Gran Premio del Sudafrica 1980

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Bandiera del Sudafrica Gran Premio del Sudafrica 1980
331º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 3 di 14 del Campionato 1980
Data 1º marzo 1980
Nome ufficiale XIV Nashua South African Grand Prix
Luogo Kyalami
Percorso 4,104 km
Distanza 78 giri, 320,112 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera della Francia Jean-Pierre Jabouille Bandiera della Francia René Arnoux
Renault in 1'10"00 Renault in 1'14"41
(nel giro 51)
Podio
1. Bandiera della Francia René Arnoux
Renault
2. Bandiera della Francia Jacques Laffite
Ligier-Ford Cosworth
3. Bandiera della Francia Didier Pironi
Ligier-Ford Cosworth

Il Gran Premio del Sudafrica 1980 è stata la terza prova della stagione 1980 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa sabato 1º marzo 1980 sul Circuito di Kyalami. La gara è stata vinta dal francese René Arnoux, su Renault; per il vincitore si trattò del secondo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo i connazionali Jacques Laffite e Didier Pironi, entrambi su Ligier-Ford Cosworth.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppi futuri[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 febbraio si tenne a Parigi una riunione della Commissione tecnica della Formula 1. La FOCA, l'associazione dei costruttori, aveva chiesto delle limitazioni all'utilizzo dei motori turbocompressi, che andavano dalla riduzione della cilindrata (da 1.500 cm³ a 1.400) alla riduzione della pressione del turbo stesso, a delle limitazioni all'utilizzo del carburante; la FISA, la federazione internazionale, decise invece di abolire l'utilizzo delle minigonne a partire dalla stagione 1981, scelta tecnica che invece penalizzava maggiormente le vetture spinte dal tradizionale motore a pressione atmosferica. Questa scelta avrebbe infranto la norma che imponeva la possibilità di effettuare cambiamenti al regolamento tecnico solo con un preavviso quinquennale, ma la FISA era pronta a giustificare l'immediata validità di tali decisioni per "ragioni di sicurezza", come previsto dall'art. 15 del regolamento tecnico.[1] Queste decisioni provocarono una rottura all'interno della GPDA, il sindacato dei piloti: i corridori delle vetture a motore Cosworth, che sfruttavano al meglio le minigonne, imputarono a Jody Scheckter, presidente dell'associazione e pilota della Ferrari, di aver fatto prevalere gli interessi della sua scuderia. John Watson e Nelson Piquet, per protesta, dettero il loro addio all'associazione.[2]

Nella stessa riunione si stabilì che dal Gran Premio del Belgio vi sarebbe stata una regolamentazione dell'utilizzo delle gomme da qualifica, inoltre venne stabilita l'istituzione di un vero e proprio campionato mondiale dei costruttori, a partire dal 1981.[3] Vennero infine sancite le date definitive per i gran premi del Canada, Las Vegas e Watkins Glen.

La Goodyear minacciò di non fornire gli pneumatici in occasione del successivo Gran Premio di Long Beach per protestare contro l'assenza di una regolamentazione dell'uso delle gomme da qualifica.[4]

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

La Tyrrell, il 14 febbraio, presentò la 010 presso la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, in onore del suo sponsor, l'azienda italiana Candy. La vettura era disegnata da Maurice Philippe, ed era sempre spinta dal tradizionale motore Ford Cosworth DFV.[5]

Anche l'ATS utilizzò un nuovo modello, la D4, affidato al solo Marc Surer. L'Alfa Romeo presentò una versione alleggerita della sua 179: il suo peso passò dai 649 ai 595 kg. Sulla vettura italiana vennero anche portate nuove sospensioni posteriori.[6]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso dei test che si svolsero presso il Circuito Paul Ricard a Le Castellet, il 13 febbraio, Gilles Villeneuve ebbe un incidente: la sua vettura uscì di pista a 290 km/h, svellendo una sessantina di metri di guardrail. Il pilota non subì però conseguenze fisiche.[7] I tempi migliori in questi test vennero fatti dalle Renault, con 1'42"3, ottenuto da Jean-Pierre Jabouille. I test videro anche l'esordio della nuova Tyrrell, e la messa in pista di una nuova Alfa Romeo, denominata 180, con Patrick Depailler.[8]

