Utente:Cyllenius/Vienna

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Il braccio del Danubio chiamato Donaukanal

Vienna (Wien in tedesco, pronunciato [vi:n] e in dialetto bavarese anche [vɛan], Bécs in ungherese) è la capitale federale e allo stesso tempo uno stato federato dell'Austria, completamente circondato dalla Bassa Austria.

Vienna è sede di importanti organizzazioni internazionali tra le quali: OPEC, AIEA e ONU. Il centro storico della città è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Vienna è nota anche come la città dei musicisti per avere ospitato molti tra i maggiori compositori del XVIII e del XIX secolo: Antonio Vivaldi, Christoph Willibald Gluck, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Joseph Haydn, Antonio Salieri, Ludwig van Beethoven, Franz Schubert, gli Strauss, Johannes Brahms, Franz Liszt, Arnold Schönberg e altri ancora.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Posizione[modifica | modifica wikitesto]

La città, situata nel Nord-Est dell'Austria, dista 40 km dal confine con la Slovacchia e circa 50 km da Bratislava (capitale della medesima).

La città è composta da 23 distretti (in tedesco Bezirke, per approfondimenti vedi Distretti di Vienna) e il centro della città è il primo distretto. Gli altri distretti si susseguono a spirale intorno al primo distretto con numero crescente. La periferia cittadina è pianeggiante e industrializzata a sud, collinosa e verdeggiante a nord ai piedi della Selva Viennese (Wienerwald). L'anello (Ring) che circonda il centro storico è oggigiorno una strada di raccordo che ricalca le scomparse antiche mura della città. Un secondo anello intorno al centro storico, la cosiddetta "cintura" (Gürtel) è oggigiorno la strada più ad intenso traffico di tutta la città, che ospita anche una linea sopraelevata (U6) della metropolitana che la percorre in buona parte, dal Westbahnhof (stazione ferroviaria ovest) fino al Danubio a nord.

La città è attraversata nella sua parte orientale dal Danubio, mentre un piccolo canale artificiale (il Donaukanal) lambisce il centro storico a est. Vienna include un'isola del Danubio creata artificialmente per proteggerla da eventuali inondazioni. L'isola, sistemata a parco, viene utilizzata dagli abitanti per praticare sport o rilassarsi sotto il sole, inoltre una volta all'anno (verso la fine di giugno) vi si festeggia per 3 giorni consecutivi il Donauinselfest (festa dell'isola del Danubio).

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Panoramica di tutta la città di Vienna

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Vienna.

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

Lo scudo dello stemma viennese

Nel luogo occupato dall'odierna città i Romani fondarono attorno al 100 d.C. un campo militare che venne chiamato Vindobona, a protezione della vicina città di Carnuntum. Successivamente vi si stabilirono anche civili, e secondo alcune fonti l'imperatore Marco Aurelio potrebbe esservi morto dopo una lunga malattia il 17 marzo del 180, nel corso della seconda spedizione germanica. Ancora oggi è possibile vedere le vecchie mura erette tra il 100 e il 500 d.C., l'odierna Vienna presenta al suo centro stradine che rispecchiano all'incirca l'antica struttura. Data la posizione molto esposta verso est, Vindobona fu presto oggetto di conquista dei vari popoli che cercavano di penetrare in Europa, tra i quali i Bizantini[senza fonte], i Longobardi, i Magiari e gli Slavi.

Età medievale[modifica | modifica wikitesto]

Facciata dell'Hofburg

La città riottenne la sua posizione di primo piano nella zona dopo che Carlo Magno la inglobò nella Marca Orientale (Ostmark), tuttavia essa dovette ancora difendersi dalle invasioni - questa volta degli ungheresi - finché nel 955 Ottone I, imperatore del Sacro Romano Impero, non scacciò questi definitivamente ricostituendo la Marca e donando Vienna nel 976 alla dinastia dei Babenberg, conferendo a Leopoldo I di Babenberg il titolo di margravio. La dinastia dà a Vienna il ruolo primario che le spetta nella regione, dovendo tuttavia continuare a contrastare le pressioni ungheresi, fino al 1246 quando con Federico II di Babenberg (morto in battaglia contro gli invasori) terminò la dinastia e cominciò il cosiddetto Interregnum, durante il quale si succedettero governanti boemi (Hermann di Baden, Ottocaro II Przemysl) fino a che nel 1278 Rodolfo d'Asburgo sconfisse Ottocaro stabilendo sull'Austria e su Vienna il dominio asburgico, che proseguirà fino al 1918.

Inizialmente osteggiata dalla popolazione (nel 1288 fu soffocata una sollevazione contro i governanti), la dominazione asburgica diede a Vienna il ruolo privilegiato di capitale dell'Impero quando nel 1438 Alberto II d'Asburgo trasferì qui la sede del potere. Sotto Massimiliano I la città conobbe una grande fioritura artistica e culturale (nel 1365 fu fondata l'Università) mentre l'Impero sotto il suo governo e quello del nipote Carlo V giunse alla sua massima estensione.

