Gonzaga di Molfetta

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Gonzaga di Molfetta
Inquartato: nel I di rosso, al leone dalla coda doppia d'argento, armato e lampassato d'oro, coronato e collarinato dello stesso (Boemia); nel II fasciato d'oro e di nero (Gonzaga antico); nel III inquartato: nel primo di rosso, seminato di fiammelle d'oro al liocorno d'argento, accollato di una corona antica d'oro annodata con una sciarpa d'argento svolazzante, nel secondo di rosso, alla corona antica d'oro, posta in sbarra, nel terzo fasciato di rosso e di verde, alla cotissa in banda d'argento attraversante (Borromeo), nel quarto bandato d'azzurro innestato d'argento e di verde (Vitaliani); nel IV inquartato: nel primo e nel quarto di rosso, al sole d'argento (Del Balzo), nel secondo e nel terzo d'oro, al corno da caccia d'azzurro, virolé et enguiché di rosso (Orange); sul tutto d'argento, dall'aquila spiegata di nero, rostrata e lampassata di rosso (Sicilia-Hohenstaufen).[1]
StatoPrincipato di Molfetta
Casata di derivazioneGonzaga di Guastalla
Casata principaleGonzaga
Titoli
FondatoreFerrante I Gonzaga
Ultimo sovranoFerrante III Gonzaga
Attuale caporamo estinto
Data di fondazione1529
Data di estinzione1593
Etniaitaliana
Ritratto di Isabella di Capua, principessa di Molfetta

I Gonzaga di Molfetta[2] furono un ramo minore dei Duchi di Mantova, più conosciuto come i Gonzaga di Guastalla.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ferrante I Gonzaga, primo principe di Molfetta

Il 3 ottobre 1522 l'imperatore Carlo V eresse a principato la città di Molfetta e concesse a Ferrante di Capua il titolo di principe. Il 29 novembre 1523 Ferrante morì a Milano e per testamento lasciò erede del feudo la figlia Isabella.

Il ramo gonzaghesco ebbe origine quando Ferrante I Gonzaga, fedele di Carlo V che combatté in Puglia nel 1529,[3] divenne principe di Molfetta[4] sposando Isabella di Capua,[5] figlia primogenita di Ferrante duca di Termoli. Morto il padre nel 1523, Isabella portò in dote il principato di Molfetta,[6] che passò sotto i Gonzaga. A Ferrante I, morto nel 1557, successe il figlio Cesare I, cui sono attribuite le mura della città.

I discendenti di Ferrante imposero forti tributi, dovuti in gran parte alla necessità di difesa della città stessa, che causarono grave povertà tra la popolazione.

Il ramo, divenuto sovrano del Ducato di Guastalla nel 1621, continuò finché il principe, Ferrante III Gonzaga (1618-1678) vendette il 2 aprile 1640 il feudo e principato di Molfetta (C. Pisani, Lunedì, 2 aprile 1640, il feudo di Molfetta passa dai Gonzaga agli Spinola. I documenti dell'Archivio di Stato di Genova, in "l'altra Molfetta", n° 6, Giugno 2016, pp. 48-49) a Giovanni Stefano Doria di Genova, mantenendo il solo titolo di principi.[7]

Principi di Molfetta[modifica | modifica wikitesto]

1529-1557 Ferrante I (1507-1557)
1557-1575 Cesare I (1530-1575)
1575-1630 Ferrante II (1563-1630)
1630-1632 Cesare II (1592-1632)
1632-1640 Ferrante III (1618-1678)

Signori di Ottajano[modifica | modifica wikitesto]

I Gonzaga di Molfetta acquisirono nel 1551 da Fabrizio Maramaldo il feudo di Ottajano, che l'aveva ottenuto per i servigi prestati a Carlo V. Ottajano, infatti, era un feudo militare. Il feudo venne ceduto nel 1567 da Cesare I Gonzaga, dietro pagamento di 50 000 ducati, a Bernardetto de' Medici,[8] cugino del granduca Cosimo I e fratello del papa Leone XI.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Blasonario delle famiglie nobili e notabili di Molfetta e dintorni., su molfetta.net. URL consultato il 23 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2016).
  2. ^ Giancarlo Malacarne, I Gonzaga di Mantova: una stirpe per una capitale europea, Volume 4, 2007.
  3. ^ Treccani.it. Gonzaga Ferrante.
  4. ^ Nuova enciclopedia popolare ovvero Dizionario generale di scienze ...
  5. ^ Vita del valorosissimo e gran capitano don Ferrante Gonzaga.
  6. ^ Molfetta: raccolta di notizie storiche : galleria degli uomini illustri.
  7. ^ MolfettaLive. La città
  8. ^ Pompeo Litta Biumi, Famiglie celebri d'Italia. Medici di Firenze, Torino, 1827.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia, Roma, 1836. ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]