La Shadow si dibatteva in difficoltà finanziarie tanto che fu a lungo incerta la coppia di piloti che avrebbe dovuto affrontare la trasferta sudafricana; alla fine il britannico Geoff Lees sostituì Stefan Johansson (impegnato nella F3 inglese con una March ufficiale) : fu l'ultima volta che una Shadow riuscì a prendere il via in una gara valida per il Campionato di Formula 1,proprio sulla pista dove tre anni prima aveva perso il pilota Tom Pryce. Venne anche prospettato l'utilizzo di Michel Leclère o Ian Scheckter per sostituire Dave Kennedy, che però rimase al suo posto.[9] Lees aveva già disputato il Gran Premio di Germania 1979, a bordo di una Tyrrell, ed era stato inizialmente indicato dall'Ensign come pilota titolare, da affiancare a Clay Regazzoni, nei gran premi europei.[10]

Fu inoltre incerta, anche se poi confermata, la presenza di Jan Lammers all'ATS, sempre per ragioni finanziarie.[11]

Nelle pre-prove del mercoledì il migliore tempo fu fatto da Jean-Pierre Jabouille su Renault in 1'10"60, che rappresentava il nuovo limite ufficioso del tracciato; il record già apparteneva a Jabouille, che lo aveva fatto segnare nelle prove dell'edizione 1979 in 1'11"80. Jabouille aveva compiuto un solo tentativo ed aveva così battuto Jacques Laffite, che aveva fatto segnare 1'11"39. Alain Prost uscì alla Leeukop Bend, riportando delle ferite a una gamba e una sospetta frattura a un dito del piede.[4]

La tribuna più grande del circuito sudafricano venne intitolata a Jody Scheckter, pilota locale e campione del mondo di Formula 1 in carica.[12]

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Nella prima giornata di prove del giovedì le due Renault confermarono la loro superiorità, accentuata dall'altitudine del tracciato, che favoriva le vetture a motore turbo: Jabouille chiuse in 1'10"00, precedendo René Arnoux di 21 centesimi. Terzo chiuse Nelson Piquet su Brabham a 1'11"87.[13]

Lo svizzero Marc Surer, su ATS, uscì alla Clubhouse, a quattordici minuti dal termine della sessione ufficiale, per la rottura dell'impianto frenante. Parte della vettura si accartocciò, provocando una lesione al cemento del muro di protezione. Estratto dai rottami dopo quarantacinque minuti, riportò fratture alla tibia e al perone ad entrambe le gambe.[14] Alain Prost fu di nuovo protagonista di un incidente, questa volta alle Esse. Tripla frattura al polso che portò al ritiro dalla gara.

Al venerdì ci furono pochi cambiamenti nella classifica. Le due Renault mantennero la prima fila, monopolizzando per la terza volta nella storia; per Jabouille fu la sesta pole nel mondiale. La seconda fila venne conquistata da Piquet e Laffite. L'unico avanzamento cospicuo fu quello di Patrick Depailler su Alfa, che si portò in settima posizione. Si qualificò per la prima volta l'Osella. Le Ferrari furono deludenti anche per delle rotture dei motori di entrambe le monoposto.[15][16]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nella sessione di qualifica[17] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 15 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jabouille Bandiera della Francia Renault 1'10"00 1
2 16 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera della Francia Renault 1'10"21 2
3 5 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 1'11"87 3
4 26 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera della Francia Ligier-Ford Cosworth 1'11"88 4
5 25 Bandiera della Francia Didier Pironi Bandiera della Francia Ligier-Ford Cosworth 1'12"11 5
6 28 Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 1'12"15 6
7 22 Bandiera della Francia Patrick Depailler Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'12"16 7
8 27 Bandiera dell'Australia Alan Jones Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 1'12"23 8
9 1 Bandiera del Sudafrica Jody Scheckter Bandiera dell'Italia Ferrari 1'12"32 9
10 2 Bandiera del Canada Gilles Villeneuve Bandiera dell'Italia Ferrari 1'12"38 10
11 29 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 1'12"50 11
12 23 Bandiera dell'Italia Bruno Giacomelli Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'12"51 12
13 3 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 1'12"70 13
14 12 Bandiera dell'Italia Elio De Angelis Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1'12"74 14[18]
15 11 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1'12"93 15
16 4 Bandiera dell'Irlanda Derek Daly Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 1'13"04 16
17 6 Bandiera dell'Argentina Ricardo Zunino Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 1'13"05 17
18 20 Bandiera del Brasile Emerson Fittipaldi Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 1'13"23 18
19 30 Bandiera della Germania Jochen Mass Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 1'13"25 19
20 14 Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 1'13"25 20
21 7 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 1'13"61 21
22 8 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 1'13"76 NP[16]
23 31 Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever Bandiera dell'Italia Osella-Ford Cosworth 1'13"83 22
24 21 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 1'13"84 23
Vetture non qualificate
NQ 17 Bandiera del Regno Unito Geoff Lees Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 1'14"46 24
NQ 9 Bandiera della Svizzera Marc Surer Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth 1'14"54 NQ
NQ 18 Bandiera dell'Irlanda Dave Kennedy Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 1'15"23 NQ
NQ 10 Bandiera dei Paesi Bassi Jan Lammers Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth 1'15"29 NQ

