Siderite

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Siderite
Classificazione Strunz5.AB.05
Formula chimicaFeCO3
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinozebby
Sistema cristallinotrigonale[1][2][3]
Classe di simmetriaesagonale scalenoedrico[2][3]
Gruppo puntuale3 2/m[2][3]
Gruppo spazialeR 3c[2][3]
Proprietà fisiche
Densità3,8[4], 3,96[1][2][3] g/cm³
Durezza (Mohs)3,5[3]-4[1][4]-4,5[3]
Sfaldaturaperfetta[1][2][4] secondo le facce del romboedro[1] o secondo {100}[4] o {1011}[2] o {1011}[3]
Fratturaimperfetta[1], irregolare[3] o concoide[1][2][3]
Colorevedi testo
LucentezzaDa vitrea[2][3] (se il minerale non è coperto da patine di ossidazione)[1] a perlacea[1][3][4] sulle facce di sfaldatura fresca[4] o setosa[1][3] in alcuni particolari aggregati[1]
Opacitàda traslucida[2][3] a subtraslucida[2]
Strisciobianco[2][3]
Diffusionecomune[1]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale
Siderite tagliata

La siderite è un minerale appartenente al gruppo della calcite. La siderite è un minerale composto da carbonato ferroso (FeCO3).

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome, occasionalmente abbreviato con Sd,[5] deriva dalla parola greca σίδηρος (sideros, "ferro")[2].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

È un minerale molto ricercato per l'estrazione del ferro, dal momento che è composto per il 48% di ferro e non contiene né zolfo né fosforo. I suoi cristalli sono magnetici e appartengono al sistema esagonale, e sono in forma trigonale, tipicamente con facce curve e striate. Il colore va dal giallo al marrone scuro o nero, quest'ultima colorazione è dovuta alla presenza di manganese (talvolta chiamato manganosiderite). La siderite si trova comunemente in vene idrotermali, ed è associata con barite, fluorite, galena, quarzo e altri. Nelle rocce sedimentarie, la siderite si forma comunemente a profondità ridotta e la sua composizione elementare è spesso collegata con l'ambiente deposizionale dei sedimenti che la racchiudono. Inoltre, una serie di studi recenti hanno usato la composizione isotopica dell'ossigeno di sphaerosiderite (un tipo associato con il terreno) come proxy per la composizione isotopica delle acque meteoriche poco dopo la deposizione.

un campione di Siderite esposto al Museo di scienze planetarie di Prato

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

È comune nei siti ricchi di ferro; bei cristalli sono stati rinvenuti nelle miniere di Brosso e Traversella[1]. In Toscana, a Vorno (LU), è presente siderite romboedrica[6]. È comune anche nella regione della Stiria e Hüttenberg in Austria[4] e in Inghilterra meridionale (Cornovaglia), nelle miniere di Redruth, Camborne, Saint Austell e Lostwithiel[1]. Si trova in Brasile (Minas Gerais)[1] e in Canada (Mont Saint Hilaire). È presente nei filoni di criolite di Ivigtut (Groenlandia)[7]. Depositi sedimentari di siderite sono diffusi in Romania, Nagyag[4], in Germania a Freiberg (Vestfalia)[1][4], (Harz Mountains); in Francia a Las Cabesses nell'Ariege[4] e nella Valle di Ottange (Lorena) e a Isère[8], a Franklin Furnace nel New Jersey[4], nel Colorado[4], nel Nevada[4] e nella Pennsylvania[8] (Stati Uniti), in Scozia[9] e in Sardegna nelle rocce diabasiche della Nurra[1]. Filoni sideritici sono frequenti nelle Alpi Orobie, come in Val Seriana[1] spesso accompagnate a ematite micacea[1]. Il minerale si trova anche a Val di Scalve, Collio e Bovegno in Val Trompia e Val Camonica[1], a Kapnik in Ungheria[4]. Siderite manganifera di origine sedimentaria è abbondante nelle prealpi bergamasche e nel bresciano[1]. Depositi ricchi di siderite sono comuni nella Spagna a Huelva[4] e del nord Bilbao (Paesi Baschi)[10], in Algeria e in Tunisia[7]. Il minerale i trova comunemente in ampie miniere di origine sedimentaria più o meno metamorfosati, o come minerale costituente la ganga di alcuni filoni metalliferi di origine idrotermale[1].

Il colore del minerale[modifica | modifica wikitesto]

Da giallo-bruno chiaro a bruno rossastro, a quasi nero secondo lo stato di ossidazione del minerale[1] Il colore del minerale può derivare dal fatto che il magnesio può sostituirsi al ferro, portando quindi a delle forme intermedie tra siderite e magnesite[1] Altre forme intermedie si possono avere con la rodocrosite[1] Pertanto il colore del minerale si può dedurre dalla presenza di magnesio o di manganese nel minerale stesso, se non anche dallo stato di alterazione del minerale[1] Il minerale fresco e puro può essere gialliccio chiaro, ma può arrivare al giallo-bruno nei casi ossidativi, col progredire di questa può arrivare anche al nero[1][4]. Tuttavia il minerale può essere anche grigio, grigio giallastro, grigio verdastro[2].

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Si forma in filoni di origine idrotermale[1] con temperatura medio-bassa. È spesso associata ad altri minerali: barite, magnesite, fluorite, galena, blenda e raramente alla criolite. Molto comuni i depositi sedimentari di siderite oolitica formatisi da acque povere di ossigeno su argille e carbone. Talora è anche ricca di manganese. Si presenta in cristalli romboedrici di colore variabile dal giallo ocra fino al bruno scuro, tendente al nero quando è ricca in manganese. Gli angoli dei cristalli possono essere incurvati o striati. La siderite può avere abito tabulare o presentarsi in aggregati selliformi. Frequenti le masse botroidali o sferoidali[1], concrezionarie o spatiche[1].

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il minerale viene usato per estrarre il ferro[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad Francesco Demartin e Matteo Boscardin, V. Borati, nitrati, carbonati, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 2, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, pp. 437-439.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (EN) Webmin, su webmineral.com.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q (EN) mindat, su mindat.org.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s E. Artini, classe VI. Sali ossigenati, in I minerali, sesta edizione riveduta ed ampliata, Milano, Ulrico Hoepli editore, 1981, pp. 402-403, ISBN 88-203-1266-2.
  5. ^ (EN) Donna L. Whitney, Bernard W. Evans, Abbreviations for names of rock-forming minerals (PDF), in American Mineralogist - An International Journal of Earth and Planetary Materials, vol. 95, n. 01, Mineralogical Society of America, gennaio 2010, pp. 185-187, ISSN 1945-3027 (WC · ACNP). URL consultato il 26 marzo 2020.
  6. ^ ‘’ Mindat‘’
  7. ^ a b ‘’ Mindat ‘’
  8. ^ a b ‘’Mindat’’
  9. ^ ‘’ A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, Minerali e rocce, Mondadori 2009‘’
  10. ^ ‘’A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, Minerali e rocce, Mondadori, 2009‘’

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
  • Scheda sui carbonati, su paolomalesci.it. URL consultato il 29 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2006).
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