Nel 1533 la sede del potere venne spostata nell'edificio del Hofburg, il tradizionale palazzo imperiale di Vienna. Non cessarono tuttavia per Vienna le invasioni straniere: dal 1485 al 1493 la città fu sotto la dominazione di Mattia Corvino, re degli ungheresi, scacciato dalla città da Massimiliano, e nei primi anni del Cinquecento iniziò a farsi temere la minaccia turca. Vienna fu per tutto il XVI secolo funestata dalle guerre di religione, divisa tra il protestantesimo (circa l'80% sotto Massimiliano II, di fatto protestante) e il cattolicesimo, uscito vincente dopo le persecuzioni dei successivi sovrani e la Controriforma. Gli scontri tra le due religioni provocarono lo scoppio nell'Impero e in tutta Europa della Guerra dei Trent'Anni, durante la quale la città fu devastata dalla peste (circa 30.000 morti) e dagli assedi stranieri.

Età imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Schönbrunn

Vienna rifiorì in tutto il suo splendore dopo la definitiva sconfitta dei turchi, che nel 1683 sotto Kara Mustafa erano giunti alle porte della capitale imperiale minacciando l'intero mondo cristiano. Il principe Eugenio di Savoia li batté ripetutamente, salvando la città che nel tardo Seicento e nei primi del Settecento conobbe un grande risveglio urbanistico: sotto Carlo VI fu costruita la Karlskirche, i sontuosi palazzi del Belvedere, le residenze dei nobili intorno all'Hofburg. Nel 1738 vi fu firmata la Pace di Vienna, con la quale le potenze belligeranti (Francia da una parte, Impero Austriaco dall'altra, ed i rispettivi alleati) posero fine alla Guerra di successione polacca. Nel 1740 salì al trono austriaco Maria Teresa d'Austria, prima imperatrice dopo che con la Prammatica sanzione Carlo VI aveva permesso la successione in linea femminile. Maria Teresa, che governò per quarant'anni, spostò la residenza imperiale nel palazzo di Schönbrunn da lei fatto costruire alla periferia di Vienna, contribuendo a rendere la città una capitale artistica di primo piano favorendo la musica (sotto il suo regno iniziò a brillare l'astro di Mozart). Il successore di Maria Teresa, Giuseppe II, liberale e riformatore, dovette scontrarsi contro l'aristocrazia conservatrice e la Chiesa nel suo processo di rinnovamento politico, noto come giuseppinismo. Il cosiddetto Codice penale giuseppino modernizzò la legislazione austriaca secondo i principi dell'Illuminismo, ma la sua linea antireligiosa portò addirittura papa Pio VI a Vienna nel 1782 per tentare di bloccare le riforme, dopo che l'anno precedente l'imperatore aveva emanato l'Editto di Tolleranza che metteva fine ai contrasti tra cattolici, protestanti, ebrei e ortodossi. Vicino al popolo, Giuseppe II aprì ai cittadini i parchi riservati agli aristocratici del Prater e dell'Augarten.

Negli ultimi anni del Settecento e nel primo decennio dell'Ottocento Vienna e l'Austria dovettero subire gli effetti devastanti delle guerre napoleoniche. Nel 1806 Francesco II fu costretto dall'imperatore dei francesi a cedere il titolo di sovrano del Sacro Romano Impero, eliminando così definitivamente l'antica istituzione che risaliva a Carlo Magno, mentre il sovrano assunse il titolo di Francesco I, imperatore d'Austria. Ripetutamente battuta da Napoleone, l'Austria dovette subire la sua occupazione: Bonaparte nel 1809 s'installò a Schönbrunn sposando la figlia di Francesco I, Maria Luisa. L'abile diplomazia del principe Metternich portò tuttavia l'Austria ad aderire nel 1813 alla coalizione contro la Francia che portò alla disfatta di Napoleone e alla fine del suo dominio. Proprio a Vienna sotto la regia di Metternich si tenne il Congresso che sancì la nuova divisione dell'Europa post-napoleonica. I sovrani europei si trattennero nella capitale austriaca per circa un anno, rendendola in pratica il centro del mondo occidentale. S'imposero in questo periodo - detto periodo Biedermeier - la sinfonie di Schubert e i valzer di Strauß, ma la bella vita aristocratica non durò a lungo poiché nel 1848 i moti rivoluzionari borghesi e liberali portarono la definitiva caduta del regime reazionario di Metternich - che fuggì in esilio - e di Ferdinando I, che abdicò in favore del nipote Francesco Giuseppe, appena diciottenne.

