Bruno Vespa

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Bruno Vespa

Bruno Vespa (L'Aquila, 27 maggio 1944) è un giornalista e conduttore televisivo italiano.

Già direttore del TG1, ha ideato e conduce il programma televisivo Porta a Porta, trasmesso dai canali RAI a partire dal 1996.

È coniugato con il magistrato Augusta Iannini, capo Dipartimento Affari di Giustizia al Ministero della Giustizia.

Biografia

Esperienza giornalistica

Vespa esordì giovanissimo come collaboratore per la stampa locale abruzzese: a 16 anni era già autore di articoli sportivi per la sede aquilana del quotidiano Il Tempo.

Nel 1962 divenne cronista radiofonico alla RAI e nel 1968, conseguita la laurea in giurisprudenza (con una tesi sul bilancio aziendale), conduttore del "Telegiornale" RAI (in seguito TG1).

In questo periodo fu anche inviato del Telegiornale, Intervistò i principali personaggi della politica degli anni '70 e '80 (si ricorda in particolare un'intervista, del 1977, al cardinale Karol Wojtyła, futuro papa Giovanni Paolo II).

Nel 1977 fu conduttore, insieme ad Arrigo Petacco, della rubrica televisiva di attualità Tam Tam, nel 1978 del programma giornalistico con ospiti in studio Ping Pong una sorta di precursore di Porta a Porta.

Nel mese di Giugno del 1984 fu il commentatore ufficiale dei Funerali del segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer, in diretta da Piazza di Porta San Giovanni a Roma e in collaborazione con il Tg1.

In diretta diede la notizia che Pietro Valpreda era il colpevole -anziché l'accusato- della strage di Piazza Fontana. Di ciò si è pentito pubblicamente. Dal 1989 al 1992 fu direttore del TG1. In quel periodo fecero scalpore alcune sue dichiarazioni pubbliche in cui affermava di considerare il partito della Democrazia Cristiana il suo "editore di riferimento"; venne di conseguenza accusato di non considerare l'informazione un servizio pubblico, ma un'informazione subordinata agli interessi della partitocrazia.
Nell'agosto 1990, allo scoppio della prima guerra del Golfo, sostenne l'intervento armato con un criticato editoriale[senza fonte], che si concludeva con le parole "La guerra l'ha fatta la comunità internazionale. E se noi vogliamo essere iscritti al club dobbiamo pagare le quote.", che alcuni[senza fonte]paragonarono alle parole con cui Mussolini aveva giustificato l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale: "devo avere un migliaio di morti per sedermi al tavolo (...) della pace e delle spartizioni."

Sempre a proposito di Mussolini, nel 2005 venne resa pubblica una provocazione, sostenendo una somiglianza di viso, secondo la quale Bruno Vespa ne sarebbe figlio naturale, dato che sua madre avrebbe lavorato nello stesso albergo di Campo Imperatore in cui fu custodito il duce dopo il 25 luglio 1943. Dapprima sia Vespa sia Alessandra Mussolini scherzarono sulla notizia, quindi il giornalista diede una secca smentita[1].

Dal 1996 conduce il programma di approfondimento culturale, politico e di attualità "Porta a Porta", considerato una delle principali sedi del dibattito politico italiano tanto da essere stato ironicamente definito la terza camera del parlamento italiano.

Il 3 aprile 2006 è stato il moderatore del secondo confronto televisivo elettorale tra il Presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi e il leader del centrosinistra Romano Prodi.


Critiche e aspetti controversi

Una delle critiche più frequentemente rivolta a Vespa è quella di un atteggiamento troppo compiacente nei confronti dei potenti. Questo aspetto è emerso in modo particolare in una sua conversazione telefonica col Portavoce del Ministro degli Esteri Fini intercettata dalla procura il 4 maggio 2005 .