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Al via Jean-Pierre Jabouille mantenne il comando davanti a René Arnoux; Alan Jones, partito dalla quarta fila si inserì dietro alle due Renault, seguito da Jacques Laffite, Carlos Reutemann, Nelson Piquet, Gilles Villeneuve e Jody Scheckter. Nel corso del secondo giro Scheckter passò il suo compagno di scuderia. Villeneuve scontava dei problemi agli pneumatici, tanto che dovette fermarsi al terzo giro. Nel frattempo Scheckter fu capace di passare anche Piquet.

Al nono giro Laffite passò Jones, mentre la gara di Scheckter venne interrotta al giro 14 da una fermata ai box per un controllo del motore che perdeva potenza. Al decimo giro, nel frattempo, Jean-Pierre Jarier aveva conquistato la settima posizione, passando Nelson Piquet. Sulla Renault di Jean-Pierre Jabouille, al giro 15, si ruppe l'attacco posteriore sinistro della barra antirollio, guasto che però non limitò la sua progressione.

La gara procedeva sempre con il duo della Renault davanti a Laffite, seguito da Jones, Reutemann, Jarier, Piquet e Pironi. Al trentacinquesimo passaggio Jones fu costretto al ritiro per un guasto al cambio.

Al 56º giro Jean-Pierre Jarier dovette andare ai box per sostituire uno pneumatico forato; rientrò undicesimo, ormai lontano dalla zona dei punti. Al giro sessantadue scoppiò uno pneumatico sulla vettura di Jabouille, che dovette ritirarsi. Passò così a condurre Arnoux, davanti a Jacques Laffite, Carlos Reutemann, Nelson Piquet, Didier Pironi e Jochen Mass. A poche tornate dal termine, al giro 65, Reutemann dovette fermarsi a cambiare gli pneumatici e perse tre posizioni.

Piquet e Pironi battagliarono a lungo per il terzo posto, e al giro 68 prevalse il transalpino. Al giro 72 Reutemann prese la quinta posizione a Mass.

Per la prima volta, nella storia del mondiale, il podio fu tutto francese: René Arnoux precedette Jacques Laffite e Didier Pironi (tutti e tre su vetture francesi). L'ultima volta di un podio con tre piloti della stessa nazione risaliva al Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1968, con tre conduttori britannici nelle prime tre posizioni (Jackie Stewart, Graham Hill e John Surtees).[19][20]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati del gran premio[21] furono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 16 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera della Francia Renault 78 1h36'52"54 2 9
2 26 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera della Francia Ligier-Ford Cosworth 78 +34"07 4 6
3 25 Bandiera della Francia Didier Pironi Bandiera della Francia Ligier-Ford Cosworth 78 +52"49 5 4
4 5 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 78 +1'01"02 3 3
5 28 Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 77 +1 giro 6 2
6 30 Bandiera della Germania Jochen Mass Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 77 +1 giro 19 1
7 3 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 77 +1 giro 13
8 20 Bandiera del Brasile Emerson Fittipaldi Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 77 +1 giro 18
9 14 Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 77 +1 giro 20
10 6 Bandiera dell'Argentina Ricardo Zunino Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 77 +1 giro 17
11 7 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 76 +2 giri 21
12 11 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 76 +2 giri 15
13 17 Bandiera del Regno Unito Geoff Lees Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 70 Sospensione[22] 24
Rit 23 Bandiera dell'Italia Bruno Giacomelli Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 69 Motore 12
Rit 15 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jabouille Bandiera della Francia Renault 61 Foratura 1
Rit 4 Bandiera dell'Irlanda Derek Daly Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 61 Foratura 16
Rit 21 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Brasile Fittipaldi-Ford Cosworth 58 Incidente 23
NC 22 Bandiera della Francia Patrick Depailler Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 53 Non classificato 7
Rit 27 Bandiera dell'Australia Alan Jones Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 34 Cambio 8
Rit 2 Bandiera del Canada Gilles Villeneuve Bandiera dell'Italia Ferrari 31 Trasmissione 10
Rit 1 Bandiera del Sudafrica Jody Scheckter Bandiera dell'Italia Ferrari 14 Motore 9
Rit 29 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 10 Testacoda 11
Rit 31 Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever Bandiera dell'Italia Osella-Ford Cosworth 8 Testacoda 22
Rit 12 Bandiera dell'Italia Elio De Angelis Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1 Testacoda 14[18]
NP 8 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth Infortunato
NQ 9 Bandiera della Svizzera Marc Surer Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth
NQ 18 Bandiera dell'Irlanda Dave Kennedy Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth
NQ 10 Bandiera dei Paesi Bassi Jan Lammers Bandiera della Germania ATS-Ford Cosworth

