperling e R. Keren, A phase 2 randomized trial of ELND005, scyllo-inositol, in mild to moderate Alzheimer disease, in Neurology, vol. 77, n. 13, 27 settembre 2011, pp. 1253-1262, DOI:10.1212/WNL.0b013e3182309fa5. URL consultato il 24 giugno 2017.
  36. ^ A. R. Saltiel, Second messengers of insulin action, in Diabetes Care, vol. 13, n. 3, March 1990, pp. 244-256. URL consultato il 24 giugno 2017.
  37. ^ H. N. Caro, S. Kunjara e T. W. Rademacher, Isolation and partial characterisation of insulin-mimetic inositol phosphoglycans from human liver, in Biochemical and Molecular Medicine, vol. 61, n. 2, August 1997, pp. 214-228. URL consultato il 24 giugno 2017.
  38. ^ S. Kunjara, D. Y. Wang e A. L. Greenbaum, Inositol phosphoglycans in diabetes and obesity: urinary levels of IPG A-type and IPG P-type, and relationship to pathophysiological changes, in Molecular Genetics and Metabolism, vol. 68, n. 4, December 1999, pp. 488-502, DOI:10.1006/mgme.1999.2936. URL consultato il 24 giugno 2017.
  39. ^ J. Larner, D-chiro-inositol in insulin action and insulin resistance-old-fashioned biochemistry still at work, in IUBMB life, vol. 51, n. 3, March 2001, pp. 139-148, DOI:10.1080/152165401753544205. URL consultato il 24 giugno 2017.
  40. ^ Anne M. Kong, Kristy A. Horan e Absorn Sriratana, Phosphatidylinositol 3-phosphate [PtdIns3P] is generated at the plasma membrane by an inositol polyphosphate 5-phosphatase: endogenous PtdIns3P can promote GLUT4 translocation to the plasma membrane, in Molecular and Cellular Biology, vol. 26, n. 16, August 2006, pp. 6065-6081, DOI:10.1128/MCB.00203-06. URL consultato il 24 giugno 2017.
  41. ^ Akihiko Taguchi, Masahiro Emoto e Shigeru Okuya, Identification of Glypican3 as a novel GLUT4-binding protein, in Biochemical and Biophysical Research Communications, vol. 369, n. 4, 16 maggio 2008, pp. 1204-1208, DOI:10.1016/j.bbrc.2008.03.027. URL consultato il 24 giugno 2017.
  42. ^ Yoko Yamashita, Masaru Yamaoka e Tomohisa Hasunuma, Detection of orally administered inositol stereoisomers in mouse blood plasma and their effects on translocation of glucose transporter 4 in skeletal muscle cells, in Journal of Agricultural and Food Chemistry, vol. 61, n. 20, 22 maggio 2013, pp. 4850-4854, DOI:10.1021/jf305322t. URL consultato il 24 giugno 2017.
  43. ^ Ryouta Maeba, Hiroshi Hara e Hiroshi Ishikawa, Myo-inositol treatment increases serum plasmalogens and decreases small dense LDL, particularly in hyperlipidemic subjects with metabolic syndrome, in Journal of Nutritional Science and Vitaminology, vol. 54, n. 3, June 2008, pp. 196-202. URL consultato il 24 giugno 2017.
  44. ^ Ryouta Maeba, Tomomi Maeda e Makoto Kinoshita, Plasmalogens in human serum positively correlate with high- density lipoprotein and decrease with aging, in Journal of Atherosclerosis and Thrombosis, vol. 14, n. 1, February 2007, pp. 12-18. URL consultato il 24 giugno 2017.
  45. ^ J. G. Salway, L. Whitehead e J. A. Finnegan, Effect of myo-inositol on peripheral-nerve function in diabetes, in Lancet (London, England), vol. 2, n. 8103, 16 dicembre 1978, pp. 1282-1284. URL consultato il 26 ottobre 2017.
  46. ^ Domenico Giordano, Francesco Corrado e Angelo Santamaria, Effects of myo-inositol supplementation in postmenopausal women with metabolic syndrome: a perspective, randomized, placebo-controlled study, in Menopause (New York, N.Y.), vol. 18, n. 1, January 2011, pp. 102-104, DOI:10.1097/gme.0b013e3181e8e1b1. URL consultato il 24 giugno 2017.
  47. ^ A. Santamaria, D. Giordano e F. Corrado, One-year effects of myo-inositol supplementation in postmenopausal women with metabolic syndrome, in Climacteric: The Journal of the International Menopause Society, vol. 15, n. 5, October 2012, pp. 490-495, DOI:10.3109/13697137.2011.631063. URL consultato il 24 giugno 2017.
  48. ^ F. Corrado, R. D'Anna e G. Di Vieste, The effect of myoinositol supplementation on insulin resistance in patients with gestational diabetes, in Diabetic Medicine: A Journal of the British Diabetic Association, vol. 28, n. 8, August 2011, pp. 972-975, DOI:10.1111/j.1464-5491.2011.03284.x. URL consultato il 24 giugno 2017.
  49. ^ R. D'Anna, V. Di Benedetto e P. Rizzo, Myo-inositol may prevent gestational diabetes in PCOS women, in Gynecological Endocrinology: The Official Journal of the International Society of Gynecological Endocrinology, vol. 28, n. 6, June 2012, pp. 440-442, DOI:10.3109/09513590.2011.633665. URL consultato il 24 giugno 2017.