Dal XIX al XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Francesco Giuseppe governò per 68 anni. A Vienna il sovrano operò una rivoluzione urbanistica, demolendo le mura già in parte distrutte da Napoleone ed edificando al loro posto la monumentale Ringstrasse, il viale che circonda la città ad anello ed ancora oggi arteria principale della città. Qui nel 1879 si tenne una grandiosa parata per celebrare le nozze d'argento dell'imperatore con la moglie Elisabetta (la famosa Sissi).

Hundertwasserhaus, l'eclettico complesso residenziale dell'architetto austriaco Friedensreich Hundertwasser

Nella capitale s'imposero le musiche di Brahms e Johann Strauss jr, mentre nel 1869 venne inaugurata l'Opera di Vienna. Nei primi del Novecento la città fu scossa da nuovi fermenti artistici: la Secessione viennese di artisti quali Gustav Klimt e Koloman Moser, lo Jugendstil architettonico che portò all'edificazione di molti edifici in tale stile, mentre la grande Vienna concludeva il suo ciclo storico con la morte di Francesco Giuseppe nel 1916, la disfatta della Prima guerra mondiale e la conseguente scomparsa dell'Impero, dopo l'abdicazione del beato Carlo I e la proclamazione della Repubblica nel 1918. L'influenza spagnola mise in ginocchio la capitale del nuovo stato, ridotto a una piccolissima porzione dell'antico dominio, portando a fermenti rivoluzionari socialisti per tutto il decennio 1920 e buona parte degli anni trenta. Nel 1933 il cancelliere della repubblica Engelbert Dollfuß sciolse il Parlamento proclamando con una risposta reazionaria ai socialisti un regime di stampo fascista. Non durò a lungo: l'anno successivo rivolte di sinistra fecero vacillare il governo, che venne colpito al cuore dagli invasori nazisti che tentarono un colpo di stato uccidendo Dollfuß ma fallendo il tentativo di conquista dell'Austria a causa dell'opposizione di Mussolini, che preventivamente aveva armato il fronte italo-austriaco. Il successore di Dollfuß, Kurt Schuschnigg, non riuscì a impedire la pressione di Hitler, che nel 1938 penetrò nel paese dopo che Arthur Seyß-Inquart - successore del dimissionario Schuschnigg - aprì le frontiere portando all'Anschluss con la Germania. Dopo aver drammaticamente condiviso il destino del terzo Reich, l'Austria fu occupata dagli Alleati e Vienna venne divisa tra i vincitori della guerra fino al 1955.

Il rapido ritorno della democrazia, sancito anche dall'installazione nella città delle sedi delle principali organizzazioni internazionali, permise a Vienna e all'Austria un rapido risveglio economico e politico. Nel 1995 il Paese ha aderito all'Unione europea e oggi Vienna è una delle capitali più visitate dal turismo internazionale.

L'alta qualità della vita di questa città è testimoniato dal fatto che in un'indagine dell'Economist Vienna è risultata seconda assoluta[1] a livello mondiale (preceduta da Vancouver in Canada) nella classifica delle città più vivibili del mondo e prima assoluta[2] sulla qualità di vita secondo la società di consulenza newyorkese Mercer.

La cucina viennese[modifica | modifica wikitesto]

L'arte culinaria della capitale austriaca riunisce parecchie tradizioni fra cui quelle boeme, ungheresi, italiane ed ebraiche. Nei menù di Vienna si trova il Tafelspitz, un gustoso pezzo di manzo bollito nel brodo, che di norma viene servito con salsa di erba cipollina, patate arrosto, mela o cren; il Gulasch, specialità ungherese, che consiste in uno stufato di carne cotta con lardo, farina, cipolle, carote, patate e paprica; la Wiener Schnitzel, una cotoletta di vitello impanata e fritta; la Frittatensuppe, una frittata tagliata a striscioline e servita in una tazza di brodo caldo; il Kaiserschmarren, una frittata dolce sminuzzata e condita con composta di frutta, inventata, secondo la leggenda, dall'imperatore Francesco Giuseppe. Altri leggendari dessert sono inoltre: l'Apfelstrudel, il Powidltascherl, fagottino di pasta di patate ripieno di mousse alle prugne e il Topfenstrudel, fatto con uno strato sottilissimo di pasta da strudel ripiena di quark (una specie di ricotta) e uvetta; senza dimenticare la celebrata Sachertorte, torta di cioccolato con marmellata di albicocche. Si hanno poi la Rindsuppe (zuppa di carne di manzo), i Grießnockerl (gnocchetti di semolino), le Palatschinken (crêpe), il Beuschel (piatto a base di cuore e polmoni), i famosi Knödel (gnocchi di pane), il Backhendl (galletto arrosto impanato), i Buchteln (dolci di pasta lievitata), i Fisolen (fagiolini), il Kukuruz (mais), il Liptauer (formaggio cremoso preparato con paprica, burro, erbe aromatiche e cipolle).