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Reunion de urgencia de la comision de la F-1, in El Mundo Deportivo, 23 febbraio 1980, p. 30. URL consultato il 7 dicembre 2012.
  2. ^ Cristiano Chiavegato, I piloti contestano Scheckter, in Stampa Sera, 29 febbraio 1980, p. 37.
  3. ^ Minigonne abolite in F.1 dal 1981, in La Stampa, 23 febbraio 1980, p. 20.
  4. ^ a b Cristiano Chiavegato, La Renault vola, in La Stampa, 28 febbraio 1980, p. 23.
  5. ^ La nuova Tyrrell 010 presentata a Milano, in La Stampa, 15 febbraio 1980, p. 20.
  6. ^ Cristiano Chiavegato, Ma come va questa Ferrari? Oggi una risposta da Kyalami, in La Stampa, 27 febbraio 1980, p. 23.
  7. ^ Cristiano Chiavegato, Grosso brivido per Villeneuve a Le Castellet, uscito di pista a 300 all'ora, è rimasto illeso, in La Stampa, 14 febbraio 1980, p. 20.
  8. ^ (ES) "Renault" y "Ligier" apabullantes en Paul Ricard, in El Mundo Deportivo, 20 febbraio 1980, p. 26. URL consultato il 7 dicembre 2012.
  9. ^ (ES) ¿Quienes seran los pilotos de "Shadow"?, in El Mundo Deportivo, 27 febbraio 1980, p. 30. URL consultato il 7 dicembre 2012.
  10. ^ (ES) Lees con "Ensign" en los G.P. europeos, in El Mundo Deportivo, 31 gennaio 1980, p. 23. URL consultato il 7 dicembre 2012.
  11. ^ (ES) Problemas para Lammers, in El Mundo Deportivo, 23 febbraio 1980, p. 30. URL consultato il 7 dicembre 2012.
  12. ^ Villeneuve si lamenta: "Tutto malissimo", in Stampa Sera, 2 marzo 1980, p. 22.
  13. ^ Cristiano Chiavegato, Renault velocissima, Ferrari troppo lenta, in La Stampa, 29 febbraio 1980, p. 23.
  14. ^ Surer, quasi dramma, in La Stampa, 29 febbraio 1980, p. 23.
  15. ^ Cristiano Chiavegato, Sempre peggio la Ferrari, sempre meglio il turbo, in La Stampa, 1º marzo 1980, p. 23.
  16. ^ a b Alain Prost a seguito di un incidente nelle prove, non prese parte alla gara. Tutti piloti classificatisi dietro di lui scalarono di una posizione in griglia. Geoff Lees, primo dei non qualificati, venne ammesso alla gara. (ES) Sudafrica: los "Renault" inalcanzables, in El Mundo Deportivo, 1º marzo 1980, p. 23. URL consultato il 10 dicembre 2012.
  17. ^ Risultati delle qualifiche, su chicanef1.com.
  18. ^ a b Elio De Angelis, per dei problemi tecnici, rimase fermo sulla griglia di partenza e fu costretto a partire dai box.
  19. ^ (FR) 3. Afrique du Sud 1980, su statsf1.com. URL consultato l'11 dicembre 2012.
  20. ^ Cristiano Chiavegato, Domina il turbo, male gli italiani, in Stampa Sera, 2 marzo 1980, p. 22.
  21. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
  22. ^ Geoff Lees, pur ritiratosi, venne classificato ugualmente, avendo coperto più del 90% della distanza prevista.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1980
 

Edizione precedente:
1979
Gran Premio del Sudafrica Edizione successiva:
1981
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