  50. ^ G. Carlomagno e V. Unfer, Inositol safety: clinical evidences, in European Review for Medical and Pharmacological Sciences, vol. 15, n. 8, August 2011, pp. 931-936. URL consultato il 24 giugno 2017.
  51. ^ Marcin Stankiewicz e Robert Norman, Diagnosis and management of polycystic ovary syndrome: a practical guide, in Drugs, vol. 66, n. 7, 2006, pp. 903-912. URL consultato il 24 giugno 2017.
  52. ^ A. Daniilidis e K. Dinas, Long term health consequences of polycystic ovarian syndrome: a review analysis, in Hippokratia, vol. 13, n. 2, April 2009, pp. 90-92. URL consultato il 24 giugno 2017.
  53. ^ D. Costantino, G. Minozzi e E. Minozzi, Metabolic and hormonal effects of myo-inositol in women with polycystic ovary syndrome: a double-blind trial, in European Review for Medical and Pharmacological Sciences, vol. 13, n. 2, March 2009, pp. 105-110. URL consultato il 24 giugno 2017.
  54. ^ Emanuela Raffone, Pietro Rizzo e Vincenzo Benedetto, Insulin sensitiser agents alone and in co-treatment with r-FSH for ovulation induction in PCOS women, in Gynecological Endocrinology: The Official Journal of the International Society of Gynecological Endocrinology, vol. 26, n. 4, April 2010, pp. 275-280, DOI:10.3109/09513590903366996. URL consultato il 24 giugno 2017.
  55. ^ Enrico Papaleo, Vittorio Unfer e Jean-Patrice Baillargeon, Myo-inositol in patients with polycystic ovary syndrome: a novel method for ovulation induction, in Gynecological Endocrinology: The Official Journal of the International Society of Gynecological Endocrinology, vol. 23, n. 12, December 2007, pp. 700-703, DOI:10.1080/09513590701672405. URL consultato il 24 giugno 2017.
  56. ^ Nestler J E, Jakubowicz D J, Reamer P, Gunn R D, Allan G, Ovulatory and metabolic effects of D-chiro-inositol in the polycystic ovary syndrome, in N Engl J Med, vol. 340, n. 17, 1999, pp. 1314-1320, DOI:10.1056/NEJM199904293401703, PMID 10219066.
  57. ^ Iuorno M J, Jakubowicz D J, Baillargeon J P, Dillon P, Gunn R D, Allan G, Nestler J E, Effects of d-chiro-inositol in lean women with the polycystic ovary syndrome, in Endocr Pract, vol. 8, n. 6, 2002, pp. 417-423, PMID 15251831.
  58. ^ V. Unfer, G. Carlomagno e G. Dante, Effects of myo-inositol in women with PCOS: a systematic review of randomized controlled trials, in Gynecological Endocrinology: The Official Journal of the International Society of Gynecological Endocrinology, vol. 28, n. 7, July 2012, pp. 509-515, DOI:10.3109/09513590.2011.650660. URL consultato il 24 giugno 2017.
  59. ^ P. G. Artini, O. M. Di Berardino e F. Papini, Endocrine and clinical effects of myo-inositol administration in polycystic ovary syndrome. A randomized study, in Gynecological Endocrinology: The Official Journal of the International Society of Gynecological Endocrinology, vol. 29, n. 4, April 2013, pp. 375-379, DOI:10.3109/09513590.2012.743020. URL consultato il 24 giugno 2017.
  60. ^ Franco Lisi, Piero Carfagna e Mario Montanino Oliva, Pretreatment with myo-inositol in non polycystic ovary syndrome patients undergoing multiple follicular stimulation for IVF: a pilot study, in Reproductive biology and endocrinology: RB&E, vol. 10, 23 luglio 2012, p. 52, DOI:10.1186/1477-7827-10-52. URL consultato il 24 giugno 2017.
  61. ^ Vittorio Unfer, Emanuela Raffone e Piero Rizzo, Effect of a supplementation with myo-inositol plus melatonin on oocyte quality in women who failed to conceive in previous in vitro fertilization cycles for poor oocyte quality: a prospective, longitudinal, cohort study, in Gynecological Endocrinology: The Official Journal of the International Society of Gynecological Endocrinology, vol. 27, n. 11, November 2011, pp. 857-861, DOI:10.3109/09513590.2011.564687. URL consultato il 24 giugno 2017.
  62. ^ P. Rizzo, E. Raffone e V. Benedetto, Effect of the treatment with myo-inositol plus folic acid plus melatonin in comparison with a treatment with myo-inositol plus folic acid on oocyte quality and pregnancy outcome in IVF cycles. A prospective, clinical trial, in European Review for Medical and Pharmacological Sciences, vol. 14, n. 6, June 2010, pp. 555-561. URL consultato il 24 giugno 2017.
  63. ^ Larner J, D-chiro-inositol--its functional role in insulin action and its deficit in insulin resistance, in Int J Exp Diabetes Res, vol. 3, n. 1, 2002, pp. 47-60, DOI:10.1080/15604280212528, PMC 2478565, PMID 11900279.
  64. ^ JE. Nestler, DJ. Jakubowicz; MJ. Iuorno, Role of inositolphosphoglycan mediators of insulin action in the polycystic ovary syndrome., in J Pediatr Endocrinol Metab, 13 Suppl 5, 2000, pp. 1295-8, PMID 11117673.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàBNE (ESXX5196246 (data)