Chiesa del Sacro Cuore (Milano)

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Chiesa del Sacro Cuore
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàMilano
Coordinate45°26′35.88″N 9°15′46.44″E / 45.4433°N 9.2629°E45.4433; 9.2629
Religionecattolica di rito ambrosiano
TitolareSacro Cuore di Gesù
Arcidiocesi Milano
ArchitettoGuido Maffezzoli
Stile architettonicomoderno
L'interno

La chiesa del Sacro Cuore è la parrocchiale di Ponte Lambro, quartiere periferico di Milano, nell'omonima arcidiocesi; fa parte del decanato di Forlanini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Per servire le necessità spirituali del nucleo abitato di Ponte Lambro, all'epoca in crescita demografica, nel 1956 venne isituita una nuova parrocchia, dedicata al Sacro Cuore.[1]

La chiesa, progettata dall'architetto Guido Maffezzoli, fu costruita dal 1963 al 1964.[2]

Si tratta di una delle 22 chiese celebrative del Concilio Vaticano II.[3]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa ha pianta rettangolare, ed occupa quasi interamente il lotto ad essa riservato in fregio a via Parea.[4]

L'edificio si compone di due parallelepipedi affiancati, corrispondenti alla navata e ad uno spazio laterale di distribuzione, in cui sono ospitati anche le cappelle di devozione, la sagrestia e gli spazi di servizio.[2][5]

La particolarità architettonica del complesso è nel linguaggio estremamente semplificato dell'intera opera: tutte le forme sono razionali e pulite, e anche la decorazione interna è molto ridotta.[6] L'illuminazione dell'interno avviene tramite tre lucernari, lasciando così le pareti esterne prive di bucature.[5][7]

Sotto la navata è ricavato uno spazio seminterrato, che ospita la cappella jemale e alcune sale parrocchiali.[5] Il centro parrocchiale comprende anche un oratorio.

Di fronte alla navata laterale è posto il campanile.[7]

Guido Strazza e il vetraio Lindo Grassi realizzano nel 1966 le vetrate del battistero.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1966 al progetto venne assegnato il Premio Architettura per la Lombardia, assegnato dall'Istituto Nazionale di Architettura.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Parrocchia del Sacro Cuore 1956 - [1989], su lombardiabeniculturali.it.
  2. ^ a b Gnech (1969), p. 37.
  3. ^ a b De Carli (1994), p. 173.
  4. ^ Cronache... (1968), pp. 36-38.
  5. ^ a b c Cronache... (1968), p. 38.
  6. ^ Cronache... (1968), pp. 36.
  7. ^ a b Gnech (1969), p. 38.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cronache di architettura italiana, in Casabella, anno XXXII, n. 328, settembre 1968, pp. 36-41, ISSN 0008-7181 (WC · ACNP).
  • Cleto Gnech (a cura di), Ventidue chiese per ventidue concili, Milano, Comitato per le nuove chiese di Milano, 1969, pp. 37-41, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\SBL\0427608.
  • Cecilia De Carli (a cura di), Le nuove chiese della diocesi di Milano 1945-1993, Milano, Edizioni Vita e Pensiero, 1994, p. 173, ISBN 88-343-3666-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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