  • Bruno Vespa: Pronto.
  • Salvatore Sottile: Bruno!?! Salvatore.
  • Vespa: Ehi!
  • Sottile: Senti com’è strutturata la trasmissione?
  • Vespa: Niente dipende da voi…
  • Sottile: No, aspetta...
  • Vespa: Gliela strutturiamo, gliela confezioniamo addosso…
  • Sottile: Che fai, fai una ricostruzione sui documenti che ci sono?
  • Vespa: No no, allora ti facciamo il Berlusconi in parlamento.
  • Sottile: Berlusconi in parlamento.
  • Vespa: Perfetto… E poi i due rapporti insieme.
  • Sottile: I due rapporti insieme…
  • Vespa: E poi un pezzo sull’inchiesta di Ionta
  • Sottile: Un pezzo sull’inchiesta di Ionta...
  • Vespa: Esattamente.. e basta insomma… E poi facciamo un pezzettino.. niente, domani viene a fare una conferenza stampa l’avvocato di Saddam Hussein, e se a lui facesse piacere lo potremmo invitare… ma sennò facciamo un pezzettino… Quello che dice nella conferenza stampa…
  • Sottile: Ma vabbé fai un pezzettino della conferenza...
  • Vespa: E come contraddittore?
  • Sottile: Ehm.. non so tu chi c’hai Fassino?? Chi c’hai?
  • Vespa: No, non lo so, uno che proponevamo noi se lui non ha niente in contrario sarebbe Rutelli… Non gli va??
  • Sottile: Non lo so... non lo so… Aspetta un attimo… E di altre persone chi c’è in più?
  • Vespa: Di altre persone ci sarebbero Mario Arpino...
  • Sottile: Mario Arpino…
  • Vespa: Mario Arpino e...Margelletti eventualmente.
  • Sottile: Margelletti… ho capito.
  • Vespa: e.. poi in collegamento Luttwak e Rula...
  • Sottile: Minchia!!
  • Vespa: Ma se li volete eh!!
  • Sottile: E Ru… Gente che ci va in punta di vanga.
  • Vespa: Sì sì
  • Sottile: Sì sì sì... ecco.
  • Vespa: Sento però dei cenni di assenso da parte del tuo principale (Gianfranco Fini nda).
  • Sottile: No, non senti nessun segno di assenso.. Siccome sa che tu sei un pessimo giornalista…
  • Vespa: E che allora.. infatti.. che facciamo? Proviamo con Rutelli??
  • Sottile: Gianfranco (Fini) che dici Rutelli??
  • Vespa: Proviamo?
  • Sottile: (a Gianfranco Fini) O proviamo a Fassino?
  • Vespa: E’ che Fassino è venuto molto spesso… capisci… è venuto sempre lui…
  • Sottile: Uno vale l’altro mi ha detto…
  • Vespa: L’uno vale l’altro… Va bene… Alle 18 va bene?
  • Sottile: Alle 18 ti va bene? (domanda a Fini)… Prima, prima, prima…
  • Vespa: Eh.. dimmi a che ora…
  • Sottile: Prima ehm… 16.30.
  • Vespa: 16.30.
  • Sottile: Sì.
  • Vespa: Benissimo… Domani!
  • Sottile: Domani alle 16.30.
  • Vespa: Aggiudicato.
  • Sottile: Vabbuò, ciao.
  • Vespa: Ciao, ciao…

Una puntata confezionata per Fini

Vespa discusse al telefono con Salvatore Sottile - portavoce di Gianfranco Fini - circa la scelta del contraddittorio che Fini avrebbe preferito nella puntata di Porta a porta, poi ricaduta su Piero Fassino. Destò scalpore in particolare la frase di Vespa: "La puntata gliela confezioniamo addosso". Tale episodio provocò critiche da parte dei vertici RAI: Claudio Petruccioli ha chiesto una inchiesta interna commentando che «se questo era l'andazzo, "Porta a Porta" si fondava su un metodo giornalisticamente miserevole». Vespa si è difeso affermando "Con il portavoce di Fini, Sottile, abbiamo avuto un rapporto di proficua collaborazione. Quando le intercettazioni saranno pubblicate nella loro interezza, verranno fuori anche i profondi dissensi con lui, però, e con gli altri portavoce. Tipici di chi difende interessi diversi".[2]

Procedimenti giudiziari

Vespa nel corso della sua carriera giornalistica è stato più volte querelato o citato in giudizio per quanto da lui scritto o dichiarato. Di seguito sono descritti alcuni dei procedimenti che lo hanno coinvolto:

  • nel novembre 2008 è stato condannato, assieme a Valentina Finetti, al pagamento di una multa di 1.000 euro per diffamazione nei confronti di Pietro Mattei e dei figli Manfredi e Domitilla in seguito ad un servizio della trasmissione "Porta a Porta" andato in onda il 13 febbraio 2002, dalla III Corte d'appello del tribunale di Roma[4]

Riconoscimenti

Libri

Bruno Vespa ha raccolto e sintetizzato le sue esperienze di giornalista scrivendo anche saggi, in genere accolti con successo, raccolti in una collana e pubblicati da Rai Eri e Mondadori con cadenza annuale dal 1